Ecco, sono esattamente progetti del genere che mi intrigano a sangue.
Prendete da una parte la Asylum, una casa di produzione che ha basato l’80% del suo catalogo in taroccate a basso costo di film di successo con lo scopo di guadagnare su chi è abbastanza disinformato/distratto da confondere un titolo per un altro.
Prendete dall’altra Paranormal Activity, un filmettino semi-amatoriale costato la miseria di $11.000 e diventato un incredibile fenomeno mondiale (lo sapevate?) che ha incassato oltre 100 milioni.
Quello che otterrete è una prima irripetibile: una scopiazzatura costata PIÙ dell’originale.
Da un certo punto di vista è quindi la prova del nove per la Asylum: non solo il budget a disposizione era superiore a quello dichiarato al fisco da Oren Peli, ma si trattava anche di una rara occasione in cui, non trattandosi di un successo annunciato da battere sul tempo come un Transformers o un 2012, per una volta hanno potuto preparare la loro versione dopo aver visionato il materiale di partenza. Unica scusa, quegli apparenti dettagli che chi crea fenomeni mediatici e chi è pronto ad esaltarsi di fronte ai “miracoli” del low budget trascurano sempre: la Asylum non aveva a disposizione nè amici da far sgobbare a gratis, nè cinque anni di tempo per poter limare ogni dettaglio a piacimento, nè tantomeno 18 finali diversi da testare con pazienza.
Vediamo quindi cos’hanno combinato.
Innanzitutto la finezza che fa istantaneamente eterna simpatia. Che alla Asylum non sono mica scemi e l’hanno capito che questa cosa per avere successo deve sembrare vera. E allora se vai sul loro sito non ne parlano come di un film, ma di filmati ritrovati e pubblicati grazie al permesso della famiglia delle vittime. E lo stesso fa l’enorme fascetta rossa sulla locandina, con scritto “Warning – Actual crime scene footage”. E non mi risulta si siano pubblicizzati altrove, ma cosa si sono ricordati di fare per dare a tutto ciò credibilità definitiva e inoppugnabile? …Non hanno creato la scheda IMDb. Genius.
Trama: la parola d’ordine è “di più”, e tanto per iniziare i personaggi insopportabili stavolta non sono due ma tre. Si narra infatti della famiglia Finley, composta da madre imparanoiata, figlio insostenibile e figlia sempre in canotta. Nella loro casa si sono verificati eventi assolutamente inspiegabili secondo le normali leggi della fisica (chiavi perse, calzini spaiati, quelle cose lì), per cui il figlio rompicoglioni ha comprato non una, non due ma QUATTRO telecamere da piazzare fisse in casa a riprendere qualsiasi cosa succeda.
Ora, è qui che i nostri autori di Paranormal Entity si sono divertiti un mondo. Il finto-amatoriale è un po’ il paradiso del film-maker insicuro, perché nel nome della “realtà” si può permettere di tutto, da riprese oscene a montaggi sballati a tempi morti lunghi come la quaresima. Per cui ecco che tecnicamente nessuno potrebbe dire nulla se a un certo punto, alla facciaccia della tensione costruita poco alla volta, il figlio inquadra la madre, le ordina “spiega tutto”, e lei vomita fuori tutto il background della vicenda in quello che è il più imbecille espediente di sceneggiatura che vi possa venire in mente, l’equivalente videoamatoriale dei lunghissimi testi scorrevoli che compaiono all’inizio dei film di fantascienza. È lì che scopriamo tutto ciò che ha portato alla decisione di documentare quello che accade in casa, e anche ovviamente che il marito di lei è scomparso in circostanze non del tutto cristalline (e qui mi chiedo chi potrà mai essere lo spirito misterioso che infesta la casa, ma proprio non ne ho la più pallida idea). Comunque più avanti nel film, per sicurezza, c’è un’altra scena identica.
La faccenda delle quattro telecamere poi è ugualmente maldestra, perché se in Paranormal Activity vedevamo Katie La Tettona (non ricordo il vero cognome) alzarsi ipnotizzata, uscire misteriosamente dalla camera e lasciare tutti in sospeso su cosa farà e cosa non farà (spoiler?), ecco che qua in una scena assolutamente identica vediamo in diretta che la madre scende in salotto a non fare assolutamente nulla se non lasciare due ditate sul tavolino. Sai che strizza. E quando la mattina dopo i figli si svegliano e vedono le ditate, e cominciano a urlare “OMG chi è stato WTF” e la madre “OMFG non ricordo nulla”, a noi non resta che guardare con impazienza l’orologio.
Comunque, un miglioramento rispetto all’originale c’è: tette! Quando ormai non ci speravamo più e pensavamo che la canotta fosse il massimo prurito concesso, ecco che la figlia va in para dura proprio mentre sta facendo il bagno nella vasca, e il fratello puntualissimo entra armato di telecamera meritando finalmente un motivo per esistere.
Il finale, oltre che ad essere spoilerato secco dalla locandina, è di un moscio e insignificante che intristisce.
Ma dopotutto anche questo film si basa su un’idea la cui forza stava all’80% nel concetto: chi non si è mai imparanoiato per rumori sospetti sentiti in casa, o su ciò che può succedere intorno a te mentre dormi? Per quanto l’esecuzione sia palesemente grezza e frettolosa, ciò non toglie che Paranormal Entity possa comunque funzionare decentemente, in modo quasi automatico/pavloviano, per il pubblico di non smaliziati a cui si rivolge l’Asylum. E non necessariamente solo per loro perché, non avendo idea di cosa può accadere, la camera a mano, il buio, il silenzio, la dilatazione dei tempi e la minaccia di uno scatto a un certo punto ottengono da soli l’effetto desiderato per pura questione di meccanica e indipendentemente dal contesto, esattamente come un colpo nel punto giusto del ginocchio vi fa alzare la gamba che lo vogliate o no. È ovviamente anche questione di sensibilità, ma vi basti il trailer per farvi un’idea di quello che intendo.
E questa è forse l’idea che mi intriga di più di tutta l’operazione, e fa di questo film la potenziale chiave per smontare definitivamente un genere.
Ma di massimi sistemi ne parliamo un’altra volta.
DVD-quote suggerita:
“Come Paranormal Activity, ma con più telecamere e più tette”
Nanni Cobretti, i400calci.com
>> IMDb (sì, dopo che il film è uscito l’hanno aggiunto) | Trailer
Trivia: la Asylum ha vinto il Premio Sylvester 2010 per Miglior Scena WTF con Megashark vs. Giant Octopus, uno dei loro pochi 100% originali. Asylum 1 – Martin Scorsese 0.
Paranormal Five, Bro !!
con la dvd quote mi hai convinto
mi avevi convinto al “asylum”…
Mi avevi convinto al “asylum”.
ah vorrei anche segnalare il loro sherlock holmes che incontra dragon wars…
NOW WITH MORE DINOSAURS!
http://www.theasylum.cc/images/posters/sherlock_large.jpg
they did it for the lulz.
è l’unica spiegazione possibile.
Ragazzi pero’ bisogna farlo l’esperimento di far vedere Entity a qualcuno non smaliziato che non conosce o crede di vedere Activity e vedere l’effetto che fa. Lo fate per me e poi me lo venite a raccontare?
nannissimo, ci vorrebbero almeno i sottotitoli, di soggetti ce ne sarebbero tanti ma non anglofoni direi…
(ipotesi trash: si doppia in casa tutto alla prima, due voci sole, stile ken il guerriero)
Facciamo cosi’: ti faccio io un sunto delle uniche due scene di dialoghi lunghi. Il resto e’ tutto un OMG WTF (che sono internazionali).
mi attrezzo col microfono e poi riprendo le reazioni in salotto.
Se scappano da casa mia è altrettanto awesome? Y/N
Se Nanni l’imperatore mi dà il permesso posto il link con il video subbato
@uwe: Y
@disperatto: uh, grazie per averlo chiesto, effettivamente preferirei di no. Ma insomma, sappiate che “esiste”, sono sicuro che o voi o vostro cuggino sapete usare l’internet abbastanza per rintracciarlo :)
Mmmmm.. io in teoria ci avrei una persona cavia perfIetta… solo che probabilmente lo va a vedere stasera, dipende se quel fifone del suo ragazzo gliela porta o no. Se non ci vanno le propino io entity in dvd (in un paio di giorni dovrei farcela a rimediarlo), e poi vi faZio sapere.