In cui Nanni Cobretti e Roberto Recchioni concludono la sfida a colpi di recensioni di film di Tony Scott, con il solito reciproco contrappunto di Mauro Uzzeo (di qua) e Wim Diesel (di là). Grazie, grazie.
Ah beh, a questo turno l’angolo di Wikipedia è facilissimo:
1974: esce Il colpo della metropolitana (un ostaggio al minuto)
2009: Tony Scott dichiara “PURE IO”
Fine.
Sbrigata questa pratica, una premessa doverosa: ok, la sfida, ma siamo I 400 Calci, siamo nati nel gennaio 2009, e di questo film abbiamo già parlato. Per altro ne ha parlato proprio il nostro tonyscottologo di casa, Wim Diesel in persona. Per cui non ha senso che io ripeta le stesse cose: andatevelo a leggere, poi tornatevene qua per un pezzo complementare.
Il pezzo complementare inizia…
…
QUI
Lo conoscete Il colpo della metropolitana? Quello originale? Io ve lo consiglio, è uno dei miei film preferiti dell’epoca.
La trama è facile: dei tizi dirottano una metropolitana, e chiedono tantissimi soldi altrimenti seccano gli ostaggi uno alla volta. Easy.
La domanda che vi sorge spontanea è: ma dove cazzo vai con una metropolitana? È il mezzo più stupido da dirottare di tutti i tempi, a partire dal fatto che a New York ce n’è di sicuro una ogni tre minuti e se proprio non va diretta dove vuoi tu che cazzo ti costa scendere e cambiare linea. Ok, c’è il vantaggio di essere in un luogo riparato da cui è facile tenere sotto controllo la situazione, ma poi scappa tu se sei capace. Per fortuna al capobanda Blue (Robert Shaw) va grassa perché John Godey, autore del romanzo da cui è stato tratto il film, le ha pensate tutte. L’unico ostacolo al suo successo è quindi il tenente di polizia Garber (Walter Matthau).
Le cose che vi servono sapere sono tre:
1) è il tipo di film talmente ben riuscito che volerlo rifare significa nel più ottimista dei casi aspirare a farlo uguale
2) in particolare, miglior fotogramma finale di tutti i tempi
3) è il film da cui Tarantino ha rubato l’idea di chiamare i criminali delle Iene con nomi di colori
Ora, in aderenza al punto 1, Tony Scott ha il buon senso di non volerlo rifare uguale. La sua idea è smarcarsi dall’intrigo criminale e puntare invece tutto su un’adrenalinica corsa contro il tempo e, nelle sue stesse parole, “iniettare steroidi”.
Non c’è tempo per introdurre i personaggi: si parte dritti dall’inizio del dirottamento e conosceremo tutti strada facendo, come nelle storie più avvincenti. Blue ad esempio non è più un tipo minaccioso e carismatico interpretato da Robert Shaw, ma un tamarro interpretato da John Travolta. E Garber non è più un tenente interpretato da Walter Matthau, ma un impiegato della metropolitana interpretato da Denzel Washington. Sul rapporto Shaw/Travolta purtroppo non c’è storia: forse il Travolta di Broken Arrow o Face/Off aveva speranza, ma quello del 2009 aveva già perso ogni guizzo e non si scostava dal 6/6.5 in pagella. Matthau e Denzel invece sono due bestie diverse, ognuno un fuoriclasse nel proprio ruolo di specializzazione, e sebbene Denzel sia un po’ più classico e meno intrigante rimane comunque uno che ti mette puntualmente mezzo film in cassaforte. Nessuno fa l’astuto sornione come Matthau, e nessuno fa l’uomo medio che ha sempre ragione come Denzel.
Diciamolo pure subito: fra la scelta deludente di un Travolta non scarso ma che non va più in là del banale compitino, e uno script di Brian “Patata” Helgeland che evita saggiamente gli scontri diretti ma non trova nessuna strada particolarmente intrigante, Pelham 1 2 3 diventa un altro caso simile a The Fan in cui Tony dà prove di maestria su un materiale di base dimenticabile.
Ma qui ci tengo a evidenziarlo: Tony Scott ha 68 anni. Appena quattro in meno di Dario Argento. E io vi sfido a guardarvi un film del genere, energico, ritmatissimo, con trovate visive a ripetizione, e pensare che sia l’opera di un ultrasessantenne. Il Tony, alla sua età, ancora si fa eccitare dalla ricerca dell’adrenalina, dalla prospettiva di raccontare una storia in tempo quasi reale, incastrarla in un contesto aggiornato alla più avanzata tecnologia moderna – tra i megaschermi dell’area di smistamento negli uffici della metropolitana e una New York inquadrata come una specie di Google Map tridimensionale – e girarla al 100% in location reali in una delle città più trafficate al mondo, con tutte le sfide logistiche del caso. E in tutto questo riesce a infilare una corsa in auto incredibile con un paio di incidenti che così belli, veri e pesanti non li vedevo da anni e ho poi dovuto aspettare Fast & Furious 5 perché qualcuno capisse che vanno effettivamente girati così. E non si può non digrignare i denti per la frustrazione quando tanta grazia viene sprecata su una sceneggiatura professionale ma anonima e con un ruolo importante affidato a un’ex-star che ormai ha la metà del carisma di una volta.
Ma è con questo film che Tony ha definitivamente occupato un posto nel mio cuore da cui non lo schioderà più nessuno. Perché oggi, di gente che unisce l’inscalfibile solidità dei veterani all’esuberanza visiva di un ventenne, c’è soltanto lui. E il seguente Unstoppable ne è stata la spettacolare conferma.
Voglio quindi spendere due parole sul futuro di Tony: quello che ci aspetta, e quello che ormai temo ci siamo persi.
Quello che ci aspetta, come avrete probabilmente già letto in giro, è Top Gun 2.
Lasciatevelo dire: Tony non si farebbe imbrigliare in un progetto del genere, il sequel dell’unico film che forse non avrebbe voluto girare, se non avesse un’idea che lo eccita. L’ho già sentito fantasticare di nuovi aerei, una situazione politica più ambigua, guerre tecnologiche. Tony ha 68 anni e nessun bisogno di svendersi. Se lo conosco, non contate troppo su un’altra partita di beach volley.
E ora quello che rischiamo di esserci persi.
Io guardavo le prime scene di Pelham 1 2 3, con la metropolitana di New York che va avanti e indietro, e invariabilmente ricordavo quando Tony voleva rifare I guerrieri della notte.
Poi pensavo al Tony di Man on Fire e Domino: non tanto a quello che gira con 18 cineprese frullate insieme e post-produce anche sua nonna, ma quello che si prepara facendo ricerca sul campo, girando in SUV nei quartieri malfamati intervistando cacciatori di taglie ed ex-criminali messicani, facendosi raccontare i loro metodi e il loro stile di vita nei dettagli e prendendo appunti a non finire per infondere il film del maggior realismo possibile.
E giungevo alla pacifica conclusione che soltanto un uomo oggi può azzardarsi a rifare I guerrieri della notte e rendere loro giustizia, e quell’uomo è Tony Meraviglia.
Perché lui l’aveva già detto: esattamente come per Pelham 1 2 3, voleva farlo diverso. Moderno, realistico, e spostato fra le vere gang di Los Angeles.
E più ci penso, più – a patto di trovare lo sceneggiatore giusto – sarebbe stato un film della madonna.
Tony, cazzo, comprati i diritti dei Guerrieri della notte.
Fallo per noi. Ti prego.
Poi giralo tu, o portateli nella tomba.
Cheers, mate.
La sfida è finita, votate in pace.
Il commento di Mauro Uzzeo:
Pelham1: I primi dieci minuti di film. 2: l’ora successiva. 3: l’inseguimento finale.
L’entusiasmo di Tony Meraviglia nei riguardi di questo film svanisce dopo il punto 1.
Dei punti 2 e 3 ne è ostaggio tanto quanto i personaggi e gli spettatori e, per quanto decida di barattare i rassicuranti campi e controcampi con la Continua Tirannia del Giro a 360°, o di inserire nella trama raffinati coupe de theatre, ogni tentativo di tener desta l’attenzione si rivela vano. I taxi che esplodono gratis, la polizia che si mette fuorigioco da sola come i concorrenti di Takeshi’s Castle, le donne che piangono chiedendo al marito due litri di latte o che esigono un ti amo via webcam dal fidanzato steso a terra sotto la minaccia di armi da fuoco, ma anche criminali fatti fuori da cecchini morsi da un sorci, o l’eroe e l’antagonista che si ritrovano per ben due volte e per puro caso, uno di fronte l’altro, non sono altro che teneri MACHECCAZZO?! all’interno di un film che non parte mai, e rimane fermo sulla panchina neorealista di una stazione polacca.
Per l’altra parte della sfida, leggetevi la rece di RRobe di Unstoppable, con commento aggiuntivo del nostro Wim Diesel.
P.S.: di Pelham 1 2 3 esiste anche un tv movie del ’98 con Edward James Olmos, Vincent D’Onofrio e Donnie Wahlberg, diretto dal regista di Fire Down Below. Ma pensa.
A questo punto io voglio ringraziare. Si perché un conto è fare un blog dove si parla di gente che si prende a botte nei film un altro conto è spararsi una retrospettiva di uno dei più grandi registi dei nostri tempi e fare scoprire ai lettori un altro blog con idee mai banali, ben scritte e dei disegni paurosi. Credo che quello che avete fatto tu e Rrobe sia il miglior uso di internet che io abbia mai visto. Pornografia a parte ovviamente. Grazie veramente di cuore.
Ciao
Mi associo ai ringraziamenti sopra di me. Mi avete fatto riscoprire Toni Meraviglia e i suoi film, che ho riguardato, anche i meno riusciti. Grazie!
Ps: se uno deve vincere…che sia Nanni! Ma è un giudizio da fancalcista, non proprio equilibrato.
Mi mancherà sinceramente questo appuntamento settimanale. Gran lavoro.
Mai visti questi due ultimi film. Di questo del treno manco ricordo di aver visto un trailer (e ai tempi non seguivo questo blog).
E guardando proprio il trailer noto una cosa curiosa: il film “originale” sembra un remake spudorato di “A 30 secondi dalla fine” di Konchalovskiy, mentre quando vedevo i trailer di questo non avevo mai immaginato fosse effettivamente il remake de “Il colpo della metropolitana” (grandissimo film).
Sull’ultima parte: il “grande” film sulle “vere” gang potrebbe anche farlo senza per forza dover fare il remake di un film già esistente: raccontare una storia nuova, vedi mai che follia sarebbe.
A me non è piaciuta nè la rece di nanni nè quella di robe sta volta :)
Ora non so se disprezzo di più il poliedricissimo Denzel o il late Tony Scott.
Riguardo top gun 2, veramente se mettessero tom cruise e il buon bolso val kilmer di nuovo assieme (sapevate che si odiano veramente? e che il bolso aveva tipo steso tom cruise?) meriterebbe di essere visto solo per quello.
Curiosamente sempre sul bolso e in palese difficoltà, aveva sposato un attrice (Joanne Whalley) con cui aveva fatto un film (willow) dove effettivamente si innamoravano in maniera scema. E infatti anche nella realtà poi divorzio. Mi pare ha un allevamento in messico di robe non ricordo che fossero bisonti o animali strani. No, non è la reincarnazione del dalai lama.
Non fregherà a nessuno, ma specifico che nel mio post qua sopra ho fatto un po’ di casino tra i due film e i due blog…
Io propongo una nuova sfida!! :) Magari fatta da un redattore, e possibilmente sui film di Van Damme hehehe
@pilloledicinema, @efrenthejeff: grazie, davvero, onorato che abbiate gradito
@tommaso: beh, l’idea sarebbe ovviamente riprendere la struttura utilizzata da The Warriors (= gang disarmata deve attraversare la citta’ mentre tutte le altre gang rivali gli danno la caccia) e ricontestualizzarla nella Los Angeles di oggi puntando sul realismo ed evitando il confronto con l’inimitabile atmosfera pop costruita da Hill. Ma ora che ci penso potrebbe anche chiamarlo The Raid 2: Streets of Fire.
@phoenix: cattivo!!! (corre a farsi coccolare da @pillole e @efren)
Grazie a Pillole e Efrenthejeff.
Voto qua
Vi voglio bene (a te e a Rrobe. E a Tony)
Ne vogliamo parlare? BOOOMMMMM
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=fonwxDQNyI8#!
@jcvd: No (cioè sì, ma dopo, e non qui)
Ok boss :)
bravibravibravi a tutt’e due, ma se ci dev’essere un vincitore direi Nanni, senza troppo distacco, perchè la passione ce l’avete messa entrambi.
Ah e grazie per avermi fatto riscoprire qualche perla.
La speranza è che Tony Scott non sia il vostro unico autore (sì ho detto autore) in comune. Carpenter? Hill? McTiernan? ;-)
No non potete lasciarci senza l’appuntamento del giovedì, io faccio lo sfacciato e lancio un’idea. Ma un’altra sfida a suon di Michael Bay
Ora voglio un john mctiernan challenge :-)
Nanni, io invece spero veramente che, semmai il reboot de I GUERRIERI DELLA NOTTE vedesse la luce, non sia per nulla moderno, realistico, e spostato fra le vere gang di Los Angeles. Il bello dell’originale è proprio l’ambientazione quasi surreale. Cazzo, io rivoglio i BASEBALL FURIES e i RIFFS, non i fottuti HELL’S ANGELS. L’originale aveva una connotazione quasi epica. Un remake realistico potrebbe somigliare a un pezzotto di COLORS.
Aldo, guarda, io faccio un ragionamento un po’ complesso. Per me The Warriors non si puo’ rifare, punto. Ci vuole una sensibilità e un’ispirazione fuori dal normale. Pero’ un film realistico sulle gang di L.A. diretto da Tony Scott che ne ricalca lo scheletro narrativo sarebbe una figatona incredibile. E si’, sarebbe un film parecchio diverso, piu’ simile a Colors come giustamente dici. Ma se questo e’ il prezzo per bloccare il marchio, appiccicandolo comunque a qualcosa di sensato/figo ma soprattutto evitando che lo faccia qualcun altro, io lo pago alla stragrande.
Esco un attimo dalla modalità lurker innanzitutto per fare i complimenti a tutti e 4 anzi 5 con Carnevale (il disegno di oggi però ricorda un po’ la copertina di Educazione Siberiana di Lilin) e poi per lanciare un appello: ma scusate, e Harry? Non doveva tornare giovedì dalle ferie? Ad oggi non si è mai perso un solo capitolo della Challenge…inizio seriamente a preoccuparmi: Harry cosa bisogna fare per evocarti? Basta un aforisma di Cioran?
Nanni,non credevo potesse esserci un recap settimanale in grado di battere le rece di Lawman,ma ce l’hai fatta.Bravissimi a te,a Robbe e a Carnevale.
E quoto il discorso sull’originale,anche se ho apprezzato questo remake.
@Nanni
D’accordissimo con te ma sono convinto che ne verrebbe fuori un film che dell’originale porterebbe solo il titolo e, appunto, qualcosa dello scheletro narrativo. Però mi chiedo come lo attualizzerebbero. Ok, i nostri restano bloccati perché la metro non va e devono tornare a casa. Si sa che tutte le gangs hanno i macchinoni, i mitra e i cellulari. Basterebbe chiamare gli amici armati fino ai denti e farsi venire a prendere. La butto lì con un esempio alla cazzo ma, secondo me, o lo ambientano il quel passato alternativo o non funzionerebbe. Insomma ne verrebbe una cosa totalmente avulsa dall’originale e diventerebbe la solita operazione commerciale per coglionare i vecchi fans. Che poi Tony Meraviglia ne farebbe un film coi controcazzoni non c’è nessun dubbio e, a parte Walter Hill, non vedo un altro regista che ne potrebbe fare un capolavoro action. Però non avrebbe quello spirito, quella atmosfera quasi alla FUGA DA NEW YORK misto a KEN IL GUERRIERO che aveva l’originale. Non so in che altro modo metterla :). Ultima cosa: non sono uno che odia i reboot o i remake. Anzi, sono uno che li incoraggia pure ( se fatti bene ) ma qui mi trovo perplesso. Sembra davvero una dura prova per Tony.
Domanda per te: ma non ce lo rivedresti Walter dietro la macchina da presa ?
@aldo: il concetto di remake a Hollywood è talmente vago che non stupirebbe nessuno, si è visto di peggio. Io sono un tipo pragmatico e preferisco vedere il marchio appiccicato a una versione alternativa fatta bene piuttosto che svenduto a gente come Len Wiseman. Comunque è evidente che non hai idea di quanto ci vuole ad attraversare Los Angeles in auto, roba che puoi anche lasciargli i telefonini e fare lo stesso un paio d’ore tiratissime in tempo semi-reale esattamente come Pelham 1 2 3.
Ah, e Walter Hill ha appena ultimato un film con Stallone, cerca nei nostri archivi :)
@Nanni
Ah… il caro vecchio Walt. Quanto lo amo. Vado a documentarmi sul film con Stallone. Comunque io avevo fatto solo un esempio. Semmai dovesse uscire ( ma è una certezza ? ) allora incrocerò le dita.
Io I GUERRIERI DELLA NOTTE lo ricordo come un film di personaggi. Porca miseria ma quanto era potente Swan ? Quanto era tamarro, e nel contempo fighissimo, Ajax ? Quanto carisma anni 70 emanava Cochise ? Quanto era poveraccio Cowboy ?
Io me li immaginavo, quando ero piccolo, come dei ragazzi di strada, che campano di furtarelli, con una vita difficile, che combattevano a mani nude o, al massimo, con qualche spranghetta rimediata alla buona, con un codice d’onore e spirito di fedeltà al gruppo. Una specie di Ronin in difficoltà che si fanno ammazzare pur di non rinunciare ai propri colori. Il film mi ha sempre dato l’impressione di essere una sorta di avventura epica grezzocavalleresca postmoderna con personaggi terra terra ma non cattivi.
Non posso fare a meno di pensare invece ai personaggi che popolerebbero un film ambientato tra le gangs di L.A. Ci ritroveremmo con la solita cozza di nigga del cazzo che campano sforacchiando altri nigga, sfruttando prostitute tossiche e spacciando droga, che fanno la gara a chi ha il cannone più grosso e a chi è più cattivo. Personaggi coi quali faccio davvero fatica a empatizzare. Ne I GUERRIERI le contese della leadership all’interno del gruppo era sana competizione animale su chi ha diritto a diventare il maschio alfa, una volta che il capo è stato fatto fuori. Nel remake mi viene da pensare più ad una gara a chi ce l’ha più lungo e su chi è la puttana di chi.
Non so … forse la faccio troppo nera :). Comunque andrà mi godrò il film facendo finta che sia più una citazione dell’originale che un remake.
Bravo! BRAVI! Davvero complimenti. Ho speso l’intera domenica mattina per rileggere tutti i post sulla thunder challenge. Non ho commentato fino ad ora perché volevo leggermeli prima tutti per dare un opinione obiettiva ma è impossibile! Siete stati bravissimi entrambi e come hanno detto gia gli altri questo non è più un blog di cinema ma un vero e proprio culto. Siete entrambi vincitori. Anche se per me vince Nanni, ma solo perche segu i 400 calci da’ piu’ allungo.
Ancora comlimenti! Questo è entertainment! (segue un commosso applauso di 10 min)
Non sono per niente d’accordo con Uzzeo questa volta. Questo film è un fottuto capolavoro. L’ho visto al cinema e tutti i WTF c’erano, ma avevo la mascella troppo slogata per protestare
Quanto a Matthau per fortuna era l’attore preferito di mio padre, quindi non mi sono perso uno dei suoi film da bambino. Gran film sia questo, che quello di Siegel.
Su The Warriors preferirei anch’io che non ci fosse un remake, ma se proprio si deve meglio Tony.