Io immagino, meglio, io sogno che le cose siano andata così. Il produttore Raymond Wong decide di uscire una sera con il regista Wilson Yip. Parlano e parlano e parlano e a un certo punto Raymond decide che è giunto il momento di giocarsi il tutto per tutto. Ordina altri due drinks (i classici due di troppo), guarda Wilson negli occhi e gli dice: “Wilson, ragazzo mio, qui bisogna cominciare a fare i megasoldi. Tu sei un bravo regista e io ho l’idea giusta per farci diventare tutti e due ricchi. E intendo molto ricchi. Tu vuoi diventare molto ricco, vero Wilson? Ecco, io ho la soluzione. Tre parole: storia, mito e mazzate. Questa è la formula perfetta. Non dobbiamo fare altro. Bisogna solo trovare uno di quei bei personaggi che nessuno ha ancora raccontato, in modo da poterci poi ricamare sopra a vanvera. Sei d’accordo, Wilson? Bravo. E allora rispondi a questa semplicissima domanda. Chi è l’unico più figo di Bruce Lee, l’unico uomo al mondo che avrebbe potuto batterlo? No, cazzo, Wilson non sto parlando di Colosso degli X-Men! Gesù… Sto parlando del suo maestro, dello shifu di Bruce Lee, ovvero Yip Kai-Man, o se preferisci Yip Man! Senti come suona bene: Yip Man. Io te lo dico Wilson: è fatta!”. Io sogno che le cose siano andate così. E secondo me non è molto distante dalla realtà.
Tanto di cappello a Raymond Wong, che c’ha visto lunghissimo. Andiamo con ordine: il primo Yip Man, uscito nel 2008, è stato un enorme successo commerciale. All’epoca (a dire il vero con un po’ in ritardo) ve ne abbiamo anche parlato. Per chi non l’avesse visto, il film è ambientato alla fine degli anni ’30 e racconta i primi anni da maestro di Yip Man. Nello specifico si racconta la sua personale battaglia contro l’odiato invasore nipponico. Semplicemente: la Storia della Cina riletta attraverso gli occhi di un personaggio mitico. La forza (e in un certo senso anche il limite) di Yip Man era tutta qui: nel suo essere un’ingenua, schematica, prevedibilissima e parziale rilettura storica. Come si faceva notare all’epoca, mentre nel cinema contemporaneo americano il biopic serve solitamente per sminuire il protagonista e farlo scomparire tra le pieghe degli eventi, in Cina si fa l’esatto opposto: Yip Man grazie al Wing Chun ha la Storia tra le sue mani e il destino di un’intera nazione passa attraverso le sue azioni.
Il seguito non s’è fatto ovviamente attendere. Tra l’altro siccome siamo di un’avantgardness senza precedenti, vi avevamo già mostrato in anteprima una foto di Yip Man 2 che ritraeva niente meno che il giovane Bruce Lee. La nostra speranza era quindi per un seguito incentrato sul rapporto tra il mitico maestro e il suo allievo prediletto. In realtà le cose non sono così. Cioè, Bruce Lee c’è, ma si vede solo per due minuti alla fine della pellicola. A portarlo sullo schermo, un bambino di anni tipo 8 che risponde al nome di Jiang Dai-Yan e che in soli 120 secondi si esibisce in una gallery di tutti i tic che identificano per noi spettatori Bruce Lee. Quindi niente rapporto allievo/maestro. A questo punto la domanda è: di cosa parla Yip Man 2? Semplice: parla di Rocky IV.
Giuro. Yip Man 2 è la cosa che si avvicina di più al mondo a un remake di Rocky IV. Narrativamente è praticamente identico. Vi racconto per sommi capi la trama. Siamo a Hong Kong durante gli anni cinquanta, nei primi anni della colonizzazione britannica. Yip Man (sempre Donnie Yen), povero in canna e con famiglia numerosa da mantenere, è appena arrivato in città per aprire la sua scuola di Wing Chung. Inizialmente deve sconfiggere la diffidenza degli altri Maestri che non lo vedono di buon occhio. Il problema principale è con il Maestro Hong (interpretato dal leggendario Sammo Hung). I due si scontrano, poi ti amo poi ti odio, e ovviamente diventano amiconi. Il problema è l’invasore britannico. Gli inglesi cattivi, stronzi, corrotti, ladri, approfittatori, ignoranti organizzano una dimostrazione di boxe. Durante l’evento il campione inglese Twister (Darren Shahlavi) combatte contro il Maestro Hong che, anche a causa dell’età e della malattia, muore. A questo punto spetterà a Yip Man sconfiggere Twister, salvando in questo modo le antiche tradizioni del suo paese. Torna tutto?
httpv://www.youtube.com/watch?v=CdsbtVtvyMc
La cosa incredibile è come alcune sequenze siano letteralmente identiche. Colpisce principalmente la morte di Sammo Hung, uguale identica a quella di Carl Wheaters. Impressionante poi anche la conclusione. Il buono sconfigge il cattivo, panico sul ring, si apre la folla, esce il vincitore che, agguantato un microfono, arringa la folla. Che si esalta per il discorso dell’underdog, si alza in piedi e addirittura applaude. Giudicate voi confrontando i due video che vi proponiamo.
httpv://www.youtube.com/watch?v=QRBak_2X3Do
Ma se narrativamente il film è identico, ci sono alcune differenze più profonde legate al rapporto con la Storia. Ed è proprio qui la parte interessante di Yip Man 2. Rocky IV, con tutta l’ingenuità di un film del genere datato 1985, era una pellicola fondamentalmente di propaganda anti comunista. Ivan Drago, con il suo codazzo di politici e allenatori comunisti, arriva in America e minaccia con la sua forza bruta la supremazia statunitense. Non si tratta solo di pugilato. Ce lo dicono i Survivor nel testo di Burning Heart (“Two worlds collide/Rival nation/It’s a primitive clash…Does the crowd understand?/Is it East versus West/or Man against Man?) e ce lo dice lo stesso Rocky nel confronto con Adriana (Lei chiede a lui: “And for that you’re willing to lose everything?”. Al che il nostro eroe, sulle scale della sua enorme villa, un po’ in controluce, risponde: “This house, and the cars, and all the stuff we got… that ain’t everything. There’s a lot more than this, Adrian.”). In ballo c’è la libertà individuale. In ballo c’è un modello di vita. Rocky è quindi costretto ad andare in Russia, sconfiggere il loro campione per far capire a tutto il mondo per cosa vale la pena battersi e rischiare la vita. Nel discorso post vittoria, come sapete a memoria, dice che “tutto il mondo può cambiare!”. A quel punto il pubblico russo CAPIVA, si alzava in piedi e batteva le mani osannando quello che poco tempo prima era un avversario. Rocky Balboa, con la forza dei suoi pugni, si faceva portavoce di un intero Paese e cambiava le persone, i popoli, la Storia. Yip Man fa lo stesso. Con alcune sottili differenze.
Se Rocky IV è un film politicamente aggressivo, Yip Man 2 è una pellicola vittimista, tesa a dimostrare come la forza del popolo cinese stia nel non aver mai ceduto realmente al barbaro dominatore. La causa principale di questa differenza è di carattere temporale. Rocky IV parlava di quello che succedeva in quel preciso momento. Yip Man 2 invece si può permettere di rileggere la Storia a distanza di 60 anni. Le antiche tradizioni del popolo cinese sono messe in pericolo dalla cattiveria di un colonizzatore, che evidentemente viene visto come invasore. Gli inglesi, come i russi di Rocky IV, hanno lo scopo di imporre in modello di pensiero cancellando quello che trovano sulla loro strada. Il pugile Twister nel momento in cui assiste alla dimostrazione di antiche tecniche di combattimento cinese, se ne prende pesantemente gioco e distrugge tutto con i suoi guantoni. Quando il Maestro Hong si batte con l’inglese, in palio non c’è solo la vittoria. Lo dice lo stesso Sammo Hung e lo ripeterà più avanti Yip Man: “Non si tratta solo di me: si tratta di battersi per l’intero mondo delle arti marziali cinesi”. Il gioco vale la candela: si rischia di morire per difendere un patrimonio storico che definisce un popolo. Insomma, esattamente lo stesso in tutti e due i film. Ma se Rocky e Ivan se la giocano più o meno a parimerito, Twister viene presentato come molto più forte di Yip Man. Certo, Ivan Drago è dopato e si allena coi computer modernissimi che nascondono i misteri della scienza (mentre Rocky porta dei tronchi sulle spalle nella tundra), ma Twister è apparentemente imbattibile. Non solo: se ci badate nell’incontro finale in Rocky IV è proprio il protagonista a sbroccare e a infrangere le regole (colpisce l’avversario dopo la fine di un round). Yip Man invece subisce le peggiori angherie dal suo scorrettissimo avversario e addirittura non viene messo in condizioni di combattere decentemente, dato che gli inglesi gli impediscono di usare le gambe. Ma anche contro tutto e tutti, Yip Man vince.
In Rocky IV, alla fine, c’è un senso di rispetto nei confronti dell’avversario. Ivan Drago risulta quasi un inconsapevole mezzo del terribile piano russo. Ivan non lo sa: lui si batte perché è un pugile, non ha secondi fini. Rocky lo odia per tutti i motivi che abbiamo elencato precedentemente, ma lo rispetta come avversario. Non è un caso che Ivan si guadagni la nostra simpatia spingendo violentemente un odioso politico russo. Il pugile Twister di Yip Man 2 invece non va incontro a nessun tipo di rivalutazione: è solo un uomo di merda. Lui come i politici corrotti inglesi. La differenza finale tra questi due film gemelli è nel contenuto del discorso finale del protagonista. Come abbiamo detto, Rocky – con due anni di anticipo rispetto alla perestrojika – arringa la folla spiegando che il mondo può migliorare seguendo un diverso modello di vita (quello americano, contrapposto ovviamente a quello russo). Yip Man dopo aver dato prova pubblicamente di essere il più forte del mondo, dice: “La vittoria di oggi, non voleva essere una prova che la boxe cinese sia migliore di quella occidentale. Volevo solo dire che sebbene la gente abbia posizioni differenti, nessuna vale di più di un’altra. Spero davvero che un giorno potremo iniziare a rispettarci reciprocamente.”
DVD-quote suggerita:
“Un’acuta rilettura di un grande classico del Cinema ” Casanova Wong Kar Wai, i400calci.com
Per la cronaca: piccola parte per Simon Yam. Sammo Hung è gigantesco. L’incontro tra lui e Donnie Yen è nettamente la cosa più bella del film.
un film che mi ha fatto fondamentalmente incazzare: il primo era fichissimo, aveva una trama solida e una direzione, mentre questo è scombussolato, nella prima metà sembra che le situazioni presentate siano scuse per incastrarci i combattimenti, quando poi, nella seconda metà, ecco che si ripesca il filone anti inglese: “mah che ci metto ora nel secondo tempo… aspetta, ieri mi sono rivisto rocky! può funzionare”
poi la mia incazzatura è diretta ai cinesi… questo (come il primo) non è un biopic: Yp Man a Hong Kong ci si era trasferito molto prima degli anni ’50, era un oppiomane e ci fosse una caratteristica a parte il nome che nel film gli corrisponde.
Yen ha dichiarato che non ci saranno seguiti, ma mi aspettavo un Yp Man 3 con “Bruce Lee\Tommy Gun” che dopo i successi, messo su da qualche manager senza scrupoli si batte con il suo anziano maestro…
Ho appena visto il primo e stavo giusto per vedere questo.
Che dire, leggendo la rece è più o meno come me lo aspettavo: elementi di “vero” biopic prossimi allo zero, popcorn kung fu movie, produzione commerciale ultra-finto pacchiana.
I cinesi stanno vivendo i loro anni ’80, lasciamo che assaporino lo sballo che poi il grunge arriverà anche per loro :D
Gran bella rece-confronto. Adoro far notare gli scopiazzoni. Pensavo fosse un vero biopic sulle gesta di Yip Man! In quel caso il clonatore sarebbe stato Sly LOL
C’è anche la sequenza dell’allenamento “doppio” con l’eroe che scala il tibet urlando Twisterrrr?
Immagino che lo guarderò solo per Sammo, il più cazzuto ciccione dei film…
@ Naccio
caschi male, il nostro summo ciccio lo hanno riempito di CGI… ormai sono lontani i fasti di quando spaccava c*li a mani nude…
Sono l’unico a pensare che Twister sia uno dei nomi meno minacciosi dell’Universo? Lo so che sta a indicare un tornado, ma a me viene in mente il gioco di societa’ per contorsionisti. E’ come se Ivan Drago si chiamasse, che so, Trivial Pursuit.
@ Joe: sì, ma quanto rockeggia sammo come attore? e l’incontro tra lui e donnie sur tavolino è bello forte.
@ nanni: a me twister mi fa venire in mente http://www.algida.it/img/classici/dx_twister.jpg
Anche a me Twister fa venire in mente sempre un gelato!
Cordialità
Attila
Beati voi…a me fa venire in mente:
http://www.turdtwister.com/
hanno fatto un prequel poco tempo dopo il 2 credo
http://www.youtube.com/watch?v=g8t1AiJjfMU
Dov’è il tasto “vota questa recensione tra le 10 migliori del 2011” ?
come direbbe ritz samaritano: “troppo buono, troppo buono…”
io me lo sono guardato mandando avanti dove non combattevano … buono perciò.
Nettamente inferiore al primo ma si fa guardare.
L’incontro col boxer (oltre a rocky) mi ha fatto venire in mente quello di fearless
A me ha fatto incavolare alquanto il paragone giapponesi=inglesi. I primi hanno fatto delle stragi e avevano i campi di stupro, i secondi praticamente hanno portato la democrazia a Hong Kong. Metterli sullo stesso piano mi è sembrato un poco di cattivo gusto…
non è all’altezza del primo…il terzo poi è un cesso!!!
Visto. Era meglio il primo. Concordo con tutta la rece: il parallelismo con Rocky (chiaro che i china vogliono fare di Ip Man il loro Balboa), grande Sammo (ma che bello è il figlio col lecca lecca? Voglio una gif ORA)…
Buoni i combattimenti (ma forse era meglio il primo), come trama il solito paccotto da fiction: buttati ACDC la maternità della moglie, i magheggi degli inglesi, i vecchi personaggi…e poi avrò fatto casino io con la timeline ma mi pare che il figlio di Ip non diventi mai grande! :D Comunque si lascia guardare.
Come considerazione marginale, ogni volta che guardo un film di HK sottotitolato non capisco se:
-I sottotitoli li ha scritti uno svantaggiato
-I cinesi sanno scrivere solo coreografie e non copioni
-La cultura cinese è così complessa, e il suo linguaggio contiene così tante sfumature, da rendere impossibile trasmettere tutte le sfaccettature e il significato intrinseco di ogni linea di dialogo con un semplice sottotitolo in inglese.
visto oggi (ho letto la recensione dopo).
che dire? l’avessi letta prima avrei mandato avanti un sacco di parti con l’avanti veloce, ma i combattimenti (pur annegati nel polpettone storico-agiografico) sono effettivamente molto divertenti (almeno per me, non edotto di arti marziali).
Io avrei tradotto il titolo originale con un “Don Camillo di menare”, comunque…
Mi dispiace ma sono delusissimo. Un pugile sul ring che stende anche solo un buon allievo di una qualsiasi arte marziale avendo a disposizione i calci, é gia fantasy..dei maestri poi siamo oltre. Va bene romanzare la vita di chi ti pare, ma devi rimanere nell’ambito del possibile. Il primo mi era piaciuto, essendo io tra l’altro un neopraticante di JKD, per affinitá con Bruce…ho comprato il 2 tutto entusiasta. Na cacata…
Visto oggi. Robetta come lo fu il primo, comunque per gli amanti delle mazzate ben fatte vale la visione, u combattimenti hanno delle belle coreografie e una regia che li supporta in maniera adeguata. Personalmente l ho preferito al primo. Da vedere senza pretese intrattiene a dovere.
I cinesi da nuova potenza mondiale usano il cinema per fare soft power, come gli americani e infatti il paragone con Rocky IV calza a pennello.
Nel primo ancora si devono togliere qualche sasso dalle scarpe, visto che i giapponesi nella loro dominazione cinese gli hanno sconfitti fin troppo facilmente e ancora oggi sono una minaccia per il potere cinese in asia e nel secondo si sono tolti qualche sassolino con gli inglese, che poi sono gli americani.
Del resto l’odio dei cinesi per i giapponesi è immenso, lo stesso Bruce Lee attaccava di continuo i giapponesi e la loro cultura, in questo caso marziale nei suoi film.