The Innkeepers è un film di Ti West, e come tale a questo punto dovreste dividervi in modo netto tra chi ha apprezzato The House of the Devil e chi no, perché Ti ha messo più volte in chiaro che è quello il tipo di cose che gli piace fare. A Ti piace prendersela comoda e dilatare i tempi all’inverosimile, e la sua bravura sta nel tenerti incollato allo schermo anche per i lunghi tratti in cui non succede niente. Per lui – allontanarsi dal binario 2, metaforone in transito al binario 2 – la parte migliore del salto in alto è la rincorsa.
Di norma prende un personaggio femminile – là Jocelyn Donahue, qui Sara Paxton – e ne compone un lungo e approfondito ritratto in cui si adagia a descriverne i comportamenti nei momenti di nullafacenza, i piccoli tic, quelle cose che si fanno sovrappensiero quando non si ha un cazzo da fare. Gli piace così: prendere momenti di statico quotidiano, e immergerli in un contesto in cui potrebbe succedere qualcosa di terribile da un istante all’altro. Per cui, mentre cattura ogni piccolo gesto della sua protagonista, ogni tanto rallenta di colpo il ritmo, abbassa i volumi, frena i movimenti di camera, e in quei momenti potrebbe succedere di tutto e dovete vedere che facce fa Zitto Petardi quando viene al cinema con me a vedere queste cose, è una cosa imbarazzante. Io le rece di questi film le assegnerei a lui, se non fosse che scrive in un modo che le istruzioni per aggiustare la falciatrice sono più avvincenti e comprensibili. Per lui ormai dire Ti West è come dire Kubrick, perché non riesce a capacitarsi di come si riesca a fare un horror che tenga la stessa tensione di Paranormal Activity senza fare uno spaventerello-porn, ma continuando a mantenere una struttura solida e sostanziosa.
The Innkeepers parla di un hotel, lo Yankee Pedlar Inn, durante il suo ultimo weekend prima della chiusura definitiva, e dei due ragazzi, Claire e Luke, responsabili degli ultimi turni. Luke ha un piccolo sito in cui si diverte a documentare storie di fantasmi, e si è procurato un po’ di attrezzatura per registrare tracce di attività paranormale. Claire è una ragazza spigliata ma ansiosa, che si diverte ad aiutare Luke lasciandosi intrigare, e forse suggestionare, dalle leggende che circondano l’edificio. E sarà proprio lei ad assistere ad alcuni avvenimenti inspiegabili che potrebbero essere finalmente la prova dell’esistenza di una vecchia maledizione, e il tutto si fa ancora più losco con l’arrivo di un paio di vecchi clienti dell’hotel.
Vi faccio un esempio concreto dell’aria che tira. Fate partire il filmato, alzate il volume e guardate attentamente la sedia:
httpv://www.youtube.com/watch?v=IOUzmuzVgFA
Com’è? Ecco, Ti West è talmente consapevole (e stronzo) che ha messo la stessa gag nel film. Ma proprio questa qui sopra, mostrando appunto la protagonista che si guarda il filmato sull’internet, e poi inquadrandolo in primo piano senza musica. Questo è uno dei suoi trucchi. Qui il Petardi mi ha esultato come al gol di Grosso contro la Germania, e poi è andato in bagno anche se c’era già stato 20 minuti prima.
Il resto della pellicola incanta per come West sappia tenere con mano sicura un equilibrio che mischia lo spaghetto-horror, il più classico indie all’americana e un’atmosfera che riesce a richiamare persino certe commedie e storie di fantasmi che si facevano oltre cinquant’anni fa. Ma il tutto sarebbe un fallimento totale se non fosse che il Ti ha di nuovo azzeccato la protagonista, una Sara Paxton che era del tutto dimenticabile in Shark Knight 3D ma che qui, con un materiale che le si adatta come un guanto, si rivela capace di catalizzare l’attenzione e tenere il film sulle spalle praticamente da sola. E non si può non citare anche una Kelly McGillis invecchiata da paura ma spettacolare nel ruolo di un’attrice fallita datasi al sensitivismo.
In tutta onestà: Ti West mi sta sul cazzo. È il tipo sbruffone che non si fa problemi a dichiarare di non amare l’horror o le cose convenzionali in genere, quello che dice che sì, è inevitabile che certe affinità e paragoni saltino fuori (il primo Polanski è il più ovvio) ma che lui in realtà non sta copiando nessuno. Eppure anche stavolta ha fatto un film che sulla carta avrebbe dovuto annoiarmi a morte ma al lato pratico mi ha ipnotizzato. Non vedo l’ora di bastonarlo, ma al momento ha tutto il mio rispetto.
E con questo il reportage del FrightFest 2011 si può dichiarare finalmente concluso (alla buon’ora).
DVD-quote:
“Furbo, lento, ma odiosamente intrigante”
Nanni Cobretti, i400calci.com
signor Nanni mi ha messo paura con il video della seggiola.
Signor L’uomo si figuri su grande schermo…
il mese scorso mi son preso questo http://blog.mondotees.com/wp-content/uploads/2011/10/inkeepers-blog.jpg senza nemmeno averlo visto, figurati come la penso su The House of the Devil. Dire che non vedo la cazzo di ora è poco.
GOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOL
Mah. Ti West.
Jo vs House of The Devil: 0-1 per Ti. veramente piaevolmente sorpreso
Jo vs Cabin Fever 2: 1-0 per Jo. addormentato a metà.
Quindi siamo allo spareggione finale. Non so se tifare per me, a cui Ti non è mai andato giù. O tifare per lui, perchè di buoni prodotti horror non ne abbiamo abbastanza, e tutto quello che alza la media va bene.
@jo: a favore di Ti c’e’ da dire che lui si e’ dissociato da Cabin Fever 2 prima ancora che si sapesse se glielo facevano uscire davvero o no, raccontando di come l’avessero completamente escluso dal montaggio finale.
@Nanni: si, mi ricordo, ma non credo che le cose sarebbero cambiate molto.. neanche il miglior montatore dell’universo può cavare sangue da una rapa…
@jo: onestamente non so come fai a dirlo, guardati ad esempio l’edizione montata dal distributore di Brazil e poi dimmi se secondo te si capisce che li’ sotto c’e’ un maledetto capolavoro…
Uh..ammetto una mia grossa lacuna, dovrei rivederlo… Adesso inizio a spulciare l’armadio dvd e sotto le feste cercherò di guardarlo… -_-”
Ho appena finito di vederlo e devo ammettere che è stata una gran bella delusione. Il finale a caso, spiegazioni nulle. Ok ai i soliti (ormai classici) colpi di paura improvvisi ..ma per il resto nessun merito.
Un quadro vuoto dove la Paxton fà da cornice.
Io l’ho visto ieri notte da solo e mi ha fatto veramente della paura.
direi che è il suo capolavoro.
(sio porta a casa un 6 e mezzo, sette ma per le merde che ha fato prima quest’eterna promessa, questo è il suo capolavoro)
Innkeepers bbellone. Oh, a me il Ti piace anche quando si dissocia. Sarà stronzo, sarà furbetto, ma CF2 mi ha divertito come non mi divertivo da eoni con un teen-horror post eighties. Ho tutti i suoi films in dvd e faccio un tifo fortissimo per lui. Olè.
l’ho visto all alone in the danger zone.
e mi sono strizzato di brutto. però alla fine mi ha fatto un poì girare in quanto che se capis na gott!
Guardare questo film nel 2023 non gli rende giustizia, è invecchiato proprio male. Anzi, sembra un film vecchio già per il 2011. È inutilmente lento, per nulla tensivo e con una protagonista liscia e inespressiva.