Se mi domando perché non ho visto una sola, ma tre volte il tv-movie Street Warrior (2008), e perché quando lo ridanno su Sky Max me lo riguardo, ho subito la risposta.
Perché nel film c’è protagonista Max Martini, il più cazzuto di The Unit, e con lui ci sono ballerine di lapdance con le tette rotonde e i culi levigati, eroine frementi, gente che grida “Vogliamo il sangue”, impresari di combattimenti clandestini senza scrupoli (“Ci serve un nuovo cane che combatta, un nuovo cane da addestrare”) che si allenano a Kendo sfondando le palle agli sparring partner (“Ora avrà sicuramente bisogno di un trapianto di testicoli”) e al solito pubblico di quattro gatti offrono “il più grande spettacolo della Costa Occidentale”, militari in galera perché integerrimi e perciò congedati con disonore (“Sergente, perché l’ha fatto?” “Perché dovevo”), Powerlifter obesi, tasselli addominali eruttanti (“I nostri amati sei tasselli” come dicono i nostri amati gonfi di Muscle & Fitness), eroi emarginati che hanno qualcosa in cui credere e per cui combattere (“Combatte per l’onore, combatte per l’orgoglio, combatte per la famiglia”), frasi tipo “Se fossi in te non lo farei amico”, cazzotti a tutto andare, musica heavy metal che slega quando slegano i combattimenti (“Palla otto in buca d’angolo,” dice Max dopo aver spaccato la testa a uno con l’asta di un biliardo), funamboli del jujitsu (grande Danny Arroyo), strafighe orientali che ancheggiano tra i moribondi, poliziotti ciccioni, ottusi e corrotti, tornei all’ultimo sangue, sexy latine (Valerie Cruz è una bomba), scuole rivali (“I pugili non battono un wrestler”), Fight Club (“Signori conoscete le regole: non ci sono regole”), calci in bocca, gomitate in faccia, strangolamenti, denti neri di sangue, testate nel naso, testate sui pavimenti, ginocchiate, prese, lottatori sociopatici neonazisti (“Adesso hanno qualcuno da odiare, perfetto”), picchiatori culturisti, culturisti sbruffoni che vengono stesi in un colpo (“Adesso hanno un eroe”), wrestler malinconici (“Le cose stanno per cambiare”), un Pope che ha previsto quasi tutto (“Se c’è una cosa che so fare bene è fare del male”) ma poi improvvisamente non si sa perché va giù di testa, si puntura il testosterone nel collo e manda tutto a rotoli, giapponesi lottatori di sumo che sembrano Mr. Moto, schiene spezzate, la giusta scena di sesso, scantinati a uso ring, tonfa, coltelli, bastoni, mazze da baseball, eroi all’ultimo sangue (“Cosa farai? “Combatterò finché ne avrò la forza”), gente che abita in posti della madonna ed è triste, gente che abita in posti di merda ed è felice.
E tutto questo bendidio per un budget che a occhio non supera i 2 milioni di dollari per incassarne come minimo il centuplo grazie alla vendita mondiale di diritti tv via cavo e satellite e quel che resta del noleggio e quel che si spera nasca col download digitale.
Ma dico non è meglio fare questi film cazzuti piuttosto che darsi al porno? Tutti questi talenti sprecati che dicono che il porno costa poco e rende molto. Ma cribbio, i gonfi da testosterone ci sono lì come qui, uguali le gnoccone con le poppe floride, per non parlare di ville luccicanti e limousine d’asporto. E allora? Registi porno, ribellatevi! Costa uguale fare action e ci si diverte di più! È un appello quello che vi faccio: smettetela di pagare fior di quattrini a quattro milionari in croce con la panza e il sigaro in bocca per affittare la solita villa con piscina, che c’è gente senza un soldo in tasca che compra le ville con piscina solo per affittarle per i set dei film porno e pagarci il mutuo. Ma dove siamo qui, a CSI Miami? Basta! Questa non è solo una questione morale, qui c’è in ballo
l’economia mondiale, un’altra bolla speculativa è in agguato! Che Obama faccia qualcosa!
E allora cosa aspettate a smontare i set porno, a metter su una bella tv al plasma 42 pollici e a spararvi Street Warrior?
Ah, che pacchia dev’essere guardarsi Street Warrior in piscina, a bere birra ghiacciata e mangiare popcorn.
Che poi è esattamente quello che sto facendo, tranne la piscina.
DVD quote:
“Max Martini picchia duro, eccheccazzo.”
Jean-Luc Merenda, i400calci.com
e io rilancio, perchè non fare un porno-action, botte e sesso senza pietà, inseguimenti e orgie, mazzate e blow jobs, pugni in da la fazza e muffdiving: io sono facile, sono già davanti al cestone del supermercato
@gigi:
e un donkey punch vuoi non mettercelo?
Grande Merenda. Mancavi da troppo tempo.
Io ho appena iniziato a scrivere una sceneggiatura intitolata “Donkey Roundhouse Kick”
questa recenz ha troppa verve, corro a procurarmelo
questa recenz ha troppa verve, corro a “procurarmelo”.
clicco su cerca e l’unico commento al file è “ottima qualita video e audio,pero il film fa schifo”
vedrò…..
:)
Non avere aspettative estatiche :-)
Dimenticavo: è un po’ il remake di Lionheart con Jean-Claude.
Una curiosità, da come hai destritto il film, mi domando quale sia la differenza tra questo e la serie degli ultimi due film di Undisputed (che a loro volta mi sembravano i remake di lionheart, senza esclusione di colpi ecc.).
A tuo parere è meritevole piu’,meno od uguale ad undisputed ? Se mi dici di piu’ vado a procurarmelo immediatamente :-)
Ti rispondo con una citazione
“PAragonare qualcosa ai due Undisputed oggi e’ come paragonare un film di kung fu a caso con I 3 dell’Operazione Drago nel ’73” (Nanni Cobretti)
Che ne dici? :)
no, un momento. Anzi, un memento.
Lionheart ? e jet li in Danny the the Doggy ?
l’idea che un tizio di the unit possa procedere dal nulla mi fa pensare che forse gli unici episodi buoni di the unit non fossero quelli diretti dal Mamet in/ad personam.
E i siringoni non ricordano universal soldier ?
Ennesimo caso, pertanto, di citoplasma postmodernista innescato da querelle fassbinderiana = un branco di auricchi inferociti.
ma la cosa che più sconcerta: le PANZE. Ma sti cazzo di addominali ? dove sono ? si sono mai visti panzoni alla riscossa ?
gran film.
universal borghezium
E’ un’ennesima versione del “blues del lottatore clandestino”… inutile citare tutte le varianti, e’ un genere a se’ dove non contano gli accordi ma solo esecuzione e sentimento ;)
Justo, ma il protagonista panzuto potevano anche lasciarlo in panchina
Se ti riferisci a Max Martini non so dove ai visto la panza. Se invece al villain siringato… quello è un powerlifter (p.es. http://bearmythology.files.wordpress.com/2008/12/real-thick-powerlifter.jpg, oppure http://www.bogatyr.su/p38.JPG). Una categoria che rumina dalle 4 alle 5000 calorie al giorno e monta la struttura di un autoarticolato. Siamo in una dimensione metafisica, ben oltre l’estetica del tassello muscolare e l’edonismo glamour dei model fitness. La mostruosità sacrificale del corpo, l’autoannientamento per iperbole. Un po’ come Fassbinder quando compare in mutande e pelo bruno.
Grazie per le pictures, ora ho capito cosa mangiare a colazione.
Sì il referente era proprio Max, specie quando deve affrontare Siringhello nel finalissimo sprint.
Il vero capro espiatorio, nella stringente logica interna del film, rimane senza dubbio il nazi, autentico suicidato dell’agorà.