Quanto dura?
Sui tre minuti. E zitti.
Cosa succede?
Lo sapete tutti cosa succede. È la Scena del Corridoio. Ci sono momenti, nel cinema come nella vita, che non hanno bisogno di precisazioni ulteriori: sono taggati nella coscienza collettiva con una parola sola. Se io dico “La Scena della Doccia”, voi sapete subito di quale film sto parlando. Dio solo sa quante scene di doccia abbiamo visto in VHS con l’avanti a scatti nella nostra vita, eppure c’è un motivo preciso se – che so – la scena della doccia di The Specialist di Luis Llosa non è LA Scena della Doccia ma solo “la scena quando in quel film terrificante con Stallone e Sharon Stone ci sono loro che fanno la doccia insieme e si vede benissimo che lei preferirebbe essere nuda inseme a JOSEPH FRITZL piuttosto che insieme a Stallone ed è una delusione cocente se si pensa che io ero andato a vedere il film al cinema nel ’94 perché GABRIELLA CARLUCCI in un’intervista con Stallone aveva detto che SI VEDEVA TUTTO”. Invece “La Scena della Doccia” scritta in maiuscolo È la doccia per antonomasia. Ed è ovviamente quella di Starship Troopers.
Ma questo discorso dell’antonomasia vale anche nella vita reale. Provate ad esempio a chiedere al mio amico Valerio Rampini, via Paolo Savi 323, 55049 Viareggio (LU) di “Quella Volta del Purgante”, e vediamo se non capisce al volo.
Allo stesso modo, la Scena del Corridoio è la scena del corridoio, non avrei nemmeno dovuto mettere il titolo del film a inizio post, voi dovevate CAPIRE SUBITO di cosa si stava parlando. Altrimenti non avete diritto a stare qui. Andatavene immediatamente, infami. Siete capitati qui cercando “Joseph Fritzl” (o “Valerio Rampini”) con Google, mammalucchi, e la polizia postale è già sulle vostre tracce.
Ma che, davéro?
Non vi sono trucchi nella scena del corridoio perché non vi sono trucchi nelle emozioni senza tempo di cui la vita ci fa dono. Forse che vi erano trucchi quando Lance Armstrong ci avvinceva con le sue vittorie ciclistiche? Forse che vi erano trucchi quando la Corea del Sud ci regalò la gioia indimenticabile di una vittoria agli ottavi di finale nel lontano 2002? No! L’unico effetto digitale di cui v’è traccia in questa scena è il coltello che qualche birbone pianta nella schiena di Oh Dae-su (credo si scriva così) e che in quella schiena rimane per gran parte della scena. Ecco, quello è un coltello digitale. Perché spesso anche nella vita il coltello è digitale. Il resto della scena è una sudatissima, inaspettata, lenta inesorabile secca e terribilmente faticosa a vedersi scazzottata tutti contro uno da manuale.
“Inaspettata”?
Sì! Il cugino di un mio amico, che è un vero nerd, si è comprato il TRIPLO DVD BELGA di OldBoy per avere un making of lunghissimo che non si trova nelle altre edizioni DVD che lui oltretutto aveva già. Pensate che nerd. Ora io non sto molto dietro a queste cose, ho una vita, io, tipo che oggi ho parlato con delle ragazze e vabè, magari ve ne parlo in un altro post, ma cose da matti, davvero. Dicevo, questo cugino di un mio amico mi ha raccontato che a un certo punto nel making of si vede quando girano la scena del corridoio. Tutti gli attori al loro posto, le coreografie limate, i bastoni ben levigati, l’attore carico. Ma doveva essere una scena d’azione normale, anzi frenetica, piena di stacchi, una cosa che Michael Bay avrebbe detto AIUTO I MIEI OCCHI. E poi che succede in questo making of? Succede che si vede Park Chan-wook che sta lì, che temporeggia, che aspetta a dire motore. Sto romanzando un po’ ma il senso è quello. Park Chan-wook medita, nei suoi occhi lo stesso sguardo di Archimede subito dopo essersi seduto nella vasca. E poi dice: Sapete cosa c’è? Invece che alla maniera tradizionale, qui ci si fa un bel piano sequenza. E Choi Min-sik fa una faccia che se avesse avuto una bombetta in testa gli sarebbe schizzata in aria.
La coreografia dei cazzotti era pronta, gli attori hanno solo dovuto eseguirla tutta di fila. Non che sia stato facile: la fatica è tanta, soprattutto dopo due o tre take, e se nel film potete star certi che la stanchezza di Choi dopo tre minuti è proprio autentica, nel making of ci sono le sue nocche arrossate e i lividi sul petto a dare testimonianza aggiuntiva.
httpv://www.youtube.com/watch?v=Wha0brbb_44
Molto interessante.
Grazie.
E senti, questa scena è mai stata rifatta a Bollywood?
Ho capito dove vuoi arrivare. La risposta è sì! Come tutti sapete esiste il remake indiano di OldBoy: si intitola ZINDA e la filmografia del suo regista Sanjay Gupta meriterebbe un post tutto suo. Vi basti sapere che questo simpatico indianino è specializzato nel fare remake uguali uguali di famosi film occidentali (e orientali) senza chiedere i diritti, senza sbattersi un minimo a cambiare le sceneggiature (giusto i nomi propri dei personaggi) e fregandosene se lo querelano. Insomma, il buon Gupta intende la parola remake nel senso filologico del termine, altro che Gus Van Sant; e in questo caso, di fronte a un piano sequenza di quel calibro, non si lascia sfuggire la possibilità di fare il virtuoso pure lui.
Quanto dura il piano sequenza di Zinda?
Tre minuti e mezzo. Sempre un passo avanti agli altri.
Com’è?
Eh, com’è. Diciamo che da una “Scena del Corridoio” per antonomasia si passa a una “scena della stanza tutta blu dove Paolo Bonacelli si attarda a martellare goffamente della gente che tecnicamente non gli stava neanche sbarrando la strada, dato che lui doveva andare a sinistra e loro stavano a destra”. Il tutto girato in un modo che definire “un po’ così” è un eufemismo. Quanto alle coreografie, ci sono gli scagnozzi che non attaccano mai tutti insieme e stanno lì a farsi picchiare in fila per uno, un effetto dilettantesco che la sapienza calcolatissima del film di Park era riuscita non si sa bene come a evitare, o per lo meno a rendere plausibile (in OldBoy chi non attacca lo fa per stanchezza, per paura o per goffaggine. Fateci caso. O almeno così mi ha detto di dirvi il cugino del mio amico).
httpv://www.youtube.com/watch?v=8Q-rW1FZMX8
E il resto di entrambi i film com’è?
OldBoy è il miglior film degli anni zero. Lo dico? L’ho appena detto. Lo ripeto? È il film del decennio appena trascorso. Lo dico io, con seria cognizione di causa, e lo dice il cugino del mio amico, con l’entusiasmo del fanboy. Al massimo posso concedervi che sia il secondo miglior film degli anni zero, preceduto soltanto da OldBoy quando lo rivedi la seconda volta, che è anche più bello.
Zinda, beh, Zinda va visto. Zinda è una palla ridicola pedestre. È la dimostrazione di quanto poco conti lo sceneggiatore rispetto al regista. Qui la storia è uguale, identica, plagio vergogna pupù. Il regista no. Ci sono differenze? Aguzzate la vista.
Chi interpreterebbe l’eventuale remake italiano di OldBoy?
Lo Zinda italiano. Bella domanda. Non ci riesco, un po’ perché non voglio, un po’ perché proprio non posso. Trovare il Choi Min-sik italiano è impossibile. Non ci credete? Cliccate qui sotto:
Chi potrebbe andare bene? Filippo Timi con dieci anni di più? Ci vuole un professionista dalla presenza scenica giganteggiante, ma il problema è l’età. Bonacelli ha già fatto Zinda con risultati medi. Servillo, anche avesse quindici anni in meno, non sarebbe temibile in una rissa nemmeno dentro un esoscheletro di titanio. Roberto Herlitzka ce lo vedete che si fa scaraventare contro una vetrata? O Giannini? ENNIO FANTASTICHINI? Quelli con la giusta gravitas son tutti troppo vecchi, quelli col fisico credibile troppo giovani.
Fattore U:
UUUUUUUUUU (Park)
UUUUuuuuuu (Gupta)
io ci metterei… Favino, facendogli saltare due pasti alla settimana.
o Adriano Gianni…no ok scherzo.
Sai cosa mi ha fatto venire in mente la foto? Che l’altro giorno a un matrimonio ho preso un confetto e ho detto “il cuore d’oro!” e dietro un ragazzetto mi ha detto “no! LA Cuore d’oro!” “…” “la guida galattica per autostoppisti!” E mi sono sentito morire dentro perché non aveva idea di cosa stessi dicendo.
Sul cugino del tuo amico… ne conosco tanti anche io di cugini così?
Ma sono matti… FUORI C’È IL SOLEEEEEE !!!!!!
Grandissimo Oldboy. Sicuramente il miglior film sul tema vendetta degli anni zero. Incantevole la scena da picchiaduro a scorrimento laterale 2D. E sempre molto piacevole l’articolo arca rissa.
Mai saputo invece di Zinda. Quindi se Will Smith e Spielberg non si stoppano ci ritroveremo con un secondo remake fotocopia? Brrrrrrrr
io dico: Luca Zingaretti!
luca zingaretti ma col parruccone che gli han fatto indossare in un film recentissimo di cui mi sfugge il nome.
sequenza incredibile, il cinema asiatico mi appare davanti agli occhi in tutto il suo splendore, ho una epifania, ho visto la luce.
grazie.
Fre: Prego. Parli di Zinda, vero?
Luca Zindaretti
Scusatemi , vorrei sapere il nome del peluche gigante di Zinda .Dove lo hanno trovato ? Chi gli ha detto di essere un attore ? Perche’ non ha continuato a fare quello che gli riesce meglio nella vita , tipo ciondolare attraverso l’esistenza con aria perplessa e sperduta ? E non sono neppure un fan di Oldboy ! Cose simile richiedono almeno una martellata in mezzo agli occhi
Qui lo dico e qui lo nego: CLAUDIO AMENDOLA (chi ha parlato?)
Evvai col mambo! Non vedevo l’ora che il-figlio-non-tanto-degno-di-un-grande-padre mi martirizzasse un altro capolavoro dopo il monnezza.
Ringrazio Luotto per aver postato il piano sequenza di Zinda: quando sono un po giù ora so cosa guardare.
Potrei sbagliarmi, ma all’uscita di OldBoy su una rivista lessi che Choi Min-sik era all’epoca più famoso per essere un comico televisivo, e la rivista fece un paragone con un simile personaggio italiano. Raccolgo l’esempio e lo ripropongo, per quanto sia assurdo: Michele Foresta (http://www.lubiana.org/wp-content/images/e258b04a06e9b859650c1ef637280848.jpg).
E aldilà della bellezza di questa scena, è indimenticabile anche il sorriso che fa Daesu quando si apre la porta dell’ascensore.
Mastandrea?
no anzi ce l’ho:
GUZZANTI.
Nel caso di una fiction europea, il nome è solo uno:
Gerard “tengo cuore italiano” Depardieu
speravo che fosse davvero Bonacelli. Peccato
Paolo Villaggio con 30 chili di meno… c’ha la fazza giusta,
Pannofino.
In Zinda ci son belle fighe però.
Ma pino insegno?
@alessandro: non farmi dire cose male.
No, solo per sapere, ma valgono steadycam solo da film tipo…dai, quei film qui che piacciono in questo circondario. Non ho messo volutamente la definizione perchè temo cazziate.
Non si possono proporre sequenze epiche ma da film al di fuori della cerchia stretta di film nominabili qui, vero?
@Uwe Pòl: eheh, ti prego, fallo. Del resto erano già stati fatti i nomi di diversi cagnacci, uno in più, uno in meno.
@Elisa: Ho capito di che film parli: anche a me piacerebbe vedere dei piani sequenza con Sasha Grey…chissà, forse al prossimo ARCA RISSA!