Concludiamo il nostro report dalla dodicesima edizione del Far East Film Festival con una bella infornata di pellicole. Pronti?
Slice, Kongkiat Khomsiri, Thailand, 2010

Alti livelli di WTF
Ve ne aveva già parlato la nostra Cicciolina in trasferta a Rotterdam, ma vale la pena ribadire. Uno spietato killer con una sobrissima tunica rossa si aggira per la Thailandia ammazzando male (ti squarta per poi infilarti gli organi sessuali nel sedere) gente a uso ridere. Non disperatevi: è tutta gente che ha a che fare con la prostituzione minorile. Un ispettore di polizia, simile a Panariello quando imita Briatore, decide di mettere ad indagare sul caso il giovane Tai. Tai, che è rinchiuso in carcere, nel tempo libero uccide gente per conto di Panariello/Briatore (a cui a un certo punto, spoiler, ci sparano nella fazza ma lui se la rimette a posto con due cerotti). Ma c’è qualcosa che lo lega all’assassino: da piccolo, costretto a prostituirsi, è stato testimone di un omicidio del killer di rosso vestito. Con dieci giorni di tempo per risolvere il caso, Tai tornerà sui luoghi della sua infanzia, scoprendo un orribilissimo segreto. Slice parte molto bene, salvo poi diventare una delle cose più trash che abbia mai visto. Senza voler soffermarsi sul colpo di scena finale (che è veramente una roba da Chiquito y Paquito), c’è anche da fare i conti con le giustificazioni sociali. Il killer è diventato killer perché gay fin dalla giovane età. Perché emarginato e picchiato dai suoi coetanei (che gli infilvano barche giocattolo nel culo). Perché veniva violentato dal padre. Perché era obbligato a rapporti orali dal suo maestro di scuola e perché è stato tradito dal suo migliore amico, che fondamentalmente lo ha venduto a dei papponi locali. Lui, per non sbagliare, ha anche deciso di cambiare sesso. A nessuno è venuto il dubbio che si stava un po’ esagerando?
DVD-quote suggerita:
“Parte bene, poi je parte ‘a ciavatta”
Casanova Wong Kar Wai, i400calci.com
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Monga, Doze Niu, Taiwan, 2010

Corriamo tutti dal parrucchiere a farci fare il mullet, pazze!
Taiwan, metà anni Ottanta. Appena trasferitosi nel distretto di Monga, il giovane e introverso Mosquito entra in contatto con quattro tarri gangsterini capeggiati dal figlio del boss della malavita locale. Cresceranno insieme nelle strade, tra spensierate risse e regolamenti di conti. Formidabili quegli anni. Peccato però che la via della malavita porti alle solite, brutte conseguenze. Tradimenti, amicizie che finiscono, sangue e morte. Due ore e venti per un film con una trama che abbiamo già visto duemila volte su grande schermo, sono veramente troppe. Soprattutto se consideriamo che, dopo una prima parte piacevole e scorrevole, Monga diventa di una noia sinistra man mano che procede inesorabile verso la tragedia (e verso i soliti 50 finali in più del dovuto). Non si può fare a meno però di apprezzare alcune sequenze ben costruite e le facce dei giovani protagonisti. Incredibilmente alto il numero di scene cripto gay.
DVD-quote suggerita:
“I Ragazzi della Compagnia delle Indie meets Quei Bravi Ragazzi. ”
Casanova Wong Kar Wai, i400calci.com
Woochi, Choi Dong-hun, South Korea, 2010

Cammino sui muri, c'ho in serbo delle battute fortissime, ho amici che fanno ridere e limono delle tipe...
In un’epoca remota i goblin (che hanno curiosamente l’aspetto di conigli antropomorfi) rubano il Flauto della Profezia (che, in 136 minuti di film, non ho capito a cosa serva, ma dev’essere un bell’oggettino). Per recuperarlo ci si rivolge al serissimo Hwasam e a quel cazzone di Woochi, due maghi guerrieri. I due, uno contro l’altro, si adoperano al ritrovamento del manufatto, ma qualcosa va storto. Viene commesso un omicidio e la colpa viene data proprio al simpatico Woochi che, insieme al suo fido aiutante (fido nel senso che è un cane nei panni di un uomo scemo) viene imprigionato in un dipinto. Passano gli anni, passano i governi e si arriva ai giorni nostri: visto che in città vengono avvistati dei goblin, tre maghi taoisti liberano Woochi, che ovviamente ha il compito di salvare capra e cavoli. Ricco blockbuster sud coreano del regista del molto più interessante Tazza: The High Rollers, Woochi è un film che sembra essere stato scritto con davanti il libro Elementi che rendono un film un possibile successo al botteghino. Mago giovane e figo, con aiutante simpatico, che si ritrova un un’epoca futura che non capisce, impegnato in spettacolari sequenze d’azione che non disdegnano gli effetti speciali in computer grafica. Non solo: c’è una storia d’amore romantica e travagliata intervallata da momenti comici che vanno dal simil Stephen Chow fino alla commedia degli equivoci. C’è tutto e forse pure troppo. E questo è il problema: Woochi diventa eccessivamente carico e anche un po’ difficile da seguire. E, ovviamente, troppo lungo.
DVD-quote suggerita:
“Arriva Woochi, arriva Woochi, direttamente qui dal Varietà…”
Casanova Wong Kar Wai, i400calci.com
City Of Life And Death, Lu Chan, China, 2010

Ma LOL!!!
Uno degli episodi più (tristemente) famosi della storia della Cina. Il famigerato massacro di Nanchino ad opera dei soldati giapponesi avvenuto tra il 1937 e il ’38. Lu Chan scrive e dirige uno dei film esteticamente più curati che abbia mai visto: una vera gioia per gli occhi. Che, se è vero che parte con una bella sequenza di guerra in stile post Salvate il Soldato Ryan, successivamente diventa una sterile lista di cattiverie fatte dai giapponesi ai danni dei cinesi. Nessuno dice che non siano vere, documentate, eccetera, ma a un certo punto – chiarito che è una delle cose più vergognose della Storia – vabbene anche così. E invece no. Non c’è limite alle nefandezze possibili. Donne stuprate a morte, bambini buttati dalla finestra, vecchi uccisi… Ma soprattutto non c’è nessun tipo di riflessione, approfondimento o tentativo di tratteggiare una controparte. Si tenta di dare spessore a UN giapponese, ma è giusto per non far scattare il caso diplomatico. Peccato, anche se veramente bello da vedere.
DVD-quote suggerita:
“Un’allegra ed interminabile lista di cattiverie! ”
Casanova Wong Kar Wai, i400calci.com
Clash, Thanh Son Le, Vietnam, 2010

Hai riportato Mission: Impossible III da Blockbuster? Guarda che poi paghiamo una cifra di soldi!
Un poliziotto in incognito si unisce a un variegato gruppo di criminale per una serie di missioni. Il suo vero scopo è quello di incastrare la mente dietro all’organizzazione, ma arriva l’amore a complicare le cose. Il poliziotto si innamorerà della sua “collega”, la quale è ovviamente costretta a infrangere la legge perché ricattata dal vero cattivo. Clash è un divertente film action. Niente di più, niente di meno. Anzi, ad essere onesti, forse qualcosa di meno. I problemi sono un’eccessiva serietà, un fastidioso didascalismo e, facendo una media, poche sequenze di mazzate. Stupisce che gli sceneggiatori siano tre per un intreccio che più semplice e scontato non si può. Il tutto ruota attorno alla coppia (sullo schermo, ma anche nella vita. Gossip!!!!), composta da Tigre (Johnny Tri Nguyen, anche sceneggiatore) e la bella Fenice (Ngo Than Van). I due, effettivamente molto belli e affiatati, si concedono anche una sequenza di tango, ma non sono proprio il massimo dell’espressività. Curioso come ogni due sequenze si finisca in riva a un fiume a dire delle cose serissime e particolarmente tragiche. Ah, Than Son Le deve aver scoperto da poco Tarantino: c’è una camminata del wild bunch al rallentì e una versione di Jungle Boogie vietnamita (da applausi).
DVD-quote suggerita:
“Due fighi, un po’ di botte, troppa serietà e tante sequenze in riva al fiume ”
Casanova Wong Kar Wai, i400calci.com
non è uscito Quindi Mr Suave 2 : Suave fighting.
Peccato.
@Uwe: esiste veramente un titolo del genere, o ti sei sbizzarrito con il polygen? :-D
Mr Suave esiste davvero e se non mi ricordo male era stato portato al FEFF del 2004. Vhong Navarro è un personaggio che nel mio cuore suscita un misto di disgusto e curiosità, quindi sono spinto a sbirciare comunque quello che fa.
Purtroppo (o fortunatamente) non è un genere che verrebbe recensito su codesti siti, quindi ipotizzavo scherzosamente su un sequel a pizze in faccia (tutte su Navarro, ovviamente).
disastrosamente favoloso Mr Suave!
Slice peggior cagata in programma quest’anno. potevassero recensire quello subito dopo,”Who are you?”, che ha spaccato. e magari mi spiegavate pure il finale.
In Monga, in effetti, quando il tizio rasato punta la pistola contro il capetto tamarro, mi aspettavo che si baciassero (in sala infatti ho gridato “BACIALO!”, mi sa che si è pure sentito). La cosa più interessante del film. Troppo lungo.
Su Woochi concordo: di tutto, di più, pure troppo. E troppo lungo, pure.
@Uwe: a sto punto mi hai incuriosito, dovrò vederlo!
Woochi e Clash mi ispirano, penso che un tentativo lo farò…
clash di bello c’ha le tette di veronica ngo (che giurin giurello, due anni fa non aveva. ma si sa che ‘ste asiatiche sviluppano tardi, no?). e una scena di tango. e uno che muore sparato in fronte. altro? no, tutto qui.
nell’eltro vietnamita del feff, il forrestgumpiano legend is alive, almeno c’è un calcio volante che nemmeno donnie ai bei tempi sapeva fare.