Durante il report dell’anno scorso non vi avevo dato notizia di un buon film che aveva la sfortuna di essere poco nelle nostre corde. Partiva benissimo, eh? C’erano due nerd e un vecchio che si rinchiudevano in negozio di dischi mentre sul nostro pianeta stava per schiantarsi un meteorite (“grande come il Texas“). Peccato che poi il film raccontava tutt’altro. Fish Story, questo il titolo, prendeva poi altre strade. Interessantissime, ma senza ninja, senza zombie e non mostrava gli effetti del meteorite. Per cui non c’erano manco inondazione, terremoti o cose del genere… Peccato. Il regista, Yoshihiro Nakamura, si presenta anche a questa edizione del festival con il suo ultimo film: il bellissimo Golden Slumber.

Sleep pretty darling do not cry, And I will sing a lullaby
Golden Slumber, lo sapete, è il titolo del pre-finale del famoso medley di Abbey Road dei Beatles. Si arriva da She Came in Through the Bathroom Window, per poi andare a concludere quei bellissimi 16 minuti con Carry That Weight. La canzone che da il titolo al film è stata scritta da Paul McCartney. Il brano ha un’origine piuttosto complessa: pare che l’ispirazione sia arrivata a Sir Paul dopo che quest’ultimo mise casualmente gli occhi su un vecchio poema dal titolo Cradle Song. Il poema in questione fa parte dell’opera teatrale di inizio 1600 Grissil la Paziente, scritta dal drammaturgo inglese Thomas Dekker. Ve la faccio sentire che altrimenti sembra che siamo qui a pettinare le bambole.
httpv://www.youtube.com/watch?v=Gwt3yXQEZdU
Ora, cosa c’azzecca tutto questo con il film di Yoshihiro Nakamura? Non lo so. È difficle da dire. Vediamo di trovare un appiglio. Golden Slumber racconta la storia di un povero sfigato che, dopo aver goduto di un quarto d’ora di celebrità per aver salvato da un aggressione una pop idol, viene incastrato. Un suo amico disperato economicamente lo contatta per andare a pescare. Lo sfigato si presenta tutto contento con canne da pesca a uso ridere e giubbottino multitasche. L’amico lo fa salire su una macchina, si parcheggiano in una piccola via laterale e cominciano a chiacchieare. Nel frattempo, sul corso principale, sta per passare il primo ministro giapponese. Lo sfigato viene drogato e al suo risveglia scopre che il primo ministro è stato assassinato. E che lui è ricercato per l’attentato. Da qui si scatena una lunga e incredibile caccia all’uomo. Forse il senso della citazione alla canzone dei Beatles risiede nelle prime due frasi della canzione. “Once there was a way to get back homeward/Once there was a way to get back home“. Una volta c’era un modo per tornare alla propria vita. Ora, che tutti i ponti sono stati tagliati, che tutti mi considerano un assassino, la questione diventa più complessa. Bisogna lottare con tutte le proprie forze per tornare a casa sani e salvi.

Killer con le cuffie vs killer con il cappuccio
Golden Slumber è un film da 400 Calci? Qualcuno forse potrebbe avere qualcosa da ridire. Molto probabilmente lo stesso Nakamura non l’ha fatto pensando di finire poi al fianco di The Expendables, ma è innegabile che stiamo parlando di un action. Un film che sembra citare da una parte il cinema del complotto anni Settanta americano (il protagonista viene chiamato il nuovo Lee Harvey Oswald) e che, se pensiamo al genere “Uomo in Fuga“, ha un ritmo da far impallidire quello di The Bourne Identity. Due ore e venti di corsa a perdifiato per smascherare l’incredibile complotto orchestrato dal governo che trama nell’ombra, sostenuti da una sceneggiature che riscrive la logora e abusta espressione “ad orologeria“. Tutto in Golden Slumber ha un suo perché. Ogni minuscolo elemento presentato ha una sua precisa funzione, che va poi a trovare il suo posto in un meccanismo complesso e di rara precisione. C’è un implacabile killer che sembra uscito da un film dei Coen. C’è (un altro) serial killer che sta terrorizzando la città affettando gente a caso. C’è il passato che ritorna, amici che tradiscono e doppi/tripli/quadrupli giochi. È un uomo che, da solo, deve riuscire a srotolare questa assurda matassa per salvarsi. Golden Slumber è uno di quei film che andrebbero visti mentre si prende appunti per poi ricordarsi tutto quello che succede, facendosi gli schemini per non perdersi poi dei pezzi. È un film piacevolmente furbo che riesce a gestire bene la parte più puramente action, senza rinunciare ai momenti più bizzarri e assurdi tipici del cinema di Nakamura. Un action d’autore da cui si esce felici come dei bambini, con la voglia di tornare a casa e mettersi a scrivere una sceneggiatura tutta matta. Per quel poco che ho visto, il meglio del festival.

Non mi ricordo più dove ho messo la soluzione del film. Vediamo soitto questo tombino...
DVD-quote suggerita:
“Bourne può anche puppare la fava: largo a Golden Slumber! ”
Casanova Wong Kar Wai, i400calci.com
Se c’è un pregio che per me ha avuto la serie di Bourne è senza dubbio il ritmo forsennato, quindi questo va nella categoria degli “assolutamente”
quest’estate recupererò il dividì.
su un lato totalmente diverso, esce Taekwon V, il knock-off di Mazinga che fa Taekwondo e ai miei occhi lo rende FICHISSIMO ?
Troppo cool.
Un bel incastro di eventi con delle grandi sequenze (la catena di fuochi d’artificio, ad esempio) diluto però in troppi minuti. Avessero tagliato un po’ di cosette e montato più agilmente mi sarebbe piaciuto, e invece è finita nella noia.
Volevo esprimere il mio lamento perchè nel video linkato fra le tante splendide foto trova posto purtroppo anche una con quella PUTTANA MALEDETTA di yoko ono.
Pipolo, toglimi una curiosità: c’è qualcosa su questo mondo tondo che non ti fa incazzare a bestia? O_o
Sai, è un po’ un brutto periodo, da quando ho salvato Rick Jones da quella esplosione mi sembra di essere sempre sul punto di scoppiare…
Mi piace questo sito. Fa informazione ridendo (in senso buono).
P.S.: comunque yoko ono se lo merita tutto il mio odio, mica ritratto.
Per carità mica volevo farti ritrattare :-) era pura curiosità accademica..
mah, non vorrei far arrabbiare Pipolo che coi raggi gamma poi son cazzi, ma yoko ono musiocalmente parlando ha fatto delle cose egregie… perché tanto odio, come direbbe edika?
Per lo stesso motivo per cui la odiano tutti i beatlesiani, che è un po’ brucia la strega però è fondato.
Dimenticavo: CWK-W, ti ho lasciato una richiesta sull’ultimo post della serie FI ma non ho avuto risposta e la curiosità mi sta uccidendo lentamente. Non è che mi dici?
ah, vero!
vado a scrivertelo!
…la solita celebrazione giapponese dell’amicizia eterna e degli anni del college…gran figata!