-Ok, abbiamo assegnato tutto. Avanzano solo BreadCrumbs e un action-comedy ambientato nel mondo degli scacchisti dal titolo “Il matto matto scacco matto”
-Nanni?
-Sì Miike?
-Mi dai BreadCrumbs
-Aspetta che controllo la trama. Due ragazzini irrompono sul set di un film porno e massacrano tutti i partecipanti. Genere: Horror. Dunque: porno e sangue. Mi dispiace Miike, questo lo faccio io. Date le premesse, se l’hanno sbagliato, vado là e li picchio.
Buongiorno miei cari,
Mentre Nanni è in viaggio verso la casa di Mike Nichols eccoci qui a parlare di questo BreadCrumbs film che, nella sua durata complessiva, ci permette di rispondere ad una sola inquietante domanda: quante possibilità ci sono di sbagliare la ricetta del panino al prosciutto crudo?
Se fai un torture porn e decidi di ambientarlo su un set porno quello che un qualunque spettatore penserà di te è: ti piace vincere facile. Oltre che: prendi alla lettera le cose.
Ebbene: tutto ciò potrebbe vero se si pensa che Mike Nichols (non quel Mike Nichols, un altro), qui alla sua opera seconda, sia un regista come gli altri. In realtà Mike è un virtuoso, anzi di più, direi un maestro circense della macchina da presa. Laddove noi poveri mortali intraprenderemmo il sentiero più semplice, lui sceglie la via più difficile, quella tortuosa, quella impossibile e, con estrema classe, porta a termine l’esercizio apparentemente impossibile conferendo alle sue straordinarie azioni comunque un senso di naturalezza e di -sì diciamolo- facilità.
E così Mike riesce a trasformare questo BreadCrumbs (film che poteva praticamente girarsi da solo ma con il rischio di risultare solamente divertente e magari un po’ prevedibile) in un’opera noiosa, ripetitiva, a tratti fastidiosa e di certo estremamente deludente.
E riesce a farlo con una naturalezza che neanche il Pagliaccio Baraldi quando fa roteare sopra alla testa dieci uovi crudi mentre va sul monociclo recitando tutto il quinto canto del Paradiso di Dante.
Al contrario.
Si badi bene: questo è un sincero attestato di stima. Nessuno, e ripeto nessuno, avrebbe potuto consegnare ai posteri un’opera tanto sbagliata laddove gli ingredienti per ottenere un risultato per lo meno decente erano tutti a portata di mano.
Hai una sceneggiatura che ti permette di mostrare GRANDI SENI senza doverti giustificare più di tanto e tu cosa fai? Non li mostri.
Puoi avvalerti di procaci attrici che recitano a latrati per dare allo spettatore -soprattutto a quello femminile- la possibilità di vederle uccise nel peggiore dei modi e tu cosa fai?
Ti avvali di attricette un po’ bruttarielle che recitano a latrati e decidi che non le sventri neanche più di tanto perché fanno tanta simpatia.
Ma soprattutto: la sceneggiatura ti dona una scena lesbo MILF su un piatto d’argento, cosa che ti avrebbe consegnato una standing ovation con QUOTONE su tutti i maggiori forum della storia del cine ever passando alla storia come “quello con l’horror con le mamme che si danno di lingua” e tu. TU. Tu decidi di mandare tutto in vacca e non mostrarci neanche un capezzolo delle avvenenti quarantenni.
NON SOLO.
Ci metti anche la faccia. Sì perché Mike, che non possiamo che paragonare -data la difficoltà oggettiva del suo lavoro- a qualche maestro della pittura fiamminga, si ritrae nella sua opera.
Così come Jan Van Eyc compare nel ritratto dei coniugi Arnolfini, così Mike Nichols recita lungo tutta la pellicola regalandoci anche la soddisfazione di vederlo crocifisso con il filo spinato.
Ah! La tragoedia greca, il senso di liberazione maximo che si prova nel vedere il caprone sacrificato e il regista sofferente.
Questa è pura arte.
Chi non ha mai sognato di vedere indossare a Robert Rodriguez l’accessorio moda che spopolava nei carpazi nel 1400 ovvero il palo nell’ano?
Chi, di fronte a Giallo, non ha avrebbe goduto di orgasmi multipli e prolungati nel vedere Dario Argento appeso per i testicoli e trasformato in una piñata durante il capodanno messicano?
Chi?
Ecco Mike, lungo tutti i 120 minuti scarsi di questo BreadCrumbs ci prepara all’ultima scena, trionfo di intenti e climax dove non può che esplodere l’applauso in sala. Ma che Aronofsky! Ma che Carpenter! Qui si vede il genio.
TUTTO IL GENIO.
E che vengano citati, più o meno volontariamente, Dolls, The Blair Witch Project, Severance, Venerdì 13 e che ci sia anche il momento del RIDERONE (con battute sulla piccantezza della salsiccia), poco importa.
Quello che conta è che va tutto imprevedibilmente come non dovrebbe andare e noi ci annoiamo a morte.
Applausi.
DVD-Quote suggerita:
“Vorrei un panino con il crudo”
“Liscio o con ghiaccio?”
Bongiorno Miike, i400calci.com
DVD-Quote aggiuntiva:
“Ho appena menato il regista di Il laureato. Ho sbagliato?”
Nanni Cobretti, i400calci.com
Quell’immagine col sangue che non ha nemmeno visto Photoshop è inquietante, davero.
E’ bello chi ha la CGI generalmente non abbia una trama, e chi ha la trama non abbia una CGI. Non che sia questo il caso, eh.
Ma era tanto per tirar fuori la storia del pane e dei denti, insomma.
E comunque non c’entra una fava, ma il tuo titolo mi ha ossessionato per tutta la mattina con questo:
http://www.youtube.com/watch?v=_wKa925QGok
scusate l’OT, ma http://www.imdb.com/news/ni8685803/ me l’ero persa?
Kevin Kostner in Zack Snyder’s SuperSuperman??
Beh, c’è prosiutto e prosiutto.
Dico, un pratomagno stagionato 9 mesi (36 euro al chilo) non è uguale ad uno della citterio in bustina a 1.29 euro con i punti fragola dell’esselunga.
@Simo: vero, ma in entrambi i casi, se tu richiedi un panino al prosciutto, come dice Miike, è SBAGLIATO che ti chiedano se lo vuoi con ghiaccio o senza… Sta storia è così SBAGLIATA che non si merita neanche l’epic fail. Non c’è nulla di epico. solo SBAGLIO.
Verissimo, infatti più o meno il mio commento sottolinea il ragionamento di Miike.
La ricetta non si può sbagliare, il risultato sì SOLO se sbagli le materie prime.
Diciamo che ho messo un “beh” di troppo.
@jo: dipende dalla tua definizione di epico. E’ sicuramente epico come dimensioni, perche’ a sbagliare un film cosi’ bisogna davvero fare apposta. Tu leggi “bambini massacrano troupe di film porno”, istantaneamente pensi a una manciata di scene base che non sono necessariamente le piu’ originali del mondo ma diciamo che sono il minimo indispensabile, e poi ti accorgi che non ci sono nemmeno quelle… ci vuole un volonta’/ignoranza particolarmente malsana. Se per te invece “epico” e’ anche “whoa” hai ragione, questo mette solo della gran malinconia.
@ Tutti: signori signori. Pensare che dietro a tutto questo ci sia un errore è malafede.
È evidente che Mike abbia voluto proprio fare questo, non si piegherebbe altrimenti il risultato.
“Attacco con due carriarmatini il tuo territorio”
“È il monopoli Bellezza e tu non ci puoi fare niente”.
E’ il monopoli? E io gioco l’asso di briscola.
@Nanni: si, esatto. Per me l’epic sottintende “whoa!”, rifacendomi alla più tradizionale origine 4chanesca.
“If you fail in epic proportions, it may just become a winning failure.”
Magari il buon Mike sperava di far valere questa regola, ma non si è impegnato abbastanza nel fallire…
Impareggiabile Miike.
Calma, costui si chiama sul serio Mike Nichols?
O se l’è messo come nome d’arte per fregare le vittime ignare?
Manca solo che il sottotitolo sia “Bloody Carnal Knowledge”.
No, si chiama proprio così.
E usa le MILF. Due MILF.
Vedi Jane, al mondo ci sono attori che si chiamano Michael Douglas ma che hanno la decenza di cambiare nome in Michael Keaton per evitare equivoci. Poi ci sono registi del cazzo che si chiamano Michael Nichols ma che si accorciano il nome in Mike apposta per generarli.
In realtà Nanni di Micheal Douglas ne esisterebbe solo uno, che sarebbe Micheal Keaton, che cambiò cognome d’arte per non essere confuso con Micheal Danielovitch che scelse di utilizzare lo stesso cognome d’arte che si scelse suo padre Kirk quando iniziò la sua carriera d’attore.
@Avrei sempre voluto vedere Michael Douglas fare Batman
ma pensate a quanto gli deve rodere il culo a michael keaton il non poter usare il suo vero nome! solo perché Issur Danielovitch Demsky si è cambiato il nome in Kirk Douglas e quindi il figliolo l’ha chiamato Michael Douglas.
@ miike
epic epicness
@tutti
vi amo per il sostegno che elargite nei miei confronti ogni qual volta devo trovarmi ad affrontare le dure sfide della vita
MIIKE QUOTE
confermo: sbagliare questo è come sbagliare il finale di Midgets Vs. Mascots.
It’s SBAGLIO DURO
Sbaglio duro che ti picchietta sulla guancia (Cit.)