Allora, ho capito che voi siete tutti esaltati per The Expendables e siete fieri del testosterone che vi circola nelle vene e nelle zone birichine (© il nostro lettore Hap Collins), ma il cinema continua ad occuparsi anche dell’altra metà del cielo e dei problemi ad essa connessi. Questo Splice, per esempio, è una parabola sul desiderio femminile di maternità, sulla difficoltà maschile ad accettare la paternità e in generale su quanto è difficile per tutti farsi una scopata decente al giorno d’oggi.
Clive e Elsa, i giovani scienziati protagonisti, sono trendy, simpatici, bellocci, in carriera, vivono insieme in una bella casa e lavorano in un laboratorio chiamato NERD; Adrien Brody sfoggia una per niente invidiabile collezione di magliette nerdissime. Sarah Polley, pur di non guardare le magliette di lui, preferisce che entrambi siano costantemente intabarrati dentro camici bianchi e tute ermetiche. Lo avete già capito: questi due non scopano. Troppo impegnati a creare mostriciattoli mescolando il DNA di varie specie diverse, e a guardare i mostri che si accoppiano (loro sì)? Troppo presuntuosi, specie dopo che una multinazionale ha commissionato loro la creazione di un essere vivente totalmente nuovo, in grado di fornire cellule staminali e soluzioni a varie malattie umane? Ma per favore. Tutte scuse.
Sta di fatto che lei è repressa e insoddisfatta, e quando per errore crea un mostriciattolo che sembra un glande sul corpo di una gallina, se ne innamora pazzamente e decide di diventarne madre. In un certo senso lo è davvero, visto che l’essere è in parte composto anche del suo DNA. Brody abbozza, insomma, non è pronto, si gratta il nasone ma alla fine deve accettare il fatto compiuto. Da allora parte un melodramma commovente in cui madre e figlia (che cresce bene ma continua a sembrare una cappella gigante) si amano, mentre il padre, che si sente messo all’angolo, ripetutamente tenta di far fuori la creatura adducendo scuse tipo “il bene della scienza”; intanto quelli della multinazionale si chiedono dove siano e cosa minchia stiano facendo Clive e Elsa, visto che non sono mai in laboratorio con loro ma palesemente non scopano.
Insomma, tutto va come in una normale famiglia, se non che i tre vivono nascosti in un magazzino. Poi comincia ad andare male quando la figlia, battezzata Dren, diventa una figa della madonna e non somiglia più ad una cappella bensì ad una versione bella di Björk nel video di Hunter. Ad un certo punto, nell’illusione di essere persone normali, finalmente Clive e Elsa scopano e le tempistiche sono le seguenti: paroline dolci – 18 secondi; preliminari – 32 secondi; penetrazione – 45 secondi; risoluzione – 5 secondi. Ma ditemi voi. Poi per forza lei diventa isterica. Poi per forza lui pensa che tanto non è mica incesto farsi la creatura stramba, e dopotutto non è neanche zoofilia, o forse sì, chissà. Seguono due sottofinali splatter che non racconto e un finale aperto in cui Sarah Polley è incinta non si sa di chi, e si rifugia sotto l’ala della direttrice della multinazionale. Puro matriarcato.
Onore a Vincenzo Natali per aver composto un Kammerspiel Bergmaniano in salsa fantahorror, pieno di simboli freudiani: il pensiero “chissà cosa avrebbe fatto Cronenberg” è sempre dietro l’angolo, ma da Splice non si esce insoddisfatti, anzi. Lasciando da parte la plausibilità scientifica (sulla quale la vostro Cicciolina non è certo in grado di disquisire), la sceneggiatura accompagna i personaggi in un vortice di dilemmi etici e sentimenti estremi – e qui la manona di Guillermo Del Toro in produzione ha sicuramente giovato. I mostri sono stupendi, il sound design pure e già per questo io sarei a posto. Oddio, il secondo sottofinale splatter con Sarah Polley nel bosco ha la consistenza narrativa di un’ameba, però disturba al punto giusto e fornisce la scusa per il finale ambiguo. E poi le cappelle giganti piacciono anche a me.
DVD-quote:
“Nel bene o nel male, una cappella gigante”
Cicciolina Wertmüller
la mutante gnocca ha gli occhi alla Tia Teppellin, plagio!
(scherz’)
Lo davano al Chinese Teathre di Hollywood quando ero là, ma non l’ho visto.
io invece l’ho odiato particolarmente, soprattutto per il pippone morale sulla scienza su cui però dimostra di non sapere un gran cazzo (e su cui non si può soprassedere, se poi uno degli obbiettivi del film è farci la morale)
citando quanto letto qua (o era un altro sito boh): “se non sei romero, l’unica morale applicabile ad un horror è: se non ti fai li cazzi tua MORI”
Vorrei dargli fiducia, perchè da qui all’uscita di Expendables ne passa ancora un po’ e volevo distrarmi, ma la non plausibilità scientifica del vedere Brody in un laboratorio nel ruolo di scienziato e non di cavia (quel naso non è umano, è un manufatto alieno) mi rompe la sospensione dell’incredulità (…c’è un cazzo da fare, sospension of disbelief mi suona meglio..)
io invece l’ho odiato particolarmente, soprattutto per il pippone morale sulla scienza
Mi sento di quotare brutalmente questa frase. Salvo soltanto Dren in versione figa, tutto il resto m’ha annoiato moltissimo. Non quanto Grace (tanto per citare un altro pippone sulla maternità), ma comunque una mezza delusione.
Cioè, fatemi capire: qualcuno ha cercato, in un film, di spiegare attraverso la scienza come il naso è sopravvissuto a Predator?
Cordialità
Attila
“e in generale su quanto è difficile per tutti farsi una scopata decente al giorno d’oggi.”
Quoto, straquoto, sottoscrivo, una rece che inizia cosi’ pare scritta da Crumley!
Ti amo C.W.
A.
Visto ieri in un UCI Cinemas desolato. Alla fine se sopravvivi al trailer di Sharm El Sheik (il terzo polo del cinepanettone?) ti trovi di fronte al classico horror del genere “esperimento/azzardo scientifico andato a troie”, insomma alle formicone atomiche anni Cinquanta o a cose tipo mostriciattolo/animaletto-in-casa-che-sembra-carino-ma-poi-sclera (insomma, i Gremlins, Monkey Shines et similia).
Si vede in qualche modo la mano di Del Toro (che mi piace assai, coi suoi horro militanti), che ti propina l’horror “cor messasgio” (un messaggio che vada oltre il solito “stai bravino, fatti i cazzi tuoi e non ti capiterà nulla”). Solo che per fare la morale devi essere credibile: il protagonista fa la parte dello scienziato responsabile (un po’ rinunciatario) per tre quarti di film e poi alla prima occasione si tromba l’ibbbbrido che due giorni prima voleva ammazzare?
Alla fine la morale è sempre la solita: il cuoco mangia sempre i suoi errori. O alla peggio se li tromba. Sperando che l’errore non decida di ricambiare il favore.
che poi non so voi, ma quando la polley sgama naso-di-adrien-brody a trombarsi dren, non riuscivo a fare a meno di immaginarmi lui che la insegue urlando “NON è COME PENSI POSSO SPIEGARTI TUTTO SIAMO SOLO AMICI”
io mi aspettavo una scusa del tipo “suvvia, in fondo in fondo c’è una parte di te in lei: il resto sono geni di altri animali, è come se mi fossi strusciato un po’ con una salamandra, cosa normalissima in Paraguay”.
Quando poi dren si è lanciat* copulante su Elsa, qualcuno dietro di me ha sussurrato “uno pari, palla al centro”. In seguito, ilarità diffusa.
praticamente Brody ha avuto più fortuna con i predators che con un abominio da laboratorio.
Comunque nell’arco di un’ora e mezza si passa dal semihorror con velature filosofiche-morali, alla commedia involontaria, all’erotico con bestialità, senza eccellere in nessuna
fatemi capire, tutti vanno con tutti? epperò l’unico maschio è nasone-brody…
cioè, la scienziata sarà incinta di brody, no? oppure dren è ermafrodito? oppure il nasone ha vita – anche sessuale – propria?
La cosa più bella: il quasi tubare da colomba con cui si esprime vocalmente Dren;
La cosa più brutta: Dren si innamora del nappone di Adriens, convinta che sia un uccello gigante
La cosa più porno: la dottoressa che si esalta per Dren appena nata, pensando che sia un cazzo gigante con i piedi
La cosa più inquietante: il reggista è italico
io mi chiedo: vuoi dire che non potevano prevedere il cambiamento di sesso? il mostro aveva geni delle rane ed è risaputo che le rane per sopravvivere mutano il patrimonio genetico alterando il sesso. cioè, lo so io che avevo 4 in biologia…
anyway, film del cazzo.
hahahaha grazie per la citazione :)
questo non l’ho ancora visto ma più che altro spero il progetto di Natali di portare sullo schermo Neuromancer e una miniserie su Snow Crash vada in porto!
Non dimentichiamo che le abilità sessuali di Adriens gli permettono di essere molto più apprezzato a livello orale, proprio per la ingente napposità. Infatti è inconcepibile che questa sua caratteristica non venga mai evidenziata.
Quindi abbiamo una storia d’amore tra il naso di Adrien Brody e una cappella gigante con i piedi?
Gigi: e’ un menage a trois in cui il naso e la cappella si contendono le grazie di Sarah Polley ma poi non ne fanno per niente buon uso. La vena nichilista del surrealismo.
Picchiamostri: l’ho sempre pensato anche io. Si spera che nella vita privata, Brody sappia usare il canappione meglio che sullo schermo.
Arisio: lusingata!
cagata sovraumana girata mene e sceneggiata dallo scemo del villaggio, con il festival del cambio di personalita’ tra i protagonisti fino al cambio di sesso del mostrofinale telefonato dalla scena di tritello delel 2 merde fred e ginger…a tratti imbarazzante grottesco e idiota con la morale da mulino bianco…come cazzo fa a piacere io sono uscito col nervoso e volevo prendere a calci qualcuno di calvo…
ma si puo???
@Cicciolina: detta così somiglia più a Twilight in versione ingegneria genetica. Due cazzi che non che farsene di una vagina…
io non trovo questo film malvagio. Noioso l’inizio ma vale per la pare erotica, che pure poteva essere da solo l’oggetto del film, rendendolo morboso e polimorfo, ossia cronenberghiano. Peccato-
@Cicciolina,
in effetti spero che prima o poi esca fuori un film erotico con brody e che la protagonista, poniamo una delle due di Shuttle, si prodighi in una lunga fellatio nappale senza censura: sarebbe una svolta !
Indiscrezioni rivelano che nel sequel la scienziatessa partorirà un gigantesco naso con le ali.
http://invenzionesenzafuturo.splinder.com/post/23631010/in-vino-brevitas-1-splice-vincenzo-natali-2009-ti-ho-detto-di-non-lo-fare
chi di nappa ferisce, di nappa (aculeata) perisce
certo la creatura da laboratorio è molto affascinante altro che na’vi e cacate varie ma da qui a farsela…doveva stare propio in astinenza…
però 100 volte meglio della serie di species che ho trovato propio inguardabile.
Dai ma per favore è un film di m*