Buongiorno.
Mi rivolgo a chi di voi ci legge da poco.
A noi piacciono sia le suore nude che le pistole grosse che i film che costano palesemente molto poco, ma questo non significa che ci beviamo qualsiasi film costato palesemente molto poco in cui compaiono suore nude con pistole grosse (con “a noi” intendo dire “al capo”, cioè a me, ma a volte è facile che la mia opinione sia condivisa).
Prendiamo ad esempio questo film costato palesemente molto poco e intitolato “Suore nude con pistole grosse“:
httpvh://www.youtube.com/watch?v=jKYVtU7G0IA
I problemi principali li avete notati anche voi:
1) la suora è una sola;
2) è sempre vestita.
E no, non mi fa ridere perché promette più di una suora e invece ce n’è una sola, e tantomeno rido sull’assenza di nudità, che è una cosa su cui non si dovrebbe mai, MAI scherzare.
Dopodiché, come accade troppo spesso di recente e abbiamo più volte denunciato, ha tutta l’aria di essere stato fatto da uno che di exploitation ha visto sì e no il trailer di Machete, il che è exploitation esattamente quanto i buchi nei jeans di David Beckham sono punk.
Insomma: amici, vi voglio bene, e ci tengo che non vi facciate ingannare. E per dimostrarlo, voglio essere costruttivo e propositivo e consigliarvi non una, non due, ma TRE visioni alternative:
httpv://www.youtube.com/watch?v=k7lhzEKCHiw
httpv://www.youtube.com/watch?v=VZxenRmB_LA
E un evergreen: il finalone di L’angelo della vendetta
httpv://www.youtube.com/watch?v=IB2qwPlu7co
Guardi che differenza, signora mia.
E a dirla tutta non è neanche una vera suora… Ma credo che i trailer dei film exploitation tendessero a esagerare… In quello di “I spit on your grave” si parlava di gente bruciata e fatta a pezzi, e nel film non succede mica…
sono molto contrariato dal trailer, molto.
@lordbaygon: se e’ per quello nella tagline di “I spit on your grave” si parla di cinque persone e invece sono quattro… ma alla fine l’unico vero punto pregiudiziale che conta e’ quello del paragrafo che comincia con “Dopodiche'”
Ok, e allora vista la qualità di “Machete” e il successo che probabilmente avrà prepariamoci all’invasione di questi filmacci. Che spesso sono un controsenso perchè sono “porcherie” costruite ad arte, ispirate a film che erano porcherie perchè non avevano le risorse per essere ben fatti…
Non so ancora se sono piu’ insensati i finti trash o le parodie delle parodie.
Almeno si vedesse un po’ di fic@…!
ma il minuto 0:49?
Siete il mio blog di cinema preferito, siete anche l’unico blog di cinema che leggo, ma prendetelo lo stesso come complimento, ve lo meritate.
Grande Abel…
Si può dire qui sopra che Machete m’ha fatto piuttosto càa?
Si può anche dire che Machete oltre ad essere un’intollerabile cacata è anche un flop piuttosto cocente, quindi rimango tranquillo.
Appena ho visto il trailer l’altro giorno ho subito pensato a voi regaz dei 400 calci e al mitico Redazionale Polemico!
DEATH TO FALSE TRASH! :)
Nanni, perchè non vi inventate una rubrica sulla cara e vecchia exploitation di una volta?
io conosco uno che si chiama Angelo Della Morte. Lo giuro sui miei filmi.
Io alla produzione finale di Machete contesto la scelta di avere sostituito il killer cecchino con la testa a biglia lucida con un altro tizio ciuffato molto meno simpatico.Poi nei trailer e nei cartelloni pubblicitari l’immortale Jeff Fahey (che doveva essere il film insieme a Denny Trejo..altro che De Niro o la Lohan)non viene minimamente calcolato
una volta mio cuGGino è morto
una volta mio cuGGino è caduto sbucciandosi un ginocchio. Se l’è portato via un’ambulanza nera e non l’abbiamo più visto
Ma alla fine quel che conta è che il pubblico vada a vedere il film. E questa suorata contemporanea di suore tettone pistolere, ci riuscirà: perché lei è fica e le pistole pure. E qualcuno ne parla già ora.
Per inciso: il film dello zio Abel, attrasse in sala vari personaggi, che volevano divertirsi a vedere la suora violentata. Se gioivano al primo stupro già al secondo meno e poi mutismo e rassegnazione. Al finale non ci arrivò nessuno o quasi, perché avevano lasciato le palle sulla sedia molto prima.
E c’è da capirli.
Insomma: non lamentiamoci del trash odierno. Non facciamo i palati fini che si nutrono solo di trash vintage.
E l’altro inferno di Bruno Mattei dove lo mettiamo?