Lost Boys 3 deve la sua esistenza a due motori principali:
1) c’è gente là fuori che evidentemente non ha visto il secondo, o l’ha visto e ha fatto finta di niente, per cui ha incoscientemente urlato “di più, DI PIÙ!”
2) l’anticipatissima crisi di mezza età di Corey Feldman, anni 39, anni dimostrati 46, anni simulati male 29, una vita gettata in droga a livelli downeyjunioreschi (forse la parola più impronunciabile che io abbia mai inventato), e un amico compagno di mille avventure tristemente scomparso di recente dopo un’ultima, gloriosa comparsata nel Film Più Bello della Storia del 2009.
Per Corey Feldman, Lost Boys 3 e il personaggio di Edgar Frog sono come Rocky per Stallone, The Wrestler per Mickey Rourke e Walker, Texas Ranger per Chuck Norris: una metafora e/o estensione di se stessi, in cui buttare i propri sogni, le proprie ideologie, le proprie esperienze, le proprie speranze. Lost Boys 3 è il film che per la prima volta gli permette di passare da spalla buffa a eroe figo. Un eroe figo con uno strofinaccio usato al posto dei capelli.

Preferisco ricordarti tenero e pacioccoso in Gremlins
Ma per funzionare adeguatamente, Lost Boys 3 doveva riuscire in un’altra impresa: recuperare dal baby-pensionamento Jamison Newlander, l’altro fratello Frog, uno che dopo l’esordio nel film originale era comparso nel remake di Blob e poi aveva smesso al volo di fare l’attore per fare il commesso in una ferramenta (ho appena controllato e avevo scritto la stessa gag in fase di presentazione… dev’essere quella fazza da bidello dell’ITI che si ritrova adesso).
Probabilmente ci si è accorti delLO SBAGLIO (e ringrazio di nuovo Wim per l’ennesima puntuale definizione che mi ha risparmiato decine di righe a vanvera) poco dopo aver scoperto che la trama si basava su uno dei canovacci più usurati e tristi di sempre, ovvero: i vampiri si inventano una droga nuova che mischia sangue di vampiro ed ecstasy, allo scopo di creare nuovi vampiri tra i peggio imbecilli della popolazione mondiale, ed il nostro Ed Frog viene assunto con l’incentivo che a capo di tutto ciò potrebbe trovarsi il vampiro alfa più alfa dell’Universo, oppure no. Il che è particolarmente importante perchè in una premessa ambientata cinque anni prima ci viene spiegato che Alan Frog è stato vampirizzato durante una missione a Washington, necessaria per spiegare la sua assenza nel secondo capitolo che non ha visto nessuno.

Il terzo fratello Frog, non pervenuto
Come si movimenta quindi una faccenda del genere? È semplice: la si imballa di strizzatine d’occhio all’attualità. Per cui ecco che la gnoccolona che assume Eddie Frog è una pseudo-Stephenie Meyer, dove la parte “pseudo” è data dal fatto che è buona e si spoglia davanti a lui senza motivo, e la parte “Stephanie Meyer” è data dal fatto che trattasi di scrittrice di best-seller d’amore sui vampiri prossimi a diventare film di successo. “Non mi piaci perché descrivi i vampiri in modo sexy. Non c’è niente di sexy in un non-morto.”, le dice Froggie con quel suo bel vocione da bronchite cronica che al confronto Jason Statham sembra Miley Cyrus, e che faceva ridere finché era bimbo ma adesso pende un po’ sul tristarello. Dopodiché, senza alcun motivo plausibile, ingaggia nella sua squadra d’assalto il protagonista di un reality-show il cui scopo permette tre eccitanti variabili: 1) si può dire “reality show”; 2) si ha un personaggio che si rende ridicolo dichiarando che i vampiri non esistono e atteggiandosi convinto che sia tutto un gioco di ruolo (le mille gags che si possono inventare!); 3) gli si mette alle calcagna un buffo ciccione con la videocamera. Oro puro.
Poi si ambienta il finalone durante un rave, anche se inevitabilmente l’inizio di Blade era dieci volte più cazzuto. E si sfottono i clienti snob della fumetteria Frog (“Oi, c’avete mica le graphic novels? No perché i fumetti sono per bambini, io leggo solo le graphic novels”). Ed equivocando clamorosamente la più grossa fetta di target potenzialmente interessata a ‘sta roba (nostalgici esclusi), si passa gran parte del resto del film a sfottere gli emo.
E meno parlo del finale aperto (o anche del pre-finale basato sullo stesso “imprevedibile” twist del primo film), meglio è.
In regia, l’orgoglio nostrano Dario Piana ce la mette tutta per divertirsi e spero ci sia riuscito.
Cry, little sister.

No davvero, da qualche parte Nicolas Cage si sta incazzando a morte col suo agente
DVD-quote:
“Lo Sbaglio è forte in questo film”
Nanni Cobretti, i400calci.com
Incredibile, primo. Dall’emozione non riesco a commentare.
Calci-scout: trovato il nuovo testimonial Vileda
@Done: ma lol ;)
..Lost Boys è una trilogia composta dal primo film tre volte di fila e basta, per quanto mi riguarda.
non capisco… è un film serio o una parodia? una pettinatura del genere non la vedevo dai tempi di hot shots 2.
Parole sante, Jo.
La ferita per la dipartita di Corey Haim è ancora aperta, mi piace ricordarlo mentre guida senza patente cercando di conquistare Heather Graham…
Anche Corey Feldman in effetti non pare passarsela meglio, sembra ieri che intortava la governante messicana e adesso guarda che capelli…
CAPELLI LUNGHI = DROGA!
@fre: fa tutto parte delLO SBAGLIO
Corey Feldman sta assumendo le inquietanti sembianze di Ozzy Osbourne.
Si, è posseduto proprio.
Ehi, io faccio il bidello all’ITI, dopo essermi perfezionato per un anno intero all’IPSIA.
Come la mettiamo ?
@Harry: la mettiamo che evidentemente Corey ti ha fregato la parte in questo film :-D
39 anni si…ma a Chernobyl!
(nessuno si e’ accorto che ho citato Miley Cyrus nel giorno del suo 18esimo compleanno…)
Non la degno di attenzione finchè non si dedica almeno almeno al softcore. Poi ne possiamo parlare.
Beh, hanno già fatto il casting per quello:
http://www.fullhalloween.com/blog/739/faith-keeps-me-grounded-by-miley-cyrus/
Penso sarà uno spettacolo :)
il 2 era uno spettacolo del trash! e nel finale compariva anche il personaggio di corey haim!!!! ancora mi domando xke il signore tra i 2 si è preso quello più antipatico