Come tutti sanno, Sanctum è stato prodotto da James Cameron e girato con le stesse macchine che sono servite per Avatar; un modo carino per non buttarle via subito. Promette inquadrature amplissime, effetti vertiginosi, proiezione IMAX di massima qualità… Ma siccome i nostri lettori hanno già dimostrato che a loro dell’IMAX non gliene frega niente, io l’ho visto su uno schermo piccolo e bidimensionale. E poi non dite che non vi voglio bene. In cambio, voi potreste dirmi come mai si chiama “Sanctum”: oh, io ho cercato un po’ in giro per capire ma non ho trovato niente. C’è in effetti un santone all’inizio del film, uno sciamano vestito di conchiglie che si fuma un cannone fatto di robba che magari ora ne porta un po’ Pisapia, comunque questo santone è la tipica figura del portasfiga, che quando lo inquadrano lui sa già che i protagonisti vanno a morire male. E allora diglielo, no? No, lui preferisce stare lì e farsi il cannone e gli altri che si fottano.
Comunque la storia riguarda un gruppo di esploratori australiani che vanno a zonzo per le caverne sottomarine in Papua Nuova Guinea; sono capeggiati dal supercinico Frank (Richard Roxburgh, l’unico a far finta di recitare), uno che (e qui urge monologo esistenziale altrimenti si capisce troppo che la storia è una boiata) deve stare sottoterra perchè solo così trova la forza per vivere, la luce gli ricorda i suoi molti errori di essere umano, si nasconde nella viscere della Grande Madre Terra e tutte queste menate per dire che in fondo è uno stronzo. Vengono raggiunti dal figlio adolescente ribelle del capobranco (Rhys Wakefield, mascellone carino ma cane assurdo), da un milionario che sta finanziando l’operazione per qualche losco motivo e la sua morosa. E’ una storia di quelle in cui se un personaggio parla al futuro, da “un giorno sposerò questa donna” a “quando torni su ci facciamo un tè”, sai già che non accadrà. Personaggi ritagliati nel cartoncino, dialoghi che spaziano nel raggio di complessità concettuale fra “Whoa!” e “Whaddafuck is happening?”.
Sì, insomma, la trama non è così importante, però a differenza di The Descent (che rimane sempre e comunque cinque spanne sopra) qui i mostri non arrivano mai, si gioca tutto sul rapporto uomo-ambiente e di questo bisogna essere grati al regista Alister Grierson, che fa il suo mestiere con dignità, e con gli sceneggiatori Andrew Wight e John Garvin. Giustappunto, per la storia del film Wight si è ispirato ad una vera vicenda capitata a lui e ai suoi amici cave-divers; va bene che nella realtà sono usciti tutti vivi dalla spedizione e nel film no, ma aggiungere anche i mostri sarebbe stato troppo. Meglio così.
Visto che si tratta solo di uomo e ambiente, spendiamo due parole su entrambi.
UOMO – ce ne sono due degni di nota, ovvero il padre macho e il figlio imberbe, tutti gli altri sono di contorno e li saltiamo a pié pari. Il padre è un pragmatico senza cuore, pronto a sacrificare le vite dei suoi compagni e compagne (vedi foto in fondo), commentando “embé? cazzi suoi”. Il figliolo è idealista e ci rimane sempre male. Col dipanarsi della vicenda si verrà a scoprire che il padre è semplicemente una persona di buon senso, e per dimostrarglielo il figlio gli farà una sorta di eutanasia che più telefonata non si può. Fine del contrasto generazionale, Bildungsroman accomplished, rito di passaggio, risoluzione cruenta dell’Edipo – con in più questo messaggio accettato in toto, che chi crepa se lo merita. Ah, il darwinismo sociale! Ah, il presupposto filosofico/umanistico di liberismo e capitalismo! Insomma questo Sanctum starebbe bene nella sezione Fascinema, e te lo fa capire in modo da non sbagliare, un po’ come quando vai dall’oculista e ti dice “leggi qui” indicandoti una A alta mezzo metro.
DONNA – contraltare dell’uomo dai tempi della Creazione. Sanctum si piega malvolentieri alle Quote Rosa imposte dal politicamente corretto e presenta due personaggi femminili di rara idiozia che fanno con cura tutte le scelte sbagliate possibili, vanno in panico nel momento peggiore, non si capisce cosa ci facciano lì quando è evidente che starebbero meglio a casa a fare le pulizie. E siccome non fanno nemmeno vedere le loro dolci nudità, mi chiedo perchè Grierson non abbia preferito attaccare un uccello a tutto il cast e trasformare Sanctum in un quello che sarebbe stato un grandioso trionfo di bromance. Ah, forse perchè non voleva candidare il film anche per Frocinema; se no ci si confonde.
AMBIENTE – ovvero: esteticamente Sanctum funziona? Sì, è bellissimo. Anche sullo schermino in 2D, per cui se non avesse un messaggio del tutto imbecille tornerei a guardarlo all’IMAX.
DVD-Quote:
“Bellissimo ma imbecille. Come tanti uomini, d’altronde.”
Che perla, meglio non vederlo :)
“Bellissimo ma imbecille. Come tanti uomini, d’altronde.”
Lol :D
3d inutile, soporifero… a volte mi toglievo gli occhialini e si vedeva lo stesso mentre lo avevano pubblicizzato come tecnicamente simile ad avatar…
un “meh” da manuale (perchè lo recensite solo ora, che è uscito da tipo 18 anni?)
sembra uno di quei film scemi che fa mediaset la domenica pomeriggio…a cameron il 3-D ha propio fottuto il cervello…
So che la seguente affermazione sarà una ferita, un pò come propagandare il diritto al suicidio ad una riunione di CL, ma : the Descent è una cagata pazzesca. Resa ancora peggiore dal livello penoso dei dialoghi (avessero parlato meno) e da una idea semplicemente idiota (fighe si calano in una caverna molto buia e profonda ?).
È per questo motivo che, con viva e vibrante soddisfazione, mi accingo a vedere Sanctum, aspettandomi un gran bel film.
Cicicicici :)
Credo che sanctum sia nel senso di luogo inviolato, inaccessibile. Sai, sono il noiosissimo latinista della volta scorsa…
Ne avevo parlato quando era uscito al cinema in 3D, se qualcuno avesse voglia di leggere 2 parole sulle 3 dimensioni, critiche per altro.
Ah, sì, sanctum sta per santuario ;-)
La voglia di lasciare 10 eu per questo film sono alquanto improbabili.
@Chiasmo e Inquietudine: verissimo, santuario inviolabile etc. ma sbaglio o in Sanctum non c’e’ la minima ombra di sacralita’ o almeno di solennita’ in vista? Pensate cosa avrebbe potuto tirare fuori uno Herzog in acido dalle premesse di ‘sta minchiata! Allora si’ che sarebbe stato davvero Sanctum…
Credo che la sacralità dia data dalla poesia su Xanadu…
@joe: ottima osservazione! Certo Frank intende paragonare la meraviglia delle caverne a Xanadu. Pero’ a mio personalissimo parere, nonostante gli sforzi di Roxburgh la sequenza della poesia viene blasfemizzata da quel faccetta di cazzo di Rhys Wakefield, che ripete i versi di Coleridge come se leggesse la lista degli alcolici alla festa del liceo…
@harry
ti meriti un santuario daind un muss!!!
@harry
ti meriti un santuario daind u muss!!!
sì ma quando si fuma con Pisapia bisogna sempre dirgli “oh, hai mangiato pollo?”
@vinx eh?
Visto anche questo al cinema,non ricordo se in 3D oppure pagando una cifra più onesta.
Questo film è una (mediocre) scusa per far vedere Very Good Looking People in tute aderenti.
E contemporaneamente piazzare immagini del National Geographic.
Non so se sono d’accordo sulla lettura socio-politica del film…il personaggio interpretato da Ioan Gruffud sembra proprio essere una sorta di critica a certe figure che sono espressione del capitalismo,in questo caso della tipologia “c’ho li sordi e posso fa tutto”.
In verità sembra più un metaforone su un ambiente-sistema costrittivo che impone delle regole all’individuo,riferibile sia ai così detti governi “rossi” filosovietici,ma anche a quelli di stampo conservatore che si sono instaurati nel mondo negli ultimi (circa)10 anni,molto più subdoli perchè si ha tanta scelta per i cereali per la colazione,ma niente diritti civili.
E niente eutanasia,altra cosa che va contro la chiave di lettura “fascinema”,tra l’altro.
A me sembra solo che per mettere insieme il film abbiano infilato cose a caso,senza badare a possibili chiavi di lettura,ma solo all’unico filo conduttore:la morte di gente inerme davanti alla natura,che non si vendica,ma fa solo quel cazzo che le gira a lei.
PS
Dannata festa delle medie!
@stanley
forse non ho capito, ma intendevi un santuario nel muso ? nel caso, ringrazio.
@vinxino
ma è vero che Pisapia ha pisciato sull’Imax gigante di Londra ?
@harryuccio vero. Tra l’altro lui è uno di quelli che al cinema arriva 20 minuti dopo l’inizio della proiezione e ti fa alzare.
Ma chi è il coglione che ha fatto sta recensione ahahah