Quanto dura?
Sei minuti e cinquanta, secondo più secondo meno. Johnnie To non è uno che si lasci scoraggiare del vecchio adagio “Lo sai cosa si dice di chi fa i piani sequenza lunghi”.
Cosa succede?
Il finimondo. O almeno un finimondo minimal-noir alla To: una bella sparatoria di quelle che si scopre che quasi tutti quelli che sembravano stare lì per caso in realtà erano o criminali in borghese o poliziotti in borghese e c’avevano tutti la pistola in tasca e non avevano paura di usarla. Una sparatoria di quel genere, con in più tutto l’antefatto ricco di tensione: confabulaggi, vigili urbani ficcanaso che rischiano di mandare tutto a monte, litigi improvvisati per distogliere l’attenzione, gente che sale e scende le scale, imprevisti, probabilità. E poi, dicevamo, la sparatoria. Anzi, già che ci siamo, ambientiamo il tutto in una di quelle viuzze hongkonghesi un po’ laide, equivalente urbano dei canyon dove gli indiani facevano le imboscate ai cowboy, ma con in più un lanciarazzi. E To in quel canyon urbano ci sguazza con una gru della madonna e ci fa il cazzo che vuole per sei minuti e cinquanta. Spero di aver reso l’idea.
Ma che, davéro?
Davéro sì, cazzo! Ditemi voi se non vi vien voglia di andare da Juan José Campanella, prendere per il bavero lui e tutti i suoi tecnici degli effetti speciali argentini, e dirgli DAVERO SI’, CAZZO! Mica gli stacchetti ben camuffati! Mica le ombre cancellate col Photoshop! Mica il computer! Qui è tutto vero, qui se per sbaglio le luci dei riflettori abbagliano un attore provocando il fastidioso effetto occhi rossi, qui non c’hai manco un freeware di fotoritocco per eliminarlo. Gru, strade, furgoni, case, giornali che svolazzano, pulotti che s’incazzano, vogliamo andare al cinema? VACCI TU, Juan José Campanella, al cinema! Questa è la realtà. Questa è la strada. Questa è la gru. Questo è un piano sequenza di QUELLI VERI.
httpv://www.youtube.com/watch?v=CJlCYNt2z9k
Ma quindi non c’è proprio niente che non sia perfetto?
Mah, guarda, in realtà io un problemino ce l’ho sempre trovato. Niente di che, eh, una questione estetica che a me ha sempre dato un po’ fastidio, non inficia nulla, però è innegabile. E no, non sto parlando del fatto che la macchina da presa traballi. Conosco gente che fa la bocca storta perché durante questo piano sequenza la macchina da presa traballa. Evabè, grazie al cazzo che traballa, son sei minuti che va su e giù con la gru, passa da un primissimo piano da dietro una finestra a un totalone da in cima in cima, poi gira dietro le macchine, sgattaiola, spia. Se ti piacciono i piani sequenza dove non traballa nulla, c’è Juan José Campanella con le sue SCENETTE FASULLE. Hmpf. No, il difetto che imputo a questo piano sequenza è il finale: i criminali sparano un razzo dal furgone, la macchina da presa abbozza un piroettone lampo, poi stacco, esplosione, bailamme. Mi è semblato di vedere un film di Paul Greengrass. Insomma dai, l’avessi fatto io, di tirare di lungo per sei minuti e cinquanta con una simile meraviglia, l’avrei fatto finire con un cazzo di SIPARIO -metaforico o anche no- per chiuder tutto con un bel fiocchettino e beccarmi gli applausi. E invece To ostenta massimo controllo e virtuosismo impeccabile, per poi concludere in un modo confuso e imperfetto. Probabilmente ha ragione lui e io sono un esteta del cazzo. Però uffa.
Com’è stato realizzato questo piano sequenza?
Con sangue, sudore, precisione millimetrica, sicurezza di sé, classe assurda e la mamma di tutte le gru.
Perché ce l’hai tanto con Campanella? Non ne avevi parlato male, del suo piano sequenza.
No, infatti, per carità. Ma qui siamo su due campi da gioco completamente diversi. Campanella è i combattimenti di Matrix Reloaded: spettacolari e tutti finti. Wow, bocca aperta, regazzini in delirio che escono e si vanno a sputtanare non so, DUGENTO euro per avere gli occhiali da sole come Keanu Reeves, ma son tutti cavi, green screen e flow-mo a go go. Ottimo, rivoluzionario, tutto quel che volete.
Ma il piano sequenza di Breaking News è Jackie Chan, Yuen Biao e Sammo Hung in Project A. È Tony Jaa che fa la spaccata vera sotto un vero SUV in Ong Bak uno.
E noi chi preferiamo?
Non ho altre domande, vostro onore.
E il resto del film com’è?
È To al Top della sua padronanza dell’azione. È To che fa vedere a tutti come si può rendere interessante una qualunque storia di Poliziotti contro Criminali con contorno di Critica alla Società dei Media: è facile, basta essere To. Osservate come gestisce la tensione nella parte centrale coi criminali asserragliati in casa di Lam Suet. Osservate come non gliene freghi fondamentalmente nulla dei personaggi e si limiti a essere bravissimo a disporli sulle rampe di scale e a farli sparare a raffica. Breaking News è To senza il cameratismo languido e disperato di quasi tutti i suoi film più famosi, e quel che rimane è maestria tecnica a pacchi (e per pacchi intendo pacchi che se fossero paracadutati da un aereo su un paese di registi bisognosi del terzo mondo, ci sarebbe di che far diventare bravi INTERI VILLAGGI) ma personaggi assolutamente piatti e non interessanti. Ce ne frega? Ce ne frega poco.
Chi ne interpreterebbe un eventuale remake italiano?
Se c’è un capo dei criminali che cammina con la pistola in mano, un po’ fico e un po’ scazzato, un po’ pirata e un po’ signore, allora c’è Santamaria.
Se c’è Lam Suet padre di famiglia sfigato nonché alleggerimento comico tenuto in ostaggio dai criminali, allora c’è un tappeto rosso che dalla soglia di casa di Beppe Battiston corre fino al set. Ce lo vedete, Battiston che prega i banditi di non spaventare i bambini con le pistole, poi fatica a far comprendere la serietà della situazione ai propri figli che non lo rispettano? Io ce lo vedo.
La poliziotta non so, è un personaggio talmente ritagliato con le forbici dal giornalino degli stereotipi e incollato male sulla pellicola, che per me potete metterci chi vi pare. Isabella Ferrari è troppo in su con l’età, ma quanto ad antipatia corrisponde perfettamente al profilo. Per cui non so, se vi viene in mente un’attrice più giovane della Ferrari ma antipatica uguale, fate un fischio. Io personalmente non sprecherei un’Inaudi o una Ragonese per un ruolino così dimenticabile.
Fattore U:
UUUUUUUUUu
volevo solo dire che Breaking News è molto ma molto bello
e che a un certo punto ho detto una roba del tipo “il primo che dice che è il solito film cinese gangster-poliziotti gli tiro una scarpa”.
Ah, e io adoro il “Chi ne interpreterebbe un eventuale remake italiano?”
Battiston è mio amico. Ma lo cambierei subito con le due signorine Johnnie To di Google Immagini.
la arcuri per la poliziotta.
claudia pandolfi per la poliziotta
Però la camera traballa forte! Eh!
(perdonatemi, Campanella mi ha costretto a dirlo!…)
come al solito non sapete porvi dei limiti ad ogni Arca Rissa (dev’essere qualcosa che mangia Luotto…), e quindi io voto VALENTINA PACE, e vinco.
Attrice “giovane”, antipatica e stereotipata? Sembra il ritratto di Martina Stella.
Io mi dichiaro colpevole, non ho mai visto niente di Johnny To, sono pronto a supire le peggiori torture!
Ma se volessi redimermi e guadagnarmi un posto in paradiso, che mi consigliate? Se doveste passare un fine settimana rinchiusi in casa, cosa vi guardereste?
Aiutatemi, cerco affetto e comprensione…
@gigi io personalmente ho adorato the mission ed exiled, te li straconsiglio
@gigi: un fine settimana chiuso in casa?
tutto.
Aspettate, forse ho la soluzione: VERONIKA LOGAN. Chi se la ricorda?
Gigi: The Mission PER FORZA. Poi PTU, Breaking News, Exiled. Non ti lamenterai.
Veronika Logan=extrasupermegaultragigateraMILF!
Giovane e antipatica.. io darei una possibilità a Cristiana Capotondi… se poi dovesse andar male la spedirei a fare una serie su un gruppo di studenti universitari ripetenti.
Agli ordini, mi procuro The Mission e poi vedo di recuperare il tempo perduto… ho visto la luce!
@Pòl: tutto.
Ma pure Yesterday once more? :O
@Orbb: certo, per il LOL.
@gigi: arrivo tardi, ma anche io consiglio the mission, è stato il primo film di To che ho visto, e mi ha garbato un sacco. Sopratutto per il fatto che i sottotitoli davano ai protagonisti dei nomi a dir poco assurdi. Seriamente: il parrucchiere si chiama Curtis??!! E il Nino D’Angelo d’oriente si chiama Mike??!! Spettacolo. Breaking news lo devo ancora vedere, a sto punto stanotte o domani scatta la visione.
Per la Kelly Chen, gran gnocca come tutte le orientali (le nuove bionde), ci metterei Miriam Leone (gran gnocca ugualmente), inoltre con il cognome Leone dimostrerebbe la mia tesi, che lo spirito di Leone e Peckinpah è stato ereditato dagli asiatici.
Comunque gran film.