Minirecensione in 10 punti da leggere stasera davanti al televideo.
(Darkness)
DOVE: Italia 1
QUANDO: ore 4.10 (sempre per gli insonni)
1)La trama: una famiglia con un figlio dal buffo caschetto biondo si trasferisce in uno strano edificio in una zona molto isolata. Il bambino presto inizia ad avere delle visioni circa altri bambini che hanno abitato precedentemente la casa. Altrettanto presto il padre inizia a dare segni di squilibrio mentale atti a mettere a repentaglio l’incolumità della sua famiglia. Finale tragico. Nota stilistica: il film è diviso in capitoli (temporali) introdotti da scritte bianche su fondo nero. No, scusate… questa era per la retrospettiva su Kubrick.
2)Dunque, dicevamo…. la trama di Darkness: una famiglia con un figlio dal buffo caschetto biondo si trasferisce in uno strano edificio in una zona molto isolata. Il bambino presto inizia ad avere delle visioni circa altri bambini che hanno abitato precedentemente la casa. Altrettanto presto il padre inizia a dare segni di squilibrio mentale atti a mettere a repentaglio l’incolumità della sua famiglia. Finale tragico. Nota stilistica: il film è diviso in capitoli (temporali) introdotti da scritte bianche su fondo nero.
3)Si, ok, c’è anche una sottotrama portata avanti da altri due tizi, ma è solo finalizzata ad allungare il brodo con l’acqua. Insomma, nulla che non potesse essere riassunto con la solita combo inquadratura+schermo+google.
4)Finisce in B.O.H. (versione del W.T.F. ma con maggior gradiente dubitativo). Chi lo vedrà capirà. Gli altri chissà. Per essere meno criptico: il finale arriva più o meno a venti minuti dalla fine del film. Il resto è un codaz guignol inutile e ingiustificato. A meno che non si consideri questo ending come un omaggio fatto allo spettatore il quale, con i personaggi della pellicola, ha stretto un legame empatico pari a quello che si ha con il ragazzo delle pizze che per la quindicesima volta non si ricorda dove abiti, si perde, ti porta la margherita fredda e come lattina in omaggio ti mette il the alla pesca.
5)Ok, va bene: l’inquadratura sulla porta con soggetto nella stanza che pela le patate/fa una telefonata/si dedica al colmo per un falegname finché non passa un’ombra scura (con annesso effetto sonoro) e lui muove la testina esclamando tra sé e sé “oh-oh! mi è semblato di vedele la gente molta” è una cosa che funziona. La prima volta. Funziona pure la seconda. La terza forse inizia a diventare un po’ prevedibile. Alla ventiduesima penso che il regista dovrebbe dire ai tecnici che non si passa davanti alla camera durante le riprese emettendo roboanti peti.
6)C’è una bellissima foto in seppia dei Pet Shop Boy in versione suor Baffona feat. mio cugino Enzo che si trovava a passare da quelle parti durante le riprese del video di Paninaro.
E se pensate che io stia mentendo su Enzo, vi sfido a darmi prova contraria (basandovi sulla trama).
7)Apriamo il capitolo Giannini: fa una mossa alla Heather Parisi di Disco Bambina pronunciando con voce grave la parola “Hoscuritah”. Credo che questa sia l’unica cosa per cui abbiano chiamato Giannini e non mio cugino Enzo doppiato da Giannini. Chiudiamo la parentesi Giannini. (Ho detto Giannini 4 volte in questa frase e il mio tributo al cinema italiano per ‘sto mese l’ho dato).
8)Va comunque detto che si tratta di un film di Balaguerò e nonostante sia tanto acerbo da lappare in bocca come un caco verde, è comunque fatto con tutte le saturazioni a modino: la fotografia spacca il giusto, il montato accelerato è “paura di spavento” il giusto, i colori sono freddi il giusto. Volendo staccare il cervello, gli occhi non soffrono più di tanto.
9) C’è Anna Paquin in broncio e canotta.
10)Ho visto di peggio: The Orphanage.
Mi ha spaventato e pure parecchio (così come anche il primo di Balaguero, Sin Nombre), ma l’ho visto al cinema nel 2002, quando ero ancora un bambino piccino picciò.
C’è da dire che i primi due di Balaguero ruotano intorno alle stesse ossessioni: sette sataniche, il diavolo, bambini morti, case infestate, sacrifici e via dicendo, magari si trascina dietro qualche trauma infantile strano.
Dai, sei severo, il film ti mette la caghetta addosso e Giannini fa il suo sporco lavoro
Questo, e pure il precedente, Sin Nombre, sono due film che dovrebbero essere visti da tutti, e ripeto TUTTI, i registi che si vogliono cimentare con l’horror. Fotografia e scenografia perfette che dialogano tra loro come fossero una cosa sola.
Raramente ho visto fare di meglio, forse in Session 9.
Per il resto il film è godibile, non lo stroncherei, ma di certo Sin Nombre era meglio, Fragile era peggio, Rec è un’altra cosa…
Lo vidi tipo alle superiori in quelle lezioni dove gli insegnanti non han voglia di spiegare e chiedono a gente a caso se hanno un dvd da vedere.
Non mi ricordo una sega però posso dire che: mi piacque molto, mi fece una paura fottuta.
Però lo spiegotto finale del serpente e salcazzo che altro mi fece abbondantemente cadere le palle
risposta molteplice.
@gigi: il concetto di paura è siggettivo quindi non posso sindacare sul fatto che ti abbia dato qualche fitta al basso ventre e qualche strizzata di natica. Ciò detto, Ian ” tombraider” Glenn nel ruolo del padre pazzo mette paura solo se si pensa che gli è stato versato un cachet nonostante la prova attoriale.
Ciò detto, sposo la tesi di @Settantasette: si, fotografia e scenografia spaccano ed è per questo che, come ho detto, se non ci si pensa troppo su, il film è godibilissimo e anche bellino.
Non l’ho stroncato, semplicemente l’ho definito un film “ni”: da vedere se non c’è di meglio.
Infatti, se -per l’appunto- può essere un buon saggio su come si piazzano le luci e si tirano i livelli in post produzione, dall’altro lato la trama (che non sembra, ma in un film ogni tanto serve) ha dei buchi che neanche quando sbaglio candeggio.
@Nicola: più che lo spiegotto finale, ci sono cose che proprio non hanno senso…
A me piacque molto e ne ho un ottimo ricordo. Certo, a me è piaciuto pure The Orphanage che leggo non esserti piaciuto, quindi direi che i nostri gusti non sono simili, semplicemente…
Zen
@Zen: e cosa ti è piaciuto?
Non scherziamo, The Orphanage è bellissimo.
@deep: a me ha fatto cadere entrambe le balle.
Se non ricordo male anche Darkness passò sotto le grinfie del reparto marketing e uscirono a breve distanza questo e Darkness Falls.
Questo l’ho visto, e tutto sommato mi garbò. Giannini in un ruolo del genere non l’ho capito molto, ma con quella voce può anche mandarmi affanculo che sarei contento lo stesso, o quasi.
Condivido il NI di Bongiorno, e a sto punto sono tentato di cercarmi the orphanage…
a me the orphanage mi è piaciuto molto. insomma siamo a livello di the others. di certo meglio di the strangers. di darkness non è ho memoria. nonostante lo possieda in dvd. un motivo ci sarà.
A me The Orphanage non e’ piaciuto gran che’, ma gia’ in partenza non era esattamente il mio genere. In compenso alla soluzione finale ho riso come uno scalmanato fino al giorno dopo ed ero troppo contento che al mondo esistesse un film che si risolveva cosi’.
Uno dei + brutti horror mai visti…..”Nameless” (stesso regista) è molto meglio.
@Nanni: l’espressione “soluzione finale” dovrebbe trovare maggiore applicazione nelle recensioni di determinati film
@Otaku: non sarei così tranciante. Stilisticamente si salva.