Il fatto è questo: Phobia 2 uscirà nelle sale italiane, o forse è già uscito. Phobia 2 è un film horror TAILANDESE. Dovrebbe essere distribuito dalla Wave Distribution, la stessa di The Shock Labyrinth: Extreme 3D, ma naturalmente non c’è scritto un cazzo da nessuna parte. C’è chi dice 24 Giugno, c’è chi dice 1 Luglio, il sito dice che non lo aggiornano da 2 mesi, io dico che ho cercato su google e indovinate che ho trovato? Un cazzo. Con tutti i cazzi che trovo dovrei aprire un sexy shop. Per fortuna è passato al Far East Film Festival l’anno scorso, e io c’ero, e quindi l’ho visto, e la Wave Distribution può un po’ pupparmi la fava. No scherzo, li ringraziamo che almeno ci hanno provato a farcelo vedere al cinema, poi magari non s’è le comprato nessuno ma do per scontato (leggi: spero vivamente) che abbiano fatto il possibile. Ma cos’è Phobia 2? Ste domande, lettori, ste domande. Come già detto è un film horror TAILANDESE, è strutturato in cinque episodi sconnessi diretti da cinque registi diversi dai nomi impronunciabili ed è il seguito di Phobia, o 4bia, che di episodi ne aveva quatto ed erano connessi. Spazia tra diversi sottogeneri, dai fantasmi alla commedia, con un approccio sempre piuttosto convenzionale, ma neanche così tanto, anche se effettivamente sa tutto di già visto. Ok, scusate, l’ho visto più di un anno fa e ho fatto una revisione a 2x per sicurezza cinque minuti fa, cercherò di chiarirmi le idee facendo un diligente commento per ciascun episodio in ordine di apparizione (e quasi assolutamente spoiler free).
Novice di Paween Purijitpanya
Il ragazzotto qua sopra ha fatto il furbo in motorino lanciando pietre alle macchine per poi derubarne i passeggeri, ha evidentemente ammazzato qualcuno e la mamma lo ha mandato in castigo dai monaci buddhisti. Questo spiega la pelata, lo sguardo basso e crucciato e la maglietta anarco tamarra. Poi durante il ritiro spirituale succedono robe strane coinvolgenti miti, leggende, piatti che non cadono, formiche e gente gigante. Tutto gira un po’ intorno alla credenza popolare che il Karma non ti si schioda dalle palle neanche se lo gratti via con spugne di diamante, che se lanci una pietra questa prima o poi tornerà indietro, che se parli male di un film questo prima o poi tornerà con un sequel ben peggiore, che se ti tagli i capelli prima o poi questi taglieranno te e via dicendo. In questo caso il Karma è un coso gigante, gigante come i sensi di colpa del ragazzo che concluderà un climax devastante urlando MAAAAMMAAAAA al telefono. Ok, la premessa era buona, la regia è figa e certe trovate visive meritano, ma il ritmo è talmente lento che finisce per essere una gran noia. Peccato, Paween, you fucked up, AAAAAAAAAAAAHHHHHHHHH!!!!!!!
4.9
Ward di Visute Poolvoralaks
Un ragazzino si schianta in motorino e finisce in ospedale, la prima sequenza è un montaggio incrociato tra i dettagli delle ruote di una barella sfrecciante tra le corsie di un ospedale e il rombo del motorino schiantatosi. Dopo la noia di prima questa è adrenalina pura, è vita, è gioia, è 10.0. Volete vedere che il nesso tra gli episodi sono i motorini? Comunque, il ragazzo sta circa bene ed ha solo mezzo Murano incastrata nelle gambe, viene piazzato in una traquilla stanza con tizio in coma irreversibile di fianco. Tizio in coma è pieno di tatuaggi tribali, scritte e quant’altro e riceve regolari visite da loschi tipi che fan discorsi tipo “Non è il momento di lasciarlo andare” “No, aspettiamo il solstizio d’estate per sacrificare la sua iguana bicentenaria” “Guarda che parlavo di farlo andare in bagno” “Ah”. Durante la notte succedono robe un po’ inquietanti e alla fine finisce l’episodio e mica ve lo sto a raccontare. La menata è che punta tutto sugli spaventerelli, uno dietro l’altro senza tante pause, ma sono talmente assurdi da cadere regolarmente nell’esilarante involontario e salvare un corto che altrimenti sarebbe un po’ una noia. Non come quello di prima, anche perchè dura sensibilmente di meno, ma comunque una noia. Visute Poolvoralaks campione mondiale di comicità involontaria, che con un nome così, voglio dire, che t’aspetti?
6.1
Backpackers di Songyos Sugmakanan
Zombi! Che corrono! Veloci! Un sacco di zombi! Casa dolce casa, finalmente una vera chicca. Parte un po’ lentino con una coppia giapponese costretta a fare autostop che finisce su un camion dal conducente meno raccomandabile dell’universo. Avete presente la grossa scritta V’INCULO? Ecco, lui ce l’ha appesa in fronte.Tutta la faccenda del forse abbiamo fatto una cazzata e l’incomprensione linguistica è gestita benone, poi succede una roba che non vi dico e tricche balacche arrivano GLI ZOMBI. Come suggerito prima siamo dalle parti di 28 Giorni Dopo con gente putrefatta ma tipo incazzatissima che corre verso di te con la sola voglia di aprirti a metà e brindare alla tua morte, e io li amo. Alla follia. Non si può resistere agli zombi che corrono, quelli che vanno lenti sono una sola, voglio dire, li scansi veloce, ma questi? Questi ti corrono dietro mentre scappi in camion, rendiamocene conto (però lasciamo perdere quelli di Snyder, ok?). Che a quanti sono non ci ho fatto caso ma magari sono pure ventotto e potrei amare l’amico Sugmakanan, probabilmente gli altri suoi film sono una figata uguale e mi cospargo il capo di budella per non averne visto neanche uno.
7.8
Salvage di Parkpoom Wongpoom
Allora, questo è brutto come la battuta di cui sopra. Non solo brutto, pure inutile, eppure la premessa non era delle più malvage: una tizia rivende come nuove macchine incidentate e riparate, una sera perde il figlio nel gran parcheggio e i fantasmi delle persone rimaste uccise in quelle macchine iniziano a perseguitarla. OK messa così fa cagare pure la premessa. E’ che non succede nulla, è lento, lungo, lei è odiosa apposta e in quanto tale sta sul cazzo ma non nel modo giusto a la Drag Me To Hell e mentre se la cammina tra le macchine e i fantasmi appaiono ci sono i soliti spaventerelli che fan cadere le palle e non fanno ridere. Lo sapete cosa fa ridere? Il regista si chiama Parkpoom e il corto è ambientato in un parcheggio. AHAH, AHAH, AHAHAHAHA.
1.9
In The End di Banjong Pisanthanakun
Ed infine il colpo di genio, la commedia horror meta. META! Tre nerd filmakers già visti nel primo Phobia stanno girando il sequel del film che stavano girando nel primo Phobia e Charlie Kaufman vi è appena esploso in faccia, il fantasma del film nel film sembra essere un vero fantasma o forse no è solo l’attrice un po’ cagna. Fa riderissimo ed è tutto basato su twist stupidi ma sotto sotto intelligenti e migliori di quelli pensati per essere seri davvero. E’ anche l’unico episodio ad essersi beccato dei sani applausi spontanei che magari non vuol dire molto ma invece vuol dire un sacco. Sapete che vi dico? Invece di stare a scrivere minchiate ve lo faccio vedere subito. E il regista di chiama BANJO(ng).
9.0
DVD-quote:
“Un’onesta media del 5.94”
Jean-Claude Van Gogh, i400calci.com
L’ultimo episodio spacca parecchio, strano, solitamente gli asiatici quando vogliono far ridere ti viene da ammazzarli male, qua invece…
La parte degli zombie merita pero’ sa troppo di cosa già vista 1000 volte che non aggiunge assolutamente niente. Peccato pure per i sottotitoli in thai, credo.
Spoiler free nel senso che gli spoiler sono gratis?
Adesso arriva uno a caso a romperti i coglioni e dirti che e’ tratto da un fumetto :-D
Mi ricorda vagamente un altro film Thai con 4 storie autoconclusive di fantasmi di cui l’episodio migliore era appunto l’ultimo ed era da ridere, a differenza degli altri che erano inguardabili, non credo fosse 4bia.Ricordo che c’era anche un episodio di una discoteca che andava in fiamme..
A parte questo In the End spacca!
Bel film…l’avete visto adesso? State messi male per essere cosi indietro.
Bravo tu che lo hai visto prima di tutti!
Bravo!!!
Esce nei cinema in questi giorni e per questo ne abbiamo parlato.
brutto come il primo. ho detto tutto.