House of the Rising Sun! Che titolo evocativo. Richiama quella vecchia canzone che tutti conoscono, che tutti imparano alla chitarra una volta che hanno assorbito a modo La canzone del sole e/o Wonderwall, ma che nessuno sa di chi sia. E siccome voglio iniziare la settimana dandovi fastidio, vi risparmio l’arcinota versione degli Animals e vi faccio sentire quella dei Muse:
httpv://www.youtube.com/watch?v=XtsmMCIfZzI
Mi sembra di vedervi mentre di colpo sputate il caffè contro il monitor. Sorry.
Torniamo a noi.
Con un titolo così evocativo, pregno di storia non solo della musica ma del folklore in genere, su cui sono stati fatti studi e controstudi, vi aspettereste un film serio, un drammone post-Katrina o almeno un noir coi controfiocchi. È persino tratto da un libro (che ignoro)! Sparate il primo protagonista che vi viene in mente. Anche voi ormai vi siete confusi con la canzone e avete pensato a Dave “Animal” Batista?
Vedete, qualche giorno fa sono arrivati dei buffi commenti da parte di un nostro giovane lettore occasionale che evidentemente stava cercando recensioni dei film del suo eroe Steve Austin e si è imbattuto nelle nostre. Ha letto le mie perplessità riguardanti la duttilità recitativa di Steve e, tramite salti logici di cui rimango tuttora all’oscuro, si è convinto che io odiassi il wrestling. A me la cosa ha fatto particolarmente male, perché non è affatto vera. Anzi. E nello specifico a Stevie ci voglio un mondo di bene e lo riconosco come uno dei personaggi più carismatici che la WWE abbia prodotto negli ultimi 20 anni. Peccato che abbia la versatilità di un paracarro e che, tranne il mitico Hunt to Kill e ovviamente The Expendables, i suoi film siano stati finora impresentabili. Credimi, piccolo lettore: sono il primo a dispiacermi. Ma amare non significa rimanere ciechi davanti ai difetti: al contrario, significa riconoscerli in modo che l’altro possa avvedersene e cercare di migliorarsi. Fidati, l’ho letto su un libro. O su un magazine di mia madre, non ricordo.
Di conseguenza, ho deciso di provare a dare una possibilità a un wrestler diverso per vedere che effetto faceva. Scartando quella boccia persa di John Cena, la scelta è caduta su Batista principalmente perché nel cast del film in questione c’era anche Amy Smart.
Ora, prima di passare ai lati positivi (spoiler: ce ne sono), liberiamoci di quelli negativi. Perché l’inizio era tecnicamente incoraggiante: Batista fa l’addetto alla security in uno strip club, che è l’unico mestiere che darebbero a uno grosso come lui se non fosse un wrestler. Poi però si scade nella serie di indizi che ti fanno capire che il ruolo originariamente non era stato per forza scritto per un tizio con un collo grosso come la ruota di uno scooter e i pettorali progettati con AutoCAD. Ad esempio:
- il personaggio di Batista, prima di fare il tizio della security, era un detective privato con storiacce poco chiare di corruzione alle spalle, che dove lo trovava il tempo per indagare tra una sessione in palestra e l’altra lo sapeva solo lui (o forse era proprio quello il motivo per cui si riduceva a farsi corrompere);
- la gente non è intimorita da lui e non si fa scrupoli a minacciarlo fisicamente anche se sono grossi sì e no quanto una sua coscia;
- il Dave scazzotta poco, e non le vince nemmeno tutte;
- si tromba Amy Smart (e fin qui forse è solo gelosia) stando sopra (qualcuno chiami un carro-attrezzi!!!)
Insomma, è un buon incrocio fra la sospensione-Schwarzenegger e un ruolo che in ogni caso andava bene al massimo per il Bruce Willis del ’93.
La trama vede il nostro protagonista, “Ray”, preso come ostaggio durante una rapina allo strip club in cui lavora. Il suo compito è quello di non creare casini, per cui non reagisce, accompagna i rapinatori con educazione, apre loro le porte, ripone le loro giacche nel guardaroba, serve da bere, chiede scusa per il disordine, cose così… tranne che uno di loro a un certo punto impazzisce lo stesso e inizia a sparare senza motivo, e nel trambusto fa fuori il barista che guarda caso era anche il figlio del padrone. Quest’ultimo ovviamente s’incazza duro e impone a Ray di cercare il colpevole. Ray risponde “uff” e poi lo fa.
E per la felicità di tutti i bambini, c’è da dire che contrariamente alle previsioni Batista è un attore molto più sciolto di Steve Austin e John Cena, e anche se da copione deve dire tante tante frasi (alcune difficili) se la cava in modo assolutamente decoroso. Al suo fianco Amy Smart fa fruttare il più possibile la sua aura leggendaria di “quella che ha fatto Crank“, e Dominic Purcell è un altro solido ed esperto caratterista a cui ci si può affidare ciecamente. C’è anche Danny Trejo, che dopo Machete è definitivamente salito di graduatoria e può permettersi di fare quello che fa vendere più copie se compare in locandina e nel film in realtà lo si vede per cinque minuti in cui tra l’altro ottiene di fare quello che gli pare a lui, nella fattispecie interpretare il capo dei capi ricchissimo e loschissimo che spende metà del suo misero screentime a trombarsi una stragnocca. Ma a trombarsela davvero, inquadrato, mica fuori campo come appunto in Machete. He’s living the dream.
Il film in sè non è assolutamente nulla di trascendentale, ma è uno di quei prodottini che si sforzano di rimanere professionali, di essere girati con decoro e modestia, di mettere il loro bel generico nu-metal di contorno senza esagerare, di non essere troppo scemi ed evitare gli strafalcioni più grossi e di tenervi svegli durante una di quelle serate in cui piove e non avete voglia di alzarvi dalla poltrona. Azzecca dei buoni momenti: tipo quando Ray fa le sue timide indagini e chiede le cose, e la gente dà per scontato che lui sia un poliziotto e inizia a rispondere poi ci viene il dubbio, chiede se è un poliziotto, lui arrossisce e dice “no” e allora cominciano a fare a pizze in faccia. E in Batista trova una star che regge il ruolo sorprendentemente bene, con umiltà e impegno, e si guadagna un ufficiale interesse per le sue prossime prove – possibilmente scritte un po’ più su misura. Personalmente, per dirne una, fossi in Sly rimpiazzerei al volo Randy “Mozzarellone” Couture.
DVD-quote:
“C’è un nuovo Animal in città”
Nanni Cobretti, i400calci.com
ma allora il nostro dave ce l’ha fatta a sfondare nel cinema!
si era imminchiato di brutto quando Vince Mc Mahon gli aveva promesso un film prodotto dalla WWE movies e poi aveva dato la sua parte al genero Triple H… questa la causa del suo abbandono del mondo del wrestling…
Che doveva fare Batista, The Chaperone? Gli e’ andata infinitamente grassa.
Visto il trailer. Ma sembra quasi un film che si prende sul serio:) Batista ha la faccia in un forzato 2.35:1, che schifo! Però grazie al trailer di questo ho scoperto il film dell’anno insieme a killer elite, ovvero the hit list. Il vostro silenzio in proposito è inaccettabile:P
Angela, provaci tu, ma l’ultima volta che ho proposto in redazione un film con Cuba Gooding Jr Jean-Claude Van Gogh ha minacciato di chiamare Amnesty International. E quei bastardi mi porterebbero via Miike.
i muse no però,
dai…
“la gente non è intimorita da lui e non si fa scrupoli a minacciarlo fisicamente anche se sono grossi sì e no quanto una sua coscia”
Stupenda rece. Mi chiedo solo che cavolo centri il titolo. Io lo tradurrei: Batista con intorno un film.
Ok, da vedere.
Però con il povero John Cena secondo me sei stato troppo cattivo: l’ho rivisto anche l’altra sera in quel capolavoro action di The Marine (uno di quelli veri !) e mi è sembrato decisamente all’altezza. Specie quando corre nei boschi impugnando il coltellino fantasy.
Steve Austin è ancora più bravo, soprattutto ha uno sguardo che ti fa capire cosa significhi essere morto. Morto dentro, intendo.
Ultima cosa: The hit list fa cacare. Capisco che non lo recensiate.
Hit List fa cagare. Non capisco perchè non lo recensiate :)
Cmq a me gli attori che vincono oscar a cazzo e poi finiscono a mendicare ruoli idioti in film idioti mi eccitano come un grande pisello in un bel piatto
“Sciolto” è l’ultimo aggettivo al mondo che avrei scommesso potesse comparire vicino al nome del buon Dave. La vita non cessa mai di stupire. :-)
Nota biografica: se non erro, il nostro ha davvero fatto il bodyguard per i locali fighi nell’epoca pre-Leviathan, quindi la faccenda dell’ “unico lavoro etc etc” è decisamente azzeccata.
p.s.: gran brutta annata il ’93 per Bruce. Ma brutta forte.
Più Bruce Willis perde capelli più diventa potente. E’ come i supersayan ma al contrario.
@Angela A me una gran patata in un grande piatto non mi eccita. Però dipende se sei cannibale o meno. O necrofilo. O un mix.
Però Cuba jr ha fatto anche “shadowboxer” che è uno dei capisaldi del sottoscritto…
ok è vero, ha fatto anche quello in iraq dove cacciava un demone in una tomba, come non detto :S
@abraxas: anche tu hai sputato il caffe’, eh? ;)
@phoenix: come la canzone si riferisce (si presume) a un bordello, il titolo del film si riferisce allo strip club. “Sun” e’ una metafora. “Flag” sarebbe stata una metafora piu’ chiara.
@9mm: Cena e Austin hanno ognuno i loro pregi e punti di forza, ma sono in generale dei gran manichini e soprattutto Cena ha goduto di film dal budget superiore fatti da gente che sa il proprio mestiere. Batista, nonostante sia largamente fuori ruolo e per nulla valorizzato, non e’ nemmeno ai livelli di The Rock ma pare comunque molto piu’ a suo agio col mezzo e se la cava niente male.
@angela: ti capisco. Un giorno mettero’ i guanti e assaggero’ quel Shadowboxing in cui Cuba fa l’amante di Helen Mirren, diretto dal regista di Precious, e da li’ si vedra’. Ma al momento preferisco ricordarmelo giovane e rampante in I gladiatori della strada.
@joe: proprio quello :)
Solo io ho l’impressione che la locandina sia stata fatta paro paro dallo stesso tipo che ha fatto quella di Faster? Stesso stile, stessi colori sfumati…
Che bello! Batista era il mio wrestler preferito quando andavo alle medie, Amy Smart è amore infinito (nonostante Mirrors, se non ricordo male c’era lei ma pazienza, le si perdona tutto) e dal trailer si vedono tette dopo sei secondi sei!
Cose belle dal mondo, cavolo, mica come Hanna!
(Ma Danny Trejo capo dei capi? Boh…)
ma batista è troppo grosso…sembra muoversi in italia in miniatura…XD
Scopro oggi che Batista è un attore capace e ha girato ben due Film !
Urge Week-End di approfondimento.
Cuba Gooding Jr. è stato invece sicuramente ucciso dal gemello cattivo e scarso che ne ha preso il posto, non so darmi altre spiegazioni.
Già me lo vedo al Fianco di Nic Cage nel Sequel de L’ultimo dei Templari oppure a Fianco dello zio Liam in Taken 2.
@ nanni:
non bevo caffé, ma qualcuno dovrà levare il vomito dal parquet
@past&fasul:
win
dominic purcell è da sempre sinonimo di qualità.
Il sottotitolo
“They took his badge, He kept the gun” termina con lui che fa il gesto dell’ombrello e grida
“E V’HO FOTTUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUTI!!!”
Batista era convincente pure quando recitava i teatrini della WWE della prima metà del 2000. Devo dire che la sua storyline che lo portò alla definitiva consacrazione – da spallaccio muto di Ric Flair a rinnegato col senso dell’onore – fu uno degli ultimi angle ben scritti e interpretati di quel periodo che fu una piccola età dell’oro dopo l’era attitude degli anni ’90. Ormai la WWE è tornata ai livelli di cialtroneria (atletica, narrativa e recitativa) dell’era gimmick, con pachidermici e rallentatissimi calcioni schiaffoni e schiacciate accompagnate, il tutto condito da personaggi nel migliore dei casi mediocri, nel peggiore così caricaturali e inverosimili da rendere impossibile ogni sospensione dell’incredulità persino a un bambino di sei anni strafatto di bromuro.
Batista è riuscito a capitalizzare non solo il suo fisico mostruoso, ma anche il suo carisma, un po’ di autoironia e, come dice Cobretti, una buona dose di umiltà
Insomma, di certo la simpatia è assicurata e di certo non ha meno talento di altri bellocci che siccome nascono attori e non wrestler devono per forza valere di più.