Un uomo, maschio, diciamo sulla cinquantina, appena abbandonato dalla moglie la quale gli ha preferito un altro, con due figli a carico, si trova a dover fronteggiare una misteriosa forza che si è impossessata della figlia adolescente e la costringe ad atteggiamenti bizzari, oscuri sbalzi di umore, violenza, scostanza e rifiuto dell’autorità paterna.
Per dare una soluzione a tutto questo, Luis Berdejo (qui in veste di director ma già sceneggiatore di [REC] e di… cough.. cough… coughago mortis) spende la bellezza 120 minuti pellicola quando, da che mondo è mondo, basterebbe prendere del magnesio e comprare degli assorbenti.
EBBENE SI’! Dentro al thrillerone horrorifico The New Daughter si cela null’altro il DRAMMA di un UOMO SOLO di fronte al POTERE DISTRUTTIVO delle MESTRUAZIONI.
Lo so, sento già le vostre vocine acute lamentarsi perché riduco tutto ai minimi termini. Già vi sento parlottare a bassa voce “Miike butta tutto sul pecoreccio e taglia i film con l’accetta”.
Male incolga a chi mal pensa, ma è forse un caso che tutto incominci con una “misteriosa” perdita di sangue in una vasca da bagno? E che un personaggio (non dirò chi perchè SPOILER muore) parli testualmente di ORMONI?
Signori miei, qui si son fatte teorie dietrologiche su eventuali allegorie registiche per significanti molto meno espliciti. Accettatelo per quello che è: un film sul 28esimo giorno.
Suvvia però, usciamo dal ginepraio in cui ci getta la trama di questo The New Daughter, e puntiamo direttamente con ottimismo alla realizzazione dello stesso perchè, in fondo, “se l’idea di per sé fa schifo, la messa in opera può comunque salvare il risultato in zona cesarini”.
Questa cosa accade. Davvero. Noi dei 400calci ne siamo stati più volte testimoni e partiamo dal presupposto che 10 minuti di ottime esplosioni valgano 80 minuti di noia. Ci crediamo. Può succedere a volte.
E questa non è una di quelle volte.
Ora, io sono uno di bocca abbastanza buona e sono disposto a sopportare (e supportare) qualunque cosa, anche Kevin Costner che gioca all’Edward Carnby in salsa Ohio.
Ma ci sono cose che proprio non reggo e una di questa è il cd. Pastone Paraculo -d’ora in poi PP- .
Il PP si verifica ogni qual volta il regista, non sapendo sostanzialmente che pesci pigliare, procede ad una sequenza di “mela C”/“mela V” (che si sa che registi hanno tutti il mac) recuperando qua e là tranci di altri film, copiandoli con la carta oleata e incollandoli tutti insieme alla cap’a’dokatzu (tecnica di montaggio coreana che, attraverso un algoritmo sofisticato, consente la completa randomizzazione delle clip sulla timeline di Final Cut).
Togliendo l’eterna introduzione tutta dedicata al dramma famigliare mam papà/figlia, il PP finale annovera all’interno citazioni così tanto spudorate da soverchiare il concetto di plagio per finire nella scopiazzatura tipo versione di latino dal tuo compagno di banco che, quando non capisci bene che ha scritto, ti inventi una parola “che ci assomiglia”.
C’è il flare rosso (gratuito? Si gratuito) di The Descent (insieme all’ascesa dal tunnel con faccia sporca), c’è il video in B/N bruciato stile surrealismo-inquietudine (gratuito? Si gratuito) di The Ring, c’è il boschetto con suoni inquietanti ed esasperati (gratuito? Si gratuito) di Ils, c’è un po’ di atteggiamento protoadolescenziale (gratuito? Si gratuito) à la Donnie Darko il tutto legato insieme da quella sgradevole sensazione di stronzata colossale, ripresa pari-pari da Signs (e Costner ce la mette davvero tutta per assomigliare al peggior Gibson di sempre).
Insomma, questa pellicola risulta essere la prova inequivocabile del fatto che, mescolare insieme roba che funziona, non ti da per forza, come risultato, qualcosa che funziona.
Anzi tende a farti andare tutto in vacca, Ivana Baquero compresa.
Comunque, non siamo del tutto negativi se no sembra che io sia qui solo per stroncare.
No! Cerchiamo di fare i buonini almeno per una volta.
Dovendo quindi salvare qualcosa, posso dire che effettivamente il DVD è un sottobicchiere originale per le vostre feste di compleanno.
DVD-quote suggerita:
“Dallo sceneggiatore di [REC] e Imago mortis la conferma che, se finora hai fatto lo sceneggiatore e non il regista, un motivo c’è stato”
Miike Bongiorno, i400calci.com
Bellissima. E la Dvd quote si potrebbe applicare anche a tanti, tanti altri.
@Hell: Costner ce la mette proprio tutta. E fa quasi tenerezza. Quasi.
Eppure io ricordo con affetto i terrori mensili del pavido sig. Amianto Wertmuller, mio padre, totalmente incapace di venire a patti col fatto che sua figlia fosse, giustappunto, una figlia. Glielo regalo alla festa del papa’ e lo costringo a rivederselo tante volte quanti i mesi di adolescenza che ho passato in quella casa.
@Cicciolina: occhio però che poi il papà, preso da disperazione, da fuoco alla figliuola
@Bongiorno: oggidì con una sforbiciata di Editing, ci si mettono cinque minuti a mettere un finale con un Costner morente, o postino, alla peggio.
Ah, ma lo spoiler che non volevi fare nel post mica l’hai messo nei tag?
@Uwe: no, niente spoiler nei tag. Il finale qui non l’abbiamo trovato.