E lo so che NON VEDETE L’ORA di saperne di più ma prima mi tocca fare una breve premessa storica: nel 1984 Arne Treholt venne arrestato a Oslo e condannato a vent’anni di carcere (8 scontati) per aver venduto informazioni riservate al KGB e ai servizi segreti iracheni, diventando quindi uno dei più gravi casi di spionaggio della storia della Norvegia.
In Kommandør Treholt & ninjatroppen (o Norwegian Ninja) la storia resta in sostanza la stessa, ma con una piccola differenza: Arne è il leader di un plotone di Ninja messo insieme dal Re Olav V in persona e in pensione ed è quindi un eroe di epica fattura, carismatico ed illuminato da rara saggezza il cui scopo è quello di salvare la norvegia dalle organizzazioni segrete governative. Non è quindi difficile immaginare il motivo per cui in patria questo film abbia fatto molto parlare di sè: dietro l’esagerazione ai limiti dell’idiozia il messagio politico progressista e anti-governista è evidente e il voler quasi rivalutare l’immagine di Treholt è una vera e propria provocazione, come se ora qualcuno arrivasse qua e si mettese a dire che Marcus Nispel è un genio con una banda di alieni al suo servizio. Quanto sangue scorrerebbe? Il problema è che questa è tutta roba per norvegesi con almeno 40 anni e noi siamo tutti italiani di svariate età e della situazione socio-politica della Norvegia probabilmente ce ne frega molto poco (e se avete la fidanzata norvegese son problemi vostri), quindi ci è difficile cogliere a pieno circa metà contenuti del film. Per fortuna c’è un’altra metà ed è quella per cui voi state leggendo e io ho scritto questo ponderatissimo post: I Ninja Norvegesi, gli effetti low budget e l’assurdità generale.
I Ninja Norvegesi fanno cose da veri ninja: spariscono e appaiono in una coltre di fumo nero, scalano cose, picchiano gente, lanciano stelline, sono veloci, invisibili e pieni di saggezza Zen. Poi hanno cose fighe che solo i norvegesi: siluri da trasporto subacqueo, attrezzature subacquee, maggiolini militari, barche, barchette, aerei, bazooka, missili, donne che li lavano, cani, puma, alci, mitra, fuochi in mezzo ai prati, neve, cascate, norvegia, campo di forza attorno alla base, donne che forgiano armi e nomi divertenti come Ragnhild Umbraco. Ho fatto anche un semplice grafico per rendere chiara la situazione.
I Ninja Norvegesi sono quindi MEGLIO. E non c’è nulla che li possa rendere PEGGIO. Quando raggiungono l’illuminazione emanano vera luce e i più fighi possono sparare fulmini dalle mani. Davvero. Possono fare falò in mezzo alla campagna e sembrare invincibili nonostante l’accostamento ai boy scout, possono volare con “tute scoiattolo”, atterrare e picchiare qualcuno mentre la loro barba cresce a vista d’occhio nella neve. Però sono imperfetti, sono umani e possono sbagliare, ma solo dopo avere detto la loro sul riscaldamento globale. Il fatto è che a raccontarlo così sembra una merda, ad esempio l’altro pomeriggio stavo discutendo con mio cugino Pablo Pick-Ass e mi ha detto “sto film sembra peggio dei miei quadri” poi gliel’ho fatto vedere e si è messo a dipingere tutto strano ed è diventato ricco. Il fatto è che l’assurdità è scritta con intelligenza e senza esagerazioni, vuole essere Planet Terror ma con più carisma e meno insensatezza. Lo stesso discorso vale per la resa grafica, il finto vecchio di post produzione (e non solo) non è finto nel senso Rodrigueziano del termine ma in quello Kaufmaniano, ossia genuino e realizzato con quello che sembra vero amore. Intanto perchè di soldi ne avevano pochi sul serio e probabilmente ne hanno speso metà per affittare questo cannone (e la Red One che c’è dietro), poi perchè anche un banale taglio di pellicola non è fatto a la “ho pochi soldi non mi posso permettere delle forbici affilate” ma con precisione e se c’è bisogno di uno jump cut “ok facciamolo un paio di volte ma non abusiamone”. Ci sono anche svariati modellini volanti o nuotanti ma i fili si vedono una volta sola e chiaramente apposta, sembra tutto girato come se fosse un direct to video dell’83 ispirato a capolavori come The Ninja Mission o Ninja the Protector ma con un lavoro alla fotografia che fa venir voglia di comprarlo in cassetta, metterla nel forno, passarla al ferro da stiro e poi vederla il più rovinata possibile. Volendo menzionare qualche grosso difetto si può dire che una o due scene d’azione risultino un po’ macchinose e non girate proprio bene, ma il regista Thomas Cappelen Mallin è un esordiente che non avendo mai fatto nulla prima è riuscito a tirar fuori un piccolo gioiello di cinema un po’ vintage, un po’ malinconico, esilarante e provocatore, quindi direi che gliele possiamo perdonare.
DVD-quote suggerita:
“Ninja Norvegesi come se piovessero.”
Jean-Claude Van Gogh, i400calci.com
http://i43.tinypic.com/5yb2x0.gif
Ma quante ne sanno i norvegesi? Dopo gli zombi nazi di Doed Snoe e questo, Norvegia nuova terra promessa del cinema? A me un fiordo!
L’ho visto al S+F dell’anno scorso, ridendo di gusto.
:D
Hanno trovato la ricetta miracolosa contro la Rodriguezità?! Evvai!
Mi ha molto incuriosito, mi sa che gli faccio forzatamente posto nella lista subito dopo Faster(er).
sarebbe stato più fico se avessero utilizzato mitologia locale tipo i guerrieri berserk!
“(e se avete la fidanzata norvegese son problemi vostri)”
Magari avessi un problema di tale portata.
Questi ninja sono più ninja anche del most complete ninja Scott in Ninja?
Tardiva post-fazione di Nanni Cobretti
Per festeggiare l’Unita’ d’Italia, abbiamo deciso di far esordire il nostro redattore piu’ giovane (che in quanto tale non e’ stagista, bensi’ mascotte) con una recensione riguardante un importante pezzo di storia norvegese. Date un degno benvenuto a Jean-Claude Van Gogh, CAZZO!!!
Fine tardiva post-fazione di Nanni Cobretti
Congratulazioni, Jean-Claude! ^^
(e te le faccio non perché l’ha scritto il Cobretti…)
Perché il tizio si lava i denti nell’acqua dove tizio 2 si è lavato lo scroto?
Sarà mica un gentile omaggio alle abitudini vichinghe già mostrate nell’indimenticata scena del risveglio collettivo mattutino del 13° guerriero? (non ho trovato allegato video alla prima e mi fa fatica cercarlo, conto sulla vostra buona memoria).
JEAN QUOTE!
DAI CAZZO!! (cit.)
P.S.: voglio un ninja norvegese per fare i doppi alla pleistescion (cosa che i ninja normali non hanno mai voglia di fare, fottuti fighetti)
Grandissimo Jean, di tue recensioni ne vogliamo a tronchi! E mo corro subito a procurarmi i Ninja Norvegesi SFUSCHHHH!
e come direbbe un bravo ninja norvegese: “OLAF REGNA!”
bpt, jcvg
Caro Gian Clod,
apprezzo molto la tua discesa in campo. E per onorarti parimerito con il tuo rettile alare, ti omaggio avendo visto il film. Beh, è proprio come dici nella rece. Ci ho trovato, stilisticamente, una continuity con la selezione delle tue locandine. Una finesse. Insomma ai miei occhi tu saresti un pò l’elegante, il raffinato, della calciata.
La tuta da scoiattolo in effetti esiste davvero e si chiama tuta alare, ed esistono individui che veramente si buttano indossandola. Non si sa di nessuno che sia mai arrivato a terra.
Sia lode a te e al tuo orecchio :)
@ harry
intervengo per tutelare l’immagine del mio eroe personale, l’inventore della tuta alare, Patrick De Gayardon.
che è arrivato diverse volte a terra ed è anche stato il primo uomo (e finora l’unico credo) a volare da un aereo ad un altro..
Simo, abbiamo fatto lo stesso identico pensiero.
Preoccupante.
(anche a me tirava il culo cercare sul Tubo la scena. E alla fine non l’ho manco trovata; hai fatto bene a non continuare la ricerca)
A proposito, Dead Snow è un Film di un Certo Livello.
Se questo regge botta, mi trasferisco a casa di Babbo Natale
(bell’esordio, Jean-Claude. Ora che hai scritto un post forse smetterò di immaginarti a regalare locandine a caso a Renato/Batman. Ma anche no)
Un cameo di Frnaco Nero come Capo Supremo di Tutti i Ninjia ci stava eccome!!
Ebbene si, Franco Nero è stato il primo ninjia che ho visto in tivvù e quindi per me i ninjia sono tutti un po’ come Franco Nero
Harry/Abraxas, lungi da me fare il puntiglioso, ma chiunque si lanci da un aereo, in questo mondo qui, prima o poi a terra ci arriva. Pure se è vestito da pacman.
Che poi dopo esserci arrivato sia in grado di alzarsi ed andare a prendere un bombardino con gli amici, beh, quella è un’altra storia.
Ecco, nei videi in giro in rete, la parte col bombardino con gli amici è sempre poco approfondita. Ragion per cui, per adesso, preferirò sempre usare le scalette. Quelle con le hostess in cima e il bussino in fondo.
@Gagà peruviano
è l’eccezione che conferma la regola. Per buttarsi con la tuta alare bisogna avere un pino intero al posto della testa.
@Simo
Apprezzo molto il tentativo di sottrarre poesia alla mia affermazione, ricordandomi l’esistenza della legge di gravità, a cui io peraltro non ho mai creduto. Comunque, se non fosse chiaro ( e non lo è ) il mistero del mancato atterraggio, per me rimane intatto.
HAI VINTO ANCORA TU GRAVITÀÀÀÀ!!!!!!!!!
[cit. Zap Brannigan]
L’ikea è svedese!!! Che sfiga!!!!
State dando per scontato che la tuta alare l’abbia inventata qualcun altro, qualcuno non ninja e non norvegese. State sbagliando, guardate troppi film.
Grazie a tutti.
e chi ti dice che degayardon non fosse un norvegese sotto copertura?
Dopo “The troll hunter” la norvegia continua a regalarmi immense soddisfazioni…
Qua urge un chiarimento. La tuta alare dei ninja di Oslo è un caso a parte, essendo costoro anche capaci di atterrare, e di tante altre cose. Le altre tute alari, a disposizione de noantri, hanno la caratteristica di rimuovere l’atterraggio. Cioè non si è mai, e dico mai, verificato un caso di atterraggio di volatore alare. Svaniscono tutti. Non si sa dove.
Il punto di partenza, e ovviamente per alcuni anche di arrivo, è sempre questo:
http://tinyurl.com/4ckjhbp
Ma non dimentichiamo che ci sono casi estremi:
http://tinyurl.com/4kwe6o8
E comunque, buon atterraggio, qualunque tipo di gagà voi siate.