Ho avuto modo di scoprire, nel corso della mia esperienza come recensore per i 400 calci, che l’immagine che molti lettori hanno di noi autori è quella di privilegiati esponenti del giornalismo d’assalto con un posto d’onore a ogni anteprima cinematografica che conta, che saltano la fila al supermercato e al ristorante si alzano senza pagare (a volte anche senza aver finito di mangiare le verdurine), quasi sempre circondati da donne bellissime e disinibite. Immagine che nella maggior parte dei casi corrisponde alla pura verità. Capita a volte, tuttavia, che un calcista perda una scommessa e si ritrovi a dover fare tardi all’inaugurazione del club più hot di New York perché ha dovuto guardare un film di cui non gli fregava niente e verso il quale non sentiva la minima affinità.
Io, per esempio, odio i film di fantasmi (perché mi fanno paura, ma in società preferisco dire che sono razzista verso i morti) e di The Awakening, pellicola inglese del 2011, non sapevo, né volevo sapere, assolutamente niente. Mai sentito all’epoca in cui usciva in UK, merito forse del titolo abbastanza vago (va detto che acquista un suo senso una volta ultimata la visione — e qui fatemi commentare: ma che bella idea del cazzo) da far comparire 18 risultati quando lo cerchi su RottenTomatoes, e passato completamente inosservato quando è arrivato in Italia, poche settimane dopo, come “1921 – Il mistero di Rookford”, quel genere di nomi che, se anche te ne accorgi, ti fanno solo pensare “cosa ci fai fuori dallo scatolone delle offerte di Saturn”.
Cosa aspettarmi da una roba del genere?
Visioniamone il trailer, e scopriamolo assieme!
Già da qui possiamo tirare le prime conclusioni:
1) Inghilterra, ambientazione gotico/vittoriana, protagonista femminile, bambini tutti belli pettinati e con la divisa scolastica, molto inquietanti e molto probabilmente TUTTI MORTI? Why hello, Giro di vite;
1.1) ho infranto il giuramento fatto al mio maestro in punto di morte di non dare a vedere che una volta studiavo e ho addirittura letto Giro di vite, ma certe cose te le tirano fuori con la forza, te le tirano;
1.2) abbiamo a che fare con un film con delle pretese (il secondo indizio viene dal fatto che sul poster troviamo scritte come “REBECCA HALL IS MAGNIFICENT” e non un più rassicurante “QUESTO FILM FA CACARE MATTONI”)
2) abbiamo a che fare con uno di quei film che il trailer ti ha già spoilerato tutti i principali plot twist — BENONE! Immaginatevi ora che voglia, di riguardarselo ma lungo un’ora e quaranta.
L’unica speranza è che sia abbastanza pretenzioso da risultare piacevole alla visione e interessante al di là degli snodi della trama, d’altra parte ho già deluso il mio maestro, non voglio deludere anche Nanni Cobretti: mi sa che mi tocca guardarlo comunque.
Rebecca Hall, forse vi ricorderete di lei perché è bellissima e inglese, interpreta un tipo di donna molto poco in voga nell’Inghilterra del 1921: forte, intelligente, emancipata e, come viene apostrofata spesso nel corso del film, “educated” che nonostante il mio inglese claudicante credo significhi “che vesta da uomo e mette i piedi sul divano”. Di mestiere fa quella che sputtana i medium e i fenomeni paranormali, ma essendo il 1921 invece di avere un reality scrive dei libri.
Tuttavia ella cela un segreto: non fa tutto questo perché illuministicamente convinta del potere salvifico della scienza e della razionalità, ma anzi, all’opposto, perché spera prima o poi di incontrare un fantasma vero, un segno dell’esistenza di qualcosa dopo la morte, e quindi la promessa di reincontrare un giorno il marito morto in guerra. Per mettere l’accento su questo particolare — lei smaschera i ciarlatani, ma vuole che i fantasmi esistano — alla fine di ogni caso, quando dimostra che il fantasma era solo un tipo con un costume di carnevale, ella piange.
Non che abbia voglia di fare discorsi sull’uguaglianza dei sessi o roba del genere, ma un osservatore casuale potrebbe trovare abbastanza degradante che ci venga presentato una volta tanto un personaggio femminile forte e indipendente per poi svelarci che l’unico motore delle sue azioni è L’AMORE PER UN UOMO (morto).
Un osservatore casuale, dicevo. Per quel che mi riguarda l’unica cosa che conta è che a un certo punto Rebecca Hall fa il bagno e le si vedeono le tette. TETTE!

olè!
Procedendo con la trama, succede che Rebecca viene ingaggiata da Dominic West per indagare sulle presunte apparizioni di uno spettro che sta mietendo vittime in un collegio maschile: con straordnario sfoggio di conoscenze scientifiche, sangue freddo e attrezzature steampunk, ella dimostra in poco tempo che lo spettro altro non era che il prank organizzato da alcuni bambini, e se il film finisse a questo punto — l’intera parte dura 40 minuti esatti — sarebbe l’ottimo pilot di un telefilm che non vedrei.
Invece il film continua, come il trailer lasciava intendere il fantasma c’era davvero, e si trasforma nel più tradizionale degli horror sottogenere “creepy children” dando fondo a tutti gli espedienti del genere: facce che compaiono negli specchi e nelle fotografie, mani che ti afferrano quando ti avvicini a una superficie d’acqua, bambole inquietanti (qui il fantasma ha addirittura una passione per i diorama!), presenze che ti arrivano alle spalle poi ti volti e non c’è niente, per culminare con un immancabile
– dov’è il piccolo Tom?
– chi è il piccolo Tom?
– il bambino che era insieme a noi fino a un attimo fa!
– quale bambino? non c’è mai stato nessun bambino.
Segue un prevedibile terzo atto in cui il dubbio principale è se il fantasma sia il bambino o la governante (che è interpretata dalla professoressa cattiva di Harry Potter), un’obbligatoria scena di sesso tra Rebecca Hall e Dominic West, un tentativo di stupro, lo svelone nello svelone che [SPOILER] il fantasma non solo c’è, ma è anche legato al passato della protagonista, un finale “a sorpresa” in cui tutto sembrava essersi risolto E INVECE Rebecca viene avvelenata, e un ulteriore segmento finale in cui non si capisce se Rebecca si è salvata o se è diventata un fantasma pure lei (si è salvata. e si è messa con Dominic West).[/SPOILER]
Posso dire in totale serenità di essermi parecchio annoiato ma considerando che è un genere che tendo ad evitare come la peste, pensavo peggio.
Come film dell’orrore (categoria troppo vasta, forse dovremmo dire “film di spaventi”) non è che faccia fare gran salti sulla sedia, come “giallo” è parecchio telefonato, e come film d’epoca non c’è abbastanza epoca; non è comunque peggiore di tanti altri prodotti simili, è interpretato da gente capace, o se non altro inglese, e mette sul tavolo qualche accorgimento visivo da non buttar via (molto fico quando lei continua ad entrare nella stessa stanza e vede la stessa scena da una moltitudine di pov diversi). La buona volontà ce l’hanno messa.
E il giardiniere che cerca di violentare Rebecca Hall è Benjen Stark di Game of Thrones.

"bisogna pure lavorare"
DVD-quote suggerita:
Niente che non abbiate già visto sull’argomento “protagonista scettico che non crede ai fantasmi si ricrede”, ma con una fotografia molto più fica.
Quantum Tarantino, i400calci.com
ne parlavo giusto ieri con una bionda tettona
Cose:
• Rebecca Hall è indubbiamente figa, ma dopo averla vista in Vicky Christina Porcellona la odio con tutte le mie forze, lei, Penelope Cruz dimmèrda e Woody Allen che da quando ha varcato l’oceano non azzecca più un-film-uno. Aprirò un blog solo per fare la mia personale Woody Allen Bananas Challenge e arrivare a dire quanto sia brutto Vicky Christina Porcellona.
• cosa ci fa Totti con l’espressione di Bear Grylls in fondo al pezzo?
• best uso di una rage face dell’ultimo mese di Internet
• il film non lo vedrò mai, dopo che con Woman in Black mi ha detto culo non voglio tirare troppo la corda
• TETTE!
• Dominic West
“• cosa ci fa Totti con l’espressione di Bear Grylls in fondo al pezzo?”
(scusate, giuro che la smetto con gli esperimenti su html)
Un film che smuoverà le tue certezze di donna.
Lo metto nella lista di film da veder con la tipa, apponendovi l’apposito asterisco indicante “TETTE!”.
@Stanlio
VCB MERDA!
Ti sei dimenticato la pallina che cade giu per le scale.
Il paragone con The Others (e non solo perché liberamente ispirato a Il giro di vite) sorge spontaneo. Atmosfere simili solo in salsa vittoriana? O un po’ più gotiche, tipo, non so se lo hai letto, “Il circo dei dannati” (titolo originale “Walking in Pimlico”) di Ann Featherstone?
Mmm… mi sa che stavolta avete toppato la rece… E non tanto perché il film/genere non è di gradimento del recensore (anche se di solito aiuta ;-) )
Intendo dire che vi siete soffermati solo sui plot twist più o meno scontati ma non avete detto se il film davvero coinvolge, se la fotografia è bella, com’è la paletta cromatica (pare che disquisire di palette cromatiche sia di moda!) se gli attori recitano in modo credibile o se sono delle capre, ecc.
Riguardo agli aspetti così scontati sulla storia, è tutta colpa del grande Harry Houdini… grande escapista ma anche grande debunker che visse proprio in quegli anni… Fu lui a lanciare una crociata contro lo spiritismo allora imperante e a promettere alla moglie che il primo a morire sarebbe tornato a trovare l’altro per confermare o confutare una volta per tutte l’esistenza degli spiriti dei defunti… Fu una figura così grande che anche oggi funge da ispirazione per i film, ecco!
Digressione: pensate che era grande amico di Sir Arthur Conan Doyle – papà del razionalissimo Sherlock Holmes – che invece era diventato spiritista convinto dopo la morte del figlio… aveva scritto trattati (pseudo) scientifici sull’esistenza delle fate, tanto per dire… ebbene una volta a New York ebbe la fortuna di assistere ad uno spettacolo di Houdini e, impressionato dalle sue doti, volle incontrarlo… Houdini fece una bella fatica a spiegargli che erano solo trucchi ma non venendo ascoltato gli mostrò il trucco definitivo per dimostrargli che erano ovviamente solo trucchi appunto… gli fece il giochino della punta del dito che si stacca dall’indice… beh Doyle quella notte non riuscì a chiudere occhio pensando a quella magia di materializzazione della materia e così divennero amici (chiedete a Massimo Polidoro, lui è un esperto di Houdini: http://www.massimopolidoro.it).
Ad ogni modo, molte delle cose che a te sono sembrate scontate, a me sono sembrate citazioni “dotte”… In quegli anni lavorava anche Harry Price, probabilmente il più famoso parapsicologo britannico di sempre, che al contrario di Houdini cercava di dimostrare l’esistenza degli spiriti, spesso creando prove artificiose del tutto improbabili… tutti i WTF citati nella rece sono stati documentati come azzeramenti paranormali avvenuti studiando il caso del Refettorio di Borley, la casa più infestata d’Inghilterra… in pratica un reverendo si risposò con una signora un po’ troppo allegra e quella per giustificarsi dava la colpa agli spiriti… poi arrivò Price pubblicando annunci sul times per recruitare giovani indagatori dell’incubo per studiare la casa e dando grandissimo rilievo mediatico/medianico a tutta la faccenda… (peccato che alla fine la casa sia andata distrutta in un incendio)
Ebbene, al di là di queste cose che per me invece sono chicche, il resto del film è decente oppure no? Lo devo cercare rovistando in un cestone o è meglio passare oltre? No, perché, quella tetta merita!
E perché sulla locandina c’è la faccia di Aphex Twin invece che quella di Rebecca Hall?
@KuroFawa: puoi dirlo forte, fratello. E aggiungo, fresco fresco di visione: TO ROME WITH LOVE MERDISSIMA. Ciao, Woody, è arrivato il momento della pensione anche per te.
Torno nell’ombra.
@stev’o, non capisco il tuo punto di vista…
il compito di un film del genere (di genere) credo sia intrattenere con qualche balzello e sorprendere con qualche bel ribaltamento meno telefonato del solito.
Elevare un film perchè si potrebbe ricondurre a qualcosa di realmente accaduto, è questo che intendi? lo puoi fare col 90% per cento dei film esistenti. Puoi essere fedele nelle ricostruzioni di prassi tecniche “ectoplasmiche” ma se alla fine il plot l’è quel che l’è lo rendi solo più passabile ( penso al recente “the raven”).
A me dalla rece sembra un 1408 con Cusak spostato indietro di 100 anni.
ah, che brutto film 1408!!!!
@stanlio ma per Woody parli di bocciatura di tutti i film da quando ha varcato oceano o di quelli che fa oltreoceano? perchè qualcosa degli ultimi 15 anni si salva dai…
Per una volta ho visto un film prima della rece dei 400. Abbastanza concorde con la recensione. Comunque per chi ama il genere alla fine non e’ così male. Certo nulla di davvero nuovo (il paragone con the Others e’ davvero obbligatorio) ma si lascia guardare senza pensarne il peggio del mondo. Una sufficienza da me se l’è portata a casa.
@Paolo: non voglio portare il discorso troppo fuori strada, ma dopo l’anteprima di To Rome ero troppo incazzato per non nominarlo, e Rebecca Hall è stata una bella scusa per. Io (che comunque annovero Allen tra i miei preferitissimi di sempre eh, sia chiaro, sono un suo fan terminale) boccio la sua visione dell’Europa e degli europei e degli americani in Europa. E boccio anche il suo isterico ripetersi e scriversi addosso battute e interi film. Dell’ultimo periodo (decennio) promuovo Match Point, promuovicchio Whatever Works perché comunque mi ha fatto ridere, ma boccio senza pietà Cassandra’s Dreams, Midnight in Paris, Vicky Christina STICAZZI DI FILM DIMMÈRDA, You Will Meet bla bla e a questo punto pure l’ultimo.
E te lo dice uno che considera gli anni Ottanta di Allen una collezione di gemme malcagate dai più.
Per tornare in topic, Rebecca Hall ha delle belle tette. Mentre per rispondere a Stev’o, che dice tra l’altro un sacco di cose interessanti, credo che il problema (immagino, non ho visto il film) è che di queste cose che citi tu ti accorgi, appunto, tu: o le espliciti e fai un semi-film-storico, oppure vanno un po’ perdute. E se il resto del film poi non vale molto…
A mio parere è un film fuori tempo massimo, ma non un brutto film. Mi ha coinvolto grazie alla ricostruzione, all’interpretazione di Hall, alla regia mai sopra le righe; e la rivelazione finale non è banale. La sequenza con la casa di bambole è ben fatta (l’originalità abita da un’altra parte, ma non è quello che cerco nel 2012 in un film di fantasmi). Poi, oh!, a me tutto quello che ha a che fare con i morti e la loro volontà di non essere dimenticati acchiappa di brutto, che posso farci.
Un 7 pieno glielo concedo volentieri.
p.s.: con il declino di zio Woody andate a stuzzicare una ferita aperta, e il trailer del film romano annuncia una delle tante cazzatelle girate dagli anni Duemila in poi … però MATCH POINT, al di là dei più che legittimi gusti personali, “merda” proprio no, dai. E lo stesso MIDNIGHT IN PARIS, che pure secondo me è stato sopravvalutato, è un buon film.
@vespertime: grazie, mi hai convinta, va.
@Paolo Alreadycrazies
ma senza questa scena purtoppo
@ Quantum: Tette! Però con capezzolo a scomparsa. Il film a me piacque, concordo con te quando dici “già visto”, ma avec l’aggiunta delle tette della Hall che per filologia in un film sui fantasmi hanno il bottone a scomparsa. Comunque già visto, ma onesto e pulito.
@ Stanlio: “TO ROME WITH LOVE MERDISSIMA”. Woody Allen secondo me una sera ha incontrato Patrizio Roversi e Syusy Blasi che gli hanno detto “Vez noi facciamo la vita da re, facendo un pacco di pila viaggiando” e da li sta provando il colpo.
@calcisti: chi di voi era in sala a vedere Battleship?
@Quantum: mamma come sa vendersi Samuelone…
a Holly è quello che ha dato più di tutti tra cagate invereconde e marchette mascherate eppure rimane sempre là, tra gli dei, nell’olimpo.
Grande tra i grandi.
@Stanlio: allora direi che concordo anche se promuovo in pieno Whatever works (un fugace ritorno al passato), così come match point. Midnight qua e la mi è piaciuto. poi nel decennio poca roba è vero. Ne spara fuori troppi, deve calmarsi.
dai oh bella la campagna inglese e i calzoni alla zuava di lanE e tutte le camice amidate e i manieri come pippo e la fotografia che ti dico guarda delle carrellate del stocazzoshire che non ti dico ma questo film è tipo il seto senso o the others solo girato con al pretenziosità di non essere stato girato dieci anni dopo. perchè comunque è un film di genere e cmq si deve fare alla fine “ohhhh” e qualche voltea “Ah!” sulla sedia. lei comunque una topa che sconfina nel misticismo.
scusate sull’altro piccì mi chiamavo Paolo Alreadycrazies…ma siamo la stessa persona…sorry
Ha indubbiamente delle sopracciglia da donna volitiva vittoriana.
La pallina che rotola già nel trailer è un colpo basso.
The Others mi era piaciuto, ma a posto così.
Ci sono troppe poche tendine in quella magione, e io amo le tendine.
Credo di essere l’unica persona al mondo a non aver MAI visto un film di Woody Allen.
Ho finito.
red riding_best Rebecca Hall ever
blah, blah… ri blah blah, blablabla, blah blah
…
Rebecca Hall
period.
Visto stasera.
Fino al plot twist regge alla grande con un alone di mistero intorno a quasi tutti i personaggi e lei veramente brava. La scena della casa delle bambole poi è una bomba inaspettata.
Il plot twist invece è vigliacco perché se rivedi il film ti accorgi che non sta in piedi, a differenza, tanto per dire, di quello del 6 senso.
Ho voluto vedere questo film solo perché c’è quella gran gnocca di Rebecca Hall, che me la ricordo in “Una ragazza a Las Vegas (Lay the Favorite)” del 2012, dove praticamente ha recitato tutto il film in minigonne supercorte, ma dove oltre a mostrare delle gambe supersexy, riusciva anche a mostrare una recitazione convinta ed energica; credo che questo “1921 – Il mistero di Rookford (The Awakening)” sia il suo secondo film che vedo per intero, uscito un anno prima di “Una ragazza a Las Vegas (Lay the Favorite)”, in questo film invece mostra il seno, oltre ad una buona recitazione, visto che riesce a caricarsi il film sulle spalle, che non è poca roba.
Comunque per spendere due parole sul film, buona la prima dove non si mostra niente e si crea suspense (classico degli horror), ma quando arriva il momento di mostrare si usano i soliti cliché da parte della regia, anche se la svolta finale tutto sommato è sopra la media; ma per il resto rimane il solito film sui fantasmi, che come i film (o telefilm) sugli zombi, ormai hanno detto tutto.