In cui Nanni Cobretti e Roberto Recchioni si sfidano a colpi di recensioni di film di Tony Scott, tutti, in ordine cronologico, con il reciproco contrappunto di Mauro Uzzeo (di qua) e Wim Diesel (di là). E voi applaudite.
I know the suffering will end, my friend
When the last note of freedom is run throughout the land
I know the hateful will burn
When the last note of freedom is heard throughout the land
httpvh://www.youtube.com/watch?v=9fyg0cXhl3o
Conoscete Terry Reid? È l’uomo più sfigato della storia della musica. Quanto sfigato? Un giorno Jimmy Page è andato da lui e gli ha detto “sto cercando un cantante, vuoi entrare nella mia band che per ora si chiama The New Yardbirds ma presto cambierà nome in Led Zeppelin?”, e lui ha risposto “No, ma ti consiglio questo tizio in gamba che si chiama Robert Plant“. Già questo basterebbe ad ammazzare il morale a chiunque, ma come se non bastasse qualche tempo dopo Terry è stato contattato anche da Ritchie Blackmore per sostituire Rod Evans nei Deep Purple, e lui ha rifiutato pure quello. Al suo posto fu preso Ian Gillan. Storia vera. Pete Best Puppa La Fava.
Ora: non è che Terry non facesse nulla, era ovviamente un talentone e la sua carriera solista, pur se inferiore al suo potenziale, è stata decorosa ed è ben ricordato dagli appassionati non soltanto per le sue sfighe. Alla fine degli anni ’80 ad esempio qualcuno si ricorda ancora di lui. Il maggior indiziato è Jeff Beck, fra le altre cose ex Yardbirds con Jimmy Page, che era stato chiamato a registrare le parti di chitarra elettrica sulle musiche composte da Hans Zimmer per Giorni di tuono, un bel blockbusterone progettato a tavolino su misura per il duo scoppiettante Tom Cruise – Tony Scott. Hans e Jeff dovrebbero nelle intenzioni ricreare il duo Harold Faltermeyer – Steve Stevens che aveva curato la pregevolissima colonna sonora di Top Gun, ma in versione un po’ meno tamarra, e Terry sembra la persona giusta per metterci dei vocals potenti, espressivi, vissuti. Ma all’ultimo si intromette Tom Cruise in persona e impone uno dei sui miti: David Coverdale. L’ironia è tripla: non solo è l’ennesima occasione mancata, ma David Coverdale è colui che a sua volta aveva sostituito Ian Gillan nei Deep Purple, nonché forse il simbolo stesso del tamarrismo anni ’80. Come premio di consolazione viene inclusa nella soundtrack (che io possiedo in cassetta/cd/vinile) una versione di Terry del classico Gimme Some Lovin’ 1.
E ora, il film di oggi. L’avreste indovinato? È proprio Giorni di tuono.
È il 1990. Tom Cruise si crede Dio, e ha abbastanza ragione. Da Top Gun in poi aveva infilato solo successoni e persino sfiorato un Oscar con Nato il 4 luglio. Ora voleva consolidare il suo status in scioltezza. Tony Meraviglia invece si stava riprendendo dal frustrante fiasco di Revenge, in cui aveva riazzardato qualche tocco autoriale per la prima volta dai tempi dell’esordio. Anche a lui conveniva girare qualcosa di facile dal successo quasi scontato. Per entrambi l’occasione perfetta pare coincidere con questa sceneggiatura intitolata “Top Gun con le auto da corsa” (ok, non letteralmente, credo/spero).
Ecco: “Top Gun con le auto da corsa” (da qui in poi Giorni di tuono) è uno di quei casi in cui gli studios decidono di costruire un megasuccessone totalmente a tavolino, sostituendosi quasi in blocco a regia e sceneggiatura, ammucchiando luoghi comuni e formulette “sicure”, curando nei dettagli ogni aspetto superficiale e di marketing (“perché lo sappiamo NOI cosa vuole la gente”) non lasciando nulla al caso e stando bene attenti a strozzare sul nascere ogni sussulto di personalità. Il risultato di solito è un film che soffre di gravi insicurezze, che a furia di rigide formulette sfiora continuamente l’autoparodia e che nel cercare di piacere tutti non piace a nessuno e finisce invariabilmente per incassare sotto le attese. Ed è particolarmente buffo che ci caschi Tony Scott, visto che un esempio principe di questa categoria è quel Cobra 2 che lui stesso si era occupato di sfottere per bene in Beverly Hills Cop 2. Un altro esempio facile sarebbe xXx con Vin Diesel, ma mi piace ricordare anche quando produttori indipendenti provano a imitare le major e vengono fuori oggetti strambi tipo la fallimentarissima trilogia di Goal!.
E insomma: Giorni di tuono è il tipo di film in cui ogni singola inquadratura viene apparentemente decontestualizzata, sovra-analizzata e sottoposta al giudizio random di chiunque: “Non è abbastanza figa”, “Non succede nulla”, “Questa battuta non è abbastanza esplosiva”, “Sono passati 6 minuti senza una svolta che sia una, NOIA”, ecc… Ne risulta una trama densissima, popolata di nomi da romanzo tascabile anni ’50 (Cole Trickle, Rowdy Burns, Harry Hogge, Russ Wheeler), con la fotografia settata su “vetrina di negozio di televisori”.
Provo a sintetizzare.
L’imprenditore Tim Daland (Randy Quaid) vuole mettere su un team vincente ed economico di Formula NASCAR, per cui assolda il giovane talento acerbo Cole Trickle (Tom Cruise), alla sua prima esperienza nel settore dopo una gavetta nelle monoposto, e gli affianca un coach/meccanico esperto strappato alla pensione e all’aratura dei campi, Harry Hogge (Robert Duvall). Cole fa subito buona impressione facendo giri di prova da record, ma in gara finisce invariabilmente per fondere il motore o far saltare le gomme. Salta fuori che non ne capisce una sega di auto. Harry (che segnaliamolo, ha l’abitudine quando è solo di parlare alle sue auto come se fossero persone) si intenerisce e trova il modo di tranquillizzarlo. Cole impara a vincere, e così facendo scatena il più classico dei bromance mascherati da rivalità con il suo avversario numero 1 Rowdy Burns (il leggendario Michael Rooker). I due si battibeccano come piccioncini fino a quando non fanno un ciocco insieme e finiscono all’ospedale. Qui, in una scena che dovrebbe essere comica e che pertanto Tony gira malissimo, Tom Cruise conosce la sua futura moglie Nicole Kidman. Prego la regia di mandare in onda il fotogramma dell’istante preciso in cui i due si sono innamorati:
Ma il bromance tra Cole e Rowdy non si interrompe: i due gareggiano pure sulle carrozzine nelle corsie dell’ospedale, e su auto civili una volta fuori. Poi Rowdy sviene e gli ritirano la patente: senza più la scusa della rivalità sportiva, la loro passione può scoppiare tranquilla e allo scoperto. E allora, visto che stiamo appena a metà film, il focus diventa la paura di Cole di fare la stessa fine di Rowdy, e un rivale nuovo di zecca, Russ Wheeler, che siccome non c’è tempo per approfondirlo caratterialmente lo si fa interpretare alle faccette strafottenti di Cary Elwes. E il dramma della tragedia nell’oscuro passato, vi starete chiedendo? Calma, calma. Il fatto è che c’è già parecchia carne al fuoco: gli sceneggiatori si rendevano conto che a) no, non si può rinunciare alla tragedia nell’oscuro passato ma b) non possono affibbiare tutto a Tom Cruise, è un personaggio con già troppe sfaccettature. La soluzione è che il padre morto in gara, sotto la scontatissima responsabilità indiretta di Harry Hogge che l’ha lasciato correre nonostante non si fosse del tutto ripreso da un recente infortunio, è quello di un altro, nella fattispecie l’umile meccanico dal cuore d’oro Buck Bretherton (John C. Reilly). Comunque: drammi su drammi, arriva la finalona a Daytona, Cole forse si è caricato e forse no, Nicole forse viene a vedere e forse no, Harry parla all’auto come se fosse una persona, interviste a veri campioni NASCAR a cui viene chiesta un’opinione sportiva su un personaggio fittizio interpretato da Tom Cruise, pronti partenza via ed ecco che ne succedono di tutti i colori ma alla fine il nostro eroe vince all’ultima curva grazie al machiavellico trucco del “fingo di sorpassare da una parte ma invece sorpasso dall’altra”.
Insomma, si parlava di autoparodia: diventa davvero difficile non confondersi quando metti nel cast gente come Randy Quaid, Cary Elwes e John C. Reilly, soprattutto visto che Elwes appena l’anno seguente finirà per interpretare il corrispettivo di Val Kilmer in Hot Shots! (parodia di Top Gun), e che John C. Reilly è fra i protagonisti di Ricky Bobby che è grossomodo una parodia dello stesso Giorni di tuono (Randy Quaid invece di recente è completamente impazzito e meriterebbe un post a parte tutto suo). Ma questo non esclude il fatto che il cast tecnico/artistico sia composto da signori professionisti davvero in grado di fare un film del genere a occhi chiusi. Tony Scott sfrutta l’esperienza di Top Gun e si destreggia fra le densità della sceneggiatura come meglio non si potrebbe mantenendo un ritmo della madonna per poi esaltarsi nelle scene delle corse con un dinamismo che ancora oggi ha pochi rivali. Tom Cruise nonostante i territori ultra-noti è ancora affamato e grintoso, Nicole è una bomba e gli altri sono tutte rodatissime garanzie. Soprattutto per Tony poi le formule si rivelano per ciò che dovrebbero sempre essere: non una scusa per impigrirsi, ma solidi binari su cui lanciarsi sicuri a tutta velocità.
Giorni di tuono in alcuni frangenti soffre: soffre di già visto e, come teorizzavo più su, soffre di malcelata insicurezza.
Ma siamo sui 400 Calci: non chiediamo di reinventare la ruota, chiediamo solo che giri come si deve.
E le ruote di Giorni di tuono… (no ok, qua mi sono infilato in un gioco di parole davvero di bassa lega).
httpvh://www.youtube.com/watch?v=wTDU5_Ki2yQ
Il commento di Mauro Uzzeo
Quando avevo 10 anni mio nonno m’insegnò che siamo i nostri fatti e non le nostre intenzioni. Quando ne avevo 14, mia madre mi fece capire che se sei in un ospedale per delle semplici analisi e ti metti a impennare con le carrozzelle, il paraplegico sul lettino ti maledirà 70 volte 7. Quando ne avevo 18 mio padre mi prese da parte e tenendo in mano quella che sembrava una big babol ciancicata, mi disse che dovevo rispettare i preservativi se volevo che loro rispettassero me.
Questo, oltre a farci capire che la mia crescita è stata costellata da consigli sempre più prosaici, ci dimostra inconfutabilmente che se Tony avesse fatto di cognome Uzzeo invece che Scott, almeno una cazzata se la sarebbe risparmiata.
Tre sono i motivi per ricordare Giorni di tuono:
– la corsa sulle sedie a rotelle con cui Cole e Rowdy si danno battaglia tra i corridoi dell’ospedale, umiliando di colpo Kaufman e tutta la Troma.
– il sesso tra Cruise e la Kidman viene sostituito da una lezione su “come andare in scia” in cui la pista è una coscia dell’australiana e le auto sono due preservativi passati ovunque tranne che sui/nei posti giusti.
– nelle intenzioni di Scott, doveva essere un Top Gun con le macchine.
Ma come diceva mio nonno, siamo i nostri fatti, non le nostre intenzioni.
DVD-quote:
“Epico, come il troppo amore”
Nanni Cobretti, i400calci.com
Le note in calce fatte come le persone serie:
1 Terry “La Sfiga” Reid usò gli scarti delle session di Giorni di tuono in un album intitolato The Driver che non si filò nessuno. Ma non gli andò tutto male nella vita: a ridargli uno straccio di soddisfazione ci pensò ad esempio nientemeno che Rob Zombie, che usò non uno, non due, ma ben tre suoi pezzi belli in mostra nella colonna sonora di La casa del diavolo. Oggi Terry vive pacifico in California e ogni tanto si prende su e va in tour: lo vidi due anni fa a Londra e lo rivedrò a giugno. Ha ancora una gran voce, ma di norma preferisce evitare di raccontare sempre i soliti aneddoti.
2 Sia chiaro che Cobra è nonostante tutto un indiscusso capolavoro, che ve lo specifico a fare.
Per l’altra parte della sfida, leggetevi la rece di RRobe di uno dei Migliori Film di Tutta la Storia del Cinema, con commento aggiuntivo del nostro Wim Diesel.
Giorni di tuono, giorni di fagioli.
Non voto perche’ non posso essere obiettivo se uno dei due film e’ L’ultimo Boyscout. Complimenti a Nanni, non credevo si potesse dire tanto di interessante su Giorni di Tuono. P.S. l’unico e vero film di motori e’ Driven.
Da piccolo ‘sto film mi piacque talmente tanto che a natale mi feci regalare anche il videogioco per il NES: un gioco orrendo e tremendamente difficile, ricordo ancora con orrore che durante le soste ai box si doveva prendere a turno il controllo di ogni singolo meccanico; sudo freddo al solo pensiero. Comunque sui giochi difficile per il NES si potrebbe scrivere per ore…
Amen.
Ma della finta poliziotta non ne vogliamo parlare?
@Woody: vieni, abbracciamoci e apriamo un forum apposta per parlare di giochi difficili per NES! Quello di GdT, tra l’altro, era effettivamente orrendo.
Comunque a me “autoparodia” ha schiantato di doppi sensi.
E vabbe a sto giro pareggio ma solo perchè Giorni di Tuono mi fa nostalgia canaglia di quando ero ragazzino e invece L’ultimo BoyScout mi fa impazzire.
Le recensioni sono tutte e due di livello altissimo, più passionale quella di Rrobe:)
Bravi
Cmq questa rece meglio nanni.
Nel complesso un quasi filmaccio…Non hai scritto niente dell’ultimissima scena, una delle più “inconcludenti” della Storia. L’unico, vero tuono di questo film è Nicole Kidman.
ma mi sono perso qualcosa o nessuno lo dice per pudicizia: autoparodia perchè si parla di automobili?
Meglio il suo remake a cartoni CARS
sempre eccellente la recensione.
“ci dimostra inconfutabilmente che se Tony avesse fatto di cognome Uzzeo invece che Scott, almeno una cazzata se la sarebbe risparmiata.”
secondo me ti sopravvaluti parecchio. peace.
@Stanlio: ricordo anche Zelda2 e Goonies2 (altro capitolo da aprire: c’è il sequel del gioco e non del film…)! Sangue dai polpastrelli e lividi sui palmi delle mani, maledetto pad rettangolare, chè allora il concetto di ergonomia era sconosciuto!
Anche in questo film ci sarebbero stati bene degli anonimi piloti russi con casco integrale.
Giorni di tuono, nella sfida di oggi, è l’equivalente cinematografico degli Utah Jazz di Stockton e Malone.
Per Manq: il postino e l’uomo della pioggia meritavano di più.
@manq @rrobe: posso sapere di cosa state parlando? Giusto per regolarmi se devo essere contento o impegnarmi di più… so solo che ha a che fare col basket anni ’90 (giusto?)
@milla: dai su, con tutti gli stereotipi che infila Giorni di tuono almeno non ci sono le macchiette che parlano in dialetto…
Vado a leggere rrobbe e poi do il mio voto. Ma prima vorrei precisare che questa scena con Terry Reid protagonista è la mia scena top dei top topper degli ultimi 231 anni della storia del cinema http://www.youtube.com/watch?v=m_tqbrhzbfk
Vittoria a cobretti, non per tifo calcistico ma semplicemente ha più esperienza. Sulla rece di rrobbe si leggono battute ottimamente LOAL (Poi si accende una sigaretta. E’ il 1991. Ho diciassette anni e ho appena deciso che comincerò a fumare.), un’interessante digressione su Shane e l’hardboiled, ma anche un paio di commenti alla regia che usano espressioni un po’ logore e trite. E poi non accusa Damon Wayans di aver quasi mandato a puttane il miglior film di sempre. Vince cobretti, 2-1 per cobretti secondo mio personale tabellino. Però mi rivedo L’ultimo boyscout stasera.
Io non ho ancora capito se sia politicamente corretto per me votare, dal momento che ho un conflitto d’interessi mica da ridere, però insomma, la rece di Rrobe mi… yawn… mi ha fat… yawn… mi ha fatto… zzzzzzzzzzzzzzz
@rrobe: che famo, decidiamo la posta in palio? La butto lì: se perdo io, recensisco “Le crociate – Director’s cut”. A te la palla.
@cicciolina: per sportività, direi che i tuoi voti valgono solo se sto perdendo e mi servono per rimontare. Continua a votare, grazie.
Stavolta vince RRobe, ma noto sempre un certo squilibrio nella scelta dei film. Anche se non l’ho mai visto immagino ci sia davvero poco da ricamarci sopra ad un prodotto come “Giorni di tuono”. Cioè la prossima sarà sfida sarà tra “Una vita al massimo” e “Allarme rosso” (film di cui manco ricordavo l’esistenza, ho visto ora su wikipedia che è suo)?
Forse dovevate fregarvene della cronologia e creare dei match più equilibrati, tipo mettere insieme i cult “L’ultimo boy scout” vs. “Vivere al massimo” e i flop “Giorni di tuono” vs. “Revenge”
Ok lo so, chi se ne frega della sfida, è solo un modo divertente di ripercorre la carriera di un artista… e infatti mi sto divertendo io, che di Tony Scott non me ne frega nulla.
Rrobe bravissimo, ma aveva a disposizione L’Ultimo-capolavoro-assoluto-e-tra-i-miei-preferiti-di-sempre-Boyscout, e Nanni con Giorni-salvo-solo-la-scena-del-gelato-perchè-mi-fa-ridere-Di Tuono tira fuori la prestazione della vita, e per me è pari.
Ora però vado a comprarmi il bluray di Last Boyscout che vergognosamente non ho ancora nella mia collezione home video
@Nanni Le crociate non è tutto questo male, chi perde dovrebbe recensire come minimo un Alexander Final Cut..214 minuti di noia..(cacchio l’ho recensito io).
Per Nanni: a me sta bene.
Io recensisco l’Albatros?
@rrobe: aggiudicato. C’è un notaio in sala?
Ah ok la categoria era “film meno riusciti dell’altro Scott”..
Fatemi capire: ma voi state tenendo li punti? Valgono solo i voti in facebook? Se il capo perde secondo me dovrebbe prendere ordini da miike per un mese.
Vale tutto e niente.
Diciamo che vale la ragionevolezza della somma dei commenti, tra qui, il mio blog, e Facebook. Ma su facebook la disparità di contatti tra me e Nanni è troppo forte e quindi non è che possa essere tenuta in conto in maniera decisiva.
Com’è il tabellino, Nanni?
@rrobe: no guarda io non sto contando, onestamente pensavo di assumere tipo un laureato del dams e far sommare tutto a lui a gara finita… mi sembrava solo onesto proporre io la penitenza finché avevo l’impressione di essere in svantaggio
ma nella scena in cui Cruise spiega la scia alla Kidman usava davvero dei preservativi? è da decenni che non lo rivedo, ma io mi ricordo due bustine di zucchero. ingenuità adolescenziale?
@bomb la tour
È vero! Ma se non ci si vuole bene neanche da soli…
coletrickle è stata la mia prima password.
Voto mister Cobretti e la giacca bianca di Nicole che non si sporca di nero!
Voto Annanni.
Conosco bene entrambi i film ma Nanni è riuscito ancora a darmi un punto di vista diverso.
Giorni di tuono mi esaltò parecchio, oggi nulla se confrontato a the last boyscout, ma ai tempi se la giocava.
Grandissimo Michael Rooker, rivisto recentemente in Super. attorone.
Ho ricordi sfocati, ma alla gara finale non c’era uno sviluppo insensato per cui Randy Quaid ,che era passato ad un altra scuderia, regala ,non si sa per quale motivo, un motore al team di Tom??? Rinfrescatemi.
Ricordo nitido: le gambe più storte della terra di Robert Duvall.
@jean-pieri: in effetti era zucchero
@david sfinter: sì, ricordi bene il numerissimo di Randy Quaid, che poi va pure a dare una mano al pitstop di Cruise.
Ma a me piace soprattutto il dialogo durante la mossa finale, con Russ Wheeler che dice espressamente “non vi preoccupate, SO IO, lo conosco bene, sorpassa sempre dalla stessa part… NUOOOOOOOO”
Ahahahah si “aoo regà imprevedibbile…”
Comunque c’è una quantità di bromance che non se pò:
Trickle-Burns
Trickle-Wheeler
Trickle-Hogge
Hogge-auto
Hogge-Daland
Daland-Trickle
John C. Riley-tutti
BBBBRRRRRRRRROOOOOOOOOOMMMMMMMMMMance!!
Sta vincendo Massimo Carnevale. Mamma che belle illustrazioni.
@Luke
Sì sì, lo è, guarda meglio.
aspetto con impazienza la rece de L’ultimo Boyscout
@Stanlio: Non dico che non è male..dico che del genere c’è di peggio (vedi Alexander, ma anche King Arthur)…
Questa recensione è scritta meglio dell’altra però la sfida era improba: cioè, da una parte c’è un capolavoro come l’ultimo Boyscout (l’unico di Tony Scott per me), qui un film che, vabbè, a 10-11 anni avrò visto almeno 10 volte, però oggettivamente una monnezzina da poco…
Quindi voto Nanni…
Vince ancora RRobe.
Sul mio personalissimo cartellino siamo 3-0 per lui. :)
A 13 anni circa non mi era affatto dispiaciuto! XD Però è uno di quei film che ho paura a rivedere! XD
Di questo film ricordo soltanto il trailer, che gia era bello trash di suo. Tra l’altro questa recensione mi ha fatto ricordare un videogioco, Ridge Racer Type 4, che nella modalita’ storia aveva praticamente tutti i drammi e i cliche citati da questa recensione!