Mi chiamo Wim Diesel e odio i film di guerra. Non tutti. In realtà non ne odio quasi nessuno, però mi dà fastidio mettermi a guardarli perchè so che i film di guerra si concludono con un sacrificio umano e/o il rifiuto delle armi come categoria dello spirito e non ne ho voglia. Odio i war movie perchè war movie è un ossimoro. Il cinema è il luogo in cui butti a terra una mina antiuomo per stare bene e poi vai a mangiare il caciucco con la tua bahllotta di amici fighi e la neo-fidanzata con le labbra galleggianti e il cinema di guerra è la negazione di questa cosa.
Ok, la storia di oggi è che Renny Harlin è in botta col war movie. Mentre 12 Round era ancora in giro per le sale si era sparsa la voce che il suo prossimo progetto sarebbe stato un film sugli eventi che avevano portato al conflitto russo-georgiano del 2008. Io, non so perchè, avevo capito che sarebbe stato un film di una noia mortale ambientato nelle stanze del potere con primi piani del presidente georgiano che cerca di battere il record mondiale di facepalm all’ora, stile Thirteen Days coi nomi più complicati e senza Adlai Stevenson. Presente, no? Film di menare il can per l’aia.
Non è così. 5 Days of War è un film di guerra vero, nel senso che la gente s’ammazza e tu ci stai male e quasi tutto il tempo passa in giro per campi polverosi o stamberghe distrutte dalle bombe con del sangue umano sul volto . Non è facilissimo dire cosa unisca 5 Days of War a qualsiasi altro film della sua carriera, a parte la mano leggera e l’impostazione tendenzialmente pro-suspense. Poichè di film di guerra io ne so poco, vi racconto un po’ di cose che succedono, non necessariamente cose importanti all’interno dell’economia del film o nel discorso più generale su cosa siano la guerra, il cinema o il cinema di guerra.
1 nel riportare correttamente i fatti è importante conoscere le funzioni CTRL-C e CTRL-V. Per dire, il presidente georgiano si chiama Saakashvili.
2 il presidente georgiano, tra l’altro, è Andy Garcia. Lasciamo stare il fatto che l’ultima volta che l’ho visto Andy Garcia se ne stava a Sanremo dietro a un pianoforte mentre parlava bene dell’Italia e cantava una canzone su Cuba, uno dei cinque-sei momenti più difficili da accettare nella TV italiana di ogni tempo. Ma a parte questo, il ruolo di Andy è sostanzialmente quello di incazzarsi in inglese maccheronico dicendo cose tipo OH THANK YOU AN EMERGENCY MEETING. LET’S BRING COCKTAILS. LET’S CELEBRATE. MEETINGS. NO MORE MEETINGS. Il tutto senza stropicciare la cravatta.
3 Gli altri attori sono quasi tutti gente sconosciuta o presa a prestito dalle serie o semplicemente decaduta per vent’anni e ributtata davanti ad uno schermo per permetterci di farci domande su quale sia il senso della vita, tipo Johnathon Schaech (io personalmente l’avevo lasciato giovanissimo e fichissimo su Doom Generation, ora me lo ritrovo quindici anni e duecento film dopo nel ruolo di eroe e persona bella). Però sono gente mediamente figa che sa mediamente fare il proprio lavoro. Il mio preferito è Richard Coyle, che IMDb mi suggerisce essere quello che faceva il fratello grande in Prince of Persia ma che più in generale sembra il nipotino di Andy Serkis.
4 Il Soldato Ryan ci ha devastato un po’ a tutti. Prima del Soldato Ryan i film di guerra erano giocati più che altro sull’ambientazione e sulla psicologia dei personaggi. Da lì in poi sono diventati dei carnai girati con la camera a mano e basati sul sacro principio secondo il quale l’implicito messaggio pacifista è tanto più incisivo quanti più cadaveri o moncherini compaiono. Da questo punto di vista il film di Renny Harlin è una soluzione di compromesso: ci sono i moncherini e i soldati cosacchi che si fanno la foto con il puppy dog sopra una famiglia sgozzata con la famiglia che piange, ma la messinscena ha (ehm) una sua personalità ben distinta, molto più diretta e americana e figlia di un Peckinpah. Schizzi di sangue a buttare, qualche ralenti, niente videoclip, niente finta pellicola ingiallita. Rispetto alla media dei film di guerra attuali sembra di essere tornati a scuola ed è una FIGATA.
5 Ci sono ragazze. Le ragazze sono protagoniste dei film di Renny Harlin anche prima di Geena Davis: sono sinonimo di eroismo da gente comune con mezzi limitati, TANTA BOTTA e capelli sempre a posto. In questo senso la protagonista assoluta del film è Emmanuelle Chriqui, una specie di diva della nouvelle vague sbattuta dentro un conflitto sanguinosissimo in jeans e giubbino di pelle immacolati dall’inizio alla fine della sua parte. Le ragazze di contorno comunque non sono mica da meno: la mia preferita è una tizia che fa una parte simile a quella della sorella di Madeleine Stowe nell’Ultimo dei Moicani (non parla, ha sempre quest’aria da che ci faccio di preciso in questo film e a un certo punto muore), ma c’è anche Heather Graham e una fotografa DURISSIMA che sembra saperne di guerra più di tutti i soldati e i giornalisti maschi che girano per il fronte durante tutto il film.
6 Voglio vivere abbastanza a lungo da riuscire a vedere un film girato in America CON personaggi russi ma SENZA Rade Serbedzija, giusto per sapere che effetto fa.
7 Se l’obiettivo di un film di guerra è farti venire il magone e chiederti che senso abbia tutto quello che stai guardando, 5 Days of War è un buon film di guerra. Lo è anche se uno guarda alla qualità delle scene di guerra, lo è anche se uno guarda ai costumi e alle ambientazioni e a tutte quelle robe da fan dei film.
8 Val Kilmer è DIO. Appare in due scene in un ruolo sostanzialmente inutile MA con capelli lunghi e/o peso corporeo immutato rispetto alle ultime apparizioni e/o in una vasca piena di bollicine senza nessun motivo. Per capirci:
9 L’unico vero scivolone del film è il momento di denuncia finale, prima dei titoli di coda. Il resto è tutto BOTTA.
10 Secondo la trama del film, che si concentra sulle ragioni della Georgia, il primo ministro italiano non ha avuto quel che si dice un ruolo centrale nella risoluzione del conflitto. Tra l’altro ho letto da qualche parte che il presidente CTRL-V questa cosa del ruolo del primo ministro italiano ce l’ha sul gozzo.
Il film per ora è uscito in Gran Bretagna e basta, negli Stati Uniti si farà qualche sala ad agosto. Da noi suppongo sarà buono per il 2014. Qualcuno ha ventilato il titolo alternativo 5 Days of August, ma forse è tutto troppo Zooey Deschanel. Ciao ciao.
Ero proprio li’ che pensavo “sai quale altro Dio dell’action anni ’90 avrebbe bisogno di una sottospecie di Hurt Locker per rilanciarsi a modo? Renny Harlin”
non sono d’accordo, come sai. Renny Harlin non s’è mai piegato. 12 round è un capolavoro. (o no)
AAAAAAh.
Manca la DVD quote.
Suggerisco: “Il presidente Ctrl+V ha amato questo film”
“…si concludono con un sacrificio umano e/o il rifiuto delle armi come categoria dello spirito e non ne ho voglia”
MAESTRO. ILLUMINATO. IMMENSO.
Lo dico io che i regaz dei 400 sono la banda del parchetto che avrei sempre voluto, questo si che è l’unico posto al mondo insieme ai giornali zozzi dove i miei pensieri hanno finalmente forma. Ave.
Ma per wal kilmer avranno usato una controfigura o lo hanno fatto esplodere sul serio…?
@wim: eh ma porca vacca, li’ e’ stato frenato e non poco da John Cena, la gente lo deve notare, devono dargli in mano uno Statham a caso da girare in tre mesi e poi correre d’urgenza sul set di Expendables 2 a licenziare Simon West (che cmq poteva andare molto peggio)
TU SEI UNO STRONZO, perchè avevo smesso di aspettare un nuovo Driven da pochissimo e ora ci sto ricadendo dentro.
RENNY HARLIN FOR EX2!
Più Val Kilmer grasso ehm.. bolso e in difficoltà per tutti! A caso e mentre meno te lo aspetti. In genere condivido un pò sui film di guerra, pure a me han preso un pò alle palle e di solito non li guardo.
Vi prego accettate di recensire questo FILM:
Dreamland – La terra dei sogni che esce DOMANI nei Cinema…
http://youtu.be/-OsuchUxzdc
Almeno guardate il Trailer, se poi non vi va, lo accetto.
Ne ho bisogno. Ne ho bisogno!
Richard Coyle è DIO IN TERRA. Lo adoro da quando da solo reggeva tutta la baracca della sgangherata sitcom britannica softcore “Coupling”. (difatti andato via lui, tutta la baracca è crollata).
Prego di far partire l’Ampex:
http://www.youtube.com/results?search_query=coupling+jeff&aq=2&oq=coupling+
Ma non è che poi è la classica puttanata degli americani russi = cattivi georgiani = buoni? Perchè i russi non fanno film sull’iraq :) Film rischioso.
@phoenix – non la butterei sul risvolto ideologico però.
6 Voglio vivere abbastanza a lungo da riuscire a vedere un film girato in America CON personaggi russi ma SENZA Rade Serbedzija, giusto per sapere che effetto fa.
AMEN. Che poi mi sta pure simpatico, però mobbasta.
Il poster è in georgiano, non thailandese…
Rainer Werner: GIGGLE LOOP.
Se cercate un film di guerra carino (che non dovrebbe avere i difetti menzionat da wim) c’è L’ultimo re di Scozia che non è male, negri che si ammazzano a cazzo, dove ho visto una cosa che non ho mai visto in nessun altro film. E c’è Forest Whitaker. E indovina chi altro c’è. X-men…
M’è venuta voglia di rivederlo.
Phoenix: forse volevi dire “X-men appeso ai ganci come L’uomo chiamato cavallo”.
(A me non garbò, ma ti accetto incondizionatamente.)
@Dolores C’è il tipo che fa Xavier da giovane di x-men first class, James McAvoy (che farei senza imdb… beh, wikipedia), è il protagonista (fra l’altro rivedendomelo me lo ricordavo meno stronzo). No non i ganci. NON LEGGETE SE VOLETE VEDERVI IL FILM, SPOILERO SPOILERO CAVATEVI GLI OCCHI. L’inversione di braccia e gambe. Dovrerbbero metterla più spesso nei film ma forse solo gli africani c’hanno sta fantasia. FINE SPOILER, POTETE RIMETTERE GLI OCCHI NELLE ORBITE.
Cristo, allora perché io mi ricordavo I GANCI? Perché? WHAT’S WRONG WITH MEEEEEEEEE.
Un film antirusso coi Russi cattivi ma cattivi e brutti brutti brutti eh che a confronto quelli di Rambo erano le Suorine del Divino Amore, con un budget di 12 milioni di dollari e ne ha incassati sui 300.000, fatevi conto quanti sono andati a vederlo. Parecchi meno della popolazione di Battipaglia al netto di eventuali frazioni.
Peccato perché non è nemmeno fatto male, solo che se il film te lo fai coprodurre da un tal Ministero georgiano (giuro) puoi capire l’obiettività dove va a finire. A paragone McCarthy era filorusso.
E se l’ha stroncato in questo senso all’epoca perfino la critica americana un motivo ci sarà.
Certo era epoca “pre-colpo-di-Stato-in-Ucraina”, ora magari urlerebbero al filmone.
E del fratello brutto di Legolas ne vogliamo parlare? :-)
Che tristezza povero Renny, quando ho letto che era lui il regista non ci volevo credere.