Seconda puntata del nostro speciale dedicato al genere catastrofico. Oh, ma avete visto che su Vice Magazine, alcune cose le avevamo già messe? Che storia. Quest’oggi cari bambini, parleremo del fuoco. È interessante notare come, a differenza di tutte le catastrofi naturali, il fuoco sia dotato di un’importante caratteristica: se le meteore, i terremoti e le maree sono ineluttabili, gli incendi si possono combattere. Il fuoco diventa quindi una sorta di antagonista fisico, contro cui combattere con la forza e l’intelligenza. Il massimo esempio di disaster movie incentrato su questo elemento è L’Inferno di Cristallo, forse – insieme a L’Avventura del Poseidon, di cui vi parleremo più avanti – il più grande sforzo produttivo di tutti gli anni ’70. Proseguiremo poi con un esempio atipico per quanto riguarda il genere: Squadra 49 diretto nel 2004 da Jay Russell.
L’INFERNO DI CRISTALLO, JOHN GUILLERMIN, 1974
La Catastrofe: Durante il party inaugurale del palazzo più alto del mondo (The Glass Tower, 136 piani) si scatena un terribile incendio. Mentre coloro che festeggiano sono intrappolati ai piani alti, dal basso i pompieri di San Francisco, insieme all’architetto che ha disegnato il palazzo, cercheranno di salvare tutti.
Gli indizi che le cose non stanno andando bene: Dopo aver acceso due lampadine, in barba alle norme di sicurezza, parte un incendio all’81° piano. Vengono mandati ben cinque camion dei pompieri per un solo incendio, per altro piccolino. Io l’avrei preso come un avvertimento.
La Causa: Amplieremo il discorso nella presentazione dei personaggi, ma possiamo già dirvi che la causa del disastro è da attribuire all’uomo che, siccome c’ha il braccino, compra le robe per fare i palazzi più alti del mondo da Mondo Convenienza.
Il Pazzo: Paul Newman interpreta l’architetto Doug Roberts, autore del progetto della Glass Tower. Resosi conto del fatto che il suo progetto è stato realizzato con materiali scadenti, chiede al proprietario (William Holden) di bloccare la festa d’inaugurazione. Non viene ascoltato. Quando l’incendio assume dimensioni preoccupanti ci riprova, chiedendo a chi di dovere di far evacuare gli invitati. Ancora una volta viene ignorato.
Il Cattivo: Roger Simmons (Richard Chamberlain) è il genero del proprietario del palazzo. Per risparmiare, ha ignorato le indicazioni dell’architetto e ha fatto costruire il tutto con materiale di scarto. Come i tuoi coinquilini di quando stavi a Bologna che arredavano la stanza con delle robe trovate per strada abbandonate. Ma roba che manco da Mondo Convenienza. È lui di fatto il responsabile dell’incendio. Durante la tragedia passa il tempo a bere whisky da solo al bancone del bar, umiliandosi di fronte a tutti gli altri invitati appena ne ha la possibilità. Provo molta stima per lui.
Il Piano di Salvataggio: Durante la nottata si tentano diverse soluzioni. Una volta capito che gli ascensori sono inservibili e che le scale sono crollate, Chief O’Hallorhan (Steve McQueen) partorisce idee fortissime una dopo l’altra. Prima, in barba alle avverse condizioni climatiche, si tenta di fare atterrare un elicottero sul tetto della torre per portare via qualcuno. Peccato che due povere dementi corrano incontro al velivolo, che perde stabilità e si schianta, esplodendo in mille pezzi. Per cui si ripiega sulla costruzione di un salvagente a calzone, una specie di seggiovia monoposto che trasporta uno alla volta gli ospiti dalla Sala Grande della Torre al tetto del palazzo di fronte, il Peerless Building. Lo stratagemma funziona, ma le persone da portare in salvo sono troppe e il tempo è sempre meno. Per cui scatta la soluzione finale: della gente vestita tipo il Capitano Findus – che francamente non ho capito chi sia – obbliga il povero O’Hallorhan a salire sul tetto della Sala Grande per piazzare delle cariche esplosive. Lo scopo è quello di fare esplodere i serbatoi della torre e inondare con 4.000.000 di litri d’acqua l’incendio sottostante. Certo, è un rischio, ma è l’unica carta da giocare.
Si informa il Popolo: Inizialmente si decide di non dire nulla ai partecipanti al party. Quando però la situazione si fa insostenibile, si vuota il sacco. Si scatenerà il panico.
La Tragedia unisce: Come già in Terremoto, il film è composto da innumerevoli piccoli storie che vanno a comporre un quadro generale. Ognuna di queste storie ha ovviamente un suo sviluppo e una conseguente riconciliazione. La più toccante forse è quella tra il truffatore Fred Astaire (che si guadagnò con questa parte la sua unica nomination all’Oscar, anche se poi fu battuto da De Niro per Il Padrino Parte II) e la bellissima Jennifer Jones, che dopo questo film abbandonò definitivamente le scene. Dopo che i due si sono dichiarati amore eterno la donna si schianterà al suolo. Lui, dopo aver scoperto di essere rimasto solo, si vede però piazzare in braccio da O.J. Simpson il gatto della donna. Un momento di rara tristezza.
L’estremo Sacrificio: Nel momento in cui i misteriosi Capitan Findus comunicano a O’Hallorhan il piano finale, gli dicono anche che chi piazza l’esplosivo non ha poi modo di scendere dal palazzo. Insomma, gli si chiede direttamente di sacrificarsi per la salvezza altrui. Essendo un fiero pompiere, il nostro eroe non resiste un secondo e si getta in questa folle impresa. In realtà però poi non muore. In compenso il film si apre con una dedica: “To those who give their lives so that others might live. To the fire fighters of the world this picture is gratefully dedicated”.
Happy Ending: Muoiono più di 200 persone ma i protagonisti si salvano più o meno tutti. Il cattivo muore scomodo. Nessuna preoccupazione.
Cosa resterà: Incredibili la lunghezza e la magniloquenza del film. Il merito è del produttore Irwin Allen, figura chiave del disaster movie anni Settanta su cui torneremo successivamente. L’accoppiata Newman/McQueen e un cast di comprimari di lusso semplicemente irresistibile: William Holden, Faye Dunaway, Richard Chamberlian, Fred Astaire, Jennifer Jones, O.J. Simpson, Robert Vaughn, Robert Wagner.
Joe the Plumber (Livello cafonaggine): 7/10. La sbruffonaggine di Newman e McQueen sommata raggiunge livelli difficilmente riscontrabili altrove, ma il film non risparmia accuse frontali a palazzinari senza scrupoli.
La Catastrofe: l’incendio più peso che si sia mai visto! E Joaquin Phoenix, pompiere americano, ci è rimasto incastrato sotto.
Gli indizi che le cose non stanno andando bene: nella primissima scena va già tutto a fuoco. È un indizio sottile, ma io – da spettatore sgamato – l’ho capito al volo che le cose non buttavano gran ché.
La Causa: forse è meglio che approfitto di questa voce altrimenti buca per spiegare in cosa consiste l’atipicità di questo Squadra 49. Innanzitutto dovete sapere che esiste una legge che impone che ogni decennio venga prodotto almeno un film il cui unico scopo è quello di ricordarci come i pompieri siano le persone più pure, dure, eroiche, perfette e americane sulla faccia dell’intero Pianeta Terra (legge ritoccata dopo l’11 settembre 2001 per alzare il minimo a due). È per questo che è difficile trovare un catastrofico standard a tema fuoco: quando c’è di mezzo il fuoco i valori classici del genere rimangono intatti, ma l’attenzione si sposta inevitabilmente sui pompieri. Mano sul cuore, bandiere che sventolano, aquile che spiegano le ali, AOR come se piovesse, casa famiglia bambini giardino cane barbecue, “tesoro devo andare è il mio dovere” “no dove vai litighiamo perché sei troppo puro duro eroico perfetto americano”. E insomma, questo film comincia, come dicevamo, con l’incendio più peso che si sia mai visto. E Joaquin Phoenix ci è rimasto incastrato sotto. Da qui, invece che concentrarsi sulla tragedia presente, il film diventa un lungo e spezzettato flashback che ci mostra il Joaquin nel giorno in cui viene assunto come ingenuo pompiere nella Squadra più Cazzuta d’America, composta da un manipolo di simpatici veri uomini capitanati dal matto ma irreprensibile John Travolta che in carriera ne ha viste di tutti i colori. Vediamo il nostro protagonista guadagnare esperienza di missione in missione, appezzare una al supermercato e sposarla + ingravidarla, salvare vite, perdere amici in eroico servizio, quelle cose lì. Una tale paura di discostarsi anche minimamente dal più basilare dei cliché che in confronto Fuoco Assassino pare scritto da Charlie Kaufman. Poi sì, ogni tanto si torna anche al presente e si cerca di tirare fuori il povero Gioacchino Fenice.
Il Pazzo che predica al vento: non c’è un pazzo in particolare. Secondo me sono tutti pazzi in questo film. Nessuno escluso. Esempio: c’è una scena dove per fare uno scherzone a Joaquin Phoenix gli nascondono un’oca viva nell’armadietto. Giuro.
Il Cattivo: nel cast c’è Robert Patrick, ma fa il pompiere buono pure lui. E se Robert Patrick fa il pompiere buono significa che la Pace nel Mondo è stata raggiunta.
Il piano di salvataggio: far compagnia al Gioacchino via radio ricordandogli quanto è eroico e spiegandogli che poco distante c’è un area in cui riuscirebbe a mettersi al sicuro intanto che arriva la cavalleria.
Si avverte il Popolo: credo che il popolo se ne accorga da solo, almeno quello nel raggio di un paio di chilometri. Per tutti gli altri, c’è l’elicottero del Tiggì.
La Tragedia unisce: in questo film TUTTI sono uniti sempre comunque quandunque e ovunque. L’America è un così grande paese, così pieno di Americani…
L’estremo Sacrificio: muore un sacco di gente in questo film! Ma a distinguersi è il nostro eroe: dopo aver individuato la presunta area sicura e aver scoperto che non era sicura manco per un cazzo, decide di comunicare al John Travolta che la situazione è spacciata e che non vale la pena rischiare altre vite per tirarlo fuori di lì.
Happy Ending: già. Il Joaquin Phoenix (che da vero americano nel film si chiama “Jack Morrison”) ci lascia le penne. A dispetto del cognome non rinasce, anzi, l’esperienza lo ha lasciato traumatizzato per anni. Comunque al funerale John Travolta (che da vero americano nel film si chiama “Mike Kennedy”) fa un discorso bellissimo.
Cosa resterà: niente, a parte una barba lunga e incolta e lo pseudo-documentario più inutile nell’intera storia dei media audiovisivi.
Livello Joe the Plumber (Livello cafonaggine): 10/10. Roba che a confronto Fuoco Assassino pare scritto da Sofia Coppola.
Vorrei fare un’appendice sull’Italia. Uno guarda tutte queste americanate con gente che si butta in mezzo alle fiamme e fa il 200% per risolvere la situazione anche a costo della propria stessa vita, e magari si vizia, ma due estati fa ero a Milano a vedere i Faith No More e fuori dal PalaMolza è andata a fuoco la roulotte di un venditore ambulante: sono arrivati i pompieri nostrani, hanno tirato due gavettoni dopodiché hanno rinunciato, hanno detto a tutti di stare lontani e se ne sono tornati a casa lasciando la roulotte al proprio triste e agonizzante destino.
Poi volevo anche dire che secondo me Fuoco Assassino è uno dei film più belli della Storia.
beh però vedere i Faith No More con una roulotte in fiamme non ha prezzo, e magari l’hanno fatto per il LOAL…
QUOTE su Fuoco Assassino e su tutti i personaggi del cinema/fumetto/etcetera che non finiscono mai la loro barca
Il link a Robert Patrick è sbagliato (si apre la pagina di Johnny Travolta) magari volevi mettere questo http://www.imdb.com/name/nm0001598/
@yo: bravissimo, era per vedere se eravate attenti (ho corretto, grazie!)
avro’ visto 100 volte fuoco assassino da giovine su rete 4…..un tempo lo davano a ruota…
Steve McQueen vince tutto, sempre.
@Gioacchino Fenice
Caro Gioacchino sappi che il tuo nome mi rallegra moltissimissimo. Mi dispiace che sei morto arrostito, ma volevo dirti che in Italy parlare male dei pompieri è “rischioso”: infatti i “siniori” di Forza nuova e Ordine nuovo e altre cose Nuove che esistono nel “Bel” Paese, sono molto suscettibili sull’argomento: ho sperimentato di persona. In attesa di apprezzare anche io il film Fuoco ‘sasino, che ho sempre visto senza capirlo, ti prego di porgere i miei saluti a tuo fratello Fiume quando lo vedi.
Massimo Decimo Meridio
Oserei dire che era un colpo in canna da parecchio tempo la recensione del signor Nanni, veramente buona!
Grazie, giuro che invece e’ stata una delle rare volte in cui mi sono ridotto all’ultimissimo, complimento particolarmente gradito :)
si, fuoco assassino è uno dei film più belli della storia.
Poi mi ricordo che, dal trailer che facevano vedere in tv, sembrava che quel cazzo di fuoco avesse una cazzo di volontà, ed io, bimbetto, avrei ucciso per vedere quel film
@Woody: il fuoco HA una sua volontà. Io da ragazzino ero un piromane, ma non era colpa mia: era LUI a farmi bruciare TUTTO.
@Vinx, ti capisco, più o meno come capitava a me: solo che era KUrt Russel a farmi picchiare tutti !!
Un pompiere, in pieno incendio, prende ad accettate un tubo. Il secondo pompiere grida: – Noooo! Quello è un tubo del gaaaaasss !
Il primo pompiere però si ripara al volo, il secondo pompiere viene incenerito dall’esplosione. Davanti agli occhi del figlio, che osserva la scena dalla strada. Una genialata ! Questa scena madre di Fuoco Assassino mi ricorda l’analoga gag in un film di Kitano: Kitano si butta in un incendio per salvare una madre+bambino. Prima però si rovescia un secchio d’acqua in testa. Ma mentre salta nell’incendio qualcuno grida: -Ma quello era un secchio pieno di olioooooo !
Questo per dire che non avevo capito che vi riferivate alla storia del cinema comico :-)
Del resto c’è un esponente della famiglia Baldwin, potevo capirlo subito.
Dove c’è un Baldwin, c’è casa
“L’ inferno di cristallo” è probabilmente il miglior film catastrofico degli anni 70 e tra i migliori nel suo genere! Peccato che da alcuni anni da noi venga trasmesso con un nuovo, quasi inascoltabile purtroppo, doppiaggio! E non si capisce bene perché l’ abbiano realizzato! Mah!