“e dopo che Cicciolina, Dolores, Wim, Casanova, Luotto, mio cugino, il fruttivendolo e quel tipo lì che passava che non so come si chiama ma mi stava simpatico perché aveva la maglietta degli Impaled Nazarene hanno scelto i film da recensire è il turno del nostro Mikeeeeeee. Allora Miike, cosa vuoi recensire?”
“Beh Nanni, pensavo a…”
“Bene Miike puoi scegliere tra il pacco A, B o C”.
“Ma io Nanni avrei voluto recensire….”
“Ah Ah Ah, che sagoma il nostro Miike… un bell’applauso… Allora Miike, quale pacco vuoi? Ti avviso però… uno di questi è un horror love comedy con Jude Law e Kate Moss. Ah! Ah! Ah! Atttttento Miike…”.
“Prendo il C”
“bravo il nostro Miikeeeeeee, un bell’applauso! Ora vediamo a cosa hai rinunciato! Scatola A: Penance! Basato su una storia vera! Con Tony Todd e Michael Rooker! Scatola B: EYEBORGS con ADRIAN PAUL e DANNY TREJO!”
[Miike inizia a sudare]
” Eh! Eh! Caro Miike mi sa che anche questa volta ti tocca… ma…. attenzione! è arrivata una chiamata! Ci avvisano che abbiamo anche un pacco D!!! Allora Miike, vuoi fare cambio?”
“Si! Si! Si! Subito!”
“Ok Miike… il tuo pacco contiene… un po’ di atmosfera maestro Mazza… contiene…. THE BUTCHER! L’Horror Coreano così scioccante che è stato censurato anche nel paese d’origine! Un bell’applauso! Sei contento?”
“‘nzomm….”
Fine dell’introduzione
Allora:
Sei in uno squallido capannone insieme ad altre quattro persone. Una è tua moglie. Sei legato e imbavagliato. Anche loro lo sono. Hai uno strano caschetto in testa. Anche gli altri ce l’hanno. Non sai perché sei lì, non sai cosa ti succederà. Entrano due persone. Uno si fa chiamare il regista, l’altro è evidentemente il suo aiutante. Parlano tra di loro e ti riprendono. Nominano una fantomatica “superstar”.
Portano via qualcuno. Rumore di motosega, urla. Lancinanti. Vai nel panico. Portano via anche te e tua moglie. Vi legano a due sedie in un’altra stanza e vedi finalmente la superstar. È grosso, massiccio, indossa una maschera e un grembiule. Sangue ovunque. È tempo di morire. Game over.
Lo so, sono cattivo e vi ho tratto in inganno: avete pensato fossero i primi cinque minuti della pellicola eh?! Ingenui… Quello qui sopra è un maxispoilerone con gardol. Perchè The Butcher è proprio tutto qui.
Torture porn?
Per diamine: SI!
E ci piace?
Mah.
Se un tempo c’era la corsa a chi lo faceva più costoso, oggi quello che ce l’ha più lungo è quello che spende meno.
Credetemi: è normale andare in un bar di registi e sentire, al bancone (mentre in sottofondo un pianista accenna qualche nota di Ritz Ortolani) discorsi come: “eh… io c’ho speso 100mila” “dilettante io ce ne ho spesi solo 20mila”, “io quindici”.
Poi arriva il solito orientale che fa lo splendido e dice “io l’ho girato nel tempo libero, l’ho fatto montare a Stevie Wonder (è con quello ci ho fatto la locandina) e ho realizzato gli effetti speciali utilizzando lo Spectrum Sinclair che avevo in soffitta vicino alle pelli di vacca e alla palla strobo. Totale trentacinque euro, venti centesimi e una gomma da masticare”
Questo The Butcher non è da meno: non so quanto abbia speso Jin Won Kim per il suo film (non lo linko non tanto per pigrizia quanto perché non c’è su IMDB) ma credo che con quei soldi ci si potesse comprare al massimo una Panda Amaranto usata del ’90.
Tuttavia, e prendo in prestito per un attimo una meravigliosa espressione di Wim che da sempre ha il dono della sintesi e e anche quello di una moglie, il film per una volta non fa schifaccio al cazzaccio: quel poco che ha se lo spende bene senza sperperarlo in licenze di After Effects e Stevie Wonder.
Ma allora, cioè…. preso singolarmente e senza confronti… ci piace?
Boh.
Diciamo che è una pellicola che ha una buona idea e non la sviluppa limitandosi a girarci intorno per un 80 minuti salvo poi fare una chiusa molto emozionante à la Pak (che non è un regista ma il suono che fa la mano di Nanni sul mio coppino tutte le volte che gli dico che adoro Old Boy).
L’idea buona è: prendi una donna (ma anche un uomo). Trattala male. Falla soffrire per ore e riprendi tutto in soggettiva.
Eh si carissimi: È TUTTA SOGGETTIVA.
Compreso un congiungimento in sodomizia (che vince a mani basse il premio: ciò che non avrei mai voluto vedere e che invece ho visto e che per un po’ non mi scordo più).
Lo si potrebbe definire piano sequenza, ma data la caratura, il numero degli attori e la qualità del movimento della macchina da presa, io lo definirei più che d’altro un P.O.V.
Ok, va bene la soggettiva e il piano sequenza…. ma ci piace?
Eh.
Dicevo, l’idea è buona ma non è sviluppata, il che è una cosa che va a gusto personale.
Io preferisco una buona idea che non viene sviluppata a una buona idea che viene sviluppata in vacca. Nel caso di The Butcher la sensazione è che si siano presi i primi 10 minuti di un torture porn e li si sia allungati fino a farci i canonici 90.
Dovendo definirlo direi che è tipo la seconda metà del secondo tempo di Hostel che Eli Roth avrebbe sempre voluto girare se solo c’avesse avuto delle idee.
È violentissimo allora, quindi ci piace?
No.
Cioè, non è violentissimo ma è PIU’ violento (rispetto a certa robetta approvata dal MOIGE con Sarah Thompson). Tanto da essere censurato? No. Tanto da farti stare male? No.
Tanto da essere considerato un torture porn fatto in maniera decente?
Si. Decisamente si.
E quindi, tirando le somme, ci piace?
Si. Magari tenendo le chiappette strette ma si, ci piace.
Rispetto alle ultime cose che ho visto, siamo almeno TSSP (tre spanne sopra a Peli).
DVD QUOTE
La seconda parte del secondo tempo di Hostel che Eli Roth avrebbe sempre voluto girare.
Bongiorno Miike, i400calci.com
se dico merdate fermatemi. forse mi sono perso qualcosa per strada. questo sarebbe grotesque koreano con la soggettiva? mi pare che si chiamasse così quello giappo vecchio di un annetto no?
è lui.