Nome?: IL RAGNO MECCANICO.
Chi gliel’ha dato?: Io.
È colpa degli americani?: Non proprio, ma anche sì. Diciamo che è colpa di un sudista pazzo che cerca di distruggere la federazione USA dopo la fine della guerra di secessione -e come direbbe il mio prof di economia dei paesi in via di sviluppo, se gli americani fossero gente a posto l’antiamericanismo non esisterebbe.
Altezza: Trenta metri al garrese.
Filmografia essenziale: Wild Wild West, di Barry Sonnenfeld.
Mitopoiesi: Il punto non è il ragno meccanico in sé, quanto piuttosto il concetto. Il ragno gigante è un topos narrativo che aspettava d’essere spalmato su un maxischermo dalla prima metà degli anni novanta, se non di più. Avete presente l’ossessione di Scorsese per il kolossal demilliano (non ho mai capito cosa significhi la parola demilliano quando si parla di kolossal demilliani)? C’era una volta Jon Peters, glorioso produttore mainstream hollywoodiano, l’uomo a cui dobbiamo il Batman di Tim Burton –a quanto si dice in giro. Comunque Kevin Smith va in giro da anni raccontando questa storia secondo la quale ai tempi in cui gli era stato commissionata la sceneggiatura di un nuovo Superman, c’era stato un incontro con Jon Peters (il produttore) nel quale era stato obbligato a rispettare tre punti chiave: Superman non avrebbe dovuto indossare il costume, non avrebbe dovuto volare e avrebbe dovuto ingaggiare una lotta finale con un ragno gigante. La cosa, parlando appunto di demillismi (che non so cosa siano), scaturisce dalla sincera emozione di Jon quando vide per la prima volta King Kong sul grande schermo. Ma perché un ragno? Nelle parole di Kevin Smith, sono i più feroci assassini del regno degli insetti. Tim Burton entra come regista, cambia fa riscrivere il film, ci infila Nick Cage come Superman e tutto il progetto va in vacca. Jon Peters incassa e ripensa il ragnone come main attraction del suo prossimo film. La pellicola si chiama Wild Wild West ed è film con il più alto valore assoluto nel rapporto soldi spesi nella realizzazione fratto ma quanto cazzo è figo ‘sto film. A dire il vero non è colpa del ragnone, quanto dell’impianto costruito intorno al ragnone: una spy story ambientata nel vecchio west con un protagonista nero vestito Armani, cinque o sei strappone da ogni parte del mondo, Kenneth Branagh e Kevin Kline al loro peggio, SALMA HAYEK. Nessuna reale forza del bene.
Specifiche tecniche: Le otto zampe sono tipo dei tralicci dell’alta tensione, con due punti di snodo. Il corpo è formato da una sala macchine a carbone pilotata da zombi e drop-out assortiti (uno dei quali ha placche di ferro e viti al posto di tutte le ossa), con al piano di sopra la sala controllo (circa sette leve, quattro delle quali inutili, più i pulsanti che servono a sparare munizioni e palle di fuoco). Sopra c’è un comignolo grande come tutta New Orleans che butta fuori quantità di fumo quasi più spaventose del ragno stesso. L’epoca è quella che è, ma la progettazione è a cura di un’equipe scientifica di prim’ordine -tutta arruolata con metodi coercitivi.
Vittime preferite: Cose grosse. Nordisti, panamericani, montagne, eserciti, cowboy negri, scimmie d’amore e chiunque si trovi in mezzo alla strada.
Omicidio migliore: Un’intera legione di ex-soldati sudisti al soldo di un capitano barbone con un grammofono dell’amplifon al posto dell’orecchio sinistro. Al secondo posto la cittadina più sergioleonica (cosa significa la parola sergioleonica nell’espressione cittadina sergioleonica) che si possa concepire.
Mossa preferita: arrivare da lontano e farti cacare addosso. Camminare peso. Passarti sopra e farti vedere il popò. Sparare e devastarti. Mordere la rotaia con muscoli d’acciaio, tutte quelle cose lì.
Come si sconfigge: Nella parte alta è scoperto. Occorre planare sopra al mezzo, buttarcisi dentro, uccidere l’equipaggio un membro alla volta e guidarlo da qualche altra parte.
Ricorda una figa?: Metaforicamente sì, si richiama vagamente ad un’idea fallocentrica e misogina della società contemporanea.
Lo compreresti?: Ho valutato l’acquisto nella mia recente ricerca di una casa dove vivere. Il ragnone è abitabile e consta di due piani piuttosto larghi, il che significa che il costo degli zamponi può essere ammortizzato dal fatto che non ti serve di comprar terreno edificabile. L’unico lato negativo è che puoi connetterti ad internet solo con le chiavette adsl, e bisogna stare attenti alle tariffe.
aggiungi ai tags: WIKKI WIKKI WILD WILD WEST, che chiunque ha letto l’articolo ora avrà in testa.
Grazie per niente.
Cazzo, ecco chi mi ha rubato il prototipo del ragnone semovente! Jon sei uno stronzo. Hai presente quanti miliardi in piu’ avrei potuto guadagnare se avessi esposto quel ragno li’ fuori dalla Tate Modern anizche’ quella schifezzuola che manco muove uno zampino? Il mondo fa schifo.
cose che mi sono scordato:
– wikki wikki wild wild west (avevo rimosso)
– la balconata dove stanno i controlli
– le derivazioni, tipo i ragnoni fuori da Hogwarts nel secondo harry popper.
un alto valore assoluto nel rapporto “soldi spesi nella realizzazione” fratto “ma quanto cazzo fa schifo ’sto film” significa che il denominatore è basso ergo il film nn fa molto schifo.
o sbaglio?
non sbagli! volevo vedere se qualcuno l’avrebbe notato (scherzo, sono un bischero. ci ho pensato almeno diciotto secondi prima di scriverlo, poi per altri undici secondi ho pensato di essere una bella persona)
Bella la didascalia “What You See Is What You Get” :P