Una volta ho parlato con mio zio, Karras Cobretti, che è cintura nera di religione cattolica (il grado precedente a “colletto bianco”, “sciarpa viola” e “scarpette rosse”), e mi spiegava – proprio come fa il reverendo Cotton Marcus all’inizio di The Last Exorcism – che credere in Dio significa in automatico credere anche in Satana, e che gli esorcismi vengono praticati tutt’oggi. Non ricordo la conversazione nei dettagli, ma gli chiesi come si riconosce un posseduto. Il ritratto che mi fece non fu un caso alla Linda Blair di vomiti verdi, teste girate a 180 e lingue sconosciute (anche se questo normalmente facilita la diagnosi), bensì una specie di più generica, subdola condizione psicologica. Sfumature meno plateali. In breve – ma non pretendo di aver afferrato correttamente – è nel campo di ciò che la scienza analizzerebbe come l’effetto di traumi o anche, se vogliamo, “pessimo carattere”. Un chiamare la stessa cosa con due nomi diversi, insomma. E là dove i dottori della testa (sempre e comunque interpellati) si fermano, la Chiesa cala il suo presunto asso nella manica. Ho i miei dubbi che il rito sia baracconesco – basti vedere per paragone quanto sono pallose le funzioni domenicali nostrane – ma anche se l’efficacia è poco documentata esistono procedure, qualifiche, e una burocrazia specifica. Scrivo queste potenziali imprecisioni perché ritengo siano comunque interessanti in materia di aprire orizzonti e stimolare domande, che è un po’ lo scopo del mal pubblicizzato film in oggetto.
Ovviamente oltre alle casistiche appena menzionate si sommano i più ovvi episodi di superstizione e autosuggestione qui messi al centro della trama, sicuramente belli frequenti in posti matti come gli Stati Uniti del Sud, dove anche il modo di trattare le cose ha bisogno di essere più teatrale. Ma si tratta anche di posti in cui spesso si diventa preti come rimedio alla disoccupazione.
Il reverendo Cotton Marcus (un ottimo Patrick Fabian) è uno di quei predicatori carismatici e trascinanti che hanno da quelle parti, più un uomo di spettacolo che un uomo di fede. Quando capita fa anche l’esorcista, e al riguardo ha una visione cinico-pragmatica: sa riconoscere un caso di suggestione, e se uno spettacolino di scosse, fumi e formule magiche può aiutare come effetto placebo, lui è felice di farlo. O meglio, lo era finché un caso particolarmente estremo sfuggì di mano e costò la vita di un minorenne. La fede di Cotton ha vacillato, e ora è deciso ad esporre la pratica dell’esorcismo per la truffa che è, accettando un ultimo incarico a caso e tirandosi dietro una troupe di documentaristi (e ciò che vedete è un “documentario”, non i “filmati ritrovati” – c’è musica e montaggio).
A questo punto, scordatevi di Eli Roth. Non dirige (ci pensa il bravo semi-esordiente Daniel Stamm), e non c’è niente del suo stile. E scordatevi il tragicamente ingannevole merchandising, che mostra scene che non ci sono (e parlo proprio di scene girate apposta ed estranee al contesto, non di scene tagliate). Questo non è un Paranormal Activity che vuole mandarvi in giostra di spaventerelli e lascia il tempo che trova, ma è un film che rinuncia completamente al gore in favore di uno stile naturalistico in cui si carica sì la tensione bella alta ma si cerca anche di raccontare qualcosa, di stimolare discussioni sul confine tra scienza, religione e superstizione, e di mantenere le ambiguità aperte. Lo fa traendo vantaggio da prove d’attore spettacolari (il già citato Fabian, ma soprattutto i due impressionanti ragazzi Ashley Bell e Caleb Landry Jones), e lo fa con un finale apparentemente deludente (soprattutto se ci si attende un botto appunto alla Paranormal Activity), ma forse l’unico possibile per come lascia spazio ad un numero di interpretazioni capace di appagare qualsiasi visione morale, religiosa o meno, abbiate sulla faccenda.
Niente male.
DVD-quote:
“Fatti chiavare da Eli Roth!”
Nanni Cobretti, i400calci.com
“Sono qui per masticare chewingum e fare brutto, e ho finito i chewingum.”
La tua cultura trasversale mi lascia ogni volta sempre più estasiato. :D
Questa mi ha aperto benissimo la settimana :D :D
La curiosità per il film è salita, bene.
Comunque, secondo me, per fare un bel film peso sugli esorcismi e pieno di spaventarelli basterebbe anche un collage di esorcismi veri tra posti come la russia e l’africa. Paura & panico.
Oddio ho visto un film di esorcismi (di cui non ricordo il nome) sullo stile di Paranormal Activity…
Una vera boiata, il massimo degli effetti speciali era “voce maschile” che non seguiva in labiale quel che diceva la ragazza posseduta, e un paio di lenti a contatto bianche che erano ancora più “cheap” di quelle di Evildead…
Spero questo non sia simile a quella boiata che ho anche cancellato dall’HD
Effettivamente questa rece m’ha spiazzato tantissimo… ma ora sono più curioso di prima
una domanda: io ho visto “l’esorcismo di Emily Rose” e da quel momento alle 3 di notte cerco di essere sempre in compagnia. Caro Dottor Cobretti dice che la visone di questo film mi causera’ altre pazze fobie?
“Fatti chiavare da Eli Roth!” bwahahaha bellissima!
Se prima ero in fotta come un coniglio per vederlo non ti dico adesso!
(“Sono qui per masticare chewingum e fare brutto, e ho finito i chewingum.” da dove arriva? Ho una vaga reminescenza ma non riesco a cogliere la citazione…)
@ Harp Collins:
Essi vivono
http://www.youtube.com/watch?v=Wp_K8prLfso
@ Hap Collins:
Essi vivono
http://www.youtube.com/watch?v=Wp_K8prLfso
Il mitico Roddy Piper in They Live al cinema… e Duke Nukem nel mondo dei videogame.
I film che parlano d’esorcismo mi piacciono parecchio, ma avevo intenzione di saltare questo per Eli Roth. Nanni, se mi dici che non si accorge proprio della sua presenza, una volta me lo guardo
Ah ecco, marò sto proprio rincoglionendo…
Certo che dai primi 36 sec. sembrava tutt’altro:
http://www.youtube.com/watch?v=neFMmhv5Pd8&feature=player_embedded
Nanni, le tue recensioni sono, come al solito, garanzia di qualità.
Ora non mi resta che vederlo e capire se la tipa ha davvero finito il chewingum oppure no!
@BombLaTour: non ho visto Emily Rose, me ne hanno parlato tutti male. In ogni caso e’ il tipo di cose che non saprei misurare, normalmente quello che spaventa qualcuno fa scappar da ridere a qualcun altro e viceversa.
@gigi: guardando il film sembra sia andata piu’ o meno cosi’:
Eli Roth: “Ehi Daniel, posso…”
Daniel Stamm: “STAI ZITTO!”
Eli Roth: “ok”
@and: abbiamo visto due film diversi, ma il tuo sembra piu’ interessante…
@pigliapost: grazie :)
Nooooo. Davvero si parla di un film solido??? Allora lo guardo. Se come dici il film non ha nulla a che vedere con il merchandising potrebbe piacermi.
Ok. ma quindi la tipa non vomita fuoco dalla bocca recitando l’Inferno di Dante al contrario con violenti rutti? Perché io un po’ ci speravo.
pensavo peggio invece si lascia guardare…
p.s.
emily rose è un filmone.