E mi raccomando, in loop finchè non finite di leggere le prossime 4/5/6 mila battute, dipende da come mi gira e da quanto caldo mi viene. Se questo vi sta facendo chiudere l’internet e spingendo verso una morte certa mi dispiace, premete pure stop e tornate ad ascoltare Captain Beefheart. Certo vi starete chiedendo PERCHE’ MI HAI RIMESSO IN TESTA QUELLA CANZONCINA DI MERDA? (BRUTTO BASTARDO MUORI) e infatti fate bene. La risposta sta tutta nel titolo,YellowBrickRoad, anche perchè poi il film col Mago di Oz c’entra veramente un cazzo (meno male) e verrà citato sì e no due volte e senza un gran sfogo narrativo: c’è una specie di parallelismo dove loro cercano una strada e la trovano e devono arrivare alla fine e vengono accompagnati costantemente da musica fastidiosa, una tizia crocifissa che pare lo spaventapasseri e un frame che più che una strada gialla mi è parsa un’allucinazione da peyote. Ma poi basta eh, finita lì, menzionano Oz una volta e poi se ne dimenticano, un po’ come i registi (Jesse Holland e Andy Mitton) si sono dimenticati del film a metà strada, facendo un paciugo micidiale dopo avere azzeccato idee molto buone. Sostanzialmente c’è un grande pro e un grande contro, e ora ve li dico con l’ordine che si confà alle persone serie quali non siamo.
Partiamo dal contro e togliamoci il dente: non c’è storia. C’è solo una gran premessa, una roba che fa sperare in qualcosa di buono: negli anni ’30 tutti i 500 e passa abitanti di un paese del New Hampshire vengono ritrovati morti nei boschi in cui si inoltra la strada dei mattoni gialli. Alcuni morti di freddo, altri brutalmente uccisi. Il caso resta un mistero classificato fino al 2008 quando le coordinate del sentiero vengono rese pubbliche, qui entra in gioco il nostro gruppo di scienziati che belli carichi e convinti di risolvere qualsiasi cosa partono alla ricerca di risposte. Ecco, quindi uno si aspetta che alla fine qualcosa verrà fuori, chessò: alla fine del sentiero ci sta un castello pieno di mostri che vomitano acido; alla fine del sentiero ci sta l’inizio del sentiero di settant’anni prima; gli abitanti del paesello s’erano andati ad ammazzare dopo aver visto Il Mago di Oz; il sentiero non è un sentiero, è Nicolas Cage; cose così. E invece no, tutto si risolve con il niente assoluto, con un finale tipo Shining che invece di essere anacronistico e straniante è solo un modo facile per dire “sentite un po’, non sappiamo che cazzo fare quindi vi buttiamo lì un finale enigmatico così decidete voi cosa cazzo voglia dire”. Tipo il finale di Lost. Non è che vi ho spoilerato, vi ho fatto un favore. La menata è che tutto comincia bene e almeno i primi cinquanta minuti reggono alla grande, c’è un momento dove sembra che la noia stia prendendo il sopravvento e succede una roba che, sinceramente, mi ha fatto urlare un macheccazzo notevole e positivo. Tipo che dal nulla scatta una violenza di quelle sanguinolente che ci piacciono tanto e con una musica allegra in sottofondo, ed io ero lì tutto contento e pieno di aspettative per i restanti 40 minuti di film. Mai l’avessi fatto, in quel momento la gente inizia a diventare scema e praticamente non si fa altro che girare per boschi senza un cazzo di senso finchè non muoiono tutti (ma in modi piuttosto noiosi). Da “gente che cerca di risolvere un mistero” diventa “gente che se ne fotte del mistero perchè troppo impegnata a camminare / farsi fuori / mangiare bacche velenose”, come se a noi non fregasse niente del fottuto motivo per cui stiamo guardando sto film di quasi merda. E dico quasi perchè cazzo il pro è un bel pro.
C’è sto fatto che verso la mezz’ora i tizi, già ben inoltrati nel bosco, iniziano a sentire una musica che pare provenire direttamente dagli alberi. Sta musica dura giorni e almeno per 40 minuti quasi filati durante il film, tipo che loro parlano tranquilli e dietro musichetta, dormono e dietro musichetta, scopano e dietro, mangiano e dietro musichetta. Che mica è normale, sembra uscita da un grammofono con l’ago rovinato, è metallica, fastidiosa, un po’ stridente e soprattutto swing. Vorrei vedere voi se non iniziate ad ammazzare gente dopo giorni e giorni di ininterrotto swing. Rimarrebbero sani solo dei sordi, e Gianni Morandi. Questo per dire che il grande pro è il suono. Ci sono parecchi rumori curati nel dettaglio, oltre che la musica, roba che se a uno piacciono ste cose ci si diverte un sacco, tipo con i lupi di Frozen. C’è sta sequenza, molto figa, di cinque minuti netti in cui non si sentono altro che fischi e grammofoni che saltano, una piccola intuizione che aggrava la mancanza di contenuti del resto del film. I registi ci sanno fare, si vede, e per essere una produzione totalmente indipendente certe cose sono una meraviglia, a cominciare dagli attori che, benchè praticamente anonimi, sono sempre piuttosto convincenti, o almeno mai esasperati. Mi sembra che quello dei finali e delle soluzioni buttate lì sia il problema più comune in questo tipo di produzioni. Perchè? Perchè limitarsi nella scrittura quando in regia si è capaci? Ma soprattutto, perchè sviluppare un’idea se poi non si hanno idee per tirare fuori altre idee? Come in questo film le risposte non arriveranno se non con la morte in un vecchio cinema di campagna. Addio.
DVD-quote:
“La premessa dell’imbianchino.”
Jean-Claude Van Gogh, i400calci.com
Purtroppo non succede così di rado :(
Uguale uguale a —– di ————- o – di ——–.
[i nomi sono criptati per evitare spoilers – anche se forse sarebbe fare un piacere a chi si eviterebbe 100naia di pagine o 10ne di minuti buttati].
Comunque pare che dopo LOST, o contemporaneamente in alcuni casi, ‘sta cosa vada purtroppo di moda.
Mi pare ovvio incolpare i Ruotanti del massacro, a questo punto…
Chi ha perso il cervello fa quella faccia lì indossando il cappello di Boy George e piegando la testa come Boy George. Vuoi vedere che è Boy George?
[i]”il sentiero non è un sentiero, è Nicolas Cage”[/i]
qualcuno sta mica già lavorando a questa sceneggiatura?
sennò avanzo una candidatura
Abra c’e’ gia’ davanti Spike Jonze, mi dispiace…
@abraxas: in compenso sto scrivendo il tema musicale “Somewhere under the wig”
Ho cliccato sul link a inizio rece, Jean Clude ti odio.
la…maledetta…canzoncina…figli…di…putt…
E’ tempo di recensire Blubberella. Io l’ho visto. E voi?
Non e’ materia da trattare cosi’ con leggerezza mentre abbiamo meta’ testa in vacanza. Abbi pazienza e non temere :)
no…io fino a min 46 non ho visto nessuna tipa crocifissa.
devo aspettare? succede qualcosa dopo?
ma quanta benza porta quell’aggeggino?
Le domande che fai alla fine sono perfettamente calzanti purtroppo non solo per questo film ma sempre più di frequente per il genere horror (e non solo). Qualità mediocre incalzante tranne poche eccezioni.
Appena finito di vederlo su consiglio di un’amica (da ora in poi non piú tanto amica). Non mi è piaciuto per nulla, eccetto il momento gore, il classico film che mal digerisco e fatico davvero a portare al termine. La musica nel bosco è qualcosa di demenziale e fastidioso. Finale che butta tutto in vacca senza nulla spiegare. Noioserrimo!