
Beatles: '62 - '66
L’altra sera ero impegnato in un torneo di birre indoor con il mio amico di vecchia data Ricky Arroganza. Oltre a bere tantissime birre, per vincere il torneo di birre indoor, devi anche dire un numero x di cazzate piuttosto plausibili. Non basta sparare una roba incredibilmente esagerata, del tipo: “Io una volta mi sono imbucato a una festa a Los Angeles e ho limonato duro Megan Fox“. Bisogna riuscire nel difficile intento di dire una cazzata con un alto grado di plausibilità. Ricky ha stravinto nel momento in cui, dopo aver bevuto la 57° pinta, mi ha guardato serio negli occhi e ha buttato lì disinvolto: “Comunque, secondo me, tra meno di vent’anni, uscirà un film poliziesco in Italia con Nicolas Vaporidis come protagonista. Farà un commissario incazzoso, ma sotto sotto tenerone, con sigaretta all’angolo della bocca e impermeabile molto cool. Tutti apprezzeranno tantissimo e saremo pronti a rivalutare in blocco la carriera del Vaporidis. Iago di Volfango de Biasi compreso “. E lì non ho potuto fare altro che decretare l’imbattibilità del mio amico Ricky e pagare da bere. Lo so io, lo sa Ricky e lo sapete anche voi. Una cosa del genere NON è possibile. Ovviamente non è augurabile, ma è anche francamente impossibile. Anche se, va detto, è plausibile. È plausibile in un paese in cui sia vivo e vivace un cinema di genere. E, inutile ripeterlo per la millemiliardesima volta, non è ovviamente questo il caso dell’Italia. É una cosa che invece funziona alla grande a Hong Kong, dove quest’anno è uscito un film come Gallants.
Un povero sfigato, abituato a farsi mettere i piedi in testa da chiunque, viene spedito dalla propria azienda in un piccolo paesino. Qui, dopo cinque secondi, riesce a farsi aggredire da dei balordi. In suo soccorso arriva un vecchio contadino: Leung Siu-lung. Leung Siu-lung, classe 1948, fa film di mazzate dal 1971. È stato uno dei tanti finti Bruce Lee (è stato spesso accreditato come Bruce Leung, Liang o Leong) e ha contribuito a rendere forte e longevo il genere. Per dire, Stephen Chow l’ha chiamato nel 2004 per fargli fare la parte del cattivo in Kung Fu Hustle. Avete presente? Quello che si gonfia come un rospo. Se sei cresciuto in Cina, Leung Siu-lung lo hai visto almeno in 500 film. Vai al cinema nel 2010, compare sullo schermo e ti viene da piangere. Comunque… Leung Siu-lung salva il povero sfigato e lo porta in una locanda gestita da Chen Kuan-tai. Chen Kuan-tai, nato nel 1945, ha preso parte a 112 film. È stato tra i protagonisti più riconoscibili delle produzioni degli Shaw Brothers, ha prodotto e diretto molti film di genere. Vale lo stesso discortso fatto prima: lo vedi sullo schermo nel 2010 e ti viene da piangere. I due attori in question in Gallants, strano a dirsi, fanno la parte dei vecchi. Un tempo erano fortissimi e tutti li veneravano. Oggi sono dei vecchi che gestiscono una locanda in campagna e accudiscono il loro vecchio Maestro, in coma da 30 anni. Il Maestro è interpretato da Teddy Robin Kwan, regista, attore nato nel lontano 1945. Non solo: era anche il leader dei Teddy Robin & The Playboys, famoso gruppo pop dei ’60. No, per dire… lo vedi sullo schermo nel 2010 e, indovina?, ti viene da piangere. I tre vecchi aiuteranno il povero sfigato a crescere e a diventare un uomo e riusciranno ancora una volta a dire la loro, tornando i vecchi ghepardi de ‘na volta. Ah, ovviamente c’è anche un antagonista: Michael Chan Wai-man, 64 anni, ha fatto un numero assurdo di film. Patito di arti marziali conosce il Kung fu, il Muay Thai, il Taekwondo. È stato campione di Kickboxe ed era uno stretto amico di Bruce Lee. Lo vedi sullo schermo nel 2010… e ti viene da piangere.
Certo, per chi non è crescuto a pane e film di Kung Fu, Gallants non ha moltissimo senso. È un film con un umorismo spesso basso e triviale, girato in economia e con una sceneggiatura che definire banale è riduttivo. Per chi invece conosce e vuole bene a quei volti, Gallants è il massimo della vita. Ti senti come uno di otto anni il giorno del suo compleanno. Ma non è solo questo: Gallants non si limita a mettere insieme il Dream Team dei vecchi film di mazzate (cosa che comunque è giù sufficiente). È un film – perdonate il sentimentalismo – mosso da vero amore e da una profonda conoscenza del genere. Il primo zoomone su Leung Siu-lung, vale tutto Black Dynamite. Una cosa che per noi risulta difficile, se non impossibile, anche solo da immaginare…

Beatles: '67 - '70
DVD-quote suggerita:
“98 incredibili minuti di anziani che si picchiano ”
Casanova Wong Kar Wai, i400calci.com
Con la battuta su Black Dynamite rischi tantissimo e hai la mia stima: pero’ adesso ci sta una sfinda birra e cazzate tra te e il Cobretti, direi che potrebbe essere il primo grande happening 400calciesco.
beh, è come se in Dynamite ci fosse Roundtree al posto di Jay White.
Gran bella storia. Onore ai nonni pionieri con la dentiera al posto del paradenti che non hanno perso l’occhio della tigre!
Gli “anziani” dentro The Expendables in confronto sono pischelli :P
io da bravo nerd del cinema cantonese e d’arti marziali, per sto film mi sono commosso per davvero. ridevo come un coglione ogni volta, OGNI VOLTA, che mastro law (teddy robin) diceva o faceva qualsiasi cosa. alla scena nel night club piangevo e ridevo contemporaneamente. ho abbracciato commosso ambo i registi e posso dire tranquillamente che, nonostante sia il film peggiore di derek kwok (uno dei due autori), è di gran lunga il film di questo FEFF che mi porto nel cuore, a casina.
parola d’ordine: commozione.
non vi tedio ulteriormente con rilievi su come sia la regia delle scene di botte. sappiate che è bella e va oltre kungfu hustle.
gongfupian geriatrico TUTTA LA VITA