Torniamo in Australia, la nostra amata Australia, però stavolta senza pipponi che non ne ho voglia. La storia di The Tunnel, in breve, è questa: i regaz della produzione e il regista, Carlo Ledesma, hanno voglia di far robe rivoluzionare, passano una notte a pensarci e all’alba uno dice “Distribuiamolo in torrent, legalmente!”, seguono applausi e versi di stupore. Alchè il problema: dove trovare i soldi per produrre un film e distribuirlo (anche) gratis. Passata un’altra notte altra idea “vediamo il film frame per frame“. Altro stupore. Cesella cesella con le offerte da internet tirano su abbastanza soldi da girare il film professionalmente, distribuirlo in DVD e metterlo aggratis su BitTorrent. Forse non riusciranno a cambiare le opinioni dei grandi distributori ma intanto un applauso se lo meritano. Ora vorrete sapere di che razza di film si tratti, ma non so se voglio diverlo. Perchè ha quella soluzione là. Proprio quella. La troupe televisiva, i giornalisti, l’indagine per il servizio… le telecamere… eh, porca troia, il fastidio.

Ve li ricordate i pompini verdi di Paris Hilton?
Però, c’è un però. A fare un po’ il diverso ci prova e pure ad introdurre qualcosa di nuovo. A differenza di tutti gli altri infatti The Tunnel viene impostato come un vero e proprio documentario fatto e finito con tanto di interviste ai sopravvissuti e diverse fonti video (tipo le telecamere di sicurezza). La prima parte (TRENTAMINUTICIRCA) è tutto un gran spiegone sui motivi che hanno spinto la troupe di giornalisti a infilarsi nei tunnel sotterranei di Sydney a cercare barboni, che non ve lo sto a spiegare perchè è complicato, lungo e mi son cadute la palle capendolo, e un’introduzione dei personaggi piuttosto efficace: lei è una rompicoglioni che vuole la notizia a tutti costi, uno è innamorato di lei e gli altri due la sopportano poco. Si vede che si sono sbattuti per costruire la giusta tensione all’interno del gruppo e ne siamo felici, se c’è una cosa snobbata un po’ troppo spesso è la caratterizazione dei personaggi. Tipo la giornalista di [REC], vi ricordate qualcosa di lei? No. L’operatore, chi cazzo è? Boh, perchè non ci spiegano un cazzo, ma tanto il punto del film è un altro quindi chissenefrega, qua invece il rapporto tra i protagonisti è fondamentale, anche perchè leva quello e ti ritrovi con quasi niente in mano. La seconda parte invece è quella figa, con telecamere e telecamerina in mano giù nei tunnel tra i brutti rumori. Una roba così claustrofobica da ricordare le ben più memorabili caverne di The Descent. Dato che soppiamo già chi sopravviverà si perde un po’ di sorpresa nel vedere qualcuno fare una brutta fine, ma se non altro si possono far partire diverse scommesse con gli amici su come e quando gli sventurati moriranno. Il cinema sostiene il gioco d’azzardo. Comunque, man mano che la situazione si fa sempre più grave e ci si rende conto che qualcosa là sotto non va gli spazi si riducono sempre più e i rumori si fanno più forti. Bravi tutti in questi momenti: tecnico del suono, direttore della fotografia, attori, regista, catering, quelli che attaccano le cose ai muri. E’ tutto molto convincente e un po’ di ansia la fanno pure venire, anche se speravo sempre che in qualche galleria trovassero una banda di barboni indiani a ballare sopra gli elefanti ma come al solito chiedo troppo.

Questa è una metafora.
Però, c’è un altro però. Perchè gli altarini alla fine dei conti si devono scoprire, perchè un bel gioco dura poco, perchè c’è un mostro di mezzo, se ne parla per 40 minuti e sembra pure piuttosto figo. Mi tocca fare uno spoiler, ma non posso esimermi: il mostro c’è ma non si vede. O meglio, si vede male per tipo 40 secondi totali. Bestemmiate voi per me che qua è meglio contenersi? Grazie. Posso capire il low budget, capisco tutto, ma andava tutto così bene. Mi hai fracassato i coglioni all’inizio ma che importa? Poi ci hai dato dentro, mi hai dimostrato di saperci fare, mi hai fatto quasi paura, hai tirato fuori i coglioni, i suoni minacciosi, la claustrofobia, cazzo, LA CLAUSTROFOBIA. E’ difficile gestirla, sai? E tu ce la stavi facendo, e hai tirato in mezzo il mostro, e ci hai fatto incuriosire a tutti, e chissà cos’è, chissà che fa, chissà perchè, e poi? Il film finisce e tu non ci hai detto una minchia. Neanche uno spieghino, neanche un cartello, neanche lo schizzo di un pazzo al manicomio. Ma senti un po’, io il progetto indipendente te lo appoggio tutto, esorto tutti i lettori a scaricare il film, ma cazzo mi costringi a finire l’ennesima recensione con quella parola là, perchè se insisti con la minaccia paranormale allora me la fai vedere sta minaccia paranormale, me la fai vedere in faccia, inutile che te la tiri che stai facendo la storia del cinema se poi non lo fai bene. Capito, stronzo?
DVD-quote:
“Sei punto zero, ma sei anche uno…”
Jean-Claude Van Gogh, i400calci.com
visto ieri…
mah sì ok la claustrofobia, ok il vedo e non vedo del mostro… ma cazzo se mi dici all’inizio chi sopravvive e chi muore io mi rompo i coglioni comunque. vi faccio un esempio: in the last exorcism il finale in cui muoiono tutti è una cagata pazzesca, ma almeno all’inizio non ti dicono che sono crepati tutti nella messa nera e lascia spazio per varie soluzioni. qui se il fatto non è successo davvero non suscita interesse… vabbè comunque lode a ‘sta gente che ha tirato fuori qualcosa e ce lo ha fatto vedere aggratissss
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“Ollellè Ollallà Faccelo Vedè, Faccelo Toccà !”
Ironia Demenziale a parte non capisco perchè insistano ad inserire (presunti) Mostri all’interno di pellicole Indipendenti\Low Cost se non si possono permettere dei Costumi\CGI decenti.
Cazzo potevano fare che la Troupe venisse attaccata da un Branco di Clochard Idrofobi\Cannibali e da li vai di Torture Porn e Critica Sociale con i Barboni costretti all’antropofagia dalla Miseria.
Mmm quasi quasi, ci butto giù uno Script …
“Tipo la giornalista di [REC], vi ricordate qualcosa di lei? No.”
Oh Jean Claude: se ttu sse’ buho dillo.
Sì, dovevo scrivere: vi ricordate qualcosa apparte le tette?
“Cercare barboni e trovare la morte” mi ricorda Hard Target :P
@cleane: aka “Cacciare barboni e trovare Van Damme col Mullet”
Recensione incazzosa per il nostro Van Gogh. Nanni, la prossima volta gli diamo un bel film, di quelli che si pagano.
Ho visto stò film un paio di giorni fa e devo dire che ci sono rimasto di sterco equino pure io per il fatto che ci hanno tenuto nascosta l’identità del mostro di turno…cmq l’ho trovato un ottimo prodotto, ci sono film horror ultra pompati che non trasmettono 1/10 della tensione che trasmette The Tunnel. Compresi i primi 30 minuti :D
almeno succede qualcosa. c’è chi ha fatto soldi con sti prodotti sia non facendoci vedere un cazzo sia non facendo succedere un cazzo. ogni riferimento a paranormal activity è voluto.
Ricorda un pò CHUD.
Visto or ora. Beh per lo meno il mostro si vede. Anche se tantissimo, troppo resta un mistero. Ma io trovo più interessante il mostro che il gruppo di giornalisti che schiamazza, o si intervista a spezzoni lungo la durata del film. Conoscere i personaggi? Mah, a me va bene che siano bravi attori, che ci sia una storia dietro, ma che se la debbano menare per tutto il film no. Magari prima, magari dopo, ma non in mezzo, spezza veramente. Gli attori non mi hanno colpito troppo, ma forse è anche perchè non mi piacevano gli intermezzi intervista.
Con un mostro così e i tunnel sotterranei poteva essere un capolavoro, specialmente con più mezzi a disposizione, ma già così cmq non è affatto tutta colpa del budget.
Spoileroni vari.
Il mostro si direbbe umanoide, con vista notturna, gli occhi brillano. Ha paura della luce, è veloce, forse ha poteri telecinetici da quanto è veloce, è molto forte (spezza colli, tira gente e spacca carne con facilità). Il volto è defilato, sembra quasi un alieno, è molto silenzioso e non ho capito bene che suono dicono di sentire ogni tanto, io l’unico suono che ho sentito a parte tipo un rumore di fondo indistinguibile è il suono del tipo che muore per primo. E si poi in una parte sembrava che bisbigliasse qualcosa di incomprensibile. Stacca gli occhi. Probabilmente si nutre dei corpi umani. Un mutante, un alieno (magari finito li in qualche modo, perso, che muore di fame, si mette a mangiare umani) o semplicemente un mostro poppato da chissà dove. Parecchio vampiro vecchio stile cmq, il che cmq mi ha rinfrescato un pò dai vampiri ciucciacazzi che van tanto di moda. Sembra essere a suo agio nell’acqua, può darsi che ci sia una qualche connessione col lago. Non m’è piaciuto che, nel tentativo di risalire, si imbattessero sempre più nell’habitat del mostro. Mi pareva più sensato che, dovendo stare lontano dalla luce, cercasse di stare più in profondità, quantomeno a livello di tana, pur tenendo la zona di caccia più ampia.
Usando il tuo linguaggio:che recensione di merda! Odio le recensioni aggressive fatte con linguaggio scurrile ecc..appaiano poco professionali e poco credibili. In più chi la scritta appare come il dio del cinema che sono sicuro gli metti NA telecamera in nano non sa fare un cazzo (ecco qst commento lo scritto a stile tuo u_u)