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Il Samurai Yamada: Cut Your Hair

Casanova Wong Kar-Wai
di Casanova Wong Kar-Wai | 19/07/201112
Gente non solo bizzarra ma anche cattivissima

Gente non solo bizzarra ma anche cattivissima

Mamma mia, la cattiveria dei giapponesi. Uno magari non è mai stato in Giappone e c’ha quell’idea lì del Sol Levante, costruita su anni e anni di “ho sentito dire che” e “ne ho letto sul sito del Corriere”. Avete presente? Dopo i tragici eventi di marzo, l’amico Freddy Nietzsche aveva scritto un bel post sull’argomento. Citiamo: “le mascherine, il sumo, le mutande in vendita, i samurai e i manga fanno parte di un corpus di luoghi comuni dai quali la stampa italiana non riesce a discostarsi“. E invece no, sostiene Freddy: “Sono diversi da noi, e noi siamo diversi da loro, ma i giapponesi restano persone. Soffrono, amano, si incazzano, manifestano, dicono stronzate, ciulano e muoiono“. Tutto vero. Supportiamo, sottoscriviamo, ci complimentiamo. Però poi uno passa la vita a vedere film orientali e i giapponesi ci fan delle figure veramente barbine. Dei super cattivoni! Mi ricordo per esempio Moon Warriors, filmone di Sammo Hung del 1992. Era Moon Warriors? Oddio, non vorrei confondermi con un altro di quel periodo, ma mi sa di no: era proprio Moon Warriors. Un giovane alto, bello, atletico, povero ma coraggioso, che di mestiere fa il fisherman in un fishing village pieno di cinesi buonissimi, si trova suo malgrado a dover combattere contro i giapponesi che vogliono conquistare la sua terra natale fatta di gioia e di speranza. E com’erano rappresentati lì i giappi? Dei mostri di rara perfidia e antipatia. Poi cito a casaccio l’estetizzante City of Life And Death di Lu Chan del 2010, di cui vi abbiamo anche già parlato all’epoca del Far East Film Fest del 2010 perché siamo gente sul pezzo. Lì si parlava del massacro di Nanchino e niente, si mostrava una lunghissima lista di orribili nefandezze commesse dai giapponesi nei confronti dei cinesi: bambini gettati dalla finestra tanto per, partite a calcio con teste di cinesi al posto della palla, donne stuprate a vanvera. Una roba difficile da vedere fino in fondo. E vabbeh, uno pensa: “la storica ed infinita rivalità cino-giapponese! Questi si odiano da una vita e i cinesi che hanno tanto sofferto si sfogano così, facendo questi film in cui i giapponesi – che sicuramente avranno le loro colpe – non ne escono per niente bene!”. E invece poi uno vede il thailandese Yamada: The Samurai Of Ayothaya, esordio di Nopporn Watin, e le cose stanno più o meno allo stesso modo.

No, per dire...

No, per dire...

E dire che il film si apre con la seguente didascalia: “Questo film e’ basato sia su fatti storici, sia sull’immaginazione dei produttori, per commemorare il 124° anniversario delle relazioni diplomatiche Thailandia-Giappone”. Vediamo in breve la storia. Siamo nel 17° secolo e il Giappone si espande verso il Siam, quello che oggi è la Thailandia per ragioni economiche e commerciali. Siccome, com’è noto da altri film, il giapponese appena arriva in una terra nuova comincia a fare le peggio cose e a comportarsi malissimo, i siamesi non sono per nulla amused. Anzi nottetempo entrano in un posto tipo giapponese con l’intenzione di uccidere quello che non ho capito chi fosse, ma era tipo un capo giapponese. Scatta una battaglietta tra i siamesi e i giapponesi. Apro la parentesi più importante del pezzo. I siamesi sono un perfetto mistone tra 1) dei pastori sardi + 2) Marek Hamšík coi baffi + 3) dei megahipster fotonici + 4) dei fisicati paurosi. Insomma, appaiono così.

Gioca con i 400 Calci: trova l'intruso!

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Io ormai mi sto specializzando in film di mazzate con i protagonisti dai capelli accazzo, ma qui la cosa è veramente inquietante. I siamesi, che – va detto – son dei megafighi, sono veramente tutti ugualissimi l’uno con l’altro e questa cosa che hanno i capelli tantissimo alla moda e i baffi a manubrio e che la prima volta che appaiono in balotta sembrano il Coro a Tenores di Neoneli, non può non scatenare la simpatia, l’umorismo e l’allegria. Comunque, torniamo alla storia. Giapponesi in Siam. Giapponesi cattivi, Siamesi poco amused. Siamesi che cercano il capo dei giappi. Battaglia Tenores vs. Samurai. Pari e patta. Ma la cosa grave è che il capo degli antipatici dei giapponesi se la prende con Yamada, il capo delle guardie del capo giapponese. Lo accusa di non saper fare il proprio lavoro e di aver messo a repentaglio la vita del capo con la sua inettitudine. E allora gli tende un terribile agguato nottetempo mentre egli è tutto ubriaco. Il capo degli antipatici scatena i suoi personal Ninja e ferisce a morte il povero Yamada. Ma, colpo di scena! Proprio mentre i terribili Ninja stanno per uccidere Yamada, quest’ultimo viene messo in salvo da una delegazione dei Tenores che, evidentemente usciti di fresco dal barbiere, passavano di lì. E i Tenores sono un po’ come Supergiovane: dove vedono ingiustizia, intervengono. Lì han visto mille Ninja contro un solo Yamada e sono quindi intervenuti. Risultato dell’incontro Sparuta Delegazione di Tenores Vs. 1000 Ninja : 150 a 0. Cioè, i Tenores son veramente di prima. A furia di gomitate in dalla fazza umiliano i Ninja in men che non si dica. Oh, dei Ninja, eh? Mica dei parvenu della botte qualsiasi. Battono i Ninja, si caricano in spalla Yamada e se lo portano a casa.

... Pauledda 'e Montesu preparan su pinutesu...

... Pauledda e Montesu preparan su pinutesu...

E poi mi sa che avete già capito come procede la questione. Yamada viene salvato dai fieri e buoni siamesi con le antiche medicine siamesi e, anche se è un nemico, lo ospitano tra di loro. Scopre che i giapponesi non han capito un cazzo e che la vera verità sta nella pura semplicità del villaggietto dei Tenores, dove tutto il giorno lo passi ad allenarti nell’antica arte delle gomitate in testa, a giocare coi bambini e a fare delle cose che hanno a che fare con l’agricoltura o coi pesci. Yamada insomma cambia in men che non si dica. Ma tipo veramente in meno di venti minuti di film, anche perché lo cura la bella del paese. E c’è questa scena in cui Yamada apre gli occhi, vede la bella del paese e capisci che sta pensando: “ma vaffanculo ad anni e anni di tradizioni, spade, samurai e palle varie! Io sto qui che magari scatta gomitino gomitino con questa!”. Un paio di dubbi gli vengono nel momento in cui incontra la sorellina della bella del paese: una bambina petulante che viene introdotta sempre da dei midi agghiaccianti e che scassa il cazzo con battutine, risatine e tanta tanta innocenza. Ma Yamada è anche costernato dal fatto che i Tenores menano come dei fabbri e lui, che è il capo delle guardie di quello lì che conta giapponese, da loro ne prende un sacco e una sporta. C’è la sequenza in cui per la prima volta Yamada fa il grande passo e decide di allenarsi coi Tenores. Sale, guarda male uno a caso (e si vede anche che pensa: “Usteria, son tutti uguali con ‘sti capelli e i baffi a manubrio!”), fa il gradasso, lo sfida e viene messo al tappeto da una mossa una. Tipo quelli che facevano i grossi con Bud Spencer e poi venivano storditi dal famoso pugno nella testa.

Che bella la bella del paese!

Che bella la bella del paese!

E allora, importante svolta numero due: Yamada si mette a voler imparare l’antica arte delle gomitate in fazza e dedica la sua vita alla salvaguardia del piccolo villaggietto. Diventa BFF di uno dei Tenores e poi va a combattere con i giapponesi che lo volevano morto. E tu, ma proprio tu, mi insegni che quando le cose si mettono male viene fuori il vero valore del guerriero, che sacrifica la sua vita per quella del proprio fratello, anche se esso non ha i baffi a manubrio e i capelli di Hamšík, ma c’è qualcosa di grande tra di noi. E in un tripudio di miccette, tutto finisce 97 minuti dopo nel modo più scontato e prevedibile possibile. Ma tu, ancora una volta, sei lì quasi con le lagrime. Cinema semplicistico e semplicissimo, ma onesto e piacevole. Peccato che le sequenze action siano tutto sommato molto poche e che il continuo contrasto rallentì/accelerate che sottolinea le mosse dei Tenores non sia il massimo della vita…

DVD-quote suggerita:

“Calcola che è tipo L’Ultimo Samurai. Con Hamšík al posto di Watanabe”
Casanova Wong Kar Wai, i400calci.com

>> IMDb | Trailer

httpv://www.youtube.com/watch?v=QTTgpTeb0Z8

Casanova Wong Kar-Wai
Autore del post: Casanova Wong Kar-Wai
"Maccosa!"
k

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12 Commenti

  1. Nanni Cobretti 19/07/2011 | 08:59

    Ci tenevo a far notare che per il pezzo in questione, alla faccia delle tagliole nelle tasche, ho ingaggiato appositamente una correttrice di bozze sarda (che ringrazio).

    Minchia che cattivi i giapponesi.

    Rispondi
  2. Uwe Pòl 19/07/2011 | 09:34

    sembra bellissimo! E che baffoni!

    Rispondi
  3. Adriano 19/07/2011 | 10:31

    Bel pezzo, ma volevo far notare che storicamente in guerra i giapponesi, fino alla seconda guerra mondiale, sono sempre stati effettivamente efferatissimi in guerra, massacravano e distruggevano tutto quello che incontravano… non è che erano alleati coi tedeschi nazisti così perché non avevano nulla da fare XD

    Detto questo il film voglio recuperarlo…

    Rispondi
  4. Phoenix 19/07/2011 | 10:53

    Diciamo che oggi come oggi sembra ridicolo che i cinesi si lamentino per le efferatezze delle altre nazioni. Sono cose di altri tempi cmq.

    Rispondi
  5. ratto felino 19/07/2011 | 11:54

    A proposito di Giapponesi invasori cattivissimi:

    “No chinese allowed”
    E il cinese spacca spezza il cartello con un calcio volante.
    Lacrime.

    Rispondi
  6. LiDongAn 19/07/2011 | 13:21

    Due anni fa, tra i film pompatissimi dalla propaganda qui in Cina, c’era la biografia di Max Rabe. Max Rabe era un tetesco, iscritto al Partito Nazionalsocialista, che appena si rese conto di quello che stavano facendo i giappi a Nanchino tentò di impedire le efferatezze dei militari del Sol Levante e salvò qualche migliaio di cinesi.

    I cinesi gli hanno dedicato una statua.

    Da qualche tempo a questa parte, però, la cinematografia cinese però può anche osare un po’ di più: un film recente racconta la storia del massacro di Nanchino dal punto di vista di un soldato semplice giapponese, che assiste alle atrocità degli ufficiali e vorrebbe impedirle, ma non fa niente perché è un soldato giappo e deve obbedire agli ordini. Qualcosa (pochissimo) sta cambiando, insomma, anche se poi basta un incidente come quello delle isole Diaoyu/Senkaku e scattano le marce nazionaliste da entrambi i lati (ovviamente fomentate).

    Ultima nota, anche se non ve ne fregherà una mazza: gli istruttori della palestra di muay thai sotto casa mia, tutti thailandesi, somigliano abbastanza a quelli delle foto sopra.

    Rispondi
  7. LiDongAn 19/07/2011 | 13:26

    Ah, e i cinesi li chiamano amichevolmente “scimmie”.

    Rispondi
  8. A.C. Picchia 19/07/2011 | 22:15

    La Sardegna ringrazia per le citazioni nella rece

    Rispondi
  9. Bobby perù 19/07/2011 | 22:15

    Me lo consigliate Man behind the sun III per una serata in famiglia?

    Rispondi
  10. Bobby Perù 19/07/2011 | 22:35

    ok il 4

    Rispondi
  11. elcritico 20/07/2011 | 10:48

    Vorrei aggiungere che uno dei tenores con i baffi è nientepopodimeno che Buakaw por Pramuk…uno di quelli che prima fanno il ballettino e poi menano come un fabbro
    http://www.youtube.com/watch?v=K_gx2QPcJT4

    Rispondi
  12. Michele Torbidoni 21/07/2011 | 17:22

    Casanova, ti amo moltissimissimo per questa rece.

    Un po’ perché mi sono pisciato sotto dal LOL e un po’ perché hai portato dei bellissimi colori, che danno una nota di allegria in questo mondo pieno di nebbia.

    Però, lasciatelo dire, se i ragazzi che non si lavano, quelli che scappano di casa e gli altri che si drogano e dimenticano Dio, fanno parte del tuo mondo … beh … fai un po’ te.

    Rispondi

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