
Uno dei font più brutti di sempre…
La storia è questa: siamo nel 2007. Ti West è un giovane regista horror. Ha pochi soldi e sente di avere tante tante idee. Ha già girato The Roost e Trigger Man, due film che hanno visto il buio di tante piccole sale cinematografiche in giro per il mondo. Il suo è uno di quei nomi su cui qualcuno, forse in un futuro lontano, punterà. Una sera, dopo essere stato al solito baretto con i suoi amici, altri giovani e coraggiosi registi horror, torna a casa. Trova un messaggio in segreteria. “Pronto Ti? Sì, sono Eli. Eli Roth. Senti, ti volevo dire una cosa: io da domani non vengo più dal pugliese a prendere le Moretti a 1 euro e 30. Ho fatto i soldi. Te l’ho detto che Cabin Fever spaccava. Adesso c’ho amici che contano. Per cui, ciao. Me ne vado. Senti, se vuoi il seguito di Cabin Fever te lo lascio… Magari fai i soldi anche tu e ridiventiamo amici. Ok?. Nel frattempo non mi cercare. Ah, se ci incontriamo e io sono con Tarantino ti prego di far finta di non conoscermi. Ok? Ciao“.

Spoiler: lei si vede nuda.
Ti West sulle prime ci rimane male, ma alla fine è riconoscente al suo amico. Certo, se n’è andato e le serate dal pugliese dove la Moretti costa 1 e 30 saranno più tristi, ma gli ha lasciato Cabin Fever. Uno di quei biglietti per la celebrità, la fama, il successo, che ti capitano una volta sola nella vita. Ti, con il benestare di Eli, parla coi produttori. “Amici produttori, io sono uno eccentrico, tutto matto… Cabin Fever è bello, e il mio ex amico Eli ha fatto un buon lavoro, non si discute, ma io voglio fare un seguito diversissimo. Ok? Basta con sta roba che bisogna omaggiare gli anni ’70. Quello lo lasciamo fare ai Nispel. Io sono uno controcorrente. Io voglio fare una roba anni Ottanta. Ok? Sui teenagers, il sesso, il contagio… Una roba tipo un teen movie ma collo schifo. Ok? Ho già tutto in testa. Se mi dite che va bene, io vado. Che faccio? Vado?”.

Spoiler: NON si è lavata i denti. NON è dentifricio.
E Ti va. I produttori li hanno dato fiducia. Lui comincia a girare e tutto va nel migliore dei modi possibili. Avete presente quella sensazione che si ha quando girate un seguito di un film di un vostro vecchio amico che adesso è uno che conta e tutto, TUTTO, va bene? Io no. Però è andata così. In rete si comincia a parlare benissimo di Ti West e del suo sequel, Cabin Fever 2: Spring Fever. Sempre più gente comincia a puntare su di lui. Poi, sfortunatamente, succede qualcosa. Evidentemente i produttori del film non avevano capito benissimo cosa diamine avesse in mente quello strano ragazzo che gli aveva convinti. Cominciano i ritardi. Tutti temporeggiano e Ti comincia ad avere una strana sensazione. Avete presente quella strana sensazione che si ha quando qualcuno vi hanno dato carta bianca per fare un po’ quel cazzo che volete e invece poi viene fuori che le cose non erano così chiare? Io no, ma mi sa che Ti sì.

Spoiler: Quant’è bella giovinezza. Che tuttavia poi ti si scioglie la fazza.
Lui chiama i produttori e chiede come mai le cose stanno andando così per le lunghe e dall’altra parte del filo c’è sempre qualcuno che prende tempo. Una sera torna a casa e trova questo messaggio in segreteria: “Ciao Ti. Sono uno dei produttori del film. Abbiamo visto il girato. Non è male… Certo, è un po’ forte, eh? Bricconcello! Ahahahaha… Mi fai morire, mi fai… Va benissimo, eh? Solo che, sai, in questo momento forse noi dovremmo puntare più su una roba un po’ tipo… come dire… hai capito, no? Senti, facciamo che ti chiamiamo noi. Stammi bene, eh? Ahahahah… sei una sagoma, Ti! Ciao.“.

Spoiler: si vedono altre tette.
Ti comincia a capire che forse s’è fatto un po’ prendere la mano e, per non lasciarsi prendere dall’ansia, comincia a girare The House Of The Devil. Sta quasi finendo il nuovo film quando finalmente riceve un’altra telefonata. “Ti, sono sempre io, il produttore. Senti, dovresti venire qui oggi a montare Cabin Fever 2. Se prorpio non ce la fai, non ti preoccupare, eh? Facciamo noi. Vai sereno. Ciao, eh. Ahahahaha, formidabili quegli anni… “. Ti è sconvolto. Ha atteso mesi e mesi per sapere di che morte doveva morire il suo film e ora lo stanno evidentemente estromettendo dal suo lavoro. Lui sta girando un altra roba e non può interessarsi anche di un altro film , per cui… semplicemente decide di arrendersi. Che se lo montino loro il suo film! Non sono contenti con quello che ha fatto? Cazzi loro. Non è colpa sua. Lui ha fatto qiuello che era stato concordato. Se adesso vogliono mandare tutto all’aria, sono affari loro. Lui semplicemente toglierà il suo nome dal prodotto finale. Peccato però che non può. La gag di mettere come nome del regista Alan Smithee non gli viene concessa. E il film esce così. Girato da Ti West, e quindi con il suo nome indicato come regista, ma montato nella sua veste finale da altri… Tutta questa storia se vi interessa sentirla dalle parole di Ti West, la trovate su AV Club. Inutile dire che Eli Roth se la ride sotto i baffi e che il povero Ti West non l’ha presa benissimo, ma alla fine, quello che a noi giovani interessa è: com’è Cabin Fever 2: Spring Fever?

Spoiler: lei non stabbene.
Il film racconta di come l’infezione del primo film (una malattia che ti scioglie la fazza, ti fa vomitare sangue e poi muori male, infettando a vanvera tutti quelli che ti sono intorno) prenda piede all’interno di una tipica High School americana il giorno prima del Prom. Dato che in questa specifica scuola i ragazzi sono deficenti come delle pigne, le ragazze fanno più pompini che messe in piega e i bidelli non vedono l’ora di pisciare nel punch, in pochissimo tempo sono tutti destinati alla morte. Mettendola giù nel modo più semplice possibile: a me non è per niente dispaciuto. Cabin Fever 2 è scorretto, volgare e particolarmente sanguinelento. Volutamente sgradevole, non ha nessuna remora nel mostrare tutto ciò che di squallido e disgustoso vi possa venire in mente. E noi sappiamo che la vostra immaginazione non ha confini…

Spoiler: uno aspetta tutta la vita il Prom… e poi non ci si diverte mai!
Se non fosse per la malattia dello scioglimento della musta, questi insopportabili buzzurri sono comunque già tutti condannati. Cresceranno figli dementi come loro e probabilmente finiranno per schiantarsi in macchina dopo un concerto di una cover band dei Rose Tattoo. Altri verranno incarcerati per qualcosa di estremamente malvagio e schifoso in men che non si dica. Non c’è nessuna pietà nei confronti dei ragazzi protagonisti e vederli schiattare con dei vestiti finti eleganti comprati alla Standa, durante un Prom ancora più sanguinoso di quello di Carrie: Lo Sguardo di Satana, è particolarmente soddisfacente. Anche perché il tutto accade sulle note di Born To Be Alive. Dispiace sapere che probabilmente non vedremo mai il film come era stato pensato dal suo regista, ma bisogna anche fare due considerazioni:
1) Ti West è comunque riconoscibile nel film. Pur non avendo visto Trigger Man, mi sento di poter dire che il film ha alcune delle caratteristiche presenti sia in The Roost che in The House Of the Devil.
2) Ti West non è Orson Welles.
DVD-quote suggerita:
“Perfetto da vedere con un amico fieramente stupido quanto voi, durante una di quelle sere in cui tutti festeggiano, ma a voi nessuno vi ha invitato.”
Casanova Wong Kar Wai, i400calci.com
BONUS. The Queers si salvano.
httpv://www.youtube.com/watch?v=CTLBoOwysSk
Nel mio circolo di tizi che parlano a vanvera di cinema (che si chiama proprio Circolo di tizi che parlano a vanvera di cinema) Cabin Fever l’abbiamo trovato discretamente orrendo ed è sempre in cima alla lista da cui attingiamo quando ci occorre un termine di paragone negativo (in verità è il secondo, ho mentito, il primo è Nekromantik). Però The House of the Devil m’ha garbato e quindi mi sa che un’occhiatina a Cabin Fever 2 gliela do comunque.
Vorrei solo far notare che la frase “Io no, ma mi sa che Ti sì” è completamente rovinata dalla parola di tre lettere.
E che nel tuo post si vedono poche tette in ogni caso.
Nel mio circolo ho perso qualunque credibilità quando gli ho fatto vedere cabin fever.
Sopratuttto perchè sono stato l’unico ad adorarlo.
Foss’anche solo per il fucile per i negri.
Il fucile per i negri è una delle scene più belle della storia.
Il resto può andare tranquillamente giù per il cesso, neanche me lo ricordo più…
Pancake?
No, per me vince su tutte la scena con lei che si depila a fondo.
“Anche perché il tutto accade sulle note di Born To Be Alive.”
Clip or it did NOT happen.
served.
http://www.youtube.com/watch?v=6I3Y7gjybTs
WHOA.
THAT MOST DEFINITELY HAPPENED.
… non mi hanno invitato, non mi hanno dato dei fonzie, sul bicchiere di plastica non c’è scritto il mio nome, non c’è amicizia, non c’è convenienza, non c’è cortesia e arrivando non ho neanche visto l’ampio parcheggio all’ingresso…
[Guardare il trailer con questa colonna sonora: piace alla gente che piace]
scusate, ma c’è anche Panino? no perchè se c’è lo guardo. altrimenti no…..
spero anche che ci sia la scena dove ballano i lenti dopo aver fatto il gioco della bottiglia.
(Grande Paolone, sempre nei nostri cuori)
un minuto di raccoglimento – possibilmente nell’urna patatosa.