In cui ci diamo coraggiosamente alla letteratura, e vi andiamo a recuperare quei casi in cui un film è diventato talmente più famoso del libro da cui è stato tratto che probabilmente ne ignoravate o avevate dimenticato le origini. Chicche nascoste, tradimenti per il meglio e altre rivelazioni che non avreste immaginato.
Il libro: First Blood, di David Morrell (1972)
Il film: Rambo, di Ted Kotcheff (1982)
La trama del libro: Rambo è una pluridecorata e psicopatica macchina da guerra fresca reduce dal Vietnam, che vive di espedienti e vagabondaggio. Teasle è uno sceriffo di provincia decorato in Corea e fresco di doloroso divorzio. Le due testarde personalità si incontrano e si scontrano (come Kiss Me Licia), e a seguito di un arresto pretestuoso Rambo si incazza, secca un poliziotto e scappa nei boschi circostanti, da dove uno ad uno fa fuori gli uomini di Teasle fino all’inevitabile scontro finale.
La trama del film: Rambo (Sylvester Stallone) è un pluridecorato reduce dal Vietnam rimasto solo e senza amici, che cerca solo pace. Teasle (Brian Dennehy) è uno sceriffo rompicazzo pieno di pregiudizi. Arrestato ingiustamente e maltrattato, Rambo fugge nella foresta dove, vista l’impossibilità a trattare, contrattacca alla sua maniera.
Cos’è successo in mezzo? Un macello. Il progetto è passato di mano tra una dozzina di registi e attori (De Niro, Pacino, Nick Nolte). Era visto come un buon thriller con echi alla Taxi Driver. A sentire Sly, fu lui una volta a bordo a voler ribaltare la prospettiva. Nel libro, Rambo è un vero traumatizzato, uno psicopatico, un animale cresciuto ed addestrato secondo valori che lo rendono inarrestabile in tempo di guerra, ma a disagio e pericoloso in tempo di pace. È a suo modo un mostro di Frankenstein creato dall’uomo per scopi militari, senza vere colpe ma ormai semi-irrecuperabile. Sly vuole invece trasformarlo nel buono della situazione. Gli dona un cuore, gli toglie l’ingombro di Teasle riducendo quest’ultimo a semplice stronzo intollerante, e lo elegge a vittima, a manifesto politico, a simbolo per quella generazione di persone a cui è stato chiesto di sacrificarsi per il proprio paese andando in guerra salvo poi al rientro essere accolti da sputi in faccia e possibilità di reintegro in società vicine allo zero. È una rabbiosa reazione al pessimismo di Apocalypse Now e Il cacciatore. La produzione viene bloccata per ulteriori sei mesi per ragionare su questi cambiamenti, infine sale a bordo Ted Kotcheff e il progetto decolla.
Affinità e divergenze: nel libro, Rambo ha 21/22 anni e il look trasandato da hippy, con tanto di barba lunga. È il 1972, e il Vietnam è freschissimo. Alla stazione di polizia durante la fuga accoltella Galt ferendolo mortalmente: per Teasle, diventa immediatamente una questione tanto importante quanto personale. Rambo scappa nella foresta nudo (era appena uscito dalla doccia forzata): una volta arrivato si procura dei vestiti e un fucile, e usa la sua esperienza di guerriglia per nascondersi e seccare gli uomini di Teasle uno ad uno come un cecchino. Teasle è orfano da lungo tempo ed è cresciuto con Orval, compagno di caccia del padre con il quale ha un rapporto conflittuale e distaccato ma di mutuo, intenso rispetto. Orval aiuterà Teasle portando i cani, ma rimarrà vittima di Rambo rendendo la faccenda ancora più personale. Trautman si presenta nel terzo atto: è il “preside” dell’accademia in cui si è addestrato Rambo. Dà a Teasle il background che gli mancava, un po’ di prospettiva, qualche dritta decisiva, e rimane nei paraggi interessato a vedere come un prodotto della sua gloriosa scuola sappia cavarsela in una situazione simile.
Nel film, Rambo ha 30 anni, un look più pulito, e nella prima scena lo vediamo sorridente in visita a un ex compagno di squadriglia. È questo il motivo della sua visita in città, e la notizia della morte dell’amico – che credeva essere unico superstite – contribuisce al suo pessimo umore generale. Teasle lo raccatta dimostrandosi da subito indisponente, e Galt in particolare (Jack Starrett) si rivela oltremodo sadico durante il suo arresto pretestuoso. Ciò nonostante Rambo scappa (vestito) senza far vittime. Durante la fuga Galt pare seriamente intenzionato ad ucciderlo senza ragioni plausibili, finché Rambo non lo fa fuori quasi involontariamente tirando una sassata all’elicottero da cui gli stava sparando in equilibrio precario. Come se non bastasse, Rambo prova persino a costituirsi, ma gli uomini di Teasle hanno il grilletto facile e gli sparano graffiandolo alla fronte (da qui la necessità dell’iconica fascia rossa, che nei film successivi diventerà invece puro vezzo estetico). Ha inizio così il contrattacco a base di trappolette e trabocchetti che nel libro non esiste. Orval è una comparsa come un’altra, mentre Trautman (Richard Crenna), qui istruttore diretto di Rambo, diventa la figura chiave per risolvere la situazione al meglio: la frase “Non sono qui per salvare lui da voi, sono qui per salvare voi da lui” è del film.
Finali a confronto (scrivo SPOILER perché è la prima volta e sono educato, ma dalla prossima mi aspetto che ci arriviate da soli dal nome stesso del paragrafo): nel libro il rapporto di forza fra Teasle e Rambo sposta progressivamente l’empatia a favore del primo. Sono entrambi stanchi, gravemente feriti, disillusi, e hanno cresciuto uno strano rapporto di rispetto e comprensione reciproca. Stremati, si spareranno a vicenda, con Trautman di supporto ad esplodere il colpo definitivo che fa saltare le cervella di Rambo. È Stallone stesso invece ad insistere affinché nel film Rambo abbia invece un cedimento di nervi, uno sfogo, una “morte emozionale” invece che fisica. La produzione inizialmente non è convinta e ordina di girare anche un finale in cui il nostro si suicida, ma i test col pubblico sono disastrosi e Rambo se la cava con un pianto liberatorio prima di venire accompagnato fuori da Trautman. It’s a long road.
Ma il libro, in generale, com’è? Probabilmente le differenze lette finora vi hanno stimolato l’interesse, e avete ragione. Certi dettagli extra rendono il libro più raffinato e intrigante, ma la trasformazione di Rambo da psicopatico a eroe, fatta a quei tempi, ha reso il film decisamente più controverso, coraggioso e politicamente schierato senza mezzi termini. David Morrell ha fatto i compiti e ha diverse ottime intuizioni, ma non è uno scrittore particolarmente brillante: narra la vicenda sia dal punto di vista di Teasle che di Rambo, e nel far ciò si assicura che ogni angolo della storia venga esplicitato e didascalizzato a dovere. Ne risulta una lettura facile e scorrevole, ma nulla di elettrizzante, là dove invece a Sly per essere immediatamente memorabile basta tenere gli occhi fissi nel vuoto e i muscoli tesi e pronti ad esplodere. Rimane comunque una lettura consigliata ai curiosi.
In conclusione: libro o film? Tutto sommato, pur con tutte le sue estreme semplificazioni, rimane decisamente migliore il film.
Curiosità: David Morrell ha scritto anche la novellizzazione di Rambo 2 e 3, ovvero quei casi al contrario in cui i libri vengono tratti direttamente dalle sceneggiature dei film. Considerato quanto era stato stravolto il suo lavoro originale, dev’essere stata un’umiliazione mica da ridere…
Esiste inoltre uno strano film amatoriale intitolato Flooding With Love For The Kid (frase tratta dall’ultimo paragrafo del libro riferita al rapporto fra Teasle e Rambo), diretto e interpretato da Zachary Oberzan che, gridando “Michel Gondry Puppami La Fava”, interpreta da solo tutti i ruoli nel salotto di casa sua. Premesse a parte, le intenzioni sono serissime e lo sforzo produttivo piu importante di quanto ci si possa immaginare, e vorrebbe essere la trasposizione fedele del libro di Morrell. Si può vedere un trailer e una clip, e lo si può ordinare dal sito stesso di Oberzan. Se vi interessa e qualcuno me lo regala ve lo recensisco. Giuro.
Bel pezzo.
Vale la pena segnalare The Hunted di Friedkin che è una specie di remake di Rambo, molto vicino al romanzo originale di Morrell.
Ottima Rubrica!
Interessantissima!
OK, Rambo è un Filmone MegaGalattico ma se avessero mantenuto e ricalcato l’ambiguita nei Ruoli Buono&Cattivo oggi probabilmente parleremmo di un Capolavoro pluripremiato e Sly dormirebbe con un soprammobile dorato sul comodino…
Bellissima questa nuova rubrica del 2012. Complimenti.
Grazie a tutti, fa piacere che vengano apprezzate anche cose insolite tipo leggere quegli affari strani di carta.
@kurosawa: sai che non sono d’accordo? Il libro non e’ un capolavoro, e il film funziona proprio perche’ Sly e’ intensissimo e si fa tutti il tifo per lui, e perche’ da’ un messaggio politico/emozionale forte la’ dove Morrell si accontentava di fare un thriller intrigante. E con la versione di Morrell ci saremmo persi Rambo 2 – La vendetta (che funziona per altri motivi)…
1. Bellissima idea.
2. La rubrica si potrebbe intitolare anche “Gli amici sfigati di Philip K. Dick”.
3. [Riportare quanto di seguito su un post-it da appiccicare sul frigorifero della redazione]
Idea tortura: Quando esce “Orgoglio e Pregiudizio e Zombie” commissionare a Miike un pezzo sulla Austen (non sulla parodia, proprio sulla Austen).
4. Una trasposizione fedele IMHO sarebbe magari diventata un cult tipo 5-10 anni dopo (o al più tardi nell’era dell’internet) ma ai botteghini avrebbe floppato duro.
5. Ora che ci penso, ma avete un frigo in redazione? Se sì, non voglio sapere cosa contiene il freezer.
rambo è così come lo conosciamo perchè quando hanno provato a spiegare la profondità del personaggio a sly gli è caduta la mascella ha pestato i piedi e ha detto “no dai facciamo che io ero buono e basta”
@Nanni
Capisco il punto di vista (ho dimenticato di piazzare un paio di IHMO nel messaggio precedente) ma va riconosciuto che il principale limite di Rambo è la relativa piattezza dei personaggi secondari, in primis l’antagonista che si limita ad essere il tipico CattivoPerch’èCattivo.
Mantenendo sostanzialmente la stesso struttura e dando maggiore spessore ai personaggi (magari con una scelta Attoriale differente nel caso di Teasle) il Film ne avrebbe solo guadagnato (aggiungete IMHO un pò dove vi pare).
@kurosawa: e’ proprio quello che intendevo. Un paio di piccole raffinatezze in piu’ non fanno mai male, ma se aggiungi da una parte rischi sempre di togliere dall’altra, e Rambo funziona perche’ e finche’ e’ lo Sly Show. L’osservazione di @solero e’ sicuramente azzeccata, ma Sly ci aveva comunque visto giusto. Altro discorso ovviamente se a dirigere c’era Scorsese/Cimino o che ne so, ma li’ si sarebbe giocato tutt’altro campionato.
Per Solero: Sly è l’unico uomo, oltre a Chaplin e a Wells, ad avere ricevuto per lo stesso film una candidatura all’oscar come attore e una come sceneggiatore.
Tanto cretino non deve essere.
Come dicono sopra, con the hunted hanno provato a fare il remake non ufficiale di Rambo completamente pazzo fottuto e ne è uscito un filmetto dimenticabile e noioso a parte un paio di scene.
Teniamoci il Rambo che abbiamo prima di venir colpiti dalla maledizione del ramake di merda e lasciamo i vari conflitti interiori a roba tipo a dangerous method.
Comunque è uscito pure il videogame e la cosa migliore sono i filmati di intermezzo presi dal film, il resto è poverinaggine pura:
http://www.youtube.com/watch?v=sn6dw-jx1Nw
Grazie di aver mantenuto la promessa sulla rubrica libraria, Nannibal!
@Gigos: che hai contro la Austen?
Speriamo non ne facciano mai un remake.
Posso suggerire un libro per una prossima puntata?
Facile Preda
di Paula Gosling
Ne hanno tratto due film: Cobra e Fair Game.
Scusa, il titolo dell’edizione italiana è “Bersaglio Facile”.
Mi correggo ancora: in Italia lo hanno stampato con entrambi i titoli.
@RRobe: sei il solito spoilerone, sono a pagina 120 ;)
Sono avanti, cazzo.
@Jane
No no, a me la Austen piaciucchia. Ma alla redazione magari meno.
Ma magari sono io che mi faccio dei problemi per niente.
Nanni Cobretti! Abbiamo il permesso di fondare una corrente di fancalcisti-austeniani-woodyalleniani riformisti?
@gigos: non so, e poi? Ti iscrivi a Rifondazione e crei una corrente Mussoliniana?
Pensavo più a una corrente rafelnadaliana all’interno del club “Amici di Federer” (circolo “D.F. Wallace” di Basilea).
OT: Chi ha visto J. Edgar? Ci sono momenti di frocinema puro.
Adoro quando le discussioni dei 400 finiscono off topic.
(Cervello: Aspetta, hai appena scritto una roba da troll. Devi rimediare subito! presto, di’ una cosa da vero fancalcista!)
eehmmm… Pompo nelle casse il metaforone in da la fazza!
(Bravo)
Allora ricordiamo pure Combat Shock che veniva venduto come classico rip off ed invece, secondo me, ha la sua discreta dignità!
@Nanni
Risparmio un Wall Of Text di Piottiana memoria e concludo direttamente che siamo daccordo.
@Shiaffi
L’unico gioco di Rambo è questo il resto è Fuffa:
http://www.youtube.com/watch?v=MQBpfXyHHVU
@Gigos
Mi è bastata quest’immagine ed un lieve spoilerata per farmi desistere:
http://m2.paperblog.com/i/80/805486/j-edgar-L-OsjL5k.jpeg
O.T.
(Non sapete quanto mi costi dirlo…)
HARRY MA DOVE CAZZO SEI ???
@ Kuro…
Desisti pure, che non è certo il miglior Eastwood e 8 euro son sempre 8 euro. Anche perché è uno di quei film girato tutto in interni che vederlo al cinema o su megavideo francamente è uguale. Si ha l’impressione che il truccatore si sia ammalato il giorno prima dell’inizio delle riprese e abbia mandato suo cugino Ernesto a sostituirlo. Poi, per carità, la storia è interessante e non annoia, e naturalmente Di Caprio rulla.
Pare che il padre di Rambo fosse un nativo americano e probabilmente anche per questo hanno insistito sulla combo fascia+capelli lunghi.
Sotto sotto è un indiano, difatti si trova particolarmente a suo agio con coltello e arco.
@cleaned: con quel cognome li’? E che era, un italo-apache di Avellino? Comunque nel libro non c’e’ niente al riguardo…
Ha ragione Cleaned: Stallone in una intervista ha detto che all’inizio aveva pensato un finale diverso per John Rambo: lui alla fine incontra il vecchio padre indiano nella fattoria, ma poi ha preferito lasciare le cose in sospeso. Stallone in più di una intervista dice che Rambo ha origini native american…
@Nanni Rambo significa spacco tutto in apache. Però non è che Stallone per transumanza ha sangue indiano pur’egli. Quello è Chuck Norris. E poi c’è sempre Steven Seagal reincarnazione dei Dalai Lama.
boh poi non so questa a cosa si riferisce, comunque dicono che è mezzo italico e mezzo apache…
Sarà figlio di uno dei dei Rats che cantavano Indiani padani..
http://www.imdb.com/character/ch0005265/bio
Arrapaho
Il cognome da nubile della mamma di Rambo è Drago?!?
QUindi, Ivan ha origini italiane…
@joe r. lonsdale
Mitici i Rats!!!!
Vi sfido a trovare una madre con un Nome più Fico
Eh??? Ma quello e’ il nome di mio figlio, Drago Rambo Braddock T1000 Cobretti. Comunque non toccatemi i Rats, l’orgoglio della mia regione (sono nato nell’India Padana).
(il padre R.Rambo? “R” per cosa sta? “Rocky”? Sto andando in tilt)
Copincollo da Wikipedia:
“Rambo” in giapponese (乱暴) significa violento, sfrenato, manesco”
Quindi è un GiappoItaloNavajo ???
Qualcuno mandi una mail a David Morrell e chiuda la questione!
(Io pensavo che il figlio di Nanni si sarebbe chiamato qualcosa tipo Sage…)
bellissima rubrica, molto interessante, grazie!
quando ho letto del finale alternativo col suicidio ho subito pensato che sarebbe stato incredibilmente meglio, poi mi sono affiorati due pensieri:
1- ah già, il cacciatore (che non sto lì a menarla con quanto sia un capolavoro, ovvio. però citerei solo le musiche stupende di myers); p.s. sono andato a sentire cimino a Collisioni a Barolo e ho passato tutto il tempo a cercare di capacitarmi che ci fosse stato lui dietro il cacciatore
2- in effetti ci saremmo persi rambo II, a cui sono più legato
@Nanni
Se davvero uno si chiamasse Rocky Rambo potrebbe persino di bullarsi di un Olivier Megaton o di un Max Power.
E non mi citi nelle curiosità che Tomas Milian voleva produrre un adattamento di First Blood in Italia, e che per questo ha chiamato Rambo il suo personaggio ne Il giustiziere sfida la città? Ahi ahi!
Avete per caso parlato male di quel capolavoro della supermarionation che è J. Edgar? Comunque, sempre da wiki, aggiungo carne al fuoco “David Morrell ha preso il nome Rambo ispirandosi a quello di una varietà di mele viste in Pennsylvania, inoltre ha voluto che la pronuncia ricordasse quella del cognome del poeta Arthur Rimbaud.”
(la luce radente del sole al tramonto attraversa la stanza illuminando, sul tavolo, un paio di occhiali)
(ti-ti)
(ti-ti)
(sullo schermo di un cellulare da 29,90 euro appare la scritta: 1 sms ricevuto)
(qualcuno con grandi, enormi pettorali, legge il messaggio)
(SMS: Harry,la situazione è grave.Quelli che leggevano le mie rece solo per poter poi leggere i tuoi commenti,sono in rivolta.E ti reclamano con numerose email di protesta.Ti prego,ritorna.A presto, Nanni)
(la luce radente del sole al tramonto attraversa la stanza, illuminando il tavolo di prima ma… gli occhiali sono scomparsi)
(e una grande mano bianca palleggia una noce di COCCO)
Poi, questo: http://www.youtube.com/watch?v=3YOifXWz9Zc
ATTENZIONE SPOILER
In realtà Ivan Drago e John Rambo sono cugini…
@Harry Vero, un peccato che non abbiamo fatto in tempo a fargli fare un kenshiro, che fra l’altro è ispirato a lui.
(una mano molto grande e molto bianca afferra, una dopo l’altra, delle noci di cocco, e le ripone in uno zaino)
(lo zaino è pieno)
(ti-ti)
(ti-ti)
(SMS:Ok Harry:ti ho fatto il bonifico che mi avevi chiesto,aumentando il prezzo del tentativo di corruzione da parte di Cleaned del 70%.Ti aspetto. Grazie. Nanni.)
(il dito della grande mano bianca preme un tasto sul lettore di CD e subito parte un brano musicale)
(ciòilcocconellozaino-ciòilcocconellozaino-ciòilcocconellozaino)
(certo leggere un libro, vedere un film: ma chissene di come è girato il film o scritto il libro ? l’importante è sapere la trama. Come Dallas, o Dinasty, o Love Boat. E del resto è questa la lectio che espleta caparbiamene da anni la Naty Aspesi, fianaco in odor di Rrobe)
Cari Silver Nappers,
eccomi di nuovo in carreggiata. Intanto buon anno a tutti tranne a Rrobe. e grazie a Cyber Nanni per la nuova fiammante rubrica. In attesa di sapere quali siano le differenze di trama del prossimo libro/film, mi permetto di segnalare che l’anno calcistico è iniziato con una perla di rara saggezza, fornita dall’impareggiabile mente di Rrobe. Intendo questa:
Sly è l’unico uomo, oltre a Chaplin e a Wells, ad avere ricevuto per lo stesso film una candidatura all’oscar come attore e una come sceneggiatore.
Tanto cretino non deve essere.
Possibili conseguenze di questo fulgido esempio di logica wittgensteiniana:
1- il valore dei film/attori/registi si calcola. E si calcola in base ai premi oscar
2- più premi oscar il film vince, più è bello
3- Kubrick è uno stronzo pezzente: non ha mai vinto un Oscar
4- American Beauty, per dirne uno, è meno cretino di tutti gli Sly messi insieme
Ci meritiamo davvero tutto.
@ Harry: quoto su tutto e se vogliamo essere precisi Sly ha fatto un film che si chiamava appunto Oscar, quindi è l’unico uomo al mondo a fare un film intitolato come 2 premi per cui è stato candidato.
Secondo certe logiche allora milk di Sean Penn ha più valore di The Wrestler…
Comunque Rambo a me piace così come è, di David Morrel sto leggendo quello degli esploratori metropolitani e come prosa non è un granché, quindi magari la lettura di First Blood la rimando!
@Lonsd
quella sul film Oscar è una frecciata micidiale, avrai decimato i peli pubici del povero rrobe :)
Rambo è perfetto così, insuperabile.
@Nanni
Premesso che non si discute la bellezza del film in se,il messaggio di fondo per me è si politico,ma anche revisionista.
Nell’america di Reagan film come questo o telefilm come A-Team volevano accusare il movimento anti-war del fallimento del conflitto in Vietnam perchè negò alle truppe il “supporto morale”(cosa di per se ridicola,perchè le guerre non si vincono con la tifoseria),come se quel conflitto non fosse sbagliato in partenza e figlio di una situazione insostenibile per le persone del posto(governo sud-vietnamita filo-americano di stampo autoritario,affrontato-oserei dire eroicamente-dagli uomini liberi del nord,aventi idee filo comuniste e considerati per questo automaticamente nemici da abbattere dai paranoici di Washington),ribaltando la prospettiva sui reduci,che da carne da cannone per una guerra stupida e insensata,diventavano eroi di una guerra buona e giusta.
E’ revisionista,soprattutto,perchè gli eroi combattono per la libertà,per una giusta causa,mentre gli Stati Uniti d’America combattevano soprattutto per negarla ad altri la libertà,in quello come in altri conflitti nati nell’era della Guerra Fredda.
E quei ragazzi sono morti in divisa per questo.
Rispetto loro,ma non ciò per cui che combattevano.
@Gigos
Ho visto J. Edgar al cinema.
Se non è frocinema un film scritto da Dustin Lance Black…
Il trucco mi ha ricordato in una certa misura la nomination all’oscar nel 2000 ai truccatori di Austin Powers-la spia che ci provava per il personaggio di Ciccio Bastardo.
E ho detto tutto.
Ciò nonostante:
Bel film,regista ininfluente.
Per fare un esempio anche Jay Roach ha girato un bel film serio(Recount,sui brogli elettorali nelle presidenziali americane del 2000)ma certamente sarebbe uno sbaglio attribuirgli il merito della sua riuscita.
@harry: ma ciao! ti vedo bello ricaricato, ti ci voleva, tutto ok?
@andy crop: ma sicuramente, personalmente sono pure d’accordo con te, ma il fatto che venga aggiunto un messaggio forte che nel libro non c’era (o era molto piu’ sepolto) mi ha reso il film decisamente piu’ interessante.
@Nappi
in effetti le vacanze a Praga sono sempre un toccasana :) Ora però sono tornato al lavoro sul film. Non so nemmeno se potrò votare per i Piotta Awards…
Si, ma il messaggio di fondo vero è che Rambo e gli altri vorrebbero essere trattati come una persone normali. Non mi sembra aver visto trasparire nel film il fatto che stessero combattendo una guerra giusta. O ho capito male il commento. Boh!
Comunque sul tifo per Rambo all’ inizio magari, ma poi pure lui esce fuori di capoccia per poi tornare in se nella bellissima scena finale con Trautman!
Arrivato qui dal bel pezzo “Le Basi: Sylvester Stallone. Rambo (1982)”, preciso che “Rambo – Primo Sangue” è da poco stato ristampato da Nicola Pesce Editore.
Giusto se qualcun’altro (come me) volesse leggere la storia come era stata pensata da Russell.