Nome: Allora, la creatura appartiene alla specie chiamata Juda. Nel film viene pronunciata l’espressione molto suggestiva Juda’s Breed, la progenie di Giuda. Quindi il vero nome è Juda. Ovviamente però viene chiamato in molti altri modi. Il bambino del primo film, l’insopportabile Chuy, lo chiama Mr. Funny Shoes, Signor Scarpe Buffe. Questo perché l’insettone spostandosi produce uno strano rumore riproducibile con la mossa dello Spoonman, quella del video dei Soundgarden. Qualcuno, uno svogliatissimo F. Murray Abraham, lo chiama Frankestein. La citazione della creatura di Mary Shelley è giustificata dalla natura dell’insetto, frutto di un certosino lavoro di laboratorio. Il Mimic del titolo fa invece riferimento alle capacità mimetiche della creatura che, come vedremo nel punto successivo, se la vedi da distante e al buio sembra che c’abbia un cappottino. Non è un caso infatti che Charles S. Dutton, il povero poliziotto Leonard, lo chiami “lo spilungone col soprabito”. E ora, una pausa musicale inaspettata! Spuuuuuunmen!
httpv://www.youtube.com/watch?v=QWkbFKJZB0k
Chi gliel’ha dato? La sua creatrice, la dottoressa pasticciona Susan Tyler, a.k.a. Mira Sorvino.
È colpa degli americani? Beh, diciamo di un’americana specifica. Questa volta abbiamo nome e cognome. La colpa è della dottoressa pasticciona Susan Tyler. Allora, le cose sono andate cosi: New York è afflitta dal morbo di Strickler. Esattamente non so cosa faccia questo morbo, ma vi posso dire che colpisce i bambini e che, come ci informa una didascalia a inizio pellicola, “quelli fortunati restano storpiati a vita”. Insomma, non una passeggiata di salute. I portatori del terribile morbo sono gli scarafaggi. Visto che la medicina nulla può contro i devastanti effetti di questa malattia, si tenta di risolvere il problema in modo alternativo. Viene chiamata la dottoressa pasticciona. Susan Tyler, entomologa di chiara fama, arriva, si dà una potente phonata ai capelli come se fosse il 1997, capisce che la colpa è degli scarafaggi e le si accende la lampadina: “Dai ragazzi, uccidiamo tutti gli scarafaggi!”. Insieme al suo omarino, il dottore pasticcione Peter Mann, interpretato dall’anonimo Jeremy Northam, crea dunque una nuova specie di insetti. Combinando elementi del DNA della mantide religiosa con quelli della termite, creano il Juda. Lo scopo del Juda è quello di secernere un enzima in grado di accelerare fortissimissimo il metabolismo degli scarafaggi, uccidendoli in breve tempo. Ora, pur considerandolo un faro di saggezza, non sono amico personale di Charles Darwin. Ma un dubbio è venuto anche a me: vuoi vedere che a rompere le palle all’equilibrio del pianeta si rischia il patatrac? Cioè, non è che puoi sterminare una specie dall’oggi al domani senza rischiare di fare qualche puttanata. Ma la dottoressa Susan Tyler evidentemente non la pensa così. Anzi, dopo essersi data una potentissima phontata ai capelli fino a formare un ciuffo antiproiettile, informa tutti che non c’è assolutamente niente da temere: nella sua creazione ha inserito un gene suicida che diminuisce drasticamente la durata della vita del Juda e che soprattutto rende sterili le femmine. Peccato però che il gene suicida sia evidentemente una cazzata rotto. Nell’arco di tre anni i Judas sterminano effettivamente gli scarafaggi, eliminano il morbo di Strickler, salvano la vita a tanti tanti bambini, ma col cazzo che muoiono. Crescono, proliferano, mutano, prendono possesso della metropolitana di New York e mangiano la gente.
Altezza: Il Juda al massimo del suo sviluppo è alto come un uomo. Diciamo che è sul metro e settantacinque. Certo, non è tantissimo se paragonato all’altezza media degli altri mostroni che abbiamo qui trattato, ma se pensate che in soli tre anni è aumentato di 172 centimetri…
Specifiche tecniche: Come si diceva sopra, il Juda nasce dall’incrocio del DNA della termite con quello della mantide religiosa. Esteticamente quindi è una sorta di somma dei due insetti in questione. Ha sei zampe (tutte ovviamente affilatissime), due ali con cui riesce a compiere piccoli voli e una fazza veramente brutta. Mi sono informato e si dice che ha il capo prognato, ovvero l’asse maggiore del cranio è il prolungamento dell’asse del corpo. Ha un bruttissimo apparato boccale con palpi mascellari e labiali rispettivamente composti da 5 e 3 articoli (tipo delle tenaglie che ti escono dalla bocca). Con questi mangia, sminuzza e uccide le sue vittima. Ha un esoscheletro piuttosto resistente, ma non impenetrabile. Il Juda, forse a causa del fatto che è stato creato in laboratorio, ha uno sviluppo incredibilmente esagerato. Si riproduce e cresce a una velocità smodata (che se non sbaglio è più forte anche della velocità plaid) deponendo tantissime uova nelle ooteche, degli involucri schifosissimi che sparge un po’ ovunque. Teme la luce , ha una predilezione per gli spazi stretti e caldi e percepisce gli spostamenti dell’aria grazie a delle antenne. La cosa interessante è che essendo ormai grande come un essere umano ha deciso che noi siamo la sua preda preferita. Il Juda, che si sente minacciato dall’uomo, per ucciderci utilizza il mimetismo batesiano. In parole povere tenta di somigliarci. Per fare questo tiene le sue due ali avvolte lungo il proiprio corpo in modo da sembrare uno con indosso un cappotto, e soprattutto ha sviluppato una roba fortissima: appena sotto l’apparato boccale ci sono due pezzi di esoscheletro che a comando scattano fino a coprire tutto il capo. I due pezzi in questione, una volta uniti sul capo, si uniscono come pezzi di un puzzle e ricordano il volto di un uomo. Mamma mia che cazzata. Pensa che ho preso tutti e tre i film in dvd originali. Il Juda non ha polmoni e ha lo stesso PH della formica amazzonica (queste due informazioni sono buttate lì durante il film. Io, semplicemente, ve le riporto. Quella del PH, spacca).
Filmografia essenziale: Esistono ben tre film. Tre. Mimic è del 1997 ed è stato l’esordio a stelle e strisce del simpatico Guillermo del Toro. Nasce da un omonimo racconto breve di Donald A. Wollheim. Inizialmente doveva essere un cortometraggio di 30 minuti ed essere inserito in un film a episodi (gli altri due corti dovevano essere Impostor – anch’esso diventato poi un lungo – e Alien Love Triangle, del mio nemico personale Danny Boyle). Poi si vede che qualcuno ha pensato che era troppo figo un film sugli scarrafoni giganti col cappotto, per cui hanno allungato il tutto a un’ora e mezza. Dato che il film ha racimolato un buon 25 milioni di dollari, ci si è buttati su ben due seguiti straight to video. Mimic 2, firmato nel 2001 da Jean de Segonzac, racconta la storia di Remi Pamos (interpretata da Alix Koromzay), l’amica della dottoressa pasticciona Susan Tyler presentata nel primo capitolo. Niente di nuovo sotto il sole se non che c’è un Juda che non si capisce assolutamente per quale motivo è innamorato della protagonista, per cui elimina la concorrenza uccidendo tutti quelli che le gravitano attorno. Il Juda però è sempre più scaltro e col tempo ha affinato le sue capacità mimetiche. Pensate amici che adesso è in grado di strappare la fazza alle proprie vittime per copiarne meglio i lineamenti! Nella incredibile sequenza finale, poi, si presenta a casa di Remi con pantaloni, camicia e giacchetta! Mamma mia che cazzata. Il terzo titolo della serie, Mimic 3: Sentinel, diretto nel 2003 da J.T. Petty (autore del videogioco Tom Clancy’s Splinter Cell) è una sorta di omaggio – leggerissimamente azzardato – a La Finestra sul Cortile, su cui preferiamo stendere una trapunta pietosa. Indifendibile sotto ogni punto di vista. Cioè, ma io dico, ma ti pare che per Mimic 3, scomodi Hitchcock? Ma almeno non ti prendere sul serio. E invece no, una roba serissima e noiosissima. Mamma mia, che cazzata. Marvin, tale Karl Geary, è stato uno dei bambini affetti dal morbo di Strickler. Si è salvato ma ha sviluppato delle terribili allergie che lo costriongono tra le mura domestiche. Passa il tempo fotografando tutto quello che riesce a vedere dalla finestra di camera sua. Che fine citazionismo. Nel palazzo di fronte abita quello che lui chiama “il Netturbino”, ovvero il giornalista scientifico Justin Whistler (interpretato dal povero Lance Henriksen), autore del libro L’Uovo del Re: la Riproduzione dei Giuda. L’uomo, che ne sa una più del demonio, non ho capito come mai tiene un uovo di maschio nel frigo. Com’è, come non è, da un momento all’altro ci sono insetti ovunque. E niente, poi alla fine muiono. E i buoni invece si salvano.
Vittime preferite: I nuiorchesi.
Mossa preferita: Il Juda solitamente uccide o rapisce le proprie vittime per poi portarli in uno scantinato buio e umido dove le conserva come scorta di cibo.
Omicidio migliore: Il tasso di emoglobina dei tre film è decisamente basso e anche il bodycount non va mai oltre il 5/6 a titolo. Si segnala però nel primo film l’uccisione di due bambini impiccioni e antipatici che in altre pellicole forse sarebbero stati risparmiati perché giovini. Qui invece li si uccide senza tante storie.
Come si sconfigge: È importante notare come il Juda sia attratto dall’odore del corpo umano, nello specifico dal nostro sangue e dal nostro sudore. Per confonderlo basterà coprire il proprio odore. La dottoressa pasticciona Susan Tyler nel primo film riesce in questa operazione cospargendosi delle secrezioni della ghiandola odorifera di un Juda appena morto. Son bei momenti. Una volta che l’avete confuso potete cominciare a stuzzicarlo utilizzando la luce o il fuoco (sono insetti altamente fototattici): quel cesso di Remi Pamos, nel secondo film, acceca gli insetti con il flash della sua Polaroid. E per finire potete ammazzarli. Quelli piccoli li si può tranquillamente schiacciare a pedate o tirandogli addosso oggetti di vario genere. Quelli più grandicelli vanno uccisi con armi da fuoco o con oggetti acuminati. Vale anche far esplodere bombe o tubature del gas. Interessante come, per giungere a uno straccio di happy ending, nel primo film si spieghi che gli insettoni siano comandati da un maschio, una sorta di capo che dovrebbe essere il mostrone finale. Questo è anche giustificato narrativamente dalla cazzata che la dottoressa pasticciona ha reso le femmine sterili. Nel secondo film però nessuno si ricorda di questo spunto narrativo (mi rendo conto che definire questa roba uno spunto narrativo è un po’ forte) e i mostri vengono sconfitti a casaccio. Nel terzo, come detto, si parla ancora del maschio e delle uova, ma decisamente en passant.
Ricorda una figa? No, ricorda una termite più una mantide religiosa. A te sembra che la termite ricordi una figa? E la mantide religiosa? E allora come fa secondo a te a ricordare una figa? E infatti non la ricorda. Ma io non lo so…
Lo compreresti? No, mi fanno schifissimo tutti gli insetti. L’altro giorno ne ho beccato uno piuttosto brutto in cucina e ancora un po’ mi veniva da piangere. Era molto brutto, ma sarà stato lungo 3 cm. Se ne becco uno altro 1 e 75 mi viene un infarto sicuro.
Ma esiste davvero sta roba o vi siete inventati tutto?
Tag invincibili, comunque. :D
Ho visto per caso il primo alla tivvù, giusto qualche giorno fa, ma ero convinto fosse del ciclo Giffoni Film Festival.
Giffoni Film Festival, madò.
Ogni volta che per puro caso mi ritrovavo davanti al naso qualcosa del Giffoni, una sola parola mi si stampava in mente: ERODE.
In realtà la velovità smodata fa entrare nella zona plaid, una zona calda e comoda al di là dell’iperspazio
Della serie ‘stigrancazzi:
io me lo sono visto in spagnolo in una cittadina del cazzo messicana dove la malidetta guida diceva era piacevole fermarsi un paio di giorni per assaporare la vita locale.
E no, nella vita locale non erano previsti regolamenti fra bande di narcos né mariachi con i fucili nelle custodie delle chitarre né Danny Trejo. Solo Mimic sulla televisione di un bar.
Malidetta guida.
A me il primo ha fatto tenerezza.Tutti,attori e regista, erano palesemente spiazzati, primo fra tutti Giannini ,che per tutto il film si aggira con una fazza come se chiedesse “Come cazzo ci sono arrivato qui?”.E poi la fascetta sul dvd lo diceva gia’: “Non potrebbe essere peggio neanche con Sandra Bullock”.Perlomeno sono stati sinceri
“Pensa che ho preso tutti e tre i film in dvd originali.”
Siamo di nuovo nella scrittura terapeutica eh? Non ti abbandonerò.
Io sono Uwe Pòl (Ciao Uwe Pòl!) e ho due edizioni del dvd di Daredevil.
Mimic 2 in compenso ha molti momenti LOLWUT, ricordo che ho riso assai nel finale.
> Io sono Uwe Pòl e ho due edizioni del dvd di Daredevil.
Ora tipo mi sento molto più a mio agio che mi piacciono un sacco di film di merda. Perché tanto esiste questo commento.
hey, il fatto che li abbia non comporta che mi piacciano!
Però ammetto che sono sinceramente cascato nella trappola dell’edizione estesa che potesse cambiare le cose (not).
Prima o poi, Uwe, ci cascano tutti.
L’avevano detto anche a me.
E invece….
sempre a piangere sulla sequenza della doppia E (Evanescence – Elektra).
Per quanto riguarda Mimic… beh che dire.
Speriamo non li veda mai Michael Bay, potrebbe inventare l’EmoJuda, tanto per rimettere sempre il solito tizio ovunque.
io lo vidi al cinema. credo di non dover dire altro per meritare tanta compassione. e c’era pure giancarlo giannini, nel film, non nel cinema.
Sto guardando Mimic3 proprio ora su Iris… …Una volta avevo una vita interessante…
bella trilogia,il primo è il battesimo del fuoco di quel capoccia di del toro che ha avuto un esito un oò come fincher per alien3…
mentre apprezzo molto dei capitoli 2e3 il fatto che abbiano un approccio molto più europeo.
Boh, non lo so, sarà l’effetto nostalgia ma io sto film lo trovo fikko. Oppure c’avete ragione voi e l’unica cosa figa di sto film sono i commenti sui 400calci. vi amo.