Nome: Abominio
Chi gliel’ha dato: Stan Lee.
Colpa degli americani? Americani ed invidia del pene, cinquanta e cinquanta.
Altezza: Liv Tyler x 1,68. Abominio è alto circa il 20% più di Hulk, il quale è alto il 40% più di Liv Tyler. Siamo intorno ai due metri e ottanta, comunque. Grossomodo.
Filmografia: L’incredibile Hulk, 2008, Luis Leterrier
Specifiche tecniche: l’Abominio dei fumetti è verdone barra grigione, ha una gran pacca, facoltà mentali non da buttare (o anche sì) e un bagaglio di sfiga che potrebbe averlo scritto Flaubert (Flaubert è uno scrittore, tipo Shane Black senza battutine meta). Al cinema spariscono i tratti elisabettiani in favore della BOTTA, un tripudio di pose plastiche ed epica della distruzione. Lo scarto ideologico tra i due media, per intendersi, non è troppo diverso da quello tra gli Iron Maiden con Paul DiAnno e quelli con Bruce Dickinson. L’Abominio del film è un mastodonte corazzato con la pelle color vomito e una combinazione pelata + collo che lo fa sembrare un corrispettivo inumano di Michael Clarke Duncan. Ossa in vista, protuberanze inutili ovunque.
Dialettica: Il fumetto, e quindi l’Abominio originale, nasce vive e si sviluppa in una florida dimensione parallela della storia del mondo, nella quale il pianeta sarebbe potuto esplodere da una settimana all’altra per via della corsa agli armamenti e del nostro caro vecchio amico plutonio. In uno scenario del genere una figura come Hulk non era di buon esempio: guarda mamma, potrei espormi a una dose massiccia di radiazioni e diventare UN FIGO. Così è stata creata la controparte drammatica, un mostrone verde sbiadito con le orecchie ad ali di farfalla e la depressione costante. Dato che il film è ambientato in epoca contemporanea, il tono minatorio della narrazione sparisce, così come certe asperità di sceneggiatura: Emil Blonsky diventa un inglese nato in Russia ed in forze all’esercito USA (le tre nazionalità, combinate, danno luogo ad un neozelandese. Lo sapevate?); sparisce il metaforico desiderio di emulazione post-guerra fredda, mentre rimane l’invidia del pene. Il colpo di genio dello script è nei sottotesti sessuali: quando Emil Blonsky ha l’occasione di farsi bombardare di raggi gamma non esita un secondo, ma come potete giudicare voi stessi dalla foto l’esperimento non va a buon fine.
Immaginate di aver trovato una cura per il potenziamento gamma dei vostri genitali ed aver scoperto dopo il trattamento di trovarvi una conchiglia al posto dello scroto: non verrebbe voglia di spaccare tutto anche a voi? Ecco creata la situazione ideale per un gran finale: l’Abominio in giro per New York a squartare e distruggere, e Hulk che lo deve fermare.
Ricorda una figa?: ahm, di sicuro non ricorda un pisello.
Vittime preferite: quante più possibile, senza distinzioni di rango, etnia e religione. Si può comunque notare una certa compiacenza di Abby nello sfidare l’autorità costituita: esercito, macchine della polizia e gente così.
Omicidio migliore: anche qui abbiamo un’immagine.
Nel riquadro sopra, appunto, Abby sta torturando un essere umano a caso, quando Hulk (fuori campo) lancia un urlo di guerra. Lui pensa “toh, è arrivato Hulk” e si libera dell’essere umano a caso lanciandolo con noncuranza a una settantina di metri di distanza (la morte è data per supposta, non verificata empiricamente). Un altro omicidio molto bello ed appassionato è quello perpetrato ai danni di due militari che gli stanno sparando contro un razzo: prima para il colpo con una mano e se lo fa esplodere addosso come se fosse una miccetta, poi corre incontro alla loro camionetta, prende un taxi dal ciglio della strada e lo infila in testa ai due soldati. Loro muoiono di sicuro.
Mossa preferita: l’incidente stradale decontestualizzato. Consiste nel prendere un automezzo in mano e scaraventarlo con violenza addosso ad un altro automezzo, o ad un essere umano (come nel caso dell’omicidio di cui sopra). Questo ovviamente è un cross-thread abusato ed ha a che fare con tutto un discorso di metodologia, approcci comparativi o relativismo che dir si voglia, nel senso che la potenza è tutta una questione di sistemi di riferimento. Come quando parli di horsepower, appunto: non sai cosa significhino in sé, sai solo che la tua ne ha il doppio della Punto a metano di tua sorella, e questo vorrà pur dire qualcosa. Poi tu ti immagini la fidanzata che gli racconta la scena.
“Alla fine l’Abominio ha tirato su una macchina e l’ha tirata in testa a due sfigati”.
“Che macchina?”
“Una macchina. Un’automobile.”
“Sì, ma mi serve di conoscere marca, modello, anno di fabbricazione, eventuale numero di occupanti all’interno ed inclinazione del piano di sollevamento”
(se il mostro non riesce a sollevare nient’altro che una city car senza occupanti, il film fa schifo)
Come si sconfigge? Con cura. Purtroppo in casi come quello di Abby è difficile fregarlo con la forza bruta, a meno di non avere un incredibile Hulk a portata di mano. Un buon sistema è quello di portarlo a far danni in una zona dove non può fare danni, un altro sistema molto efficace è quello di metterlo in contatto con la sua parte umana. Serve una buona tecnica oratoria. Oppure, se sei Hulk, puoi cercare di fregarlo a braccio di ferro.
Lo compreresti? Ne ho sette, li tengo al posto dei nani da giardino.
liv tyler alta 1.68? non ci credo!
sì beh, forse un po’ di più. Tra i due e ottanta e i tre metri.
Height
5′ 10″ (1.78 m)
Ho una grande passione per gli incidenti stradali decontestualizzati, ma devo ammettere che Abby si fa battere da Hulk quando quest’ultimo a un certo punto usa due taxi come guantoni da boxe.
“Lo Compreresti?”
già fatto!
http://www.mwctoys.com/images/review_moviehulk_6.jpg
-la scena in realtà sarebbe stata-
“oh, è arrivato un cartone di pupazzi di hulk, se ne sono-HNNNNG-rotti HNNNNG-un paio-HNNNG, va beh, per buttarli via li tengo qua dall’ufficio. Oh, Mr Orange, perché è vestito da swat?”
Curiosità: li schifavano persino i bambini, abbiamo davvero dovuto svenderli.
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