Lo ammetto, ero disorientato prima e lo ero ancora di più dopo. Takashi Miike, il genio perverso dietro Audition e Visitor Q, che gira la versione live action di uno dei cartoni animati che più ho amato da monello? Che ci azzecca? Sì certo, il Takashi ha fatto pure Zebraman. Ma Zebraman era un’altra cosa: insolitamente leggero e mainstream, sì, ma pur sempre col suo tocco malinconico e autoriale. Due cose non immediatamente associabili a una gioiosa bambinata ammiccante e senza vergogna come Yattaman – roba più da Stephen Chow forse, se proprio.
Agevolo un documento audiovisivo:
httpv://www.youtube.com/watch?v=kkzRwNF8ZqM
Il risultato finale lascia perplessi, poiché si tratta nè più nè meno che di un paio di puntate tipo del cartone animato riprodotte fedelmente, unite e diluite e girate col piglio classico del marchettaro. Cose da mandare in brodo di giuggiole i fan come il sottoscritto per la quantità di dettagli rispettati, dal maialino portafortuna alla canzonetta Yattamunda cantata dal Trio Dorombo ai look precisissimi dei protagonisti (un po’ meno quello dei robots, ma amen), ma gli altri spettatori temo che salvo sorprese difficilmente riusciranno a immergersi in tale pazzia. E dire che con un mondo del genere, se Takashi avesse avuto un minimo di voglia/ispirazione per preoccuparsi di qualcosa di più oltre che del puro citazionismo, avrebbe potuto regalare gioie sia ai grandi che ai piccini. Ma così com’è… mi permettete la metafora calcistica? È come vedere Ibrahimovic fare un retropassaggio al portiere. Fosse stato Gattuso avreste reagito “bravo, che se no chissà dove minchia la sparavi”, ma Ibra se vuole quella palla è capace di farla sparire e ricomparire dietro l’orecchio del difensore. O qualcosa del genere.
Ci sono comunque almeno due macroscopici punti in cui il film si prende alcune libertà. Il primo riguarda lo scontro centrale, in cui il robot avversario ha caratteristiche sessuali decisamente accentuate, e lo scontro stesso prende una piega decisamente più osé del necessario. E qui o mi si spiega che in Italia sono state censurate un paio di puntate, o il film ha superato quel confine che prima era limitato agli indimenticabili lampi di nudità di Miss Doronjo. Perché non so voi, ma io per vedere Yattacan arrapato che limona duro avrei aspettato tranquillamente il prossimo episodio.
Il secondo è invece il finalone, in cui viene svelata l’identità di Dokurobei in modo più approfondito rispetto al cartoon, ma che nel tentativo di aggiungere finalmente pseudo-sostanza e addirittura dramma tira il tutto incredibilmente per le lunghe ed è di un anticlimatico mostruoso.
Insomma: fan di Takashi Miike, lasciate perdere, a me questa sembra roba che con uno sceneggiatore bravo avrebbe potuto dirigere un Tim Story qualunque senza eccessive differenze; fan di Yattaman, sparatevelo comunque, il fiume di ricordi commoventi non conosce compromessi. C’è anche una comparsata a sorpresa, senza motivo, del cattivo più amato dell’Uomo Tigre. E c’è pure un vergognoso trailer del sequel prima dei titoli di coda, in stile Ritorno al Futuro 2, in cui ci promettono il mitico Yattapelican… ma non so, io a questo punto se proprio mi butterei direttamente su Calendar Man.
Dovesse mai uscire in Italia ESIGO i doppiatori originali, a partire da Bruno Cattaneo.
DVD-quote suggerita:
“Regalate a vostro figlio la sua prima erezione!”
Nanni Cobretti, i400calci.com
Faccio parte della fascia di fan della serie, non ho potuto non piangere sul balletto Yattamonda! spettacolo!
Non lo so. Il film inizia subito con un combattimento eppure mi stava annoiando…
Gli darò una seconda possibilità quando uscirà doppiato in dialetto dai calciatori italiani.
Aspettando Mago Pancione.
Idem. Comunque anche Mago Pancione era doppiato da Bruno Cattaneo, tiriamolo fuori dal pensionamento! Petizione! Petizione!!!
cioé…. mi stai dicendo semplicemente che è il tipico film capace di piacere solo in giappone…. o a una schiera ristretta di appassionati….. me li ricordo ancora quei bei combattimenti inutili….. che si concludevano sempre col topless della cattiva! l’unico cartone dove i reali protagonisti erano i nemici! infatti i buoni avevano una caratterizzazione banalissima! mentre i nemici (anche nelle serie paralelle come calendar man) sono sempre più approfonditi e interessanti…. come non tifare per miss dronio!
tette!tette!
ma se mi dici che miike ha toppato…. i discorsi sono diversi…. vedrò di vederlo…..
Guarda, da mega-appassionato del cartone posso dirti che mi e’ piaciuto molto ma che le mie uniche reazioni sono state del tipo “che figata… e’ uguale uguale”. Chi e’ escluso da questo tipo di sensazioni non so come lo possa prendere e ho idea che rimanga un po’ insoddisfatto, non mi e’ parso particolarmente riuscito/ispirato.
capisco…. è come quando da bambino portai i miei (anzi, i miei mi portarono) a vedere il film dei Power Rangers…io tutto esaltato e loro leggermente sbigottiti.
(porca miseria quando usci’ il film dei Power Rangers io avevo gia’ la patente…)
……e andasti al cinema pure tu?
No, VHS a noleggio e fast-forward immediato fino alla trasformazione in Megazord :)
yattamunda live!!!!!!! http://www.youtube.com/watch?v=G66wqKNESv8&feature=related
yattacan che orgasma se lo poteva risparmiare, si. soprattutto che esplode durante una limonata potente col robottone nemico. ma io mi dico, i bimbi giappi, non so…. che penseranno?
e mancano le tette!!!!!!!!!
a quando il live action di Creamy Mamy? lei si turbava i miei ancora innocenti sogni di bambino
miike si era fumato di roba mica tanto buona….
Caruccio, ma troppo “casto”…manco mezza boccia…dai sù!!
Eccomi di ritorno dalle vacanze. Mi son perso un sacco di roba, a quanto vedo, ma son contento di leggere questa recensione. Da feticista di cartoni giapponesi, non posso che rientrare nella categoria di coloro che si son commossi per la precisione con cui è stato ricostruito l’universo di Yattaman.
Tra le altre cose ho apprezzato la versione ironica del viaggio dei due protagonisti, che subiscono le intemperie e tutte le scomodità annesse allo stare appesi al fianco di Yattacan. Ah, e sul tirannosauro sopra il ponte di Brooklyn credo di aver riso fino alle lacrime per 10 minuti consecutivi.
Io l’ho trovato visionario e scorretto. non solo per la scena del Yattacan (quello è puro delirio), ma per tutta l’impalcatura assurda che Miike riesce a montare. La ricostruzione della serie ha un che di fantasticamente morboso e psichedelico.
Poteva essere più comico. Per qualche motivo invece insistono con questi toni tristi che non ci stanno con i personaggi variopinti. E se “That’s the joke” allora è un joke che mi è parso non intrattenitivo, ma un guastafeste, un joy-killer.
Cioé, anziché essere tutta emo quando vede Ganchan che si avvicina ad un altra, la Janet del cartone arrossirebbe e gli tira comicamente una botta in testa dalla gelosia e basta. Anche Miss Doronjo, poteva essere più animata e dare più botte quando le cose vanno male, invece è tutta miserabile per la maggioranza del film.
Le battute come la figlia dell’esploratore che fa “Sono la tipica sfigata da anime” e altre rotture di quarta parete erano belle, ci voleva molto più umorismo. Invece quando eravamo al climax del film io ero tutto: “SE SENTO QUEL PIANOFORTE TRISTE PER L’ENNESIMA VOLTA, GIURO CHE AMMAZZO QUALCUNO” Concordo in pieno che Stephen Chow avrebbe dovuto farlo. Il suo “Kung Fusion” è davvero un cartone animato vivente nonché una buona action comedy.
E la trama è pressapoco il remake un paio di episodi messi assieme (anche il finale dove il trio si scoglie e parte per la propria strada). Io avrei fatto i primi venti minuti un remake della prima e ultima puntata dove si separano, dopo c’è un stacco da “tanti anni dopo” e il trio decide di riunirsi per un ultimo colpo, farei qualcosa tipo quell’OAV del 1994 che aveva un sacco di humor meta.