Piccoli e sbrigativi commenti sugli episodi della serie televisiva Fear Itself, prodotta da Mick Garris.
EPISODIO 10: Chance, John Dahl, 2008
Trama: Chance è un povero mortaccione. È sposato con una donna bellissima, ma la vita gli ha dato solo ed unicamente mazzate dietro le ‘recchie. Non solo ha dei capelli molto brutti e una faccia da mega-babbeo-imperiale, ma non riesce veramente ad ingranare. La moglie lo ama, ma comincia a non poterne più di questo semipelato fallito che le gravita in casa mentre lei si fa il mazzo lavorando 23 ore al giorno. Ma Chance si gioca la sua ultima chance (non è colpa mia…). Un colpaccio: d’accordo con un antiquario, ha acquistato un vaso antico. Si è indebitato, ma l’antiquario gli ha assicurato che lo potrà rivendere a un prezzo esorbitante. In realtà il tutto è una truffa ai danni del povero Chance, che viene bellamente (e giustamente) fottuto. Disperato, reagisce con scarso savoir faire: uccide l’antiquario. Ma Chance non è da solo: è addirittura in compagnia… di un suo doppio! Noooooooooooooooooooooooooo.
Giudizio lapidario: Nulla. Una noia sinistra. Si spera in uno sviluppo del logoro e abusato tema del doppelgänger, ma in realtà il tutto finisce nella sua enunciazione. Questo è pazzo e nel momento della difficoltà massima non ha retto e il suo cervello ha creato un doppio. Ok, ma c’è qualcos’altro? No, ma va là!
Sottogenere: drammone psicologico.
Woody Woodpecker (a.k.a. quell’attore che mi fa morire): E nella parte dell’antiquario truffatore, Vondie Curtis-Hall. Beh, mica cazzi, eh? Allora, per prima cosa va detto che Vondie Curtis-Hall è il Dr. Dennis Hancock della serie Chicago Hope – In Corsa per la Vita. Sì è fatto vedere, sempre in ospedale, in E,R. Medici in Prima Linea. Ha preso parte a una puntata dei Sopranos, a qualche espisodio di Soul Food e di tante altre serie. Ma non s’è fatto mancare qualche apparizione anche sul grande schermo: l’avete visto in Romeo + Giulietta e anche in The Bad Lieutenant: Port of Call – New Orleans. Ma soprattutto Vondie Curtis-Hall è un regista. E sapete che film ha fatto Vondie Curtis-Hall? È quasi troppo bello per essere vero. Esordisce nel 1997 con Gridlock’d, il buddy movie con Tim Roth e Tupac Shakur. Il film successivo però è quello fondamentale: Glitter. Quello con Mariah Carey che va in discoteca col cappellino tipo Bugno. Ufficialmente uno dei film più brutti della storia del Cinema. Glitter… E invece di essere stato mandato a lavorare in una fonderia nella Corea del Nord, Vondie Curtis-Hall è finito in Fear Itself.
Cosa resterà di questo episodio?: Niente. Il totale disinteresse per la vicenda narrata? Ah, no, la faccia incredibile che fa il fallito semipelato quando si guarda allo specchio. Perché quello dovrebbe essere il momento in cui il suo cervello fa clic e, perdendosi nelle misteriose e insondabili profondità dell’animo umano, crea il suo doppio. In realtà sembra il pagliaccio col maditesta della pubblicità del Vivin C, quella con la canzone bomba di Lene Marlin.
Quante volte è stato urlato MACCOSA?: Annichilito dalla noia, non sono riuscito a proferire verbo per quasi tutta la durata dell’episodio. Poi, verso il finale, ho pronunciato la magica parola Maccosa a raffica, come se non esistesse un domani.
Una foto, cento parole:
EPISODIO 11 – The Spirit Box, Rob Schmidt, 2008
Trama: Notte di Halloween. Due ragazze non hanno più l’età per andare in giro a fare Trick ‘r Treat, ma sono comunque abbastanza babbe per passare il loro tempo facendo una seduta spiritica con una tavola ouija. Vengono contattate da un’amica morta che spiega loro che non è morta annegata come tutti pensano: è stata bensì uccisa e il suo assassino è ancora a piede libero. Le due babbe si improvviseranno detective e tenteranno di risolvere il caso.
Giudizio Lapidario: Fin troppo facile la soluzione finale. Ciò detto l’episodio non è da buttare via. Certo, visto dopo Chance assume la statura del grande classico del Cinema, tipo che ti viene voglia di metterlo di fianco ai film di Preminger, ma ha effettivamente qualcosa di affascinante.
Sottogenere: Giallo (a tinte forti) con il beneficio del dubbio sull’esistenza degli spiriti.
Woody Woodpecker (a.k.a. quell’attore che mi fa morire): Oltre al povero Mark Pellegrino aka Jacob di Lost, si segnala la presenza di un’attrice nomination agli Oscar come non protagonista. Robba forte, eh? Stiamo parlando di Anna Kendrick, classe 1985, che non solo non avrà mai una preoccupazione economica in vita sua, grazie alla partecipazione alla saga di Twilight, ma grazie al suo ruolo in Tra le Nuvole di Jason Reitman s’è fatta vedere pure al Kodak Theatre. Capite anche voi che in una desolazione tale (anche se la Kendrick è eccitante come un documentario sui tuberi irlandesi) è una cosa incredibile.
Cosa resterà di questo episodio? L’idea della tavola ouija costruita col cartone della pizza è piuttosto divertente, ma nella mia mente questo episodio resterà impresso per una sparata colta da ritiro della patente. A un certo punto, per depistare un po’ le indagini che se no in 5 minuti finiva tutto, si introduce un sospettato. Tale Bosch. Che non si chiama Hieronymus ma, due secondi dopo che qualcuno fa il suo nome, appare uno con una maschera inquietantissima che ricorda un dipinto di… Indovinate di chi? Veramente gratuita e fatta per fare gomitino gomitino a chi?
Maccosometro: La magica parola Maccosa è stata pronunziata un bel po’ di volte. La sceneggiatura sembra scritta al momento e gli errori, le incongruenze, le mancanze si vanno ad accumulare fino a raggiungere vette di maccosismo piuttosto alte. A un certo punto una parla cinese… Maccosa.
Una foto, cento parole:
Io sto facendo molto training autogeno per arrivare a vedere la serie completa senza collassare dalla noia o fagocitato dal suono della mia stessa voce mentre urlo l’ennesimo “maccosa” (ma in maniera molto più volgare, inserendo anche le vite dei santi nel mezzo).
Cordialità
Attila
Era più figo se la maschera assomigliava a EUROnymous, avrebbe risollevato la questione..!
eh, ma a quel punto la kendrick doveva fare burzum e non c’ha il fisico…
però sarebbe stato molto bello.
gomitino gomitino, ammicco ammicco, non dica di no!
ah, io chance l’ho staccato a metà, non ce l’ho fatta.
In compenso The spirit Box mi ha fatto mettere le mani nei capelli, e per chi mi conosce, è già abbastanza maccosa questo di per sé…
@uwe:
quali capelli?
(sta bluffando, non vedi che sta bluffando?)
I used to be suggested this web site by way of my cousin. I am not sure whether this post is written by way of him as no one else recognize such exact about my trouble. You’re amazing! Thank you!