L’amico Roberto Croci, a.k.a. La Bestia, è partito da Milano alla volta di Los Angeles 20 anni fa. Non è ancora tornato. Gira in Vespa, tifa Inter e scrive per Vogue, XL e Velvet. Ha lavorato al fianco di Dino De Laurentiis per ben 15 anni. Gli abbiamo chiesto di ricordarlo.
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“Buongiorno dottore, come sta?”
Queste sono le parole che ho rivolto a Dino De Laurentiis per più di 20 anni, dandogli sempre del Lei, dal primo giorno in cui l’ho incontrato, ad un party in quel di Beverly Hills nel 1984, quando, senza conoscermi, mi diede da tradurre il primo copione Conan The Barbarian, fino all’ultimo, quando ci siamo visti in occasione della proiezione di un film, qualche mese fa.
Sono Roberto Croci, interprete parlamentare e traduttore al servizio di Dino De Laurentiis per quasi tutta la mia vita professionale. Avendolo incontrato alla tenera età di 24 anni, devo ammettere che mi ci sono affezionato a Dino. Per me è stato come crescere con mio nonno, che avevo perso poco prima. Il nostro rapporto è stato vero, paterno, amichevole, burbero, duro a volte, mai noioso. Il ricordo che porto nel mio cuore mi fa sempre venire il sorriso sulle labbra. È sempre piacevole pensare al dottore. Gli voglio bene, che ‘ce devo fa’ direbbe lui.
Ricordo il mio dialetto milanese esposto come mandarino-cantonese in quel di Pechino mentre si girava Tai-Pan, prima produzione occidentale in Cina, per non parlare della sfuriata davanti a Rupert Murdoch dopo 24 ore di volo, presa appositamente solo per dargli 3 minuti necessari per venire a capo della situazione.
In 15 anni di viaggi con Mr. D, sono passato da situazioni tragico-comiche a momenti importanti della storia del cinema, da Stephen King a David Lynch, dalla nudità gratuita e commericale di Madonna a quella artistica di Isabella Rossellini, dall’aver capito che Sam Raimi ed Evil Dead valevano $10mila dollari di investimento, al non voler fare Platoon, nonstante avessimo Oliver Stone tutto per noi; dalla miopia di non voler Bruce Springsteen come attore, alla costruzione dei North Carolina Film Corporation, primi studios all’esterno del circuito Hollywood; dai diritti per i libri di Thomas Harris papà di Hannibal Lector, all’Oscar alla carriera, dove, incollato davanti al televisore piangevo felicissimo. Quegli Oscar erano per lui. Solo per lui.
La sua perdita non e’ solo un grande vuoto nel mondo del Suo amato cinema, ma la fine di un’era che ha rappresentato con tanti dei suoi film il picco del Cinema Italiano. Del cinema di Fantascienza. Dell’ avaguarde neo-realista. Del cinema blockbuster. Dal Cinema dei Super-Eroi. Dal cinema di Hollywood.
Più odiato e temuto da tutti, che rispettato ed amato, Dino, ha sfornato capolavori ineguagliabili come Riso Amaro, Guardie e Ladri, Europa ’51, La Strada, L’oro di Napoli, Le Notti di Cabiria, Barbarella, Serpico, Flash Gordon, Ragtime, King Kong, per non parlare di Conan il Barbaro, a continuare con Dune, Manhunter, Velluto Blu, Ore Disperate, Body of Evidence, questi ultimi, film dei quali abbiamo spesso discusso, parlato e anche litigato insieme, anche se Dino non solo non chiedeva l’opinione di nessuno, ma una volta presa una decisione, andava per la sua strada.
Quasi sempre diritta, senza guardare in faccia a nessuno.
Anche quando si trattava della propria famiglia, del proprio passato e del proprio futuro.
Anche quando sapeva il rischio che correva.
Era sempre una sfida, la solita.
Solo contro tutti.
A ragione o a torto, il ‘dottore’ che ho conosciuto io, si è si piegato, ma mai spezzato, anche nei momenti piu’ bui, vuoi per il dolore della perdita più recondita di figlio, moglie e nipote, vuoi per un insuccesso cinematografico oppure per ‘na cazzata’ come uno scudetto perso dal Napoli.
Tralasciando gli spunti professionali, i premi e la carriera di Dino, mi piacerebbe farvi vedere seppur brevemente, la persona Dino, il padre, il marito, il cuoco, Dino in casa e in pantofole, inserendo come giornata particolare la domenica, in cui si concede totalmente al calcio e si lascia andare a qualche peccato di gola.
Ho sempre apprezzato sentimentalmente il fatto che ero il solo invitato a guardare la partita di calcio in diretta. Arrivo anche alle 4:30 della notte, con Dino che mi aspetta sulla porta del cucinino. Caffè, ripetuto almeno 2/3 volte durante la partita e anguria fresca a volontà. Qui, si trasformava e diventava per me, Dino, il tifoso, il nonno, l’uomo comune. Erano queste le uniche occasioni in cui osavo dargli del tu. Eravamo io e lui. Soli. Non venivamo disturbati da nessuno, se non dall’arrivo puntuale dell’estetista, durante la pausa fra il primo e il secondo tempo, per la solita manicure e pedicure. E alla fine della partita, ecco arrivare di corsa Dina e Carolina, le due gioie della sua vita, oltre a Martha, la donna che amava più di ogni altra cosa.
Era quello il momento in cui, dopo aver ringraziato, mi alzavo e me ne andavo.
“Buongiorno Dottore, ci vediamo in ufficio”.
Roberto Croci
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Per ricordarlo ulteriormente, a voi dieci trailer tratti della sua incredibile carriera:
Diabolik, Mario Bava, 1968
httpv://www.youtube.com/watch?v=bbjPanqXW74
Barbarella, Roger Vadim, 1968
httpv://www.youtube.com/watch?v=SsPkQt2H4YQ
Il giustiziere della notte, Michael Winner, 1974
httpv://www.youtube.com/watch?v=_GieK_55uyY
King Kong, John Guillermin, 1976
httpv://www.youtube.com/watch?v=aanYNjjoCQo
L’Orca Assassina, Michael Anderson, 1977
httpv://www.youtube.com/watch?v=VlQ4VrHa7fU
Flash Gordon, Mike Hodges, 1980
httpv://www.youtube.com/watch?v=AMEc_MiLmgw
Conan il Barbaro, John Milius, 1982
httpv://www.youtube.com/watch?v=wKrXeo6CpKc
Dune, David Lynch, 1984
httpv://www.youtube.com/watch?v=f0CtRupIgO0
Manhunter, Michael Mann, 1986
httpv://www.youtube.com/watch?v=czVMfUd5dFI
L’Armata delle Tenebre, Sam Raimi, 1992
httpv://www.youtube.com/watch?v=THV1KkPXIxQ
“Noi però siamo show-man e dobbiamo fare film solo per il pubblico”
Dino De Laurentiis, 1919 – 2010
Il cinema, e di conseguenza noi, non sarà più lo stesso senza di lui. Ci sarebbero tante belle parole da dire ma mi voglio limitare ad un affettuoso abbraccio.
Ciao. Riposa in pace.
che la terra gli sia lieve
“prima produzione occidentale in Cina”
E poco dopo “L’ ultimo imperatore”. Italiani troppo avanti! XD Oltre al fatto di aver notato il continente oceanico come una nuova terra per il cinema e aver fatto notare che gli incassi esteri stavano diventando sempre più significativi nell’ economia dei film. A 7 anni di distanza, ma quanto manca al cinema un produttore come lui. Si, ad Hollywood ha prodotto qualche boiata di troppo, ma quando lasciava creare che filmoni!