Alcuni fatti interessanti per cominciare bene la giornata
Il presidente del Gabon si chiama Omar Bongo.
L’argento bolle a 2162 °C.
Gli Electric Wizard dal vivo sono pazzeschi.
All’Ikea vendono solo cuscini 35×35 o 50×50, e non hanno i 40×40*.
Scrivo tutto ciò perché dovrei parlarvi di ATM – Trappola mortale ma c’è un problema: non me ne frega un cazzo. Nulla. Zero. L’ho visto, l’ho rimosso. Mi vengono in mente pochi film per i quali abbia provato un interesse minore di quello che mi ha suscitato questa pellicolaccia sull’assassino dei bancomat. Elettroencefalogramma piatto, palpebra pesante, sguardo che vaga per la stanza, ditino che va a stuzzicare il touchpad ogni trenta secondi per evocare la finestrella di VLC e scoprire se DAVVERO sono passati solo trenta secondi o se magari mi sono appisolato e siamo già a venti minuti dalla fine invece che a sette dall’inizio. Ci vuol pure talento: non è da tutti colpire così presto con LA NOIA.
Ora che la parte «mi sfogo perché dai così proprio non si può» è andata, arriviamo al punto: ATM. È un film che sulla carta solletica molti follicoli, soprattutto se avete già visto Buried e vi siete detti: «Ehi, ma bello, nonostante l’idea semplicissima e nonostante la scelta di un tonno insuperabile come protagonista e nonostante alcuni buchi di trama!». Era bello, Buried, perché ci metteva due minuti a proporre al suo unico personaggio – e allo spettatore – una sfida ben precisa, e per la successiva ora e mezza giocava a guardare Lanterna Verde fare di tutto per uscirne vincitore. E riusciva a incollare alla poltrona nonostante incongruenze e MACCOSA – che c’erano, ma che non ricordo di preciso, il che potrebbe anche essere un indicatore della qualità del film stesso («Mah, sì, c’era qualcosa che non tornava, ma chissene, era troooppo stiloso»).
ATM, da parte sua, essendo parto della stessa penna e poggiandosi su presupposti simili (= film claustrofobico ambientato in un unico locale), si presentava con grande convinzione come successore spirituale del film di Rodrigo Garcia. Le differenze, che di fatto sono più cosmetiche che pratiche, sono:
• i protagonisti: tre yuppie rampanti invece del soldato solingo. I tre sono Alice Eve – dopo The Raven eletta “campionessa mondiale di film del cazzo e promesse infrante” –, Josh Peck – da ora in avanti “il sosia di Pato” o più semplicemente “Pato” – e Brian Geraghty – “quello del cognome buffo”.
• il luogo dove i protagonisti rimangono chiusi: una cabina del Bancomat al posto di una bara in Iraq. Gli dice culo.
• il motivo per cui vi rimangono chiusi: c’è un tizio, fuori, che ha un cappuccio. Sicuramente, quindi, è un serial killer che vuole fucchiare il loro fangue, come da tradizione dei tizi con il cappuccio.
Fine. Per il resto, ATM si muove esattamente come Buried, con il contesto che viene fornito non in corso d’opera e tramite telefono, ma sparato in faccia nei primi cinque, terrificanti minuti durante i quali assistiamo a: titoli di testa con canzoncina indie e montaggio di scene urbane, scena in ufficio con i due colleghi giovani e supersympa che si scambiano battute e fanno i maschi, scena della festa natalizia dell’azienda con tentativo di Cognome Buffo di abbordare Filmina Delcazzo, scena con i due che se ne vanno e si aggiunge Pato, scena del 7 rossonera che esplicita il proprio ruolo di terzo incomodo e funge da motore per la storia, essendo lui quello che ha necessità di entrare al bancomat a prelevare. Sbrigata questa formalità, ci ritroviamo con i tre chiusi nel cabinotto e il maniaco fuori al freddo che li fissa (disarmato). Da lì si comincia, e allora vai di: fase dell’incredulità («Cosa ci faccio sotterra facciamo nel gabbio?»), fase della reazione («Dobbiamo andarcene OMG!»), primo tentativo («Corri, che ce la fai!»), fallimento, secondo tentativo, farsi del male, fase degli scazzi interni («È tutta colpa tua che non giri mai con i contanti», «Ma c’ho i buoni pasto»: questa fase, in Buried, per forza di cose mancava), e… e sapete cosa vi dico? Che tanto avete già capito, e manco vale la pena di approfondire questa storia delle fasi.
Non vale la pena perché se mai dovesse venirvi la malaugurata idea di approcciare ATM scoprireste presto una terribile verità: del film e dei suoi protagonisti non ve ne frega nulla. Non c’è un-motivo-uno per investire emotivamente in questi tre, che oltre a essere caratterizzati con il culo hanno anche il problema che recitano come a uno spettacolo di terza media, oppure come in quei porno con la trama in cui si tentano dialoghi articolati per giustificare il massacro di cazzi che avrà inizio di lì a poco. Chi sono, a parte tre tizi che lavorano in un posto? È interessante che Cognome punti a infilarsi nelle mutande di Filmdelcazzo? No, perché quando chiacchierano amabilmente e flirtano con imbarazzo adolescente l’unico pensiero fisso è: «Grande Cthulhu falli stare zitti». Vogliamo davvero conoscere le motivazioni del killer (spoiler: avreste preferito di no, visto quel che poi si scopre alla fine)? Ma va’, la curiosità non sale neanche per scherzo perché il tizio NON È INTERESSANE: sta lì, li fissa, pesta uno che passa, torna a fissarli, poi si allontana, spacca a pugni la macchina con cui i tizi sono arrivati, stacca il riscaldamento della cabina, e via ancora a fissarli che non si sa mai. Se è vero che gli horror sono una messa in scena romanzata e metaforica delle più grandi paure che attanagliano l’animo umano, ATM potrà al massimo inquietare quelli che quando leggono “Digitare il codice segreto AVENDO CURA DI NON ESSERE OSSERVATI” provano un brivido di terrore pensando a oscure entità che attendono nascoste tra gli scontrini gettati sul pavimento. Non so quanti al mondo soffrano di questa patologia, ma spero siano pochi e abitino in stanzette bianche con le pareti morbide morbide a tante miglia da qui.
Ma almeno, essendo un thriller, ci sarà la tensione, il pathos (spoiler: no, c’è solo Pato), la paura, i brividi, l’azione. Be’: no. Ci sono delle botte, c’è gente che muore, ma sono sprazzi, e neanche girati troppo bene, per non parlare dell’interpretazione o del ritmo o delle musiche o delle luci, perennemente bluastre e livide in stile gelido inverno urbano. Semplicemente, il film si trascina. È chiaro fin da subito che le cose finiranno grosso modo male, ma la quantità di vie di fuga non sfruttate, o l’idiozia preclara di questi tre cretini che invece che uscire e prendere a pugni (provare a) il tizio stanno dietro al vetro a urlargli «vattene via! VIA, capito?» fino a che questo non trova il modo di far loro del male, o anche il fatto che tutto il film è uno spottone per la nuova stagione di Piange il telefono (tre avviati professionisti, nessuno che giri con il palmare in tasca), tutte queste cose svuotano di interesse la spirale verso l’abisso nella quale i protagonisti si trovano catapultati.
È difficile trovare qualcosa da salvare in ATM. Non è che sia solo brutto, è che non ha neanche la decenza di far incazzare chi lo guarda come, chessò, un Chatroom qualsiasi. Lui, semplicemente, sta lì, e poi non c’è più. L’unico sussulto vero sono gli ultimi dieci minuti, una delle sequenze conclusive più radicalmente BRUTTE a cui io abbia mai assistito: non un grande risultato.
Dovrebbe esserci la claustrofobia, e non c’è. Dovrebbe esserci la follia che serpeggia tra i tre, che costretti ad affrontare i loro fantasmi ne vengono travolti e consumati più che da qualsiasi serial killer mascherato, e non c’è. Dovrebbe forse esserci anche un senso o un messaggio – Filmdelcazzo a un certo punto spara un monologone sul sentirsi sicuri in questa nostra società e sul Male che ti viene a trovare anche se non hai fatto niente e su chi ci protegge realmente?, e alla fine lei e Coso manco limonano. Invece, anche qui, niente di niente.
Dovrebbe esserci un film, in quest’ora e mezza. Invece se lo sono dimenticati. Credo che farò lo stesso.
DVD–quote suggerita:
«2162 °C? Ma è tantissimo!»
(Stanlio Kubrick, i400calci.com)
*cani.
L’incipit pare, sputato pari pari, quello di una puntata di Luther. Unica differenza, il maniaco portava il cappellino, non il cappuccio.
Probabile che il sosia di Pato sia DAVVERO Pato, a Milanello risulta disperso da tempo. Contento che si diverta.
Ah, ti appoggio l’ultima delle tag. Molto vera.
Visto che questo film m’ha fatto ribrezzo sin dal trailer, e che grazie a voi non vedrò mai.. potete togliermi l’unico dubbio e dirmi perché Tizio incappucciato ammazza gli yuppie?
“Vogliamo davvero conoscere le motivazioni del killer (spoiler: avreste preferito di no, visto quel che poi si scopre alla fine)?”
Io ci provo.
Fanatico della tracciabilità fiscale?
“Vogliamo davvero conoscere le motivazioni del killer (spoiler: avreste preferito di no, visto quel che poi si scopre alla fine)?”
segue SPOILER MOLTO GROSSO
Grossomodo, il messaggio della effettivamente imbarazzante pellicola dovrebbe essere: Quello che ti dà sicurezza – la telecamera di sorveglianza del Bancomat – ti condanna. Alla fine gli sbirri guarderanno i filmati della camera, per capirci qualcosa: e quello che si vedrà, sarà uno yuppie che dà di matto contro il bancomat, si scaglia contro i suoi amici e finisce con l’accopparli.
Che boiata. Cmq è un pò un’idea del cazzo già di base. Ma sbaglio o ultimante escono quasi solo film brutti?
@rionero (e si prosegue con gli SPOILER MOLTO GROSSI): giustissimo, ma hai tralasciato il particolare che i video di sicurezza sono – o almeno, così mi è parso di intuire – in qualche modo “pitoccati” dal killer stesso, che li taglia e li monta sì da dare l’impressione che abbia fatto tutto lui. Per chi sta leggendo e spoilerandosi le cose: ovviamente il fatto porta all’arresto del protagonista mentre il killer se ne va bello pacifico.
eh, film del cazzo film del cazzo perchè non ci siete rimasti voi bloccati sul serio dentro un bancomat di notte.
e se fuori ci fosse stata una con una maglia di Hello kitty? eh?
aaaaaah quando ai bei tempi se rimanevi bloccato in un bancomat incontravi la modella figa (vedi Friends)
Ma almeno cagano e pisciano in un angolo oppure niente? Discorsi sul cannibalismo? Lei che scarica il sangue mestruale per terra? Copule selvaggie e gratuite (ok so che non ci sono ma andava comunque chiesto)?
@mari: nella cabina del Bancomat nessuno può sentirti urlare «HELL 0))), KITTY!», quindi io personalmente vado tra. (lo so, non ha senso)
@Andrea: ECCO, BRAVO. Jill Goodacre. Bei momenti.
@Phoenix: mavva’! Nulla del genere. Nulla di nulla. C’è pure buona educazione. E poi rimangono chiusi dentro tipo due o tre ore massimo, e fa freddissimo (come il regista continua molto sottilmente a ricordarci inquadrando il termometro esterno tipo duecentotré volte), quindi gli si stringe un po’ anche la vescica a ‘sti stronzi.
Manco mezzo limone, ci regalano.
@Stanlio – io comunque ci sono rimasta sul serio bloccata dentro un bancomat. e la voce automatica continuava con falsa gentilezza: “si prega di abbandonare il locale”. ci fosse stata un’anima col cappuccio ad aiutarmi a uscire!
certo che pure buried…
si salvano le idee di movimento di camera ma pure là la conclusione un bel “mavvedidannàafan…” non glielo leva nemmeno jesus christ superstar…
in effetti la recensione mette curiosità sul finale!
@mari: guarda (e, te lo dico per correttezza, tutto quello che segue è SPOILERISSIMO), il problema non è tanto l’idea di loro bloccati nel bancomat – di per sé potrebbe anche funzionare. Il problema è che la porta di quel bancomat SI APRE SENZA PROBLEMI. Dall’interno e dall’esterno. Loro lo sanno, il pazzo lo sa. E invece stanno lì a fissarsi da attraverso la vetrata. Loro non provano a fuggire tipo boh, CORRENDO, lui non va lì ad aprire la porta per corcarli di botte. Dice «ma lui lo fa per divertirsi e risultare innocente, se entrasse lo beccherebbero». OK, siamo d’accordo: perché lo fa, però? Boh! Il finale NON TE LO SPIEGA! Chi cazzo è il tizio! Perché li vuole pestare! Perché ho perso così tanto tempo dietro a ‘stammèrda! Cazzo! Poi mi vengono i punti esclamativi!
@Stanlio – poi magari era tutto un misunderstanding e il tizio col cappuccio voleva solo cambiare una carta da 500 euro, che in certe pizzerie ti fanno problemi, eh..
-2 livello terrore
creep il chirurgo
what’e else…?
buried è una cazzatona dai…se propio vogliamo un filmone con gente bloccata allora andiamo a vedere 127ore…FILMONE!!!
Tipo così, tipo cosà, evviva le cose simpa forzate a potenza 666.
@Stanlio Ma sbaglio o c’era anche una macchina della polizia? Ai poliziotti non succede niente di interessante?
@Phoenix (sempre SPOILER) nope. Arrivano alla fine, arrestano Gino e stop.
@Past: non sono d’accordo. 127 ore, il signore ci scampi da Danny Boyle, per me è un film del cazzo. Stilosità fine a se stessa a livelli Soderbergh.
@Stanlio Ma che merda. Sta rece l’hai proprio rubata a Miike :) Grazie per averci salvato da sta cagata.
5 alto per gli EW!
@Stanlio
(risposta sempre con grossi SPOILER ecc. ecc.)
Sai che questa cosa del finale in cui lui ritocca i video mica me la ricordo? da quello che avevo capito io, il Killer Incappucciato si studiava le angolazioni delle telecamere, tutto ligio, col goniometro, le mappe, i diagrammi ecc (in modo tale da sapere fino al centimetro di precisione su quale limite fermarsi senza incappare nella ripresa del cineocchio…), ma appunto, tutto il suo “crimine” consiste nello starsene fermo a fissarti, sei tu (tu yuppie) che dai di matto e fai tutto il resto… insomma, i video della sorveglianza restano intatti, è solo QUELLO CHE SI VEDE che ti (sempre a te yuppie…) che ti manda al gabbio…
Su, Stanlio, raccontaci del concerto degli Electric Wizard!
@rio: sai che potresti avere ragione tu? Ero convinto che almeno qualche ripresa con il killer ci fosse e che il killer stesso le avesse tagliate. Ma può darsi che mi sbagli ed effettivamente sia come dici tu, che il footage è vergine e il killer scaltro. Uhm. Fosse un bel film me lo riguarderei per conferma…
@enr: una parola sola. ENORME. Hanno cambiato batterista e bassista, quelli nuovi suonano a differenza di quelli vecchi e la botta finale è pazzesca. Non che prima facessero schifo live, ma hanno fatto il salto rispetto alle ultime volte che li ho visti.
ma chissenefrega del film (film?), a “massacro di cazzi” sono di nuovo saltato in piedi coi pugni in aria
epic win!
Lo vidi il mese scorso. Pagando 8 euro al cine perché era l’unico “horror” nell’arco di 20 km. Questo film è LAMMERDA dell’anno, senza che si offendano le altre cagate che sono uscite. Non ha senso, NON HA SANGUE, non ha tensione, non succede mai nulla, il “piange il telefono” fa riderissimo solo grazie a questo sito altrimenti farebbe incazzare forte, è l’autoconsunzione di tre inutili esseri, gente che poteva sopravvivere stando ferma a chiaccherare un par de ore. Però ad un certo punto la bionda impazzisce per 11 secondi e dice una cosa tipo “Farfalle” o “Orsetti” per far vedere che sta dando di matto. Poi si dimentica d’essere impazzita. Come guardare la polvere.
Siii… ricordo… via Emilia, venti e rotti anni fa… entro nel Bancomat dello piccolo paesello alle due di notte… ovviamente si rifiuta di darmi pecunia, non era la mia fottuta banca, e tentando di uscire… niente, rimango li…
Nebbia da paura… chi poteva mai esserci fuori la porta ? Dopo cinque minuti mi accorgo che c’è un’altra porta per uscire…
Mai andare al Bancomat ubriachi fradici.
Ok. Fatemi capire, che io di questo film non so nulla. Ricapitolo, SPOILERONI inclusi: tre tizi sono dentro un bancomat che funziona regolarmente, fanno per uscire ma fuori c’e’ uno incappucciato che li guarda male, e allora loro rimangono dentro finche’ non impazziscono e si ammazzano a vicenda. Ho inteso bene? E’ questa la trama? E’ davvero questa?
…posso gridare al capolavoro?
“Come guardare la polvere.”
Tarantino insegnami a quotare, per cortesia, te lo chiedo col cuore di qualcun altro in mano.
Per il resto Buried che robaccia (perdonami Stanlio, ma se non fosse che stavo giocando a tremila browsergame contemporaneamente sarei svenuta lì dalla noia).
127 ore neanche visto perché Danny Boyle viene tradotto nel mio cervello come “per me è no”.
Per quanto riguarda questo film, l’unica cosa che ricorderò probabilmente sempre è che tutta la compagnia milanese ovviamente ha fatto in sequenza, senza saperlo, separatamente uno dannato alla volta la battuta del fatto che fossero bloccati su un mezzo dell’Azienda Trasporti Milanesi e questo me lo ha fatto odiare dal primo trailer in avanti.
@ Nanni
Grida, sì, URLA senz’altro al capolavoro: questa è la trama ;)
@Nanni: esattamente così, con in più il fatto che fa molto freddo.
Ed è esposta talmente bene che io e Rionero avevamo capito il finale in due modi diversi (aveva ragione lui, alla fine).
Ecco, ora mi tocca guardarlo.
Sceneggiatore: “Ho scritto un film che parla di [vedi trama sopra]”
Produttore: “Dai, hai scritto Buried, non ci credo che e’ cosi’ idiota come mi vuoi far credere”
Sceneggiatore: “Vuoi scommettere?”
No seriously e’ la mia trama preferita dell’anno dopo quella del killer che butta la gente dalle scale.
@Nanni: killer che butta la gente dalle scale?!?!?!?!?
Tarantino??? Che é? Perché? Ma soprattutto, killer che lancia gente giù dalle scale?
Ragazzi voi non siete attenti:
http://www.i400calci.com/2012/02/rosewood-lane-il-gradino-assassino/
Grazie onniscente e onnipresente Nanni.
Non solo scopro che avevo già letto la rece dell’assassino scaligero, ma la commentai pure chiedendovi perché non avevate ancora recensito ATM…
QUINDI È COLPA TUA.
Merda,io me la squaglio!
Anche Stanlio sa quotare…
Basta, addio mondo crudele.
Sì be’, non sono COSÌ scemo eh!
PS: il codice è blockquote, tra parentesi uncinate.
e dopo ATM…
Ehi, io cerco solo di essere educato!
(è più interessante parlare di quote che di ATM. Questo cosa ci dice?)
A quando “Gtt*: trappola sul 33 barrato”? Farebbe molta più paura; immaginate: un viaggio da capolinea a capolinea su un bus affollato, protagonisti un ragazzo senza biglietto e due controllori. Lui che fa mille trick per nascondersi in mezzo alla folla, la complicità di una bella ragazza (la patata fa sempre), l’intralcio del sospettoso pensionato e poi ancora il protagonista che sale e scende dal bus magari con lotta finale sul tetto dello stesso?
Pensateci.
*ex ATM a torino.
@oboe: temo che esista già, gnocca a parte.
…c’è pur la Massironi!
MI OPPONGO
Andate un po’ tutti a cagare.
Io non lo sapevo fare e allora? è____é
P.S.: Se non è riuscito non mi vedrete mai più.
@Stanlio: Bravo, e infatti mi immaginavo un cameo del Poretti per il pensionato.