
Pubblicità ingannevole, parte prima.
Buongiorno a tutti. Spero vi siate svegliati dell’umore giusto e abbiate provveduto a una colazione ragionevole.
E’ da tanto che non scrivo sui 400 Calci, e la ragione è molto semplice: i film che vedo.
Negli ultimi tre mesi io ho visto:
– film brutti;
– film belli che non hanno spazio sui 400 Calci, in quanto il campo coperto dal sito lo leggete alla vostra destra;
– film che garbano solo a me, con l’aggravante dei futili motivi;
– film che garbano solo a me, con la differenza che HO RAGIONE;
– film che mi sarebbero anche garbati, per carità, come Scott Pilgrim Vs. The World, ma su cui non avevo nulla da scrivere esulando da “in fondo ci sono momenti divertenti”;
– film brutti che però sono piaciuti a un redattore dei 400 Calci il quale ci ha già fatto un pezzo (a dirla tutta, meglio così: forse avrebbe comunque e sempre senso che quello a cui il film è piaciuto di più sia quello poi chiamato a scriverne, e siccome il nome di questo PREMIATO blog non è “Dolores Crede Che Il Tuo Film Sia Passibile di Pena di Morte, e Lei Spera Che Bruci all’Inferno”, uno si regola);
– film destinati alla rubrica “Fascinema”;
– I Mercenari, che mi ha ispirato un breve, ma incisivo saggio intitolato La gente non sa che effetto hanno certe cose sulla fidanzata di un mercenario;
– 2′ e 33” di Mamma Mia!.
Per completezza, vi mostro 2′ e 33′ di Mamma Mia!.
E poi può capitare che quello che mi porto dentro non sia adatto al pubblico consumo. Sarebbe come chiedermi se mi è garbato di più Inception o un film mediocre che ho visto a dodici anni su un VHS col dorso unto di patatine e sto certamente ingigantendo nel ricordo. E non volete conoscere la risposta a certi interrogativi.
Detto ciò, essere adulti significa imparare un fracco di lezioni difficili. Tipo assumersi le proprie responsabilità.

Sì, sto prendendo tempo.
Dicesi “responsabilità” l’aver contribuito a creare hype attorno a un progetto molti mesi prima che ne fosse disponibile la visione, dicesi “progetto” il film Burning Bright.
A suo tempo ne avevo scritto, con la goffaggine di chi ha una sinossi da riportare e basta, ma la sinossi era:
“Thriller incentrato su una giovane donna e il suo fratellino autistico intrappolati in una casa insieme a una tigre affamata durante un uragano”.
Come si fa a scazzare un film sulla base di questa premessa credo che me lo starò ancora chiedendo quando scoppieranno le miccette del Capodanno cinese. ALL’INFERNO.

Briana Evigan matura qualche leggero dubbio sul progetto. Spoiler: è troppo tardi.
Se dovessi giocarmi subito la carta “DVD-quote suggerita”, mi uscirebbe qualcosa di molto simile a “Burning Bright è il più grosso spot involontario a favore della reintroduzione della rupe Tarpea Monte Taigeto nella società di oggi”. Ma ora della fine sarò più precisa, e vedrete che quando voglio so argomentare. (E come pregusto il momento in cui qualcuno arriverà qui senza sapere cosa è cosa, avendo noi VINTO UN PREMIO, e mi accuserà di simpatie filo-naziste.)
Andiamo.
Amici dei 400 Calci, Briana Evigan la conoscete. La tigre è come ve la immaginate ma un po’ peggio. Vi presento il vostro co-protagonista.

Shine on, you crazy diamond.
Ho la bruttissima sensazione che “autismo” abbia sostituito “cieco” nel messale degli handicap per film di serie B, e che questo sia accaduto perché NESSUNO SA DI PRECISO COS’E’ L’AUTISMO – intendiamoci: abbiamo tutti letto un articolo di giornale che ne parlava, ma solo pochi sfortunati contano tra i propri cari una persona che ne soffre, e a differenza di malattie FISICHE come l’AIDS o la sindrome di Froelich l’autismo non prevede che l’ATTORE chiamato a interpretare il personaggio modifichi più di tanto il proprio aspetto esteriore. E se quell’attore è un bambino? Facilissimo: basta selezionare il sottoinsieme “peggiori facce da culo ever” nell’insieme “minori di anni 16 le cui famiglie contano di inserirli nel mondo dello spettacolo per alleviarsi le rate del mutuo”. (Mossa nota come “fare uno Slumdog Millionaire“.) Allora sì, prendi un bambino, sceglilo orribile, fallo strillare, e cambia pure le caratteristiche della malattia a tuo piacimento ogni 5′, tanto non è come se un cieco ogni tanto CI VEDESSE, no?
E allora succede che c’è Briana, la giovane donna dolente con ammirevoli gambe, a cui il fratellastro bambino orribile sta ROVINANDO LA VITA NEL MODO PIU’ COMPLETO, anche PRIMA della faccenda della tigre: lei ha rinviato una borsa di studio già due volte e una voce senza corpo al telefono le ricorda che NON AVRA’ UNA TERZA CHANCE, la madre si è suicidata (or did she) e il patrigno ha appena speso tutti i soldi DI LEI per aprire una fattoria-zoo nel mezzo del NULLA. Comprando USATA una tigre. Una tigre che “deve fare paura”, e per questo è stata comprata da MEAT LOAF, l’impresario di un circo italiano con il nome scritto in un italiano che NON ESISTE sul dietro del rimorchio, un uomo che deve vendere la tigre in quanto LA TIGRE DUE SETTIMANE FA HA SBRANATO VIVO UN CAVALLO, puntando QUEL cavallo rispetto ad altri 15 e SALTANDOLI TUTTI D’UN COLPO PER ARRIVARE A QUELLO LI’, e la tigre l’ha fatto non perché non le davano da mangiare ma perché LA TIGRE AVEVA PUNTATO QUEL CAVALLO, e voleva lui perché, testuale, “she wanted the pretty one“, e ve lo giuro, tutta la storia della tigre e del cavallo è raccontata come se la tigre fosse l’Orso Ebreo e l’umanità un nazista dalla fronte ancora vergine.
Ma se state pensando WOOOOOOOOO è perché non sapete che questa scena dura due minuti, è montata e fotografata come lo showreel di un mobilificio, e setta la forma delle cose al di là da venire.

Spoiler: è la cosa più degna che quest'uomo fa in novanta minuti di film.
Insomma, dopo una prima mezz’ora in cui non succede niente se non il bambino che strilla e Briana che rosica, mezz’ora di film del pomeriggio di Canale 5 spacciato per high octane nightmare fuel sulla base della PREMESSA, si entra FINALMENTE nel vivo. Tigre, casa, uragano, gabbia aperta. E come per incanto il film del pomeriggio di Canale 5 diventa un film di invasione domestica tirato via, con la tigre che non mangia da due settimane al posto dell’assassino matto, ma con lo stesso andamento mi nascondo / lui mi trova / cambio posto / lui mi trova / strategemmo / lui m’incula. (Non che cambi molto: con l’INVASORE non ci si può ragionare mai e la tigre fa cose tipo mettere fuori uso un telefono cellulare con un singolo colpo di muso ben assestato, e magari prima ha masticato i cavi dell’ADSL, oppure ha approfittato del fuori campo per accompagnare la moglie al corso di respirazione pre-parto, o far recapitare cinquanta pizze coi funghi all’indirizzo del precedente proprietario coprendosi la bocca con la zampa per non ridere.) Ed è qui che mi irrito, e pure tanto. Avevate una premessa assurda, un pubblico pronto a strillare WOOOOOO a prescindere, una protagonista con un minimo di nome, potevate allungarvi in tutte le direzioni possibili, potevate DARE DI MATTO e nessuno vi avrebbe accusato di star dipingendo un quadro inutilmente nichilista della situazione. Perché, ehi, TIGRE. URAGANO. C’E’ QUALCUNO CHE PARLA LA MIA LINGUA.
Per dire, in un film brutto e che resta brutto come Blu Profondo s’erano inventati il fardello dell’eugenetica per far impazzire gli squali, e poi avevano buttato tutto in farsa, con la scienziata antipatica, il monologo di Samuel L. Jackson eccetera. E tutto si può dire di Blu Profondo tranne che, non lo so, NON MUORE NESSUNO.
Ma se avete in mano TIGRE + URAGANO, e tutto quello su cui prendete un’iniziativa è il volume della ominous music in sottofondo, voi avete un fallimento in ogni codice di avviamento postale.

Più la scena del cellulare.
Va bene, esemplifico.
Cose che accadono nel film Burning Bright:
– Briana cerca di liberarsi della tigre con lo stesso sistema usato in The Hangover
– Briana si ricorda che sta andando in giro in mutande
– Briana si chiama “Kelly Taylor”
– il bambino è orribile
– morti: 1.

Non qui.
Cose che non accadono nel film Burning Bright:
– a metà il proiezionista si sbaglia e mette su un rullo a caso di Scott Pilgrim Vs The World; il pubblico stavolta dimostra maggiore indulgenza;
– un’inquadratura fissa di 10′ in stile Hunger con il bambino orribile e la tigre seduti agli angoli opposti di una stanza che si guatano in silenzio;
– qualcuno si spara un dardo di tranquillante per animali nel collo;
– senza ragione né preavviso l’azione si sposta a 5000 chilometri di distanza, dove un gruppo di bambini delle medie sta facendo la prova generale per il saggio di fine anno: il numero consiste in una danza interpretativa sulle note di un remix trance-Goa di I Wanna Be Your Dog che dura diciotto minuti e quarantasette secondi, PRIMA NON ESISTEVA ed è stato realizzato apposta per questo saggio dal professore di ginnastica, il quale provvede a incitare i bambini da sotto un telone a bordo campo urlando APRI TUTTO, APRI TUTTOOOOO mentre i bambini sferzati dal sudore eseguono una danza che consiste nel gesto della scopata ripetuto sul posto per diciotto minuti e quarantasette secondi senza interrompersi MAI; occasionale stacco sulle facce via via più allucinate dei genitori; il bidello commenta “chissà com’è fatta la Terra vista dalla Luna, cioé, tu non puoi dire di averla vista veramente”;
– durante l’uragano entrano in scena personaggi in numero vario e orientamento caotico neutrale, il cui solo compito è suonare il campanello della fattoria-zoo, diffondere ominous music a strafottere e infine alzare il conteggio dei morti (e non vedo perché no, dato che altri personaggi non sembrano avere problemi a prendere e andarsene a giro durante l’uragano; ok, se vi spiego PERCHE’ l’unico spoiler che sto cercando di evitare finisce sul piatto e ciao, ma se l’unica ragione per cui Briana non abbandona SUBITO il bambino orribile fosse stata “piove come domenica in Lunigiana” mi sarei sentita ancora più presa per i fondelli; così ho sentito la mancanza dei Clash at Demonhead, e un po’ anche di Jai Ho, di cui Norman ha imparato il balletto);
– Briana e il bambino orribile si allontanano dalla fattoria-zoo mentre la luce dell’alba purificatrice sgorga su di loro: qualcuno urla STOP, BUONA; l’inquadratura si allarga a mostrarci un set cinematografico. Gente che entra e esce di campo, Briana sorseggia un frappuccino, il bambino orribile telefona al suo agente. Il regista confabula con l’addetto al dolly.
“Piacerà?”
“Mah.”
“I ragazzi.”
“Già.”
“Senti, chiamami la Lionsgate, togliamoci il pensiero. Eeeeehi, cagnaccio. Ho giusto pronto il pre-montaggio di cui ti avevo parlato. C’est la bombe, bébé.”

Briana, ti amiamo ancora, ma il tuo è un gioco pericoloso.
Avanzo un’IPOTESI: c’è rischio che questo soggetto sia stato messo in mano a Carlos Brooks perché il suo primo film aveva a che fare con l’handicap. (Peggio mi sento: magari hanno detto “il trattamento sensibile del disagio”.) Dopo tutto, cosa è meglio di un bambino in pericolo per far capire che la situazione è seria? Ve lo dico io: un bambino orribile in pericolo che NON CAPISCE NULLA, e quindi va trascinato in fuga a cazzo, frigna, vuole mangiare in piena notte, mangia solo i sandwich tagliati per il lungo con lo stuzzicadente infilato in ogni tassello e quando parla urla DON’T TOUCH, NO TOUCH.
(Parentesi: questa cosa del DON’T TOUCH, di suo abbastanza intuitiva a chi abbia mai visto un film di serie B sull’autismo, serve solo come goccia di acido sulla pietra della vostra anima, dato che ogni tanto il regista SE LA DIMENTICA – con tutto che è stata preparata per essere più o meno risolta in un Momento Saliente sul finale, e invece ANCHE PRIMA e PER SCENE INTERE Briana TIENE IL BAMBINO PER MANO.)
Bene, il senso di FAIL che uno si porta dietro a vita se ha un autistico in famiglia mi è stato trasmesso, ma visto che ho passato due terzi di film temendo che il tutto fosse finalizzato a PUNIRE Briana, colpevole di “non amare abbastanza la vita in tutti i suoi doni” o sai quale STI. GRAN. CAZZI., e per converso aspettando il momento in cui le si sarebbero riallineati i chakra del pensiero razionale e avrebbe spinto la testa del bambino tra le fauci di un frullatore industriale (se non l’avete visto non potete capire: state guardando IMMAGINI FERME, in movimento è come un numero romano su un divieto di sosta), ho perso il filo ma comunque dubito che l’intenzione dei produttori fosse far sobbollire in me il desiderio di assistere alla morte di un bambino orribile. Anzi, Nicolino rivolga un pensiero di gratitudine al suo angelo custode, ché durante la visione (mia) lui era impegnato in un torneo con la Wii, e i (non numerosissimi) momenti di difficoltà tra me madre e lui figlio non hanno mai avuto del maltempo in sottofondo.

Diglielo, Tony.
Poi vabbé, c’è anche l’OCCHIO DELLA TIGRE alla fine, un momento che lì per lì ho ribattezzato “dramatic prairie tiger”, ma in realtà avrei dovuto chiamare “non siamo poi così diversi, tu e io, vogliamo entrambi un gran bene al nostro lavoro”, e nel dubbio candido come miglior momento WTF ai Premi Sylvester 2011. Anzi, ne candido due: quello e la tigre che mette fuori uso il telefono cellulare a musate. Non so come abbia imparato ma mi ha fatto uscire di bocca quell’HEH che lì giaceva da quando ho visto Nine in aereo. Grazie, tigre.
E con questa abbiamo L’ULTIMO film che voglio vedere AL MONDO con un bambino messo in difficoltà per far capire che la situazione è seria.
Se qualcuno viene qui a dire che la tigre è un simbolo gli faccio fare la fine di Jennifer Jason Leigh in The Hitcher.
Sigla.
httpv://www.youtube.com/watch?v=IL0aDXekfyM
DVD-quote suggerita:
“Apocalypse miao.”
(Dolores Point Five, www.i400calci.com)
“L’autismo è curabile, lo dice i titoli di coda.”
(Norman)
n.b. – la sua reputazione lo precede, ma stavolta credete forse che il mio adorabile convivente abbia parlato A CASO? No, alla fine dei titoli di coda di UN FILM CON UNA TIGRE IN MEZZO A UN TIFONE appare questo pregevolissimo cartello (vi ho fatto lo screenshot altrimenti non ci avreste mai creduto):

C'E' SCRITTO.
Subito dopo viene un cartello con informazioni sullo statuto della tigre come specie in via d’estinzione. Dovete MORIRE TRA LE FIAMME.
io su quel video sragiono ancora come se fosse la prima volta.
Calvin e Hobbes! Calvin e Hobbes!
Uhm, Dolores, posso dire che leggendo quello che hai scritto, come l’hai scritto, mi è venuta un’erezione?
Ecco, l’ho detto…
@miike: quindi in realtà la tigre non esiste? Magari tutta la storia è da vedersi come costruzione mentale del brutto bambino. Te l’appoggio, rende il tutto più intelligente e sensato
Dai Dolores dicci i titoli dei film belli che non centrano nulla con i 400 calci. Dai per favore.
Miike, te lo appoggerei tantissimo, e davvero se fosse rimasto un DUBBIO in tal senso avrei gradito di più (con tutto che il versante metafisico non è il mio forte). Purtroppo va tutto preso per quello che è.
Vi inoltro un altro allegro video a tema.
(Mirko, il primo che mi viene in mente è Restrepo, l’ho visto al cinema in vacanza è mi è garbato tantissimo.)
Io voglio il video dei bambini su I wanna be your dog.
Lo voglio qui.
Lo voglio ora.
“l’impresario di un circo italiano con il nome scritto in un italiano che NON ESISTE sul dietro del rimorchio”
Voglio sapere!
Me lo sono scordato, ma fai conto fosse “circus del restini”.
In compenso la tigre ha un nome che non avevo afferrato; Internet mi dice essere “LUCIFER”.
@ Miike: a tal riguardo, agevolo filmato
(su iutub l’han tolto)
Oddio, no, adesso che ho cliccato sul link di Mamma mia (pensando fosse uno scherzo e riportasse ad una qualsiasi scena di Crank 3 o ad una scazzottata di Tommy Jaa, per cui avrei riso tantissimo), mi tocca cavarmi gli occhi con il mestolo della polenta!
Cordialità
Attila
Ehm… sì, era Crank 2, mi è scappato il 3 per sbaglio… scusatemi ma il primo occhio me lo ero già cavato ed è un casino con le profondità con un occhio solo…
Rinnovo le cordialità
Attila
92 minuti di applausi, brava Dolly!
@attila: dal tuo discorso mi viene in mente che la caratteristica che piu’ invidio agli autistici e’ che sono capaci di imparare il kung fu a livelli mostruosi soltanto guardando Ong Bak alla televisione
@nanni: i love jeeja!
io non vedere cosa cristo essere scritto su screenshot
“Autism is treatable. For information and help or to help others, please visit…”
Grazie, Nanni – mi sono accorta tardi che la scritta è minuscola. Però C’E’ SCRITTO COSI’. (gli possino.)
Che bello !
e per un momento a inizio articolo mi sono sentito quasi importante :-)
Se posso, in punta di zampe di lupo, vorrei anche io sottoporre il mio contributo, restando in tema tigresco:
http://www.youtube.com/watch?v=SPxVsCITqyw
E per non farci mancare nulla, la faccia di Tigrero:
http://www.aveleyman.com/FilmCredit.aspx?FilmID=26257
Monte Taigeto! La rupe Tarpea era romana e veniva usata per i traditori, non per i disabili
Corretto, grazie. E meno male che abbiamo dei lettori di pregio, altrimenti la CAZZATA che avevo scritto rischiava di restare lì per chissà quanto tempo.
Lola, io ti amo.
So che non posso competere con uno che fa cose come morire da coglione nei primi minuti del pilota di Hawaii 5-0 (che remake di merda).
Però almeno spoilerami il finale di questo capolavoro.
Tuo,
Pippo Sega
http://www.youtube.com/watch?v=zF9WUf9PGnc&feature=player_embedded
VOGLIO QUESTO FILM!!
Ok, Pipolo, da ora in avanti SPOILER:
… sopravvissuti alla notte chiusi con la tigre, all’alba Briana e il fratellino incontrano di nuovo il patrigno, che rincasa dopo una notte passata al barre e a questo punto è stato individuato senza ombra di dubbio come l’artefice di tutta la situazione (ha cercato di far uccidere i ragazzi dalla tigre per incassare le polizze dell’assicurazione sulla vita, anche se sono piuttosto sicura che “divorati da una tigre in casa propria” ricada sotto la clausola “atto di Dio non rimborsabile”): una tesa conversazione tra Briana e il patrigno svela che lui ha anche ucciso la mamma simulando un suicidio, perché “lei mi avrebbe lasciato”; mentre il patrigno tiene sotto tiro di fucile Briana e il bambino, DAL NULLA zompa fuori LA TIGRE che lo paralizza con un morso e lo trascina in soggiorno per mangiarlo vivo. Briana e il bambino arretrano verso la porta di casa, Briana la apre, la tigre alza la testa, SGUARDO tra le due, poi la tigre ricomincia a mangiare il patrigno.
Usciti di casa chiudendosi dietro la porta (spero), Briana e il bimbo orribile si allontanano, non prima che lui però abbia allungato la mano e stretto quella di lei.
Vedete? L’autismo è curabile, basta avere l’accortezza di trovarsi in un film di serie cazzo.
E’ veramente QUELLO il finale? Direi che nobilita il resto di un film cosi’ inutile che non vorrei vederlo neppure in alternativa a Pandorum : cosa fai con un film brutto ? Gli attacchi un finale cosi’ stupido che , per contrasto , cio’ che lo precede sembra quasi sensato
Molto ben detto.
(Sì, il finale è veramente quello.)
è tutta colpa di Miller e di 300… anche Ratman l’aveva fatta diventare una rupe ;)
Lola, che dire.
Stima. Tanta stima.
Volevo solo aggiungere una informazione al mio post precedente per i MOLTI interessati: Norman in Hawaii è il fratello di Spike, quello di Buffy.
Peccato ci sia quel piccolo Cage di Alex “che cazzo di cognome” O’Loughlin SPOILER che li uccide entrambi invece di spararsi ad un ginocchio che eravamo tutti più contenti FINE SPOILER.
Che poi non so perchè ho messo sotto spoiler, tanto non credo che qualcuno sia tanto tonto da vedere quel vomito diretto da Len Wiseman.
Vabbè che c’è chi ha visto tutto Fear Itself su questo sito, per cui…
Briana = Vedere Tette.
Sabato sera lo davano su Mediaset Premium. L’ho evitato accuratamente come si evita di misurare con la lingua la lunghezza del corrimano in metropolitana. Ora, cosa ci facessi io a casa sabato sera e per quale motivo io abbia Mediaset Premium, sono questioni da non dibattersi qui e ora.
Film come questo hanno un’unica ragione di esistere: essere recensiti da te. Applausi. E grazie per la sigla: sarà il leit motiv del mese di ottobre.
Grazie a voi. Certe volte le peggio cose suscitano commenti talmente sensati da parte dei lettori dei Calci che per noi diventano lo stimolo a far meglio.
Sì, divertente. Però il film è interessante, squalificarlo così non ha senso, soprattutto per chi come me pensava di non vederlo dopo questa simpatica review.
Sinceramente il film non è brutto anzi, sempre meglio di tante schifezze, l’unica cosa è che all’improvviso fanno uscire una pistola che in teoria avrebbe dovuto far finire il film subito, ma non si capisce come la protagonista riesce a mancare la tigre tutte le volte, questo dettaglio rovina tutto il film sinceramente non capisco perché a livello di sceneggiatura hanno messo una pistola nel film, tanto per renderlo poco credibile.
Comunque buona l’idea della protagonista in mutande e canottiera e bagnata come un pulcino per buona parte della pellicola, tanto che solo nel finale gli fanno mettere su un paio di jeans e per me potevo anche finire di vedere il film lì, ma per fortuna era solo sul finale.
Tra l’altro questo film andrebbe fatto vedere a tutte quelle ragazze che non usano i pesi in palestra, perché pensano di diventare come Arnold, invece al limite rischiano di essere prese in un film di tendenzialmente di serie B a far vedere gambe e sedere in primo piano