Intro di Nanni Cobretti: e poi ci sono film che irritano a tal punto che non uno ma ben DUE redattori (Casanova e Dolores) sentono di dover dire la loro a quattro mani sulla questione. Fine dell’intro.
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Il pezzo di Casanova Wong Kar-Wai:
Last Night A Regaz Saved My Life: come il roghenrò ebbe la mejo sulla Morte.
Vi riveliamo questa cosa: i vampiri sono una gran palla. Uno guarda True Blood e pensa che la vita del vampiro sia divertentissima: sesso, violenza, droga, serate al Merlotte’s… E invece no. I vampiri di Daybreakers sono dei matusa. Tipo quelli che non ci vogliono far divertire a noi ggiovani. Della gran palle. Una volta eliminati gli umani, i vampiri hanno decretato che lo stile di vita vincente dell’uomo moderno, dev’essere simile a quello seguito da mio nonno Palmiro. Si vestono in stile vintage anni ’50, fumano ostentatamente delle sigarette, non hanno praticamente vita sociale e hanno un pessimo gusto nell’arredare le loro case. Non se ne vedono tante, a dire il vero, ma le due che vengono mostrate nel film sono di una tristezza abissale. Immaginate uno costretto a vivere da Flos, il negozio di lampade cool. Ambienti cupi, tavoli in vetro, mobilia scarna e minimale. Anche le loro macchine sono tristi e squallide. Per non parlare poi dei loro uffici o dei loro luoghi di lavoro: neon. Neon come se non ci fosse un domani. Sembra di essere sempre in un ospedale o in uno di quei ristoranti cinesi dove hai la certezza matematica che la carne che stai mangiando NON è anatra.
Va da sé quindi che, per combattere un tale grigiore, c’è bisogno di una personalità forte, qualcuno di diverso, agile e scattante e dinamico: il nemico numero uno dei vampiri infatti, è un regaz. Ed è qui che entra in gioco Willem Dafoe. Lionel Cormac entra in scena al 30° minuto. Al 31° – dopo una bella frasettina sugli alberi che sono belli e longevi, ma che prima o poi moriranno – si presenta al vampiro Ethan Hawke, dicendo che i suoi amici lo chiamano Elvis. Come il re del rock ‘n roll. Ha i jeans col risvolto, una maglietta bianca e una di quelle giacchette che solitamente portano i ragazzi di Riverdale. Quelli che vanno a limonare al Drive-In dopo la partita di Football ascoltando appalla dei simil Boston (segue il video musicale più bello della storia dei video musicali):
httpv://www.youtube.com/watch?v=zg21Rkew874
Ha un marcato accento sudista (come tutti quello che bazzicano True Blood) e appena gli viene data la possibilità – ovvero al minuto 32 – cita il suo idolo: “Lord Almighty/I feel my temperature rising/Higher, higher/It’s burning through to my soul…“. Insomma, anche se avrà più o meno l’età di quel vecchio di Willem Dafoe, per la cronaca 53, Lionel Cormac è un vero ragazzo selvaggio. Una fonte di divertimento good ol’ fashion. Deve SUBITO ispirare simpatia, non c’è tempo per farlo parlare, per capire o per… per nulla! Lo vedi e devi pensare: “Madonna mia, guarda i vampiri che palle! Ci vorrebbe uno con la musica alta negli sterei! Ehi, ma c’è uno coi risvolti ai jeans! Chiediamo a lui!“. In confronto, il paninaro portato in scena dal vecchio Braschi ai tempi d’oro del Drive In, era molto meno macchiettistico. È come l’Elvis fatto da Val Kilmer in True Romance: una rapida occhiata e avete già inquadrato il tutto. Se proprio siete un po’ storditi… sapete che macchina guida il nostro supergiovane? Una Ford Mustang. Troooooooooppo giusto.
Lionel “Elvis” Cormac dovrebbe suscitare immediata simpatia. Come il notaio di Boris. Peccato che l’imbalsamamento del film e la totale assenza di una sceneggiatura, lo trasformi in un personaggio ridicolo e totalmente fuori contesto. Il buon Willem Dafoe ci mette tutto il suo mestiere – dovreste sentire la pronuncia! Secondo me neanche quelli che lavorano alla Bubba Gump parlano così – ma non c’è nulla da fare. Appena entra in scena, si ha la matematica certezza che il film, che già non stava prendendo una bella piega, si risolverà in una mega cazzata. Ma la chicca è riservata per il finale, dove c’è tempo per un’altra citazione da Elvis – “Truth is like the sun: you can’t shut it out for a time… but i ain’t going away” – e per fare la parte della cavalleria con una nuova Lionel’s mobile con tanto di decalcomania di un megafalco sul cofano. Cose che neanche nel parcheggio del Magika Disco di Bagnolo Cremasco.
E dire che se mia mamma vede che nel cast c’è Willem Dafoe, dice delle cose come “ah, ma lui è bravissimo! Mi piace tanto.. O era Jeremy Irons quello che mi piaceva?“.
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Il pezzo di Dolores Point Five
Mettersi davanti a Daybreakers è come conoscere un uomo attraente, sentirgli fare delle battute gustose, essere da lui invitata a cena, arrivare in un ristorante con i mandolini e i violini, trovare lui che si alza, mi scosta la sedia, si fa portare la carta dei vini, ordina in tzigano, poi mi guarda e dice tanto perché tu lo sappia, non mi tira il cazzo.
L’ho detto a Casanova e lui ha risposto “sì sì, poi Ethan Hawke ha proprio la faccia di quello che è andato in bianco un cifro di volte”.
Ben mi sta. Così imparo a cercare una metafora dove non serve.
Daybreakers è un film con una suggestiva mitologia di partenza, una ricca descrizione di mondo, e basta.
In termini non di sceneggiatura ma di struttura infila una serie di begli svoltoni in contro-tempo, ma non servono, visto che negli ultimi 40′ non succede più niente. Ma proprio NIENTE. Sul serio. Io l’ho guardato in treno con una suora seduta accanto e non ho sentito nemmeno il bisogno di voltare il computer.
Non vi sto a spiegare la Ricca Descrizione Di Mondo perché è la cosa più affascinante del circondario, e non voglio rovinarvi la sorpresa. Però sappiate che in questo mondo FIGHISSIMO ci sono dei PROBLEMI.
Il PROBLEMA NUMERO UNO (che, in soldoni, sarebbe una specie di mutazione “interna” al vampirismo) è lo stesso di Blade II ma senza Jared Nomak.
Il PROBLEMA NUMERO DUE è una carestia di sangue che colpisce l’economia dei paesi reali e potenzialmente è interessante e in pratica no.
Il PROBLEMA NUMERO TRE è l’esubero di relazioni familiari super problematiche, capito come, che TUTTI sono figli o parenti di qualcuno con cui hanno dei conflitti irrisolti angst 10x e TUTTI incentrati sul fatto che uno è contento a fare il vampiro e l’altro no. Cosa accettabilissima, se non si mangiasse tutto il film nel modo più goffo e MA NESSUNO PENSA AI BAMBINI? possibile, trasformando ogni svolta narrativa in un tronco di Sentieri.
Note a margine:
– se in una sceneggiatura c’è un protagonista vampiro tormentato che ha dei problemi a mangiare le persone, e il nome di quel personaggio è “Edward”, e il tuo film è inteso come una roba seria, e siamo nel 2010, e quindi con un colpo di mouse potresti trasformare “Edward” in “Anthony”, e TU NON LO FAI, sei un coglione.
– Willem Dafoe è Tallahassee di Zombieland preso sul serio. (A me ha irritato meno di Casanova, però l’uomo resta una bella garanzia di bidone, a parte Cirque Du Freak in cui si vede per 3′).
– Daybreakers è meglio di The Box in quanto contiene più decapitazioni e nessuna allegoria cristologica che si sacrifica per l’umanità. A meno che la terna galoppante verso il tramonto alla fine vada intesa come un combo Padre / Figlio / Spirito Santo. Con Willem Dafoe nella parte del Padre. Ma non credo.
– nonostante le premesse fossero quelle giuste, il mio convivente non appare per cinque minuti in cui viene massacrato dagli ammazzavampiri. Sì, ho controllato. E gliel’ho anche CHIESTO. Lui ha farfugliato qualcosa a proposito della scarsa integrità della produzione e poi è andato a cambiare la targhetta del citofono. Il che vuol dire che è stato provinato per la parte di Ethan Hawke ma non è stato trovato abbastanza frangettoso.
Meglio così. Ha avuto più tempo per lavorare sul suo Mexican Halloween, facendo di me la cittadina rispettosa della legge che sono adesso. Vincono tutti.
Avrei voluto tantissimo commentare usando questo jpeg:
http://www.urbandictionary.com/zoom.php?imageid=36641
Beh. Lo faccio ora.
brevemente.
la descrizione del personaggio di Dafoe mi ha invogliato a vederlo quasi più del suo Klaus in Life Aquatic, complice lo screen. UABBOIS! TROPPO GIUSTO!
Ethan Hawke mi ricordo che quand’ero più piccino dicevo “eh questi ragazzi arriveranno da qualche parte!” erano i tempi di Explorers, Stand by me e c’erano lui Feldman e Phoenix… beh magari a lui in effetti ha detto meglio, dopotutto io non ho mai vinto una schedina.
Dolores a me la metafora è piaciuta e l’ho trovata calzante, il livello di aspettativa era alto e mi sono fatto male cadendo :(
Odd
Odder, non so quanto tu possa essere d’accordo, però alla fine ho sinceramente visto di peggio. Anche se mi è rimasta addosso l’irritazione per le buone premesse non sviluppate.
(Tanto comunque questo film non ha avuto successo e tra cinque-sei anni qualcuno sarà libero di prendere/scopiazzare le COSE FIGHE calandole in un contesto più soddisfacente. No?)
Considerata la mia, onnivora, dieta è certo che anche io ho visto di peggio. Però le aspettative su Daybreakers erano alte (non sapevo nulla prima della visione) inoltre a me Willem piace e non lo considero segnale di sventura (recuperare “The Loveless” pls). A me il tema, nonostante le ripetute delusioni, attrae anche se è da “Il buio si avvicina” che non ho scosse importanti, non considerando “The Addicition” che è un film sulla “fede” e non sui vampiri.
Già che ci siamo, e l’hai nominato, che ne pensi del Cique du Freak? :)
Ultimamente al cinema solo vampiri e zombi (c’han provato a recuperare l’uomo lupo, ma non va), che qualcuno si sia strafatto di metaforone a Hollywood?
A quando un bel crossover ambientato al liceo durante la prom night (magari un musical)?
bello il video, belle fazze: se da un porno a caso togli le scene di sesso la durata è proprio quella
Odder: io più o meno mi sono divertita, nel senso che più il protagonista veniva preso a botte da TUTTI gli altri personaggi più meglio il film diventava. Comunque, contando che è un film per bambini, grasso che cola.
Gigi: c’è Dance of the Dead, no?
http://us.imdb.com/title/tt0926063/
@gigi: aspettavi questo? http://www.youtube.com/watch?v=kmdUJJSQzhI (consigliato a chi non lo conoscesse)
Telepathy five, Capo.
Ok, quasi ci siamo, ma mancano i vampiri
cazzo, no. ci speravo in daybreakers
Ci speravo anche io. E ho anche un motivo. Nel senso che Undead l’avevo trovato fantastico per essere un’opera prima australiana girato con venti euro.
Ho visto questo daybreakers appena uscito in versione decente, ed effettivamente è stato una delusione. La recensione è cattivella, in giro si è visto di peggio, ma anche molto di meglio.
Ai fratelli spierig, insomma, voglio ancora un pò di bene, sperando che la prossima sia quella buona..
il problema è che già dal trailer era troppo ben vestito, per gente che al matrimonio di mio cuggino ha portato quattro barilotti di birra e una vasca di nachos con guacamole e formaggio fuso.
hahahahahaha il film migliore dell’anno secondo gente che ha le palle non come voi cani e qui una recensione negativa? hahaha gia’ ho fatto chiudere il blogzzzzz deathraw..andate a controllare che stanno chiudendo quelle merde razziste e tra un po…chiuderete voi porco dio
!
le tue argomentazioni sono molto interessanti, cuoricina.
che cazzo vuoi pezzente di uwe?? che ti faccio sparare in testa.
l’espressione corretta è “ti faccio sparato”