I film con un solo attore di richiamo e venti caratteristi di ultima fila sono una razza in via d’estinzione, soprattutto da quando gli studios hanno capito che piazzare Stanley Tucci a fare il giornalaio pedofilo porta in sala un milione di cineblogger che si muovono solo ed esclusivamente per lui. Se butta bene ci sono sette Stanley Tuccis a fare il loro sporco lavoro in giro per il film, il che spiega l’incremento esponenziale di giornalai pedofili nelle sceneggiature che girano a Hollywood di questi tempi. Fuori Controllo, invece, è un film con Mel Gibson. Nel senso che gli attori più famosi nel cast, a parte Mel, sono Ray Winstone, Jay O.Sanders (il quale non credo abbia mai interpretato un ruolo diverso dal poliziotto/ufficiale giudiziario) e il figlio di John Huston. C’è anche uno che stava in Diary Of The Dead, ma è troppo giovane e figo per vivere. In casi come questo, naturalmente, scambiare sciatteria e classicismo è una questione di cavilli, in questo molto simile alla fondamentale dicotomia critica tra i gusti son gusti e non capisci un cazzo. Il punto è che mi sono letto qualche parere in giro per la rete, e c’è un sacco di gente che ha visto Fuori Controllo e non ha potuto evitare di bollarlo come film sciatto. Il che è comprensibile, perchè Fuori Controllo non si fregia di nessun elemento che rende i film sapidi. Cioè? Grazie per la domanda. Segue un possibile elenco di elementi che rendono i film sapidi:
- barbette incolte
- giapponesi
- Stanley Tucci
- un classicone anni ’80 in colonna sonora
- protagonisti tatuati
- quadri di Norman Rockwell alle pareti
- una star di qualche serie TV
- quelle scene con un ciclo solare completo sparato in dieci secondi addosso a un palazzo ottocentesco.
Naturalmente è meglio valutare il film in base ai topoi di cui si cosparge e/o che cerca di evitare, piuttosto che per questioni accademiche di base à la dams cinema -un sistema critico che in posti tipo Bologna è ancora vivo e lotta contro insieme a noi. Sappiate comunque che al primo che dice la fotografia di Edge Of Darkness non mi sembra niente di che gli traccio l’IP e lo vado a trovare a casa con una chiave inglese. Comunque, tornando ai topoi, non è colpa di Martin Campbell (nè tantomeno di Norman Rockwell) se la mia generazione ha orizzonti culturali opinabili. Martin non fa altro che puntare la macchina da presa e girare, in questo grandissimo artigiano di cinema classico, cioè sciatto. Il fatto che i film gli vengano tutti meglio di quelli degli altri che ci provano, mastodontico il caso di James Bond e Zorro, viene comunemente interpretato come botta di culo. Poco ma sicuro, comunque, che quando scorrono i titoli di coda sei sempre preso male perchè è finita. Nel caso concreto, Fuori Controllo: remake di una serie TV di cui Campbell era regista, qualche dettaglio nel post introduttivo che avevamo caricato ai tempi. Tom Craven va a prendere la figlia all’aeroporto, lei vomita durante il viaggio di ritorno e lui si prende uno scago perchè crede che sia incinta. Tranquillo pà, è un qualche virus letale. Niente eredi in arrivo. Dopo dieci minuti escono di casa e la figlia viene dilaniata da un colpo di fucile a pallettoni. Quando dico dilaniata intendo un effetto stile Pat Garrett & Billy The Kid, quando Kris Kristofferson spara al baffone con un fucile caricato a monetine. Segue un’oretta nella quale il sopracitato Tom Craven cerca di capirci qualcosa mentre la gente intorno a lui inizia a morire come se avessero dato il flit nella pellicola. Dopodichè inizia a capire chi è il buono e chi è il cattivo e ad uccidere esseri viventi a badilate.
Il bello di Edge Of Darkness è che sostituisce tutto quello di cui manca con una serie di omicidi davvero paurosa, buona parte dei quali ascrivibili a motivazioni di classe WTF, senza mai cadere nell’autocompiacenza da teen-slasher fine anni novanta che tende a generare dei secondi tempi girati col pilota automatico e cose del genere. La morte migliore di Edge Of Darkness, scusate lo spoiler, è contenuta più o meno a metà film e consta di una punk ambientalista ipertesa che sta raccontando LA VERITA’ a Mel Gibson in macchina, con una di quelle parlate stile film Muccino (presente? frasi d’amore immortali recitate a velocità 1,8x, il tutto ripetuto per due ore). Scende dalla macchina in fretta e furia e viene investita dalla berlina dei cattivi che sta arrivando in quell’esatto momento ai trecento all’ora. E poi
Quando parli di cadaveri e armi da fuoco vien sempre da dilungarti. Il punto fondamentale è che, contrariamente a quello che vi ha raccontato o vi racconterà la concorrenza, il film c’è, è solido ed è cucito apposta su un Mel Gibson che più anni cinquanta di così puoi solo fargli cantare Frank Sinatra. Per capirci, il personaggio di Tom Craven ha abbastanza aplomb da
- bere solo il gingerino;
- raccontare prima della fine quali sono le regole per condurre una vita onesta;
- mostrarsi comprensivo verso la situazione lavorativa della giovane giornalista precaria che sta accampata fuori da casa sua per chiedergli cosa prova in questo momento.
E c’è anche un bonus, se vogliamo: il personaggio di Ray Winstone è probabilmente il character più assurdo mai visto in una spy story dalla guerra fredda ad oggi, una specie di agente indipendente che viene incaricato dal governo di valutare certe situazioni e decidere se devono vincere i buoni e i cattivi, su basi interpretative che a nessuno è dato conoscere. High five. Volendo essere pelosi è possibile trovare qualche problemino in sede di sceneggiatura -nella vita vera, probabilmente, i cattivi avrebbero preferito uccidere subito Mel Gibson piuttosto che passare due ore ad uccidere tutte le persone che parlano con lui. Ma porsi queste domande è un modo come un altro per uccidere la BOTTA. Filmone.
dvd-quote:
“Bisognerebbe poterne riparlare tra duecento anni.”
Wim Diesel, i400calci.com
Mi stai dicendo che Mel ha rispolverato Porter? Se è così prendo ferie e vado a vederlo questo pomeriggio
No, in realtà no. Porter è un figlio del disincanto, tom craven come personaggio sembra più il prete di signs con l’impulso del serial killer…
Ottimo. Fondamentalmente interpreta se stesso…
L’ho visto ieri sera e l’applauso all’investimento della tipa è stato immediato…speravo già che a metà discorso la cecchinassero (=uccidessero)…purtroppo ho dovuto attendere che finisse la recitazione…non si può avere tutto…
…in realtà pensavo fosse Arma Letale 12, e non What Women Pulp want!
@PucciLuca – il mio amico christopher walker, quattro o cinque anni fa, faceva girare un fotomontaggio della locandina con scritto “what women want – er cazzo”. da questo punto di vista diciamo che Edge Of Darkness è una buona soluzione di compromesso.
la battuta ‘vuoi essere l’uomo sulla croce o quello che pianta i chiodi?’ c’è davvero o è una libera interpretazione ad uso e consumo del solo trailer?
Andrò a vederlo mercoledì sera, da solo, perché “tutti” lo snobbano dopo la visione del trailer. Esattamente come era successo per Io vi troverò (perché in Italia si ostinano a tradurre i titoli, sigh!).
D’accordissimo con il discorso finale su “problemini di sceneggiatura” e “la BOTTA”; prima, durante e dopo la visione di questo genere di film è VIETATO porsi domande.
@ fre: c’è, c’è.
Contentissimo di averlo visto, mi ha saziato da matti…
e “Dai, in fondo lo sai che te lo meriti” era davvero fuori luogo. ed era tutti i personaggi di Mel fino ad oggi. Cioé ho gradito.
Bùfissimo il primo dialogo tra medioman e Ray Winstone, non posso credere che fosse così anche in originale, roba da Benny Hill.
E adesso ad ogni porta che si apre inquadrata da fuori, c’è qualcuno col fucile a pallettoni che grida “CRAVEN!”
Credo che qua ci sia più di una scena che va ai Sylvester e Mel papà incazzato con la sua alta condotta morale mi ha conquistato, double thumbs up.
giusto! spingiamo martin campbell ai sylvester!
non c’è abbastanza amore per questo film.
edge of darkness è un thriller in cui non accade un cazzo a parte un tamponamento e l’investimento della tipa che hai citato. scusate lo spoiler ma credo che danny huston che cerca l’antidoto alle radiazioni da tallio nella credenza della cucina sia uno dei momenti più “alti” del cinema comico involontario degli ultimi dieci anni
steutd puoi per caso andare a leccare della fregna di pecora e dirci che sapore c’ha per cortesia? grazie.
che ridere cossiga… porti degnissimamente il tuo nome. te manca la K
;-)
ragazzi, vi prego.
“Su tutti, colpisce il Cappellaio Matto di Johnny Depp che ha trasformato lo svitato di disneyana memoria in un eroe memorabile, con una scintilla inestinguibile di follia nello sguardo ma anche una meravigliosa umanità ed empatia verso Alice.”
qui in Latveria il film sbanca, Arma Letale è arrivato solo un anno fa e siamo ancora in botta per Mel Gibson, che qui ci pare invecchiato ma sempre super forte e non si risparmia di sparare in faccia alla gente che è un abitudine che nei films a noi ci piace un botto. Poi manca totalmente il plot romantico\sensuale quindi ci gasa di più.
A me e’ piaciuta la fregna di pecora
So che in Scozia gli aggiungono un po’ di zucchero e la vendono come energy drink…
@ Nanni: in base a dove vai non ci mettono nemmeno lo zucchero.
in liguria ci mettiamo il tabasco…
Beh si’, l’alternativa diet c’e’ sempre
Ma esiste anche il gusto gelato? Chissà che effetto fa con pistacchio e cioccolato…
@ abraxas, non sei più in un luogo sicuro, e signori vorrei farvi notare che cazzeggiate ma non commentate il film
Impegno concreto entro il weekend: vedere il film.
sarà un mio punto d’onore vederlo al più presto.
In realtà, no, visto per la prima volta in maniera organica solo ieri sera. Filmone. Winstone manda a casa tutti anche solo se sta seduto su un generico divano/sulla panchina/guarda fuori dalla finestra.
Mel Gibson veramente piccolino, però spaccaculi come pochi. Alcune scene WTF come farsi prendere a coltellate dal boyfriend della figlia per dirgli ”richiamami quando hai voglia di dirmi perchè mia figlia è morta…fa pure con calma eh, non ti preoccupare”.
Morti male, spari in da la fazza, amputazioni di giovani mammine fuori campo.
Mi è scaduto con la scena finale newage.
La trasferta messicana di Mel è sullo stesso tenore?
Lo vidi gia anni fa. Apprezzati ma con moderazione. Ora sento di giustificarsi dicendo che ai tempi probabilmente stavo in fissa con la robba di HK perché lo bollai come apprezzabile (io sto sempre in fissa con la donna di HK quindi è una scusa del cazzo) e gli preferii quel filmetto godereccio ma modesto che è Get The Gringo (per restare in tema Mel). Ma io ciò sta cosa, tipo che un botto di film li rivaluta alla seconda visione in maniera esponenziale. Ma tipo che l altro giorno senza motivo mi è balzato in mente sto film è mi don detto “ma vuoi vedere che quello era un filmone ma quando l hai visto eri talmente stronzo da averlo sottovalutato”. E signori questo è un film eccezionale. Ma eccezionale veramente in tutto. Nella regia sapiente, molto ferma in totale controtendenza con le mode odierne, ma ripeto, sapiente non ina regia da sprovveduto che gira come 30 anni fa perché non ha imparato a muovere la macchina. La regia quando serve, qundo l’azione comanda si fa energica e nell uccisione qua menzionata pare inscenare una morte da horror. Ma anche quando la vicenda si concentra sulla parte thriller la regia supporta il tutto con una eleganza rara. Complici un montaggio e musiche adeguate. E la sceneggiatura mi ha riportato alla mente cose tipo Il Grande Sonno di Hawks. Robe che richiedono l attenzione dello spettatore e la testa una volta tanto ringrazia di dover seguire qualcosa di interessante. Insomma una storia bella perché ben scritta (io il fatto di non uccidere subito Mel lo giustifico dal fatto che sia un pilotato e la cosa forse era più complicata da insabbiare, poi insomma diciamo che a prescindere accetto la cosa). Favoloso. Immagino poi abbia floppato alla grandissima.
Visto in quanto appena comparso su Netflix.
Per me gran film, non lo ricordo assolutamente all’epoca dell’uscita in sala.