Ore 15.30 di un soleggiato pomeriggio romano.
Darth Von Trier si reca in missione per la sua prima anteprima cinematografica a nome “i 400 Calci”. Da bambino sognava che sarebbe stato per vedere un edizione rimasterizzata e con 30 minuti di girato in più di Fire & Ice per conto di Heavy Metal, ma spesso non va come si vorrebbe: quindi Darth si becca Ryan Reynolds per I 400 Calci; ma entra gratis: almeno quello ce l’ha fatta a farlo.
Dà il nominativo alla porta, lo fanno entrare con la riverenza che conferiscono a noi Calcisti in tutto il mondo, entra in sala senza voltarsi, si siede e poggia i piedi sul bracciolo del sedile davanti. Intima il buio in sala, ché ha fretta. Segue insomma alla lettera la proceduralità Cobretti per le premiére: è stato addestrato anni per questo.
Inizia.
Allora, innanzitutto mi chiedevo se e in quanto tempo Reynolds ci avrebbe mostrato gli addominali. Il film inizia con lui che si va a fare la doccia, in circa sette secondi ci siamo sbrigati la pratica “Addominalino di Reynolds”, che ormai se c’è lui è una conditio sine qua non.
Dunque:
Sapete cosa è una Safe House? Le Safe House sono degli edifici sicuri, sotto copertura e protetti che la CIA ha in tutto il mondo: scuole, ambulatori, alberghi e quant’altro dove, in caso di emergenza, gli agenti possono fare ritirata strategica o trasportare prigionieri pericolosi. Quando sei un novellino alla CIA ti mandano a gestire una Safe House, che a seconda di dove sta può essere più o meno pallosa come faccenda.
Per dire: all’inizio ti mandano alla Safe House di Scurcola Marsicana, dove non succede mai una cippa, se fai il bravo però dopo 3 anni ti mandano a quella di Parigi e puoi vivere la bella vita e vedere le femmine al Tabarin. Tu intanto stai lì e prendi le prenotazioni in caso serva tipo gestire il Bed&Breakfast degli agenti segreti.
Ryan è sfortunello e lo mandano a Cape Town dove succede sì un sacco di roba, ma mai che serva la sua Safe House e i suoi addominali. Eppure lui la tiene a modo, pulisce tutto, spruzza anche l’antiodore al bagno, era bella bella davvero in via dei matti numero zero. Invece niente: noia, rassegnazione e una pallina da tennis come amica per Ryan, manco fosse Tom Hanks in Castaway.
Finchè un giorno non gli piomba nella Safe House Malcolm X Denzel Washington, un pericolosissimo ex agente CIA ora trafficante di informazioni riservate al soldi di stati ombra e cattivi vari. Malcolm Denzel si trova invischiato in un casino che manco lui che sa fare il karaté dentro una toilette di 50×50 cm ce la può fare a risolvere, c’ha delle informazioni troppo roventi, lo braccano e gli amazzano chiunque entri nel raggio di una stretta di mano. Dopo anni di latitanza ai massimi livelli si consegna alla CIA per farsi proteggere e viene portato proprio al Bed&Breakfast di Ryan per essere interrogato.
Durante l’interrogatorio un commando di mercenari sudafricani vstiti come la gang di Albertone farà irruzione per mettere le mani sul prigioniero d’oro, da qui si innescherà ovviamente una sequenza di eventi a catena e un casino che signora mia la metà abbastava e Ryan dovrà scortare Denzel qua e là come un pazzo, sognando la promozione a guardiano del B&B di Parigi.
Questa in breve la trama e, vi dirò, come presupposto a me piace anche: le storie che mostrano il coinvolgimento imprevisto dei lavoratori non-sul-campo dei servizi segreti, degli operatori del Think-Tank o agenti in panchina che diventano 007 loro malgrado mi sfiziano fin dai tempi de I tre giorni del Condor, de La Conversazione e più recentemente della bellissima & sfortunata serie TV Rubicon della AMC. Io c’ho i gusti da zietta quando si tratta di spy-story, oh.
Il problema è che per rendere appetibile a voialtri forzati dell’action (a questa affermazione seguirà una dura sessione di allenamento al mio ritorno alla Cobretti Mansion, nda) una sceneggiatura nella quale si sarebbero dovuti sparare pochissimi colpi e col silenziatore, guidato una Citroen paratissimi e seminato pedinatori scambiandosi al volo i vestiti con un barbone, si mette in piedi una giostra di SUV che si schiantano in pieno centro, mitra che sventagliano, karaté nelle toilette del ristorante e colpi di scena telefonatissimi.
Chiariamoci, vanno benissimo i film alla The Mechanic a patto che non cerchi di farli integrare con dei presupposti alla Tre Giorni del Condor, sennò diventa un po’ come scassinare una serratura di notte con il C4. O sei un genio o devi scegliere: o thriller ad orologeria o sospensione d’incredulità, secondo me eh.
Anche l’accenno di buddy-movie “guardia e ladro” che si viene a creare tra i due protagonisti poteva essere sfruttato di più, non dico che doveva diventare 48 Ore ma con due inseguimenti in meno lo si raccontava meglio. Lo so che ci piacciono gli insegumenti a noialtri ma non sempre ci stanno bene.
La trama nel suo completamento, a parte il presupposto e l’idea delle Safe House, è talmente regalata che poteva essere un direct to video con Billy Zane e nel suo essere ibrido il film fallisce sia nell’essere un thriller d’azione che nell’essere una spy-story di tensione internazionale.
Non posso neanche dire che sia brutto, perchè nonostante la sua lunghezza alla fine si lascia vedere però è insipidino e mi sa di occasione sprecata. Le location a Cape Town sono piene di intensità, Denzel Washington è bravo e regala alcuni momenti molto forti, Reynolds nonostante sia stato preso per incarnare il ruolo del bamboccione che viene buttato sul campo riesce ad essere comunque troppo bamboccione.
Alla fine dai: speravo meglio ma poteva andare peggio. Poi era gratis.
DVD Quote
“I Tre Giorni del bamboccione”
Darth Von Trier, i400calci.com
Io quando vedo Denzel che si atteggia a uomo dell’apocalisse mi addormento.
e cmq l’addestramento del bamboccione si nota… trigger discipline
e io che ci credevo in sto film….
La rece dà un po’ l’impressione che non vi vada mai bene niente…
Forse è solo capitato il film sbagliato al redattore sbagliato…
Darth quindi avrà segretamente goduto con “La Talpa”, che un mio amico ha definito “una palla” (controprova: 7,5/10 di Ondacinema).
@ Gigos
Non so, io con la spy story ci sguazzo, con l’ibrido action-spy effettivamente no. Ma è noto che io non sono l’uomo dell’action, anzi.
Ci sono troppi sistemi informatici di fantasia e scene esagerate in ‘sta spy-story per farmi esaltare.
La Talpa ci marcia sul lato opposto invece.
Ripeto: o mi fai “Mission impossibile” o mi fai “Il giorno dello Sciacallo”.
Nel mezzo è difficile stare, un Tre giorni del Condor non capita per caso.
Poi oh, ho detto che non è brutto! Sono andato benintenzionato.
Mi aspettavo più spy e meno botti. Ci stanno più botti e meno spy.
Anche perchè ce ne sarebbe bisogno di una spy-story seriosa ai tempi del computer, che dica qualcosa di incisivo senza essere noiosa.
Dai poi di solito sono il redattore più entusiasta della cricca :)
Ma la spy-story seriosa che aspettavi non è La Talpa? Chiedo, non l’ho visto.
A me la Talpa è piaciuto, anche se ha momenti letargici per me è ok.
Poi è retro-datato… Una spy story ai tempi di internet e degli smartphones e delle cloud che non si inventi ogni iter tecnologico al pari di un film di fantascienza mi interesserebbe vederla.
Le Carrè era un ex agente dei servizi segreti, servirebbe un odierno consulente di quella pasta per una buona sceneggiatura, forse.
A me la serie TV Rubicon ha fatto impazzire, te la consiglierei se non l’avessero cancellata sul più bello!
La talpa è molto bello, molto parlato ma molto bello. Questo mi ispira perchè Denzel mi ispira, praticamente lo andrei a vedere solo per lui, anche se Reynolds non lo sopporto. Lo guarderò comunque, magari per canali alternativi.
Serie tv con spy, a parte Burn Notice sempre AMC (però si va sul classico, a metà tra un Bourne simpatico e Mcgiver), mi dicono Homeland sia molto buono (io ho visto solo l’episodio 1 e non mi è dispiaciuto).
nessuno si accorge che il payoff sta SOPRA il titolo, e che entrambi si annullano?
io attendo la confessione del copy e la vendetta dell’art: “procurami una sega” (cit)
bah… oramai ogni volta che vedo un trailer con Denzel il pensiero è “questo è un filmone… se fossimo negli anni ’90″…
Ottimo addestramento comunque!
ti ho riconosciuto… http://www.youtube.com/watch?v=Bt3_BeT3gGI
@ C&B
http://www.youtube.com/watch?v=Z2J5y9ZDEK4
al “era bella bella davvero in via dei matti numero zero” mi sono alzato in piedi, braccia tese al cielo e me ne sono andato decretando questa la miglior recensione da tempo immemore…
Cagata.
Tipo: Perché durante un inseguimento con speronamenti automobilistici e sventagliate di mitra, uno dei cattivi si mette a avvitare un SILENZIATORE attorno alla pistola? Perché la Cia tiene uno zainetto contenente un Gps per arrivare a una supersegreta Safe House custodito in un normalissimo armadietto portaoggetti della metropolitana chiuso da uno scassinabilissimo lucchetto? Perché Reynolds alla fine va a Parigi dalla morosa senza che, dopo quel po’ po’ di casino combinato coi media, nessuno dei servizi segreti – che sapevano BENISSIMO chi fosse e dove si trovasse la suddetta morosa – se lo vada a prendere?
Tipo.
Sulla prima ti posso dire che un silenziatore attenua il rumore e il rinculo dell’arma permettendo una migliore precisione nello sparo.
Sulla seconda, hai ragione :asd:
Sulla terza, Reynolds sa che gli sono tutti alle calcagna infatti accenna a muoversi ma doveva dire alla sua morosa che lo amava. D’altronde dovevano in qualche modo chiudere il plot amoroso. :facepalm:
La cosa inquietante è che alla fin fine è quasi meglio Reynolds, nel suo essere bamboccione è un bamboccione credibile, Denzel che fa le faccette scocciate per ne sa a pacchi stufa subito.
Se vi piace andare al cinema e stare tutto il tempo a dire “Guarda adesso esplode quello!” BOOOM, “Entro 5 secondi il tizio viene sparato dal nulla!” BOOOM, è il film che fa per voi.
lo sapete che a scurcola marsicana un giorno all’anno dalla fontana della piazza principale esce vino? allora daje denzel!
@ yomamaisapajama
Si, vi fui.
Ho ricordi molto foschi della festa però, alla terza caraffa e alla ennesima “ciammella” pucciata nel vino i dettagli divennero labili.