Nell’introdurre la sua rece su The Descent – part 2, il solitamente inappuntabile Vern di Ain’t it Cool News aveva usato le seguenti parole: “La cattiva notizia è che non è diretto dallo stesso regista di The Descent; la buona è che non è diretto dallo stesso regista di Doomsday.” Ecco, Vern è una delle pochissime persone al mondo che continuo a rispettare anche se non hanno capito Doomsday (e nemmeno Crank, tra parentesi), ma qua non ha tutti i torti: The Descent e Doomsday non sembravano effettivamente diretti dallo stesso regista. E per quanto Neil Marshall si fosse volutamente distanziato dal suo capolavorone dirigendo qualcosa di completamente diverso (nel genere, nel tono, nelle intenzioni), era caduto comunque vittima di aspettative mal dirette, e livore semi-ingiustificato. Eppure, soprattutto dopo questo Centurion, il filo conduttore della sua poetica è chiaro: non è una questione di genere, nè di modi, nè di tempi, ma di personaggi e geografia. Uomini d’azione – soldati, poliziotti, guerrieri urbani – modellati con lo stesso stampino che si usava a cavallo tra i ’70 e gli ’80, grazie a gente come John Carpenter o Walter Hill. E la Gran Bretagna del Nord.
A questo verrebbe da aggiungere anche una punta di Cameron, grazie alla ricorrenza di personaggi femminili forti, ma qui – mettendo parzialmente da parte The Descent che a questo punto spicca quasi quanto Oldboy nella filmografia di Park Chan-wook – Neil si spinge ancora più in là. C’è una scena in Centurion in cui Dominic West viene introdotto a Olga Kurylenko (che è sì incazzosa, ma ben lontana dall’essere un freak muscoloso alla Weaver/Hamilton/Rodriguez): Paul Freeman gli spiega che è muta, al che Dominic risponde col classico “Non so se devo battermi con lei o…” per essere subito interrotto “ho detto muta, non sorda”. Tutti sanno come finirebbe la gag, ma è comunque sintomatico che non venga conclusa. Innanzitutto perché gli uomini di Neil Marshall non hanno molto tempo per il sesso. Secondo di tutto, perché le donne di Neil Marshall non sono donne. O meglio: nessuno, fisicamente parlando, mette in dubbio la femminilità di Rhona Mitra o Olga Kurylenko, ci mancherebbe. Ma i loro personaggi non hanno nulla di femminile: non l’istinto materno di Ripley, non la passionalità di Sarah Connor, nemmeno l’esasperato lesbo-machismo di Vasquez. Sembra proprio che Marshall scriva copioni pieni imballati di personaggi maschili, e poi all’ultimissimo istante, tanto per variare, decida di fare interpretare uno di loro a una donna. E così Rhona Mitra in Doomsday pare letteralmente posseduta da Kurt Russell. E la Etain qui interpretata dalla Kurylenko non assomiglia per nulla a che so, la Keira Knightley di King Arthur, la Grace Jones di Conan il distruttore o la Milla Jovovich di Giovanna d’arco, ma pare direttamente il Clancy Brown di Highlander senza lingua, senza derive cartoonesche e con un visino casualmente da angelo. E come tale viene trattata: non c’è exploitation e nessuno perde troppo tempo a stupirsi che sotto alla corazza di tale macchina da guerra ci sia un paio di tette. Lo stesso Dominic West in un momento successivo si trova catturato e circondato e grida “Nessun uomo ha il coraggio di farsi avanti e battermi?”: quando dalla folla emerge Etain, Dom non batte ciglio, sbotta un neutrissimo “Vediamo di cosa sei capace” e procede senza esitazione a dare il meglio animalesco di sè. Detto questo, non riesco a capire se Neil sia l’alfiere della parità sessuale definitiva, o soltanto confusetto.
Ma passiamo al film in generale!
Per grazia divina non assomiglia un cazzo nè a 300 (nonostante due attori in comune) nè al Gladiatore. Che ci pensi il fratello scemo di Tony Scott a copiare se stesso. Qua l’atmosfera pare più un incrocio a budget medio-basso fra l’atmosfera dei Guerrieri della palude silenziosa di Hill e l’epica violenza del Conan di Milius. La cosa ridicola, almeno inizialmente, è che i romani non solo hanno accento inglese, ma pronunciano i loro stessi nomi all’inglese, per cui Dias diventa Daias e Titus diventa Taitus. Poi a dirla tutta io non sono mai stato un fan del peplum, e per circa mezzora il film si sostiene principalmente grazie a una sana dose di casuale iper-violenza e, per chi apprezza, Michael Fassbender seminudo. Ma quando si capisce dove va a parare non si può che apprezzare un pezzo di cinema come non se ne faceva più da decenni, che rifiuta contemporaneamente sia la spettacolarità moderna alla Zack Snyder che pretese autoriali stile Valhalla Rising, e si concentra sull’essere semplicemente un sano, teso, solido film d’azione con personaggi tutti d’un pezzo. Rimane un film imperfetto, di certo non indimenticabile come i modelli a cui aspira ma, come per Armored di quel Nimrod Antal che gli ha soffiato l’ingaggio per girare Predators, la strada è quella buona. Basta che non mi ricordiate chi gli ha soffiato l’ingaggio per il nuovo Conan.
DVD-quote suggerita:
“Un film per uomini e donnuomini veri”
Nanni Cobretti, i400calci.com
ma comunque Doomsday è veramente un filmaccio,mi ricordo le risate,non c’era niente da capire,regge per 15 minuti poi diventa qualsiasi cosa tranne un film..spero sinceramente che abbia preso le distanze da quella cosa un po immonda,e sia riuscito a fare qualche passo verso un qualcosa di decente con Centurion,e purtroppo per quanto riguarda Nimrod Antal avendo visto anche armored,devo dire che sono preoccupato per Predators….
io invece non capisco perchè 300 venga così brutalmente schifato (almeno così mi pare)
per come la vedo io, è per come si sia passati dal bel “l’eroe di sparta”, al “graficamente violento YET STILL epico senza stronzate” 300 Graphic novel, a AU! AU! AU! .
‘n t’ho mica capito uwe…
300 a casa mia non viene schifato, anzi, ma diciamo che e’ il tipo di film che uno basta e avanza…
E inoltre: l’ultima volta che ho parlato benissimo di Doomsday eravate tutti qui a darmi ragione, si puo’ sapere adesso dove siete finiti??? Timidoni voltafaccia che non siete altro. LOUD NOISES.
A me Doomsday e’ piaciuto parecchio: e’ un bel giocattolone e si vede che MArshall si e’ preso un attimo di riposo dall’atmosfere cupe dei due primi film, il problema e’ peche’ no?
Perche’ un regista affermato, o quasi, non puo’ permettersi di giocare con le proprie ossessioni, dimostrando comunque una padronanza del linguaggio notevole (per essere uno al terzo film), senza che schiere di fan inviperiti gridino allo scandalo?
Il film e’ divertente, passa da un genere all’altro con leggerezza, non e’ ovviamente da prendere troppo sul serio, gioca tantissimo con lo spettatore… boh? Non capisco proprio le critiche in questo caso.
@Nanni: me lo compri il gelato adesso :))) ?
Che inizialmente ero perplesso anch’io, ma sull’inseguimento finale ero in piedi sui braccioli della sedia, e dal cinema alla fermata dell’autobus (50m) ho urlato nelle orecchie a tutte le vecchiette che passavano.
(bravo Gigi, to’ il gelato)
Io a Marshall lo stimo anche solo per i casting femminili.
a me 300 è piaciuto, ma la prima volta, al cinema, con sala che applaude nelle scene giuste. A casa ho provato a riguardarlo e l’ho tolto dopo cinque minuti. 300 non è un film, è andare a vedere i mondiali in piazza, ci vai anche se non segui il calcio per “feel the experience”. In casa da solo non accendi nemmeno la tv, non è gratificante.
Detto ciò, a me doomsday piace un casino, ma è il genere di film che non propongo più (insieme a Life Aquatic) dopo essere stato più volte percosso a seguito di una visione in compagnia, o si ama o NON CAPITE UN CAZZO.
Se mi proponi Life Aquatic ti percuoto anch’io.
pensa che ci sono sere in cui metto su il dividì solo per vederne una manciata di scene. Per me è l’Anderson che questa città merita ma di cui non ha bisogno, ora. No spé. Di cui ha bisogno, ma che non merita affatto. O che meriterebbe se ne avesse bisogno, se se ne accorgesse. Ma non lo fa. Quindi non lo merita. Affatto. Ma dovrebbe, dannazione!
dimenticavo:
dov’è il mio gelato! Ho difeso anche io Jena Plissken con le sìse!
/sbatte il pugno sul tavolo
@Uwe: il gelato è solo per il primo arrivato, se vuoi il mio preparati a sanguinare ;)
LOUD NOISES. LOUD NOISEEEEEEEES.
(scusa il ritardo, capo, stavo ancora ridendo e scuotendo la testa pensando a – SPOILER – come chiudere il primo capitolo di “Fascinema”.)
Doomsday è fantastico.
eh mi spiace RRobe, niente gelato nemmeno per te, se vuoi possiamo andare in spedizione punitiva in cina a prendere quello di gigi però.
(gag sulla cremeria a uso ridere)
Rhona Mitra è fiha, QUINDI Doomsday è bello! E poi c’è anche Bob Hoskins!
No seriamente, a me era piaciuto un sacco, divertimento mindless, e inseguimento con i punk di kenshiro nel finale? MADDAIIIIIIIII!!!!
The Descent concordo in pieno, uno degi migliori horror da un bel po’ di tempo a questa parte (assieme a Martyrs) e Doomsday è una vittoria totale, quando Malcolm McDowell entra nel castello e c’è la targhetta gift shop accanto alla porta ho avuto la conferma definitiva che Marshall è un genio! E pure sto Centurion non scherza, probabilmente i più brutali ammazzamenti da arma bianca mai visti! BOMBA!
a me è piciuto,marshall ha fatto 4 film ed altrettante perle,continua così neil!!!
P.S.
solo per me doomsday è il terzo capitolo apocrifo di grindhouse oltre ad essere il più riuscito dei 3?