Ok, va bene, ok. Devo scrivere di Kill, film basato su un gruppo di tipi che si svegliano in una casa. Il gioco è: l’ultimo che rimane in piedi ha il diritto di rivedere il proprio marito/moglie/compagno/a. E magari uscirne vivo.
LUI.
Io mi sa che no.
Sigla.
httpv://www.youtube.com/watch?v=TBq8OGYzSAo&feature=fvst
Di che parlo? No ditemelo voi? Che posso fare per trovare una ragione sociale a un film del genere quando nelle sale c’è The Hunger Games che fa bruttissimo ai più? Che motivazione ho per porvi di fronte a voi e dire: ehy règaz ho perso un’ora e mezza della mia vita per vedere la versione “Divano con su la plastica perché se no si rovina” del film del momento? Cosa posso fare se non inventare che (segue voto in pallettoni come un Mereghetti qualunque)
a) Kill è l’antipasto di The Hunger Games. I giovani registi Chad Archibald e Gabriel Carrer, reinventano in chiave enogastronomica il blockbuster di Gary Ross facendo compiere ai propri protagonisti un luculliano pasto che presagisce l’incombente ineluttabile fato di violenza. Insomma The Hunger Games ma più pienotto…
*** 1/2 (concettuale e croccante come la sovracoscia di pollo non disossata).
b) Kill è la risposta alle diatribe razziste di The Hunger Games. Il cast è composto da soli bianchi che indossano magliette bianche e non fanno roteare manco una volta il dito davanti alla faccia di nessuno. Neanche un’ombra di mezzo ispanico. Niente. In compenso i cattivi sono vestiti con delle buffe maschere di cartapesta e dei gonnellini di paglia e canticchiano “Bingo Bango Bongo io sto bene solo in Congo”
**** (Ariano senza pretese ma con grandi potenzialità se sviluppato a dovere)
c) Kill è la risposta curvy a The Hunger Games. Stanchi di questi culetti insipidi delle Jennifer Lawrence di turno, Archibald & Carrer ci propongono un nuovo modello di donna, dai fianchi generosi e dalle curve morbide. Calda, mediterranea, sanguigna, la donna di Archibald & Carrer non esita a piantarti un coltello tra le scapole finché non resti esanime a terra come un qualunque straccetto H&M della collezione precedente.
** (anche nelle tonalità rosso carminio, giallo cirrosi e blu “fai un po’ tu”)
d) Kill è l’anello di congiunzione tra The Hunger Games e Chi trova un amico trova un tesoro di Sergio Corbucci.
Ritorna prepotente la figura di Anulu (agevolo foto), il quale si moltiplica e diventa presenza inquietante indossando una maschera di cartapesta simile a quella di Jigsaw.
I cattivi Anulus (o Anuli) se la prendono con 6 personaggi (3 donne e 3 uomini che rappresentano ovviamente una citazione at large di Non c’è due senza quattro). La lettura in chiave spencerhilliana diviene addirittura palese nel momento in cui gli attori, chiamati a picchiarsi tra di loro, compiono delle finte collisioni che se avesser preso degli stunt ciechi forse riusciva tutto meglio.
**** (Altrimenti ci arrabbiamo)
Ma ora è tempo di…
httpv://www.youtube.com/watch?v=aIu8JUz2N44
PIANGE IL TELEFONO
ovvero: come nei film horror, l’oggetto che ci ha cambiato il concetto di reperibilità diventi un inutile suppellettile, sbattendogliela in culo ad almeno 30 anni di consumismo.
In Kill il telefono c’è. È in bella vista. Uno dei prigionieri chiama il 911 e -che te lo dico a fare- ovviamente dall’altra parte risponde la mente perversa che sta dietro a tutto questo che si finge poliziotto per poi scoppiare in una fragorosa risata. E grazie al cazzo.
httpv://www.youtube.com/watch?v=aIu8JUz2N44
e) Kill è la versione con twist di The Hunger Games. No perché il twistone c’è, c’è tutto, fino in fondo. Ed è un twistone che ti costringe ad andare indietro e non in senso metaforico. Devi proprio tornare indietro con il rewind per cercare di capirlo perché la sensazione è quella del “mi devo essere perso qualcosa…”.
Ma visto che al centoottantesimo sbadiglio è possibile che io sia andato in iperossigenazione perdendo in lucidità, chiediamo a Nanni -il capo supremo che tutto sa- una spiegazione.
Spiegazione di Nanni:
Non ricordate anche voi con tenerezza quei tipi di film i cui finali ti colgono completamente spiazzato, controtempo, impreparato, per cui vi ritrovate in questo meraviglioso stato di beato stupore, il cervello che non riesce a decifrare una singola nozione di ciò che vi si presenta davanti e se ne viaggia altrove, verso mondi affascinanti e psichedelici, ed è perfettamente contento e soddisfatto cosi, gli va bene tutto, CAZZO, TUTTO pur di non rischiare di dover pensare alla vaga ipotesi di riavvolgere e perdere anche una sola frazione di secondo extra a decifrare una pellicola la cui unica cosa che ricorderete già dal minuto seguente saranno le premesse vigliaccamente distorte (“un incrocio fra Saw e il Thunderdome di Mad Max!”) di quello stronzo che ve l’ha consigliato? Ecco. Prego.
** (Twist and shout)
e) Kill è il Mortal Kombat di The Hunger Games (vd. gif courtesy of Jean-Claude Van Gogh)
***** (Liu Kang Wins. Fatality)
Insomma, cosa possiamo dire di questo Kill? Soliti attori cani? Solita trama che si regge sui pilastri del Uattafac? Solita ripresona sporca lievemente grindhouse che fa tanto Sundance? Sì, purtroppo sì. O per fortuna, fate un po’ voi. Ho visto di peggio? Probabilmente sì: il cast di suo non è poi così terrificante e qualche momento, pochi a dire la verità, il film li azzecca -anche se non ci discostiamo molto dal peek-a-boo -. Il resto è veramente un gran ribollitone di più o meno tutto quello che abbiamo visto negli ultimi tempi sul tema della cattività umana plus i giochi senza frontiere. Ve lo consiglio solamente perché qualcuno me lo spieghi.
DVD-Quote suggerita
Il <insert name> di Hunger Games
Bongiorno Miike, www.i400calci.com
Suvvia non potrà esser peggio di un House Of 9 qualunque…
La gagazza picchiaduro fa una mossa di E.Honda (leggi Epaminonda), non di Liu Kang. E taccio la questione fatality/street fighter. Comunque “Piange il telefono” sempre molto commovente, il pezzo sempre molto divertente.
Oddio ho detto una stronzata vergognosa. Mi cambio il nome, faccio schifo, merito il peggio possibile. Da oggi per penitenza farò p***** a cicchitto usando come talamo la pancia sudata di Kim Dotcom.
Oddio, culetto insipido la Lawrence però no: http://thestallseat.com/wp-content/uploads/2012/03/jennifer-lawrence-ass2.jpg
Cioè, non è ancora nella categoria chubby ma è comunque un bel po’ più curvy delle sue colleghe.
E comunque PICS OR IT DIDN’T HAPPEN.
@Stanlio
Aaaaa però!
Ma hunger games qualcuno l’o ha gia visto è davvero questo gran che, ne vedremo mai una recensione sui 400 calci?
Ma tra l’altro.
@Miike: IL TITOLO DEL POST.
VOGLIO I DIRITTI.
CACCIA LA GRANA.
@stanlio: è una citazione bestiaccia.
Una citazione MIA!
Quindi HUNT THE CHEESE, caccia la grana.
(ho fatto tutto questo solo perché volevo scrivere “hunt the cheese” da circa tre giorni sette ore quindici minuti)