Ci abbiamo preso gusto. È un momento storico emozionante: i primi tre film dei Transformers hanno fatto un puttanaio di soldi, e Hollywood ha recepito il messaggio che sì, ne vogliamo ancora. Non necessariamente di Transformers, ma in generale di robottoni giganti che spaccano cose. E pian pianino li stanno preparando per noi. Per cui la redazione dei 400 Calci ha deciso di prendere una scusa come un’altra, nello specifico un imminente film per bambini con Hugh Jackman chiamato “Real Steel”, per immortalare il momento e fare una breve retrospettiva su una serie di film a caso con dei robot in mezzo. A voi lo SPECIALE ROBOTTONI.
(F.A.Q. – Domanda: Ma i robot di questo film non sono giganti! Risposta: 1) Cazzo vuoi? 2) Non è nemmeno una domanda!)
Quando leggerete questa recensione, per le magie dell’automatizzazione dell’Internet e per l’Ironia della Sorte, mi troverò in viaggio per le locations del film in questione. Dico davvero. Non è pazza la vita? Ah!

...No che poi c'ha una locandina da niente eh.
Allora ragazzi partiamo con un assunto: Westworld (Il Mondo Dei Robot in italiano) è un film fichissimo. Punto.
Di quei film che ci fai sempre un figurone quando li tiri fuori, perché: 1) non se li ricorda nessuno e allora rincari la dose con “Noo ma come?! È bellissimo, devi vederlo!” e tutti pensano “Madonna quanto è fico questo qui” oppure lo conoscono già e son tutti “Sììì cazzo è una bomba!” e sei il capobanda istantaneamente.
Perché è fichissimo? Per molte ragioni ma andiamo con ordine.
Innanzitutto è un film di Weird-West (e ve ne ho già parlato) con i robot assassini.
Che, oh… Voglio dire, partiamo già bene no?! Eeh!
Poi, la regia e sceneggiatura sono di Micheal Crichton che di idee fiche ne avute più di una.
Poi è il padre di una carriolata di robe, ma tipo troppo prima di tutti. Roba che mio padre guardando i film moderni diceva sempre “Aaah qua han fatto come Westworld, dai”. Mi pare abbastanza no? Non ci credete? Umpf.

"Venite a trovarci, si sta da paura, ve lo dice 'sta fazza"
Principiamo con la trama intanto.
Il film si apre con uno spot televisivo inquietante.
Apprendiamo che in un futuro a forma di anni ’70 se si è dei riccastri è possibile, sborsando una milletta di dollari al giorno, farsi una vacanza all-inclusive in un epoca a scelta tra: Il selvaggio West, l’antica Roma e il Medioevo.

"Vai tranqui! Ti ho detto! Ho preso la full-optional, che puoi sparare e anche trombare! Dico, mi hai preso per un barbòne?"
È Delos, questa Disneyland delle epoche in cui tutto è ricostruito alla perfezione e popolato da robot sofisticatissimi -umani e animali- in grado di supplire ad ogni funzione.
I villeggianti possono interagire con i robot o approfittarne come vogliono: uccidendoli a duello, schiavizzandoli nelle segrete o copulandoci forsennatamente, se gli va.
Tipo vedi uno e ci vuoi essere amico? Puoi. Gli vuoi sparare in petto e rubargli gli stivali? Puoi, ma poi ti insegue lo sceriffo. Gli vuoi sparare e poi stuprarlo allo sceriffo? Sei una persona orribile ma volendo puoi farlo, hai pagato un botto di quattrini e fai come ti pare, puoi pure spaccare tutto. Lavoro, guadagno, spendo, pretendo. Taac.
La notte tanto poi arriva zitta-zitta una squadra di tecnici e attrezzisti che pulisce tutto, ripara le cose rotte, porta in assistenza i robots danneggiati e così via. Tutto a posto, tutto sotto l’occhio vigile del centro di controllo onnipresente con le sue telecamere.
Nessuno si fa male davvero a Delos, come dice lo spot: nulla può andare storto a Delos.
Ovviamente manco per il cazzo: un giorno ai robots gli rode er chiccherone, si rompono di questi umani debosciati, non rispondono più ai comandi, mollano tutti e fanno un casino.
Un virus? Una punizione divina? Non si sa, non importa, all’improvviso le macchine saltano di categoria e da esecutrici diventano senzienti, è la rivolta!

"Leggimelo negli occhi quanto ti gonfio"
Non entriamo nel merito del metaforone e rimaniamo sulla trama.
Tutto impazzisce, dicevamo: i centurioni spanzano tutti i riccastri al baccanale, i Lancillotti infilzano i re Artù dell’ultima ora e i pistoleri si rifiutano di farsi sparare da mezze seghe di dirigenti in vacanza con i camperos… Tutti smettono di trombare. L’ Apocalisse.
Per i superstiti inizia una fuga serratissima, braccati dall’implacabile “Gunslinger”, l’ androide pistolero con gli occhi d’acciaio interpretato da Yul Brinner. Chi sopravviverà e come ne uscirà?

"Salve, sono la computer grafica e questo è il mio esordio. Emozionante eh?"
Ecco, in sostanza: Westworld è un gioco molto semplice ma comunque ricco di trovate forti.
In un colpo solo Crichton anticipa infatti: il personaggio dell’androide implacabile cacciatore di umani del Terminator di Cameron, abbozza l’idea che amplierà lui stesso in Jurassic Park del parco-giochi in cui l’uomo grazie all’abuso della tecnologia gioca a fare Dio pagandone poi le conseguenze , introduce l’idea della visione a scansione termica per stanare i viventi che tornerà para para in Predator (come anche l’idea di salvarsi eludendola con un trucchetto), arricchisce il film di spot grotteschi come più in là farà Verhoeven in Robocop, sibillinamente insinua l’idea del virus informatico per la prima volta al cinema e già che ci stava crea il mondo-artefatto gestito da una cabina di controllo con tecnici e migliaia di telecamere, prima di Truman Show.
Soprattutto però è il primo film in cui un umano e un androide si confrontano senza esclusione di colpi e in cui si lasciano intravedere le ragioni della macchina sull’uomo ponendoci delle questioni di ordine morale su di essa, prima di Blade Runner. Ciliegina sulla torta, fa bella mostra di sé la prima sequenza di grafica digitale del cinema, stranamente non applicata a astronavi e spazio profondo bensì a una sequenza di canyon e cavalli.
Tanta roba no? Malfidati, ve l’avevo detto.
Registicamente Crichton fa il suo porco lavoro con pochi fronzoli e buone trovate.
Separa le due metà del film in due tagli registici diversi: nella prima parte in cui il resort è correttamente in funzione la recitazione è piatta, prevedibile e iconica, come nei serial western tipo Wild Wild West o Telstar allora di gran voga e quindi ampiamente assimilati come linguaggio dal pubblico in sala.
Quindi volendo è anche un po’ metacinemone, ma non troppo.
Allora via con le scazzottate rumorose, con le sedie di balsa in testa, i pugni che fanno SOCK!, la finestra di zucchero che si sfascia, il pianoforte nel saloon, la notte in gattabuia e le puttane con la gonna da can-can. Tutto fila come da copione, narrativamente e registicamente.
Nella seconda parte invece, quando scoppia il casino, si cambia registro: soggettive, violenza, ambienti stranianti, primi piani strettissimi sugli occhi alla Sergio Leone, tensione. Sangue, sudore e microchips.
Belle poi le scenografie, soprattutto gli infiniti corridoi del centro di controllo che danno l’idea di quanto sia estesa la regia di Delos, ambienti degni di una base segreta della Spectre.
Poi c’è Yul Brinner. Madonna mia Yul Brinner che capo.
Si presenta vestito esattamente come era ne I Magnifici Sette (altro metacinemone), tutto in grisaglia pistolera, incazzato nero, con gli occhi dalle pupille a specchio. Pelatissimo. Non parla, non batte un ciglio, avanza implacabile con una recitazione che dice “ora ti rompo il culo, zio”. Inquietantissimo ancora oggi.
Stupendo quando tutto impazzisce e in una rocambolesca fuga l’azione si sposta via via dal west all’antica Roma, poi per i dedali che occultano la regia invisibile al di sotto di Delos e infine nel Medioevo… In maniera praticamente identica a come farà successivamente Mel Brooks in Mezzogiorno E Mezzo Di Fuoco, tanto per aumentare la serie di primati attribuibili al film.
Insomma Westworld è un classicone da drive-in dell’epoca, pregno di bellezze sode e che urla sì “ANNI SETTANTAAA!” da tutti i fotogrammi, ma rivisto col senno di poi ci mostra quanto peso abbia avuto sul cinema fantastico a venire. Ovviamente ha le sue ingenuità e abusa più di una volta della sospensione d’incredulità… Ma chissene no?
Se non l’avete visto vedetevelo, se l’avete visto e non vi è piaciuto secondo me state sul blog sbagliato o comunque non siete delle belle persone.
Ah, pare che ne uscirà il rifacimento. Chi l’avrebbe mai detto, eh?!
Con Russel Crowe tipo.
Mah!
DVD Quote:
“Prima di tutti e meglio di molti”
Darth Von Trier, i400calci.com
il mio film mito di quando ero piccolo prima che uscisse robocop!
Cazzo si Brinner “terminator ante litteram” spacca i culi!!
Uno dei film che da piccolo mi faceva pisciare addosso dalla libidine e cacare sotto contemporaneamente. Grande disagio in casa ogni volta che lo vedevo. M’hai fatto venire un gran fotta di rispararmelo.
(soffia via la polverina dalla vhs registrata a tarda notte post introduzione di Ghezzi)
Grazie Darth, mi serviva il giusto imput per rivederlo.
Comunque Russel Crowe non fa 1/10 della strizza di Yul Brinner.
Stupendo, uno dei migliori film di robottoni che abbia mai visto. Brinner è oltre il bene e oltre il male e la trama è geniale.
Pure mia mamma, a cui non piace il genere robottoni (o robot normali), piace questo film, dimostrazione che è davvero un buon film, che supera i clichè stilistici per andare a porre dilemmi morali.
L’ho anche rivisto di recente, l’hanno passato una sera tardi su Raimovie o Rai4, non ricordo!
stuprarlo allo sceriffo?
Bello. Stupendo Brinner che va sino alla fine praticamente senza battere ciglio, l’ho visto sconfortato solo con la cosa delle torcie.
Mi fa un pò ridere che dell’epoca romana abbiano messo il puttanaio di pompei :)
Sarebbe interessante un rifacimento fatto bene, ovverosia senza le cazzate anni 70 e le ingenuità più o meno inevitabili di un capostipite. Pur mantenendo i pregi del film. Su Crowe boh, si vedrà.
ho appena avuto un’epifania su un episodio dei simpson. e il velo di maya si è alzato. darth sei il mio nuovo profeta.
@ g
Oh la gag del grammar nazi ha smesso di far ridere la volta scorsa.
È voluta la storpiatura, perchè mi fa più ridere detto così.
Come dire: “Ci voglio bene alla mamma mia” a me fa più ridere di “voglio bene alla mia mamma”.
A te no? Fotte sega!
Stammi bene e ciaone.
(ciaone è un accrescitivo che non esiste, lo so, tranquillo)
@ AlTo
Vedi come si fa sempre un figurone tirando fuori ‘sto film?! :D
Spacciano James Brolin per il padre di Josh… ma secondo me e’ il babbo di Christian Bale, ecco perche’ Christian e’ sempre cosi’ incazzato.
O porcapaletta! Forse James e’ stato sostituito da un robot in Westworld e adesso si fa chiamare Christian Bale!!! Ecco il motivo per cui stava per uccidere tutti sul set di MCGTerminator’s angel!!!!
Questo film è la dimostrazione che i film piacciono per i loro pregi e non per l’assenza di difetti.
Sarebbe da fare una lista dei maccosa del film, perchè in qualche modo lo rendono più godibile nella sua ingenuità:
1)1000$ al giorno? Così poco? Con tutte le spese che possono avere, e non sono 1000$ del 1930.
2)Le pistole che controllano gli infrarossi prima di sparare. Ma le danno alle persone e non le danno ai robot?
3)E se una pallottola rimbalza o ti arriva da dietro una parete?
4)E nel medioevo con le spade come fai? Ti si stacca la lama dall’elsa? :)
5)Il capo degli scienziati che dice: non sappiamo come funzionano, sono stati fatti dalle macchine! (pure qui evoca terminator)
6)Ma c’hanno i circuiti enormi sotto tipo commodore 64 possibile che quelli che se li scopano non se ne accorgono? :D
7)Il cattivo parla all’inizio ma in un’altra scena si vede che si toglie la faccia e sotto ha solo circuiti (o ricordo male), niente lingua
8)Pistola con batteria? Why? Che fa la batteria caga proiettili e la pistola spara all’infinito?
9)Dicono della lussuriosa epoca romana, ma li trombano tutti in ogni epoca.
10)Guardatevi bene le pareti medievali. Simulazione finissima! Maccosa in alcune parti non ci sono neanche le pietre c’è tipo una colata di cemento.
Bravo, tutti ottimi motivi per (ri) vederselo direi :)
@darth
a dire la verità non capivo cosa volesse dire – sono sincero – e basta. E continuo a non capirlo. E basta.
In un clima piuttosto goliardico, di scrittura molto brillante ma anche – se dio vuole – cazzona, non mi sembrava che il mio appunto suonasse così offensivo, nè che stridesse più di tanto. Il clima qui è un po’ la versione divertente e autoironica di quelle robe da fumetti (“eh ma nel numero 132 bis il ragazzo fotonico parla della zia del suo amico ma nel numero 12 dello spin-off quella zia in realtà è un’aliena come ha fatto a sfuggire all’autore”), vedere come malafede la mia frase denota un codone di paglia, piuttosto ingiustificato peraltro, lungo così. Non so, sono perplesso, non mi sembravi così sfigato..
Eeeh hai visto?
Son pieno di sorprese.
Ciaone.
Sbaglio o ultimamente si stanno moltiplicando gli interventi da checca isterica?
La sezione commenti sta preoccupantemente diventando sempre piu’ simile a altri tristi siti e bisogna ammettere che per l’ennesima volta il vecchio luogo comune da paese “pochi ma buoni” rimane sempre attuale.
La gente dovrebbe smetterla di farsi i bracci con certa robba, la paranoia e la mania di persecuzione stanno dietro l’angolo.
@ Schiaffi
:(
Stay hard, stay hungry, stay alive if you can!
11) Non affacciatevi mai alla finestra di notte, nè tantomeno uscite di notte. Potreste avere una sorpresa de-immedesimante
Sto film mi fa pensare a “gamer” solo che li non usano androidi ma persone che affittano il proprio corpo ad altre persone che le manipolano, e l’ambientazione è moderna.
In effetti una rivisitazione potrebbe comprendere il fatto che non sei veramente li ma stai pilotando un androide. Così puoi menare per davvero e morire anche. Sennò effettivamente sa di tutto finto (il film è interessante soprattutto perchè i robot sbroccano!).
Come non detto così poi la strage non funziona :)
@schiaffi
hai ragione, infatti sono dietro l’angolo che ti aspetto con una siringa di droga per farti le carte del magic
@g
ma guarda, magari quelli come te si sparassero qualcosa in vena di tanto in tanto, forse nel pieno del vostro trip andato a male sareste meno noiosi e banali come invece è di consuetudine.
Ma se ti ammazzo con il fuoco dici che riesco a levarti dai coglioni?
Stima per Darth e per la redazione che, come al solito, mi invogliate a vedere un film che ho sempre ingiustamente snobbato.
Alla faccia dell’handicappato qua sopra, che possa morire male mentre prega di venir risparmiato.
dai ragazzi.
Non vi accapigliate.
Più si è meglio è.
Vi spiego.
“G” ha scritto due volte nei due ultimi contributi che ho scritto
per sottolineare delle cose grammaticali\ortografiche.
E mi ha stizzito.
Perchè magari un “oh l’articolo mi è piaciuto\non mi è piaciuto però c’è un refuso che ti segnalo” sarebbe meglio che entrare a gamba tesa in modalità “Grillo Parlante Clementoni”.
Come dire, suona antipatico alla seconda volta su due articoli che uno ti scriva non per dire qualcosa su cosa hai scritto o di cosa hai scritto ma per fare telegraficamente le pulci alla grammatica.
Poi lui dice che non è così, a me sembrava di si, e vabè amen.
Ora non ne facciamo un caso, a me piace che si commenti tutti e in tanti purchè a modo.
Tuttabboston?
Spero di si.
Dai.
@ Schiaffi
Grazie della stima.
Grazie a tutti poi perchè vedo che vi è piaciuta questa segnalazione o che è un film che ricordate con piacere. È un mio classicone dell’infanzia e mi fa piacerissimo.
Detto ciò su, Schiaffi non andarci così duro con “G”, che son cose brutte che non si dicono neanche sull’Internet. Comportiamoci a modo, che sennò Nanni interviene di edit.
I Calci sono ormai una piccola comunità, facciamo i bravi. Aumentano i redattori, aumentano i lettori, aumenta la convivenza civile e aumenta il divertimento si spera.
Dai che tifo per il tuttabboston.
Ora torno lo stronzo di sempre, sia chiaro.
“Leggimelo negli occhi quando ti gonfio”
sto film l’ho visto qualche settimana fa su vostra indicazione (mi capita di peregrinare da linko a linko tra le vostre rece finchè mi perdo qua e là e poi scopro che è ora di uscire dall’uffico… ah cazzo, grazie) e manco a dirlo ho goduto come un hopossum.
tutto vero nella rece, si gode di brutto anche se alla fine ci resti un po di merda perchè pensi, di tempo da allora ne hanno avuto per far di meglio e invece nisba, anzi no ma vabbè non vale, infondo potevano copiare.
@darth (e poi la smetto)
dici saggio, dici bene. mi scuso.
Non sto a menarla tanto con gli scappellamenti, il mio apprezzamento è tale e tanto per questo blog da che l’ho scoperto che mi sembrava lezioso manifestarlo (e se rileggi questa riga vedi che è così). Forse venirsene fuori dal niente con due appunti da inculamosche del minculpop è effettivamente fastidioso, sorry n’ata vota.
La stima per i redattori e i post non si estende necessariamente all’intera ‘community’, che è comunque compatta e fedele e quindi chi sono per rompere i coglioni.
A riprova della buona fede prometto che non commenterò più e nè mi m’imbarcherò in ulteriori scambi di facezie col servizio d’ordine, che le flame war tra tigri di carta sono una cosa imbarazzante.
G anche senza virgolette, è il mio nome di battesimo.
Tigri di carta mi piace.
Oleeeè stappiamo gli spumanti, spargiamo le cale, si dia inizio al rave, festeggiamo la lieta novella!
@ g
Eh ti ho messo virgolettato perchè un nick di una sola lettera se lo metto così in mezzo a una frase non si capisce bene che è un nome a cui mi sto riferendo :)
Dovrebbero riproiettarlo nei cinemas.
zio bò…possibile che non sapevo nulla di un film con tutta sta roba dentro…VAI MULO VAI!!!
“Non è ancora il momento di cominciare a farci i pompini a vicenda..” :-)
Ecco, lo sapevo, non sono una bella persona :(
L’ho visto qualche annetto fa e non ricordo nemmeno perchè non mi piacque, forse per le banalità e le ingenuità degli anni settanta di cui avete parlato anche voi. Probabilmente sono caduto in uno degli errori più gravi quando si giudica un film: non ho considerato il contesto storico. Ovvero, se io ho visto predator, jurassic park, blade runner, terminator e poi vedo questo dico: si, carina l’idea del parco divertimento coi robot ribelli ma niente che non abbia già visto. Brutta storia.
ma hanno fatto pure un sequel…?
Questa pellicola è troppo ganza,piace anche a mio zio,anzi al mio :BELLA ZIO!Ingmar.Ci vede negli occhi del cyborg tutta la poetica della incomunicabilità tra un uomo deficiente-proprio così deficiente- principalmente perchè essendo yankee non potrebbe non esserlo e un robot che farebbe invidia al governo del fare di italica memoria.Uè,quell’androide li :poche parole e tanti fatti.Mi piace.Trovo giustissima la recensione perchè persino io quando ero bamboccio cazzola-espressione scientifica per descrivere i bimbi da 1 a 10 anni- dicevo:è pleonastico asserire l’abbacinante pulcretudine di sta pellicola troppo avanti.
Esite cari miei anche il suo bel seguito Futureworld,ne parlavo ieri sera a cena con il conte Mereghetti,penso di aver fatto la gioia di voi birbe proletarie svelandovi questa chicca,no?
Strano che non si sia ancora esaltato un capolavoro come La collana delle sette pietre-la camorra contro il lupo mannaro.Che sublime schifezza.
ciao a tutti e complimenti
non ho letto i commenti che, dalla lunghezza e dai reply, mi pare incontrino LO SBAGLIO con vigore.
comunque, filmonissimo!
se non ricordo male ci sono anche un paio di moto di spessore. awww.