La prima volta che ho letto su The Violent Kind era l’anno scorso in occasione della premiere al Sundance. Il Sundance è il festival di cinema indipendente per eccellenza, un posto dove ogni anno Kevin Smith si tuffa nudo in brodini di giuggiole che non avete idea e, soprattutto, il posto dove sono cominciati I 400 CALCI, perchè 500 giorni insieme è stato presentato lì, e per chi non lo sapesse 500 giorni insieme è il motivo per cui il Cobretti ha urlato basta film di merda ora apro un sito sulle pizze in faccia. Nonostante la copiosa presenza di film che fanno male a I 400 CALCI al Sundance passa bella roba di cui poi tutti parlano bene, pure The Violent Kind. Questo fa di lui un film horror che piace agli hipster, o il film horror che è piaciuto agli hipster prima di Contagion. Ora, io degli hipster non mi fiderò mai quindi l’ho guardato senza baffi e con le lenti a contatto e, alla fine, tra le lacrime, ho dovuto dare loro ragione. Praticamente, finita la visione, volevo morire.
I registi sono Mitchell Altieri e Phil Flores, nome d’arte The Butcher Brothers. A due che si fanno chiamare così io voglio bene incondizionatamente, tipo che non me ne frega un cazzo se poi si mettono a girare film di merda, con una presentazione del genere si possono permettere anche di girare mumblecore di dubbio gusto e moralità. Durante i titoli di produzione fanno saltare la testa ad uno fuori inquadratura e a caratteri cubitali compare A FILM BY THE BUTCHER BROTHERS. Funziona, mi avete già comprato, fatemi vedere pure il filmino delle vacanze dove fate a pezzi le vostre sorelle.
La storia in breve è che tre motociclisti vanno alla festa della mamma in una casa in mezzo al bosco, saltano tutti gli impianti elettrici e una tizia torna ricoperta di sangue, tizia è posseduta e sparge un casino di sangue, altri tizi vengono posseduti e anche loro si divertono col sangue, arriva una banda di Rockabillies e spieghino MACCOSA aspettate, che io qua non so come spiegarvi che sto film è un continuo prendere direzioni diverse senza soluzione di continuità. Ora scrivo una cosa ordinata:
-primi 20 minuti: un Muscle Movie dedito a presentare personaggi facendoli o chiavare o fare i duri o limonare. A volte parlano pure. La prima sequenza vede Taylor Cole (conosciuta per quella vaccata di The Event) alla prese con il pene Bret Roberts (che non so chi sia ma fa bello scrivere i nomi degli attori) e più tardi mammà riceve in regalo due spogliarelliste lesbiche che, giustamente, sono solo una scusa per mostrarci tette culi e lingue. Non parte in quarta ed è un peccato ma va bene così tanto il bello arriva dopo.
-altri 35 minuti: l’horror vero e proprio, quello delle possessioni demoniache, quello di Evil Dead. Come da manuale non c’è un cellulare che funzioni e nemmeno una macchina, il sangue viene sparso in quantità tali da far impallidire l’ascensore di Shining mentre Tiffany Shepis posseduta e ricoperta di sangue sta per chiavarsi uno ma poi cambia idea e gli mangia la faccia. Questo poi torna a camminare e va in giro a chiedere birre. L’andazzo del film è un po’ questo: succede qualcosa, si calmano le acque, succede qualcosa di inaspettato, si calmano le acque, BOOM. In questo mondo non ci si annoia mai, ma mai mai, nel senso che sì, magari ci si inizia ad annoiare per 2 minuti e ci si chiede dove mai si andrà a parare e proprio in questi momenti i Butchers tirano fuori i conigli decapitati dal cappello. Fondamentalmente hanno scoperto il metodo definitivo contro la noia: far succede cose a caso all’improvviso ma con cadenza regolare, farle sembrare perfettamente coerenti con tutto il resto, farci dimenticare come siamo arrivati fin lì, ballare la macarena, cambiare genere. Detto così è una minchiata ma pensandoci, seriamente, i grandi problemi del cinema horror moderno sono la noia e la mancanza di idee, e se annoi è perchè ti mancano le idee ma se ti mancano le idee è anche perchè ti annoi, quindi è tutto un cerchio che va spezzato e si può usare quello che si vuole, del sangue, delle pizze, delle esplosioni, del sesso, delle esplosioni di pizze in faccia durante del sesso col sangue, non me ne frega niente, basta che stupisca. The Violent Kind ha sta cosa che riesce a stupire quando sembra non ci sia più niente da dire, e sembra poco ma non è, serve a darti l’allegria.
-gli ultimi 20 minuti: l’Home Invasion, quello che fino ad un attimo prima era un horror demoniaco diventa un perfetto esempio di invasione domestica. Ma mica normale, perchè a fare un po’ di violenza domestica sono capaci tutti, pure io (ah-ah), mentre qua ad invadere c’è una banda di Rockabillies usciti direttamente dalle budella di Carl Perkins: Vernon, Jazz, Murderball e le pinup Trixye e Pussywagon. La bellezza dei loro nomi è seconda solo alla bellezza dei loro ciuffi. Picchiano tantissimo e fanno cose senza senso mentre Vernon (Joe Egender, che mi piace da morire) tira fuori un monologo lungo, delirante e della vita. Sicuramente è la parte più divertente del film e anche quella meglio costruita, nel senso che per questi venti minuti non c’è un momento uno in cui non succeda qualcosa di assurdo inaspettatto macheccazzo, è un folle climax che trova il suo picco in un MACCOSA di notevole fattura, ed è bellissimo, è un tipo di esagerazione non celebrata che non posso fare a meno di ammirare.
-e poi c’è il finale, che ovviamente non vi anticipo, ma è un gran finale, con un budget talmente al di sotto delle sue idee che non potrà fare a meno di farvi incazzare per tutta la bellezza in potenza non realizzata.
Alla fine dei conti, lo avrete capito, The Violent Kind è un filmone, specialmente se considerata la pochezza, evidente, di budget e mezzi. E’ girato con un particolare amore per i generi, amore palesato in citazioni mai troppo ostentate, e con la semplice voglia di divertire un casino. Non vuole fare Tarantino, non è quel tipo di amore, è un altro, quello nostro, quello pieno di sangue che ci divertiamo a far schizzare in faccia a chi ci sta sul cazzo, e di solito ci stanno sul cazzo un sacco di persone. Ah, è uscito pure in italia, in DVD, come Il bosco dell’orrore. Titolo più di merda non lo potevano scegliere.
DVD-quote:
“Il 9.0 dei B movie.”
“Se non vi piace tenetevi Soderbergh.”
Jean-Claude Van Gogh, i400calci.com
boh a me ha fatto sonoramente cagare…
i primi 20 minuti una figata (personaggi tamarrissimi che preludevano a eoba cattivissima)
la possessione: mmm ok,
i tizi rockabilly mi hanno fatto battere il record di MAVAFFANCULOOOO urlato allo schermo del pc (eddai il coglione con le cuffie, il fonzie che fa le battutine e il tizio che fino a poco prima era un macho superduro che frigna come una mammoletta)
la fine invece mi ha fatto bestemmiare lo spirito santo facendomi guadagnare l’inferno…
veramente un ottimo B-Movie, e io voglio conoscere l’omino che ha deciso di tradurlo in “il bosco dell’orrore”…la domanda è…CHECCAZZ..????
Concordo con recensione ma il film non mi ha convinto più di tanto. Ti gasa all’inizio tra bikers e demonie assatanate e quando ti aspetti il botto saltano fuori richie cunningham e soci (però le due tipe meritano) e partono i MAPERPIACERE (da leggersi con tono di voce in crescendo…).
OT: per sano splatterone vecchia maniera e senza pretese autoriali consiglio LAID TO REST
live long and prosper
Il tipo che limona la pellicola voleva capire come si sente il suo pipperuolo costretto in un preservativo?
Il “Bosco dell’orrore”!!! E io stupido che non me lo son cagato perchè non capivo il legame tra il biker in copertina e il titolo del film!!!
Che se me lo traducevano come “Il tipo violento” con il biker in copertina me lo prendevo subito, immaginando scazzottate, motociclette, tette e culi!!!
Ma bravo il traduttore!!!
a me è piaciuto perché sono un hipster.
MAH…uno di quei rari casi in cui stranamente sto in completo disaccordo con la rece.
Non sono riuscito nemmeno a finirlo talmente mi stavo spaccando il cazzo.
E’ una merda.
Se mi dici così lo guardo per forza… cazzo anche a me bastava THE BUTCHER BROTHERS per renderlo meritevole di visione! Poi se ci aggiungi che peggio di Soderberg io ne vedo pochi in giro… merita sicuro una visione…
a me è piaciuto perché sono un cipster.
Gli ultimi 3/4 minuti sono davvero ben fatti, di grande atmosfera.
Nell’ora e venti precedente, ad essere onesto, mi sono ucciso di noia.
O sono io che sono abituato male o voi che siete abituati bene, in ogni caso parlare di merda mi sembra un po’ troppo. Che annoi ci può stare, cioè se vi dico cosa ha annoiato me non solo non mi fanno più scrivere qua dentro ma trovo tutti voi sotto casa con le caciotte infuocate.
@Jean-Claude Van Gogh
Bo, a me pare pessimo, tolto dopo 20 forse 30 min, nemmeno tragedie come Vanishing on 7th street o Vrong turn 2-3 mi hanno fatto sto effetto.
OT altra nota di merito alla 400calci crew e ai lettori piu’ seri che mi consigliarono giorni fa Blood & Bone.
Minchia se spacca nonostante un Jai White un po’ legnoso e la scena dei cessi vale la visione.
ot2 @ schiaffi: legnoso? mi sa che è perché ha usato solo il karate duro e puro.
comnque in NEVER BACK DOWN 2 è infinitamente peggiore: picchia solo per 3 secondi e con le mani legate (anche se il combattimento è il più fico del film… e non dico altro)
ot3 @Joe
Il mio problema è che dopo l’incontro boyka vs dolor, tutti i combattimenti mi sembrano un po’ legnosi, questo non toglie che gli schiaffi di B&B siano belli presenti e soprattutto pesanti.
NBD2 mi ha annoiato a morte, coreografato da schifo e recitato anche peggio per ovvi motivi di NON attori presenti
Il tizio con l’emo-parrucca non convince in versione nerd, nemmeno se gli mettono la felpa di 3 taglie in piu’ per farlo sembrare un povero coglione da picchiare nell’angolo buio. Bocciati tutti.
Continuo a pensare che uno dei migliori combattimenti di Jai White sia quello di MK legacy, pochi minuti ma piglia di brutto.
Fantastico come ogni volta si finisca in OT pazzeschi, la libertà che si respira in sto blog non ha prezzo, proprio un posto a misura d’uomo.
Dopo Monaco, i400calci nuovo paradiso fiscale subito.
Dunque, io guardo un film horror al giorno più o meno, e vorrei cancellare il giorno in cui ho visto questo. E’ una merda totale, una schifezza inaudita, peggio di un alveare di api nelle mutande….
eppure..eppure questo film rasenta tutto il peggio che fino ad ora una certa cinematografia raccoglie pur di fare colpo. Ok dico la rece è come sempre efficacissima e, mi sia permesso,se non ci stavano le parole di Vangogh questo film non me lo vedevo neppure con la cura Ludovico. Ok dico il titolo di merda che è prerogativa del nostro videonoleggio..ma quando metto il famigerato play sento il doppiaggio svogliato di attori presi dal grande fratello. Già ero in fiamme ma è chiaro qui i Butcher non avevano nessuna colpa. Ma resistiamo ancora.Possessioni all’Evil Dead? Non pronunciamo nomi di dio invano: passano 30 minuti ed il film resta a fluttuare nell’indecenza. Buchi su buchi che i butcher vorrebbero riempire mettendoci qualche figa e gente che va in para con i vestitini ‘rock around the clock. Però questo non è un amore per i generi: misà che i Butcher avevano finito le idee già dopo l’aurora boreale e hanno iniziato a sialacquare trovate che nascevano vecchie-peggiorandole- ma soprattutto senza manco una coerenza. Non mi dite che questo è l’amore per i generi io qui vedo due che si dicono Fratello uno”Aho mettiamoce’ l’insìdemoniata si si..come quer filmmmeee de come se chiama…?capito no” Fratello due:”eppoi i maniaci come quer firm…”
E via così. Amore non è plagio. Fatto male. Lunga vita a film come lo Yeti in questi casi molto più sentiti.
Un grazie ancora a Van gogh per la rece: quelle restano nella mente e riescono a spingerti a missioni suicide tipo violentarsi con il bosco insanguinato.
che cagata di film..
Always refrsenihg to hear a rational answer.