C’è stato un momento preciso in cui molti di noi hanno pensato: “Behvabbé, ma allora stiamo abboston! Quegli altri tutti accasa, lunga vita a Sollima Jr.”. C’è questa puntata della prima serie di Romanzo Criminale in cui si vede il Libano che stammale. C’ha il disagio: pippa come un aspirapolvere, parla da solo, c’ha le visioni… Insomma, stammale. E c’è una sequenza in cui si vede Francesco Monatanari (sempre lui, il Libano) che, seduto al tavolo da poker, si pippa una raglia. Lo scrivo anche per chi non ha, come me, 16 anni: aspira della cocaina dal naso. E Sollima Jr. tira fuori una roba che ti viene in mente il Dario Argento dei tempi d’oro, prima che si rincoglionisse definitivamente (ovvero dal 1985): ti fa vedere l’interno della cannuccia con la cocaina che sale. Tipo una soggettiva del naso del Libanese. Fatta ovviamente senza CG, ma con quelle robe del tipo: “per fare l’invasione dello sciame di insetti in Phenomena, abbiamo rovesciato in un acquario dei chicchi di caffé…”. Avete presente quelle invenzioni cinematografiche che ti vengono in mente solo se in quel momento sei un califfo dotato dell”illuminazione? Quelle robe geniali che ti svoltano una sequenza? Ecco, Sollima Jr. c’ha quel potere lì.
Romanzo Criminale ha preso il cinema italiano dei vari Michele Placido, dell’ultimo (dignitosissimo) Michele Soavi (te lo ricordi, signò, Arrivederci Amore, Ciao? Era solo il 2006), e quegli altri rari esempi di cinema di genere, o che comunque non parlava di “De Luigi che non tromba più la Gerini e allora Timi gli fa spruzzare dei feromoni di Orangutan così poi lo inseguono dei cani, ahhahahaha, ma tu non sai il ridere, ahahahah”, insomma: Romanzo Criminale- La Serie ha preso il cinema italiano, gli ha tirato due pizze in fazza, e gli ha detto: “dai, stai lì bravino che ti faccio vedere io come si fa”. Ha fatto del grande cinema alla televisione. C’è poco da fare. Dovevamo aspettare Sollima Jr. per vedere una roba fatta in Italia dove non ti viene da diventare rosso davanti allo schermo per l’imbarazzo ogni 35 secondi. Una serie televisiva in grado di giocarsela alla grandissima con le concorrenti d’oltreoceano e che, ribadisco, aveva dalla sua soprattutto un’aria cinematografica. Non quelle robe fatte in televisione per la televisione per gente che guarda la televisione mentre guarda la televisione che poi ti viene in mente solo la televisione e allora ti viene da dire: “Mah, sai, ho visto Via Zanardi 33 con Enrico Silvestrin che fa il giovane: non è male!” No, cazzo. Sollima Jr. ha dimostrato che le cose belle si possono fare. Che senza avere per forza di cose attoroni come Santamaria o la fama di un Michele Placido, si può spaccare il culo ai passeri. Perché di questo parliamo, eh? Dello spaccare il culo ai passeri.
Non siete d’accordo? Vi pregherei di ricordare lo sbrocco der Bufalo alla fine della prima stagione. Le varie sequenze in carcere. O, secondo me il capolavoro, la sequenza in cui il Freddo, nella prima serie, va alle giostre con la ragazza di suo fratello e sotto c’è Albachiara di Vasco Rossi. Capacità di dirigere gli attori (anche se cani). Inventiva. Gusto per la sequenza. Ottima costruzione del quadro. Orecchio per la musica. Qualcuno lo definirebbe “il genio”. Per essere chiari: a me Vasco Rossi mi fa cagare. Ma in quella sequenza è perfetto. E il fatto che NESSUNO, a parte Sollima, sia mai stato in grado di utilizzare una canzone tipo Albachiara in un film italiano, fa riflettere. L’unico altro esempio che mi viene in mente di utilizzo sensato di una canzone di merda italiana in un film italiano, è una sequenza di un film di Marina Spada, Come L’Ombra, in cui c’è una poverinas che ascolta La Solitudine di Laura Pausini in macchina, in un parcheggio vuoto, con la sua unica amica che è una badante russa. Un film in cui la fotografia era di Gabriele Basilico. Non proprio roba per noi, eh? E invece qui c’è gente che fabbrutto, gente con la pistola e Albachiara di Vasco Rossi. Paura.
Insomma, a Sollima Jr. bisogna volergli bene. Per cui A.C.A.B. è un film che va visto. Tipo che bisogna andare il primo giorno di programmazione con un deca in mano, arrivare di fronte alla cassa del cinema e urlare: “Io, Io! Lo voglio vedere SUBITO!!!!”. E non perdersi in menate assurde del tipo: “Mah, non lo so. Potrebbe essere un film un po’ di destra, ma forse è un po’ troppo di sinistra e allora io, che una volta ho comprato la rivista di Autonomia Operaia, non guardo questi film dove ci sono degli Ultras e dei celerini perché, come dicevano i 99 Posse, Non Mi Avrete Mai Come Volete Voi“. No, dio bono. Tutti al cinema. Perché se c’è qualcuno che può risollevare il nostro cinema è Sollima Jr.
A.C.A.B. racconta la storia di una squadra di celerini. Si tratta dunque di un film poliziesco, nel senso che racconta la vita di alcuni poliziotti romani. Si tratta anche di un film politico, certo. Ma non nel senso che si vuole portare avanti una tesi politica del tipo: “le cose stanno così in questo bel paese che è l’Italia e adesso io ve le spiego”, ma nel senso che tratta di problematiche quotidiane che hanno a che fare con tutti noi. Addirittura – es increibles, señor – Sollima Jr. immette fiction nella cronaca italiana (grazie anche al testo di partenza di Carlo Bonini) e riesce sempre a trovare il giusto equilibrio in quello che dice. Pur mettendo al centro del suo film dei poliziotti fascistoidi (che molti di noi vorremmo vedere appesi per i pollici in sala mensa), riesce a non pendere da una parte o dall’altra. Ci sono momento in cui ti ritrovi in quel cameratismo da bromance e altri momento in cui “Solo disprezzo per lo Stato e le divise blu”. E lo stesso avviene per i loro avversari, per i loro antagonisti. Che siano ultrà psicopatici per cui ogni partita è una guerra di religione, per immigrati dell’est che ti pisciano sull’uscio e poi ti chiedono pure i soldi minacciandoti, per nazistelli senza cervello che vogliono solo spaccare la fazza a qualcuno. Certo, è chiaro a tutti dova sta il giusto o lo sbagliato. Ed è talmente ovvio che è lì da vedere. A.C.A.B., in questo senso, è un film coraggioso e unico; sfugge da quello schematismo accomodante che per molti anni ci siamo dovuti puppare. Più o meno proprio da quando Sollima Sr. e balotta hanno smesso di essere rilevanti per il mercato cinematografico italiano e tutto è andato a farsi benedire in televisione a colpi di Andrea Roncato gonfio e con le adenoidi che fa il caramba simpatico.
httpv://www.youtube.com/watch?v=RN89ha53NLg
Tecnicamente, e forse qui sta un po’ il lato deludente della questione, Sollima Jr. potrebbe sboroneggiare (come lo abbiamo visto già fare in Romanzo Criminale), ma non lo fa. Ci sono solo poche sequenze che potremmo definire puramente action nel film. Quello che interessa al regista è più costruire un film fatto di montaggi paralleli – vedi il folgorante inizio con la presentazioni dei protagonisti – e sequenze che non arrivano (quasi) al punto di rottura. Si vuole parlare e mostrare i vari personaggi del film, piuttosto che lasciarli sfogare liberi e felici con i loro manganelli o i loro tirapugni. Ma rimane una sequenza come quella finale che è in grado di citare Distretto 13: Le Brigate della Morte di Carpenter e uscirne a testa alta. Un manipolo di soldati in mezzo alla battaglia. Sullo sfondo una minaccia senza volto che passa veloce in attesa di sferrare un colpo mortale, mentre attorno i finestrini delle volanti esplodono colpiti da rocce piovute da non si sa dove. Un momento di sospensione, di calma prima della tempesta quasi insostenibile che da solo vale il prezzo del biglietto.
DVD Quote:
“Te devo dà una notiziaccia: se non lo vedi sei un gaglioffo”
Casanova Wong Kar-Wai, i400calci.com
“Tipo che bisogna andare il primo giorno di programmazione con un deca in mano” ecco, e qui da me hanno fatto uno spettacolo unico ALLE OTTO DI SERA, ma vi rendete conto ALLE OTTO – CHI SE LO INCULA ‘STO SPETTACOLO – DI SERA, perché il pomeriggio dovevano fare Alvin Superstar. Poi mi chiedono perché odio i bambini…
chico, la citazione sanguemistica mi ha commosso.
perché giassò, giassai.
e boom per i Sangue Misto
Concordo in pieno filmone!
La cosa che più mi è piaciuta è la cattiveria, inesistente in molti altri film italiani, con cui descrive il degrado in cui viviamo.
Io che ci credevo tantissimo e a Sollima Jr. voglio tanto bene ci sono andato davvero il primo giorno di programmazione sventolando la diecimilalire, me lo sono goduto tantissimo e a Sollima voglio ancora più bene kthxbai ciaobacio
il punto è che Romanzo Criminale La Serie, nel suo quadro totale, fa ancora partire un neverending “omfg”. e con un passato tale, spadroneggiare ancora così diventa quantomeno complicato
Ci sarò…. W.E. è in programmazione a bucodiculopoli superiore (dove conduco vita da similbamboccione nei W.E., appunto)… A mia discolpa per non averlo già visto e apprezzato, dirò che a bucodiculopoli inferiore (dove faccio vita da precariommerda) non son risucito a malcagarlo di striscio (per la vita da precariommerda di cui sopra).
Conto i giorni che mi separano da giovedì
Io obbligherei a guardare entrambe le serie di Romanzo Criminale a tutti i registi italioti (soprattutto a quelli che fanno le cose tipo Brizzi oppure le cose tipo la Comencini) inginocchiati sui ceci… compreso Placido che la differenza tra film e serie è alquanto imbarazzante!
Cordialità
Attila
Grande, a sto giro ci stava sucarsi anche le istruzioni.
“Albakiara” di Salvati non vale perchè si svolge durante un concerto di Vasco?
Vabbè scusate, manco l’ho visto, non so se dentro ci mette pure la canzone…
Sto in fattanza blu a ritrovarmi il Sanguemisto su un pezzo del genere.
Casanova, sei un grande!
Qua da me, Forlì, ovviamente NON ci sta. Alvin e tre uomini e una pecora sì però eh. Dio santo…
@Attila: ogni riferimento a persone esistenti è puramente casuale, vero?
L’ho visto fortissimamente e l’ho consigliato alla mia cumpa sempre più fortissimamente.
E’ in un certo modo disturbante nel momento in cui ti trovi a simpatizzare coi manganelli il che è indubbiamente la sua qualità.
Ma solo a me ha dato l’impressione che il regista fosse cieco dalla nascita ? No sai, quelle inquadrature scomposte, soggetti impallati, cani che abbaiano, che a un certo punto ti chiedi se lo hanno girato quelli dei TG comunali. Tele Libera Sollima.
Bravo Napanuova, sempre sul pezzo ;)
no, anche a tutti quelli che hanno gusti cinematografici di merda
mi sa che era caffè macinato, non i chicchi
Grande Gnerry Gnotta!
ti abbraccio forte forte
@Sapo : Casualissimo, ovviamente…
Rinnovo le cordialità
Attila
verissimo
E’ un ottimo film italiano. E’ un discreto film internazionale. E’ un film in cui si potevano evitare quelle 2-3 banalità di sceneggiatura didascaliche tipo il poliziotto che si incazza e urla alla casta o poliziotto buono e poliziotto cattivo al cesso. Però buono dai
@douglas sirchia: qua negli UK sono andati letteralmente pazzi per Romanzo Criminale il film, figurarsi questo…
Nanni, la serie tv li c’è arrivata?
In francia è stato un successone, e da quel che ricordo era stata anche opzionata per il mercato sud americano dalla HBO.
Casanova, posso mandarti un bacetto?
Perché te lo meriti.
No, qua hanno pompato un casino il film ma della serie tv non si e’ saputo nulla
Ma più che altro,la pula è quasi esclusivamente una banda anti ultras o fà anche altro?Tipo ammazzare a pedate dei ragazzi ubriachi,o tipo manganellare donne e vecchi che manifestano?tipo he…ne vogliamo parlare nel prossimo film?
Comunque bello sto film,il prossimo spero sia meglio però
“Nanni, la serie tv li c’è arrivata?
In francia è stato un successone, e da quel che ricordo era stata anche opzionata per il mercato sud americano dalla HBO.”
Ah beh. In ottime mani, insomma.
Poi per il mercato sudamericano? o.O
C’è una HBO settoriale solo per il sudamerica, o al resto degli USA non gliene frega niente?
Non convincerò mai nessuno a vedere con me un film del genere al cinema…
Anche se c’hanno provato a mettermi un titolo in inglese; magari un pisquano che mangia la foglia lo trovo.
adesso vado in loop coi sanguemisto fino a domattina. grazie eh
Cobretti non parlavo di percezione del pubblico ma di valore dell’opera. Non sapevo però questo entusiasmo per Romanzo Criminale. Ma in UK amano un certo formalismo fotografico che nel film di Placido c’è e tritura il cazzo a dovere
Cmq la serie ha dimostrato ancora una volta il corto respiro produttivo italiano. Una grande prima stagione e una mediocre seconda che sembrava continuamente dirti, ma che ci inventiamo per giustificare un’altra stagione! ma come, ma che cazzo? In America ci avrebbero fatto 22 stagioni con quel materiali, mah… anche Boris io l’avrei fatta durare di più. Perde di qualità. Ma anche sticazzi. Ma che la sesta di 24 era paragonabile alla prima inarrivabile stagione. Va bè basta
no affatto, alla prima botta pure io rimasi un poco scottato nel vedere la seconda ma rivista di recente l’ho trovata di gran livello e con giusto pochi scivoloni fastidiosi
Secondo me la seconda non è niente male, eh?
c’è quella sequenza con i Joy Divisione e il Freddo che è da paura.
da pauira.
datura.
ususra.
Un’indigestione di madeleine…