Piccoli e sbrigativi commenti sugli episodi della serie televisiva Fear Itself, prodotta da Mick Garris.
EPISODIO 6 – New Year’s Day, Darren Lynn Bousman, 2008
Trama: Helen si sveglia. È il primo dell’anno. Ha un hangover che non ti dico e fuori sembra esserci il disastro: elicotteri, militari, gente impazzita… e zombi. La ragazza tenterà di salvarsi raggiungendo l’abitazione del suo ragazzo. Durante il tragitto non solo dovrà evitare non morti cannibali a uso ridere, ma cercherà di mettere insieme i confusi ricordi della sera precedente. Fino alla rivelazione finale…
Giudizio lapidario: Veramente una merda. Non mi voglio pronunciare sul twist dell’episodio che veramente, guarda… adesso che mi ci hai fatto ripensare mi incazzo tantissimo. Adesso tiro una manata forte sul tavolo. Pam! Però a parte il twist (che è talmente telefonato che equivale a una lettera spedita a casa che ti avverte che fra poco riceverai un fax che ti comunica che stai per ricevere una telefonata) New Year’s Eve non si può veramente vedere. Merito di Darren Lynn Bousman, che sembra uno di quelli che appena usciti dal D.A.M.S. di Bologna – dopo aver scoperto le gioie delle droche sintetiche – decidono di fare un cortometraggio giovane di quelli con un montaggio velocissimo e contro le regole. E sai che te dico? Ci metto anche delle luci strobo paiura e la macchina da presa sempre storta! Uno stile invecchiato malissimo e molto molto fastidioso. Tipo Alex Infascelli. (Ahhhhhhhhhhhhh!)
Sottogenere: Zombiesco sentimentale giovanile.
Woody Woodpecker (a.k.a. quell’attore che mi fa morire): Briana Evigan!!! So che la nostra Dolores ci è molto affezionata e che tanto l’ha apprezzata per quel bel film che è Sorority Row. Io Briana me la ricordo per un sonnacchioso pomeriggio estivo passato sul divano di un mio amico a vedere Step Up 2: The Streets. Ella infatti interpreta Andie, la risposta femminile a Channing “Collo Tatum” nel primo Step Up. Infatti potete notare che Andie è un po’ un nome maschile. In più Briana ha una voce da travo incredibile, che sembra sempre che abbia fatto serata forte la sera prima. Comunque Briana è una giustissima. Anzi, adesso che ho scoperto che oltre a Step Up 2 e Sorority Row e questo episodio del cazzo di Fear Itself ha fatto anche S. Darko… la amo ancora di più.
Cosa resterà di questo episodio?: A me personalmente la piccolissima speranza di vedere le tette di Briana. Mick Garris, ti volevo dire una cosa: in Masters of Horror in ogni episodio (in quasi tutti) si vedeva ALMENO una tetta. Certo, a confronto con Fear Itself sembravano anche girati tutti da Antonioni, ma c’era anche il plus delle tette. Mick, le tette fanno sempre tanta simpatia. Per adesso in Fear Itself, in ormai sei episodi, sai quante tette ho visto? Te lo dico subito, che le ho contate. Zero. Ne ho viste zero. E ciò è male. Poi, oh, hai visto che fisico ha Briana? Secondo te perché l’hanno scelta per Step Up 2? Perché è brava a ballare? No. Per la voce modello Patrizia detta il Carabiniere? No. L’hanno scelta perché se fai una locandina in cui c’è lei con una canottiera strizzatette, a tanti ci sale l’ormone. Mick, non è che però ti possiamo dire tutto noi, eh? Briana = vedere tette. Comunque. Per me Briana deve avere delle tette bellissime e spero un giorno che le faccia vedere a tutti sulle pagine del glorioso Teletutto. Ma in generale direi che questo bell’episodio di Fear Itself, rimarrà nella mente di noi poveri spettatori per la caratterizzazione che l’attore più scarso di sempre, Niall Matter, fa degli zombie. Niall (che ritroveremo in altri 4 episodi…) fa la faccia a metà tra uno che vuole fare il sensualone e uno un po’ con lo sguardo vacuo e poi, taaaac, c’ha un tic nervoso tipo che piega la testa di scatto come quando ti viene una botta di torcicollo. Tipo “Il dottor Thomas non è in sede“. Ogni volta che lo fa, ti viene voglia di menare forte qualcuno.
Quante volte è stato urlato MACCOSA?: Vabbeh, ho perso il conto. È un maccosa continuo. È un maccosa il tentativo di caratterizzazione dei personaggi (“Sono triste perché mi è morto il fratello“, “Maccosa!“). È un maccosa la festa di capodanno che sembra un po’ quelle feste ricostruite in film tipo Chewingum dove tutti ballano come dei coglioni e i baristi hanno dei cappellini stupidi in testa. È un maccosa la storia d’amore. È un maccosa l’intreccio sentimentale. È un maccosa ogni goffo tentativo di allungare il brodo per arrivare al minutaggio concordato. Ed è un megamaccosa il colpo di scena finale. Mamma mia…
Una foto, cento parole:
EPISODIO 7 – Community, Mary Harron, 2008
Trama: Una coppia di giovani sposini abita in un condominio brutto brutto in periferia. Lei non è per niente amused, anche perché vuole avere un bambino e le scoccia molto farlo crescere sullo sfondo di un video dei Mobb Deep. Tramite consiglio di amici, i due finiscono per trovare una villa in periferia in una specie di megaquartiere/villaggetto molto bello. Dopo poco però si accorgono che la serenità e il benessere di questa comunità è una grande bugia e che il tutto cela delle cose brutte!
Giudizio Lapidario: Oddio, mi piace Mary Harron. È grave? Io non so come dirvelo, ma non ho trovato brutto il suo American Psycho. Anzi… E sono anche un fan di Bret Easton Ellis. Qui, certo, c’è la formula televisiva da scontare, ma l’idea del benessere, del piattume anestetizzante che cela il maligno, secondo me funziona. Poco horror, ma tanta angoscia con dei buoni tempi e una bella idea di partenza. Niente male.
Sottogenere: Come dicevo sopra, poco horror. Sembra di vedere un episodio anni Ottanta di Ai Confini della Realtà: paranoia, angoscia, comunità tutte matte…
Woody Woodpecker (a.k.a. quell’attore che mi fa morire): Eh, questo è forte… Siore e siori, ecco a voi Mr. Brandon Routh. Il Superman ritornato che faceva battare il cuoricino di Bryan Singer (ma pochissimo il nostro). Colui che si sta preparando ad essere sommerso da una marea di pernacchie portando sullo schermo l’Indagatore dell’Incubo, Dylan Dog, in Dead of Night. Povero Brandon… Lui si vede che si impegna, ci crede, fa le faccette… Ma c’ha proprio la fazza da bello/giandone e deve essere anche un po’ antipatico. Lo vedremo anche in Scott Pilgrim Vs. The World. In QUESTE condizioni.
Cosa resterà di questo episodio?: Rimarrà l’idea che si può fare un medio horror per la televisione senza per forza fare come quel pirla di Darren Lynn Bousman, mettendo le lucine strobo, il montaggio veloce, la camera storta e uno zombie a vanvera. Un episodio che forse non piacerà a tutti, ma che ha il pregio di essere volutamente passé.
Maccosometro: La magica parola Maccosa è stata pronuncita tutte le volte che Brandon Ruth che fa quello che ha capito che c’è qualcosa che non va. Qui sotto, le prove…
Una foto, cento parole:
Mentre Brandon ha fatto il suo porco lavoro anche su metà della terza stagione di Chuck, via. Routh non mi dispiace e nemmeno Mary Harron quindi recupererò.
(briana pecché)
Briana ha uno scopo più alto. Briana ci vuole bene.
(Io conservo un affettuoso ricordo di quell’episodio, essenzialmente perché non guardavo un òror da tre mesi, e ho riso parecchio. Alla fine mi ero anche un po’ commossa.)
(evviva l’amò-ò-ò-ò-ò-re)
Quando hai citato Teletutto per mettere in luce la brutale discriminazione della serie verso le tette, sono ritornato di colpo ai tempi dell’Università in cui la simpatica guida tv era costantemente sul tavolino del soggiorno dell’appartamento da studenti… mi è scesa una lacrimuccia!
Cordialità
Attila
Se l’episodio di Bousman vi ha ricordato un po’ Cloverfield è perché uno degli sceneggiatori era nello staff di quel film. Comunque hai ragione, per i primi cinque minuti avevo sperato in bene, poi al primo strobozombi ho capito la triste realtà ed ho iniziato a sperare in tette.
Si ma preso atto che nessuno di noi vedrà mai un episodio uno di questa borata (che è il motivo per cui vi state immolando per noi, fra l’altro) mi dici che succede alla fine? E’ uno zombie anche lei? Sta sognando tutto e c’è Al Pacino che ride? Si trasfoma in una Cacciatrice e grida “Buffy PUPPA!” prima di usare una katana sul fidanzato? Me lo devi, perchè con il tuo dannato link a Chewing Gum ho perso mezz’ora intristendomi sugli altri filmati trash di youtube dedicati a Sapore di mare 2 e film anni 80 vari. Una magone che, ancora mi ricordo le prime serate su Italia Uno…
sì, lei è zombificata fin dall’inzio
è stato il bambino vicino di casa
che viene presentato nella prima sequenza
giusto per poi poter dire:
“ah, ecco… era quel bambino di merda lì che l’ha zombificata!”
è per questo che gli altri zombi non la attaccano
è per questo che c’è della gente che le dice “è tutto colpa tua!”
ma la cosa più bella è che lei mentre è zombificata parla al telefono.
quello fa riderissimo!
soppala, chewingum era bellissimo.
ti ricordi?
c’era orsetta…
Ora mi è venuta voglia di vedere almeno la scena del telefono, ma anche il bambino di merda, mi piace sempre un po’ quando ci sono i bambini di merda, mi ricorda l’infanzia. Però certo, senza le tette di Briana… Dannato Mick, quanti lo avrebbero visto anche solo per un fugace nip-slip. Sarebbe diventato un culto del web con il freeze frame della scena usato come avatar. Bah, che magone le occasioni sprecate e il tempo che non torna. A livello filosofico le tette di Briana non viste valgono quasi tutto Il Decalogo, se ci rifletti.
Comunque è proprio vero: in ogni episodio di Masters of Horror si vedono delle tette. Sangue e tette. Capolavoro.