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Speciale S. Valentino: “Love Actually”. Ora so che sono immortale.

Dolores Point Five
di Dolores Point Five | 11/02/201142

In cui si avvicina S.Valentino, e la redazione dei 400 CALCI si chiede: è più forte l’amore o l’orrore? E di conseguenza, invece di parlarvi di film d’orrore che ci fanno innamorare, abbiamo affrontato film d’amore che ci terrorizzano a morte. Leggete a vostro rischio e pericolo.


POLIZIA SUBITO.

Due sere fa su Retequattro davano una versione di Orgoglio e pregiudizio. Ogni singolo break pubblicitario conteneva lo spot più recente dei lubrificanti commercializzati dalla Durex. Lo spot inizia sul genere “questo prodotto è un olio per massaggi”, ma si chiude mostrando in modo inequivocabile che se in casa tua entra un lubrificante vuol dire che presto o tardi tu lo prendi in culo. Il giorno in cui uno spot dei preservativi mi chiederà se io sono più Orgoglio o più Pregiudizio, saprò cosa rispondere.

E ora, il nostro film.

Attori modesti o messa in scena svolazzante (compreso un piano-sequenza che pare Children of men senza morti ammazzati) non sono cose che possano distruggere un adattamento di Orgoglio e pregiudizio. Perché lì c’è sempre quella che alcuni chiamerebbero “una storia di forte plot”: rapporti di potere ben delineati, contrasti e ostacoli che impediscono ai personaggi di spiegarsi in cinque minuti. Per rovinarla bisogna ricorrere a misure estreme, mentre per rovinare un film d’amore generico basta impostarlo come commedia.

Non ho niente in particolare contro i brutti o mediocri “film d’amore” che spingono sul melodramma, quelli con madri morte, Undici Settembre, Channing Tatum che indossa un maglione e via discorrendo: non sono fatti per me e non è a me che devono piacere.

Le “commedie sentimentali”, invece, sono basate sulla convinzione che tutti ci si possono e devono identificare grazie a due minimi comun denominatori: protagoniste femminili ascrivibili alla categoria “insopportabili scassacazzi” (o, come le ha chiamate Nanni, Unghie sulla lavagna: The Movie) e protagonisti maschili strappati in corner a un destino di ubriachezza e rilievi zigrinati. Negli anni ’90 c’era Julia Roberts. Poi c’è stata Ashley Judd. Poi c’è stata Renée Zellweger, poi Reese Witherspoon, poi la buonanima di Brittany Murphy, poi Kate Hudson, adesso la regina del genere mi pare sia una mostruosa starlet televisiva che di film così ne ha fatti già due o tre. (Secondo Wikipedia quattro e cinque.)

E poi c’è stato Love Actually. Anno Domini 2003.

Non ho voglia di cercare altre foto di Love Actually, già ripescare quella dell’inizio mi ha dato dei problemi seri, per cui spero non vi offenderete se arrederò questo post con foto di Lil’ Kim.

Una foto di Lil' Kim.

Caratteristiche base di una “commedia romantica”, anno 2011:

– nessuno lavora mai / tutti fanno mestieri del calibro di “firmare pezzi di carta” e “chiudere frettolosamente finestre di Windows”

– le feste comandate sono il momento ideale per il panico trovare l’anima gemella

– una donna che non macina cazzo ha qualcosa di tragicamente storto

– tutti i problemi della vita possono essere risolti dall’iniziare una relazione con una persona appena conosciuta

– il crimine non paga, ma stalkerare il proprio oggetto del desiderio è un’attività consigliata anche alle classi medie.

Una foto di Lil' Kim.

Caratteristiche supplementari del film Love Actually, 2003:

– tutte le donne fortunate in amore fanno la segretaria o la cameriera, come in un reboot di Cenerentola il cui sceneggiatore tenga la testa della propria madre nel frigorifero;

– gli abitanti di una metropoli si incroceranno di continuo perché “siamo tutti collegati”, senza bisogno di tirare in ballo una sovrastruttura religiosa come giustificazione: il metodo Inarritu applicato a un film il cui fulcro è una recita scolastica di Natale;

– “ehi, perché limitarsi a UNA dialogatissima e interminabile sottotrama del CAZZO quando possiamo avere TRENTA dialogatissime e interminabili sottotrame del CAZZO ?”

(Qui sto citando un pezzo scritto sui Pirati dei Caraibi. Keira Knightley partecipa a entrambi i progetti, suggellando il proprio destino negli anni Zero e oltre. Perché il Capodanno del nuovo millennio possa davvero iniziare in Strange Days, Angela Bassett deve venire pestata al rallenty dalla polizia: perché gli anni Dieci possano davvero iniziare nel nostro mondo, Keira Knightley deve ritirarsi a vita privata. E sì, Strange Days non è invecchiato bene, TUTT’ALTRO, ma conterrà sempre cose come “Babbi Natale aggrediti per strada” e “protagonisti che ostentano indifferenza mentre mangiano ghiaccioli tricolori”. E io ne guarderò volentieri un pezzetto. Amare significa accettare qualche compromesso ogni tanto. Lift me like an olive branch and be my homeward dove.)

Una foto di Lil' Kim.

INOLTRE: non ho pazienza per i paladini del femminismo che nessuno aveva interpellato, perciò non voglio combattere le battaglie di qualcun altro, ma non è possibile che un film sull’Amore Universale con TRENTA dialogatissime e interminabili sottotrame del CAZZO non abbia il buon senso di affidarne UNA (1) a un uomo o a una donna gay, e che in giro per LONDRA si veda UN (1) NERO in tutto il film (per giunta tradito dal futuro sceriffo di The Walking Dead, qui impegnato a smentire l’assioma “se la macchina da presa ti inquadra un motivo ci deve pur essere”). E no, “tanto il nero è l’attore migliore del mazzo” non giustifica nulla. Perché qui, lo ripeto, è questione di buon senso, non di correttezza politica dei miei coglioni.

(Purtroppo l’esempio un po’ di scuola ne ha fatta: l’estate scorsa in aereo ho visto Valentine’s Day, aka La stessa cosa ma ambientata a Los Angeles, con episodi tipo “Ashton Kutcher fioraio che crede nell’amore”, ma vorrei aggiungere che lo sforzo di buttarci dentro una coppia interrazziale e una coppia gay l’hanno fatto. Forse però potevo fermarmi a “Ashton Kutcher fioraio”.)

Andiamo avanti.

Di cosa parliamo quando parliamo di “TRENTA dialogatissime e interminabili sottotrame del CAZZO”.

Capitolo STALKING IS LOVE: quello della primissima foto, dove il futuro sceriffo di The Walking Dead rompe le balle alla neo-moglie del suo migliore amico, perché invece di a. stare zitto o b. dirglielo in qualsiasi altro momento ha atteso che i due si sposassero per professare a lei il suo eterno amore. Come Emilio Estevez in St. Elmo’s Fire. Con l’aggravante del matrimonio a inizio film, ma più o meno lo stesso esito.

Una foto di Lil' Kim.

Capitolo CI STIAMO DENTRO UN CIFRO, REGA: un glam rocker rincoglionito (Bill Nighy, che aveva interpretato il glam rocker rincoglionito in un film di cinque anni prima) incide un bruttissimo singolo natalizio (credo una cover di Love Is All Around con il testo adattato), fa il matto in diretta radiofonica, comincia a rilasciare interviste cinico/sboccate grazie a cui ritorna rilevante per circa tre settimane, poi rifiuta un invito alla festa di Elton John per passare il Natale con il suo roadie/manager che è l’unico rimastogli accanto nel declino. Ok, fine, for sure for sure.

Capitolo CI STIAMO DENTRO UN CIFRO, REGA / 2: un tizio conosce una tizia mentre entrambi fanno le controfigure per le parti zozze di un film; alla fine si mettono insieme; se ne dovrebbe trarre una morale tipo L’AMORE PUO’ NASCERE ANCHE NEI CONTESTI PIU’ ASSURDI, ma io ne traggo una morale tipo ABBASSATE LA MUSICA, CHE QUI C’E’ GENTE CHE DOMANI VA A LAVORARE.

Capitolo L’EBBREZZA DEL WTF?: Laura Linney bacia il collega d’ufficio di cui è innamorata in silenzio da SEMPRE, ma poi lei se ne va perché ha un fratello minorato psichico. Passerà quindi l’eternità da sola e infelice, come tutte le donne che non macinano cazzi.

Una foto di Nicki Minaj.

Capitolo IL SENNO DEL POI aka RUN BITCH RUUUUUN, FEEL THE HEAT: Liam Neeson è rimasto vedovo con un bambino orribile a carico e il bambino orribile lo trascina in un vortice di idiozia sempre più tremebondo perché è innamorato di una sua compagna di classe (anni otto), lei è NEGRA MA NON TROPPO. (Riesumiamo le teorie relative allo sbiancamento di Thandie Newton in Mission:Impossible II, se vogliamo.) A un certo punto il bambino fa una faccia e dice “it’s the end of the world as I know it”. Liam Neeson non gli risponde “…and I feel fine”.

Capitolo BITCH, ARE YOU FOR REAL?: il primo Primo Ministro non sposato nella storia d’Inghilterra si innamora della tipa che gli porta il té, balla da solo come Kevin Kline, difende l’onore della tipina quando il presidente degli Stati Uniti Billy Bob Thornton le batte dei pezzi in modo arrogante, purtroppo per difendere l’onore della tipina crea un incidente diplomatico, lei si licenzia, lui è triste ma alla vigilia di Natale chiede a un’altra tizia “che fine ha fatto la tipa che mi portava il té?”, e la tipa risponde “ma chi, quella ragazza GRASSA?”.

Devo farlo. Devo.

Agevolo foto della RAGAZZA GRASSA.

Lui fa un mezzo sforzo di dire “no, non è grassa” ma appare poco convinto e cambia discorso. GAG GAG GAG, STAB STAB STAB, GAG, STAB STAB, GAG GAG, STAB. E questa sono io che faccio il segnale universale di GAG GAG GAG, STAB STAB STAB.

Una foto di Lil' Kim.

Capitolo IL MATRIMONIO NON E’ TUTTO SEMPRE E SOLO ORSETTI DEL CUORE CHE TI ESCONO DAL CULO: Alan Rickman si rende inspiegabilmente conto di avere una segretaria molto più giovane e bella di sua moglie e che la segretaria da lui ne vuole a pacchi. Inspiegabilmente, la cosa non gli incute un sacro terrore dell’Inferno. La moglie non la prende bene. (Non potete saperlo, ma in certi circoli della società per ignorare i troll più ovvi si usa rispondere semplicemente “Alan Rickman is hot!“.)

E ora, il piatto forte.

Capitolo DONNA DELLE PULIZIE: Colin Firth torna a casa, trova la moglie che tromba con un tizio, esce di casa, va nel sud della Francia, lì non conosce NESSUNO a parte la ragazza PORTOGHESE che gli rassetta la casa, scattano delle scenette alla Ghost Dog sul fatto che entrambi dicono le stesse cose ma non si capiscono, lui torna a Londra, è triste, va in Portogallo, chiede alla tipa di sposarlo perché ha imparato un po’ di frasi in portoghese e lei accetta (in inglese). La cosa avviene davanti a TUTTO IL PORTOGALLO, e TUTTO IL PORTOGALLO APPLAUDE, compreso il monocigliuto padre di lei che si veste e gesticola come un italiano in un film americano di serie C e la sorella BRUTTA E GRASSA di lei fa delle battute sconvenienti e il padre insulta la sorella brutta e grassa e nessuno gli dice “beh” perché a. LE CIVILTA’ NON ANGLOSASSONI SONO COMPOSTE INTERAMENTE DA SELVAGGI e b. LE DONNE BRUTTE E GRASSE SE LA PRENDONO SEMPRE IN SACCOCCIA.

Non ci metto la mano sul fuoco, ma credo che per vedere una cosa più misogina di Love Actually bisogna tirare fuori le scene tagliate di August Underground.

Capitolo DIFFERENZE CULTURALI: un inglese deficiente e sciatto prende dei gran due di picche, allora dice “andrò in Wisconsin, lì farò faville”. Va in Wisconsin e la sera stessa si ritrova impezzato da tre gnocche disponibilissime. Non c’è il trucco: lui dice una frase a casaccio, tutte e tre le ragazze ridono e dicono “sei adorabile! E che fico il tuo accento!”. Alla fine lui torna in Inghilterra con Carmen Electra. (Credo.) Non sto dicendo che questo capitolo sia BELLO o che faccia RIDERE o altre ERESIE, ma ha una premessa da barzelletta sconcia e la porta avanti senza poi farti la manfrina che l’Amore non vede con gli occhi.

E questo è IL SOLLIEVO, un po’ come guardare Across The Universe e poi dire “poteva andare peggio: almeno non ci hanno messo dentro I’m Only Sleeping” e poi masturbarsi pensando a un pezzo di gamba che spunta dalle lamiere accartocciate di un tamponamento di settanta macchine sulla provinciale. Naturalmente una delle macchine è la vostra, ma quel giorno l’avevate prestata al cugino ritardato della vostra ragazza. E l’autoradio dell’ultimissima macchina dell’ultimissima fila emette ancora un flebile suono. E quel suono è “All I Want For Christmas” cantata da Mariah Carey.

Questo invece è il punto dove l’analogia si interrompe, riportandoci a bomba sul fatto che presto o tardi morirete tutti, e la maggior parte di voi morirà in circostanze meno drammatiche di quella appena descritta, ma sapendo di aver visto un film dove viene pronunciato un monologo secondo cui l’Inghilterra merita rispetto perché ha dato i natali a Harry Potter e David Beckham.

In lontananza, Angela Bassett viene pestata a sangue dalla polizia. La storia finisce e ricomincia.

Una foto di Dolores Point Five.

Se nel 2011 sto con un uomo decente, è perché nel 2003 ho capito che Love Actually era un brutto, bruttissimo film. E offendeva qualsiasi donna avesse mai camminato le strade del mondo reale. E dava idee terribili agli uomini, perché riassumeva “provare dei sentimenti” in “tu stalle col fiato sul collo che lei è contenta”, oppure “mettila in una pessima posizione al lavoro, tanto ci pensa lei a licenziarsi”, e anche “molestia sessuale significa non dover mai dire mi dispiace”, però – ehi! – tutte queste idee non le infilava in una cornice volgare. No no. Era tutto talmente pulito. Così garbato. Capito, inglese.

Sono passati sette anni.

Ho ancora Love Actually negli occhi. Ora so che io sono immortale.

DVD-quote suggerita:

“Più Orgoglio, grazie.”

(Dolores Point Five, i400calci.com)

Dolores Point Five
Autore del post: Dolores Point Five
"CAGNACCI"
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42 Commenti

  1. Il_Presidente 11/02/2011 | 09:38

    <3 <3 <3

    Rispondi
  2. Wim Diesel 11/02/2011 | 09:57

    sì, però i beach boys alla fine mi stroncano sempre, come quando quei figli di troia sparano nick drake nel finale in serendipity -grande assente in questa rassegna, finora.

    e cristo sì, “sempre” sottintende che l’ho visto più di tre volte.

    Rispondi
  3. Simo 11/02/2011 | 10:19

    Così, giusto per smorzare e aggrapparsi al fatto che a volte c’è un po’ di più anche in Lil’Kim che fa la bambola gonfiabile: la foto di Lil’Kim che fa la bambiola gonfiabile è di LaChapelle.
    ‘sticazzi direte.
    Eh no, dico.
    In un contesto così la cosa mi rincuora.
    Io sono felice. Vedo, leggo, mi viene da piangere pensando che questo (come gli altri due) me lo sono dovuto sorbrire per contratto troppe volte in più rispetto a quelle che avrei voluto e dico: no, ‘spé, la foto di Lil’ Kim bambola gonfiabile è di Lachapelle. La Chapelle mica Davide Mengacci. Vuoi vedere che anche una delle sottotrame del cazzo l’ha scritta Kurt Vonnegut di nascosto per dirci qualcosa, e poi è morto e non l’ha potuta spiegare a nessuno?
    Vuoi vedere?!?

    Rispondi
  4. Dolores Point Five 11/02/2011 | 10:27

    Simo, hai vinto una foto di Alicia Keys.

    Rispondi
  5. saputello 11/02/2011 | 10:38

    mi inchino

    Rispondi
  6. Jane Plissken 11/02/2011 | 10:40

    E’ dalla creazione di questa rubrica che attendevo la scelta di Dolores. Se avessi dovuto ipotizzare il titolo, avrei scommesso qualcosa su “Bella in rosa” ma l’analisi del british-sense-of-love non ha prezzo (per tutto il resto c’è mastercard).

    Rispondi
  7. Poschina 11/02/2011 | 10:42

    ahahahahahhahaha
    non smetterò di ridere per le prossime 6 ore….davvero memorabile, soprattutto perchè nel mio blog ho postato l’esatto opposto…..
    e nonostante adori questo film e lo abbia lodato non posso che essere pienamente d’accordo con la tua recensione….e cmq. io ODIO keira knightley, odio le sue faccettine da cazzo e il suo essere palesemente anoressica !!!
    Sappiate che tutte noi vorremmo uno stalker (se poi è lo sceriffo di TWD tanto meglio, così sai che nel caso arrivassero gli zombie, potrebbe difenderti), ma lo vogliamo per umiliarlo, non cagarlo, fare una faccetta buffa, fargliela annusare e NON dargliela….perchè noi donne siamo delle stronze assassine e non possiamo farci niente…..
    Ogni donna alta almeno 1.55 e con peso superiore ai 52 Kg è convinta di essere grassa….e se Hugh Grant vuole difendere la categoria over 55 dovrebbe almeno fare una faccia più convinta….ma stiamo parlando di Hugh Grant, l’uomo che fa faccine ed è scopabile sono nella scena dell’ascensore in Bridget Jones….quindi, perchè aspettarsi altro?

    Dopo questa splendida e illuminante recensione attendo la priam domenica piovosa per rivedere Love Actually con occhi diversi….

    Ragazzi, siete fantastici !!!!

    Rispondi
  8. kallalà 11/02/2011 | 11:04

    Mie conoscenti mi stracciano le palle da anni con questo film terrificante.
    Il non-plus-ultra per la mia conoscente più sfegata era il pezzo terribile con Colin Firth.
    Ebbe una relazione a distanza con un tizio da un altro continente. Lei era contenta, fece pure un corso della di lui lingua.
    Spese un sacco di soldi e, nonostante la redarguimmo più volte sull’insanabile differenza che persiste fra vita nel cinema e vita vera, alla fine inesorabilmente se la prese di brutto nel ciapet. Però sapendo una lingua in più (che però rinnega), eh!
    Morale: Colin Firth e tizia portoghese PRRRRR!

    (anche se ne avevo l’intenzione per capire in che stadio di devianza mentale sta la commedia romantica di questi tempi alla fine Valentine’s Day non ce la feci a vederlo. Non ne ebbi il cuore. Però c’erano i gay e le coppie miste, dai, non me l’aspettavo).

    Rispondi
  9. Dolores Point Five 11/02/2011 | 11:06

    @Jane, “Bella in rosa” ha il (discutibile) merito storico di aver settato la linea estetico/musicale per i film per ragazzi di quel periodo, questo è pure girato come uno spot delle assicurazioni.

    Rispondi
  10. Uwe Pòl 11/02/2011 | 11:10

    Questo pezzo è meraviglioso, grazie, GRAZIE! Ora posso esorcizzare il film (che ho anche visto in sala, mi ha perseguitato per mesi, cazzo)

    Rispondi
  11. Robertz Vinx 11/02/2011 | 11:15

    un post con dentro Strange Days, GTA e i rilievi zigrinati hanno stuzzicato talmente la mia turbonerditudine che mi è andato il cervello in protezione.

    L’unica cosa che riesco ancora a pensare è: è possibile sviluppare un film basandosi solo sul trasporto incondizionato verso Tom Cruise?

    Rispondi
  12. Dolores Point Five 11/02/2011 | 11:17

    @kallalà, io ho visto Valentine’s Day perché ero su un volo transoceanico e non c’era alternativa – la cosa interracial, che si concretizza SOLO col classico bacio finale, è relativamente “preparata” (ma prevede siparietti quali “Jessica Biel ogni anno organizza una cena in un ristorante per single che odiano San Valentino”), i gay sono buttati lì all’ultimo minuto (si scopre che il personaggio X è l’ex toso di un professional football player il quale nel corso del film fa una conferenza stampa per dire “sono gay” e allora alla fine tornano insieme. Quella che lo segue durante la conferenza stampa è Jessica Biel.)

    (Sullo stesso volo subito dopo ho visto “Dear John”, quello con Channing Tatum che indossa un maglione.)

    Rispondi
  13. Il_Presidente 11/02/2011 | 11:20

    Ripensandoci, rileggendo il tutto, penso che non riuscirò ad avere erezioni per una settimana.

    :(

    Rispondi
  14. Dolores Point Five 11/02/2011 | 11:31

    Comunque vi consiglio di schiacciare tutti i link nel paragrafo che inizia con “Le “commedie sentimentali”, invece…”.

    Rispondi
  15. Lenny Nero 11/02/2011 | 12:35

    @Dolores: Non ho avuto il coraggio di aprirli, ci sono andato sopra con il mouse per vedere di cosa si trattasse ma ho avuto paura mi si sciogliesse la fazza come ai nazzi davanti all’Arca dell’Alleanza. Katherine Heigl boia.

    Rispondi
  16. Dolores Point Five 11/02/2011 | 12:39

    Se Matthew McConaughey è l’altra metà della mela per Ashley Judd, e se Katherine Heigl è la versione femmina di Gerard Butler, che possibilità avete voialtri di sopravvivere a un inverno nucleare?

    Rispondi
  17. L'uomo dei sogni 11/02/2011 | 12:45

    Allora, io mi chiamo Angelo e credo di avere un(dei) problema(s). Ho visto tutti i film recensiti e anche quelli linkati. sforzandomi potrei citarne un’altra decine qui omessi ( forse per pudore). Non mi hanno minimamente costretto, in quando alla mia morosa piacciono le pellicole riguardanti “Le mani in faccia” che quelle con ” baci senza lingua tra sconosciuti solo perche’ c’e’ il vischio e tutti vi guardavano”. ora, questo fa di me un uomosessuale? Se si, ho diritto di farmi la foto con scritto “adesso basta/ il mio corpo è mio / se decido di non rasalsa son cazzi miei” e spediarla a repubblica? Cordialità e per adesso strette virili di mano

    Rispondi
  18. Nanni Cobretti 11/02/2011 | 12:57

    (prova a immaginarsi un remake di 300 con Katherine Heigl) (ne deduce che non lo guarderebbe comunque)

    Rispondi
  19. unavoceacaso 11/02/2011 | 13:02

    Post fichissimo.
    Ma ora gentilmente mi si spieghi cosa si ha contro I’m Only Sleeping. O era una battuta che non ho afferrato?

    Rispondi
  20. Attila 11/02/2011 | 13:08

    Leggere “Love Actually” sui 400 Calci è un segno premonitore dei Maya per il Dicembre 2012, vero?

    Cordialità

    Attila

    Rispondi
  21. abraxas il peruviano tonante 11/02/2011 | 13:36

    @nanni

    300 gnocche stracariche che fanno a paccheri con milioni di persiane (sic) guidate da… ehm… non lo so a me viene in mente solo skin…

    secondo me farebbe il botto…

    Rispondi
  22. Dolores Point Five 11/02/2011 | 13:44

    @ unavoceacaso: intendevo “anziché fare brutte faccette su venticinque canzoni dei Beatles hanno fatto brutte faccette su diciannove canzoni dei Beatles”.

    Rispondi
  23. Simo 11/02/2011 | 13:54

    Grazie Dolores, sono commosso.
    Ma cosa devo fare per arrivare fino a qui: http://tinyurl.com/6563fba ?

    Rispondi
  24. Dolores Point Five 11/02/2011 | 14:15

    Vai avanti tu e dicci se c’è posto.

    Rispondi
  25. davide 11/02/2011 | 15:11

    carina la recensione MA NON SONO D’ACCORDO SU UNA COSA. da questa recensione SEMBRA (ma spero di sbagliarmi) ke l’orrendo film americano COPIA di questa deliziosa commedia del 2003 sia meglio di quest’ultimo. dai ma cosa fumateeeeeeee! solo xke c’è la coppia gay poi? ma ke ragionamento èèè!!!!!!! quel film è ORRIDO, questo con tutto lo zucchero che c’è ha almeno il buon senso di scherzarci su e secondo me il fatto ke vada in tv col bollino rosso gli fa onore u.u

    Rispondi
  26. Simo 11/02/2011 | 16:28

    scusa davide, ti correggo un refuso:
    questo con tutto lo zucchero ke c’è…ecc.ecc.

    Rispondi
  27. Attila 11/02/2011 | 16:52

    Quesito sul commento dell’esimio Davide: ma dopo il “fumateeeeeeee” non ci stava meglio un punto interrogativo piuttosto che un punto esclamativo?

    Cordialità

    Attila

    Rispondi
  28. davide 11/02/2011 | 17:21

    si concordo, era meglio un punto interrogativo. purtroppo dinanzi ai numerosi segni di interpunzione ke ho messo mi è sfuggito qualcosa

    Rispondi
  29. Nanni Cobretti 11/02/2011 | 18:58

    non e’ “zukkero”? scusate, ho fatto la prima elementare nell’83…

    Rispondi
  30. Jean Pieri 11/02/2011 | 19:13

    @nanni: secondo la legge per cui “ch” diventa “k” direi che è più giusto “zuckero”

    Rispondi
  31. sean 11/02/2011 | 21:17

    Per questa rubrica mi aspettavo la recensione di Oscar (ehm, sì, quel film di John Landis), ma molto meglio un pezzo come questo. Complimenti!
    Invece mi sembra strano che abbiate ignorato Meg Ryan, la donna che merita un genere (al cinema e forse all’anagrafe) a parte.
    E’ stata evocata di striscio, infatti Ashley Judd e Meg Ryan hanno in comune qualcosa: Hugh Jackman (mascalzone!)
    è il mio primo commento a un vostro post anche se vi leggo da un po’, che emozione! Ancora complimenti!

    Rispondi
  32. Dolores Point Five 11/02/2011 | 21:39

    Grazie, e tieni conto che QUESTO SPECIALE NON E’ ANCORA FINITO.
    Aspettatevi l’inaspettato.

    Rispondi
  33. Miss Dee 12/02/2011 | 10:09

    No dai Dolores smettila. Non è vero questo film non è uscito, te lo sei inventato Non è accaduta, la scena con Colin Firth che partendo dal portoghese poi PARLA VENETO (dice distintamente “però ze natal!” e secondo me gli hanno tagliato un “ostregheta!” perché il mondo odia i veneti) è uno scherzo.
    Cioè io pensavo fosse una scenetta dei Monty Python. Dimmi che ho sognato.

    Rispondi
  34. Dolores Point Five 12/02/2011 | 10:16

    “Non è accaduta, la scena con Colin Firth che partendo dal portoghese poi PARLA VENETO (dice distintamente “però ze natal!” e secondo me gli hanno tagliato un “ostregheta!” perché il mondo odia i veneti).”

    Questo accade nel doppiaggio italiano, quindi?

    (Nella versione originale, quando sono ancora a fare le loro scenette sulla mancanza di comunicazione, il personaggio si limita a parlare in ITALIANO alla cameriera PORTOGHESE, dicendo cose come “grande familia, grandi tradizioni”.)

    Rispondi
  35. The Nick Bollettieri Preservation Society 12/02/2011 | 11:29

    qualcuno deve far confessare a eli roth di aver partorito l’idea per hostel a seguito della visione del capitolo DIFFERENZE CULTURALI.
    a ripensarci ora, non può non essere così.

    Rispondi
  36. Dolores Point Five 13/02/2011 | 16:28

    In effetti…

    (#ilsennodelpoi #elirothdimettiti #gnocca #equivocidivertentissimi #lamulticulturalitàoggi)

    Rispondi
  37. James Bondage 14/02/2011 | 16:51

    Pop-up: Il bambino orribile è così orribile che ha interpretato Hitler da piccolo

    Rispondi
  38. Dolores Point Five 14/02/2011 | 17:00

    Grazie, questi sono proprio quei piccoli trivia che danno un tono all’ambiente :)

    Rispondi
  39. Carlo 14/02/2011 | 21:39

    Arrivo tardi solo per dirvi che quando vidi questo film anni fa in fase di corteggiamento di una ragazza (che non me la diede, per la cronaca) le feci notare quanto questo fosse misogino. Lei non se n’era accorta. La cosa mi ha sempre meravigliato.

    Rispondi
  40. Dolores Point Five 15/02/2011 | 00:01

    http://videogum.com/250742/the-hunt-for-the-worst-movie-of-all-time-love-actually/franchises/the-hunt-for-the-worst-movie-of-all-time/

    Se n’è accorto anche lui (che non è un bischero), puoi sentirti meno solo oggi.

    Rispondi
  41. Biscott Adkins 19/12/2013 | 20:45

    Oggi la mia ragazza mi ha chiesto il titolo di questo film dando come indizio
    -hugh grant
    -natale
    io gli sono scoppiato a ridere in faccia.
    Dopo aver letto il pezzo mi viene la scabbia solo a pensare di guardare il trailer.

    Rispondi
  42. Landis Buzzanca 27/10/2021 | 12:26

    https://youtu.be/_RWsI8BUkWc

    (Dolores tornaah!!)

    Rispondi

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