I mutanti delle radiazioni che ci predano e uccidono, a simboleggiare la ripercussione sulle nostre vite delle malefatte compiute dall’uomo in nome del progresso! Un concept caro al metal, questo degli zombie e mutanti radioattivi che ci mangiano, che evergreen del metallo!
Sigla quindi, sulle ali della radioattività.
httpv://www.youtube.com/watch?v=6ugIeUzUSAY
Ecco: il film di Bradley Parker, orchestrato da Oren “Je faccio bù” Peli, non è fico neanche la metà della sigla.
In Chernobyl Diaries dei turisti americani (anche se due non lo sono essendo una svedese e un australiano), che rappresentano la summa dello stereotipo del turista-cretino-americano, vanno a fare delle esoticissime vacanze estreme visitando i dintorni di Chernobyl, a Pripjat, una zona resa fantasma da una quantità inimmaginabile di radiazioni, tuttora presenti seppur non nocive se per una breve esposizione.
Per fare questo si rivolgono a una loschissima agenzia russa che, come tutto ciò che si vede di russo nel film incarna i peggiori stereotipi della Russia post-comunista.
Avete presente i turisti americani e la popolazione est-europea di Hostel? Ecco quelli in confronto sono un accurata trattazione antropologica, qua siamo veramente a livelli Lombrosiani di pregiudizio.
Insomma decidono di farsi ‘sta botta di vita, arrivano lì dovendo permanere solo un paio di ore per via delle radiazioni, ma rimangono bloccati, con il furgone in panne e la prima città a ore di cammino in mezzo a lupi e orsi. Che poi, cioè, gli orsi stanno anche nei palazzi come vedrete.
Dopo una lunga parte introduttiva dei personaggi, dell’ambiente e vari telefonamenti del pericolo imminente, decidono -furboni- di passare lì la notte a farsi un bel bagno di radiazioni.
Ben presto, asserragliati nel loro furgone rotto, scoprono di essere preda di qualcosa.
Quando cala la notte, ecco che arriva il nemico più insidioso: OREN PELI!
Il maestro del “Je faccio bù” e del “Non ti faccio vedere niente e poi ti sparo un rumore fortissimo a vanvera così ti spavento!” impone la sua presenza sulla regia dell’esordiente Parker e, seppur senza usare il suo stile mockumentaristico (anche se viene citato qua e là), dà libero sfogo a rumori improvvisi, ombre sullo sfondo, carrellate-che-vedi-una-cosa-di-striscio e tutte quelle cose che dopo dieci minuti ti facevano prudere le mani in Paranormal Activity. Qua ci sono tutte quelle cose, seppure in forma diversa.
Questi babbei di turisti appena scatta la tensione non fanno altro che fare le cose più stupide, mettendosi metodicamente sempre più nei guai e strillando come maiali isterici. Non riesci ad empatizzare con nessuno di loro tanto sono irritanti, vuoi solo che finalmente “i mostri” li prendano, li uccidano e li facciano stare zitti.
Al contempo però, non riesci neanche a simpatizzare per “i mostri” perchè non si vedono, non capisci che fanno, vagano a casaccio, tra un inquadratura mossa e una a schiaffo, tra un rumore improvviso e un ombra di sguincio.
Capisci che sono “i mutanti” perché si sa, ma non vedi nulla fino alle ultime scene dove per una frazione di secondo si vedono alla luce e -SPOILER- sono tipo gli alieni di Bad Taste.
Per gran parte del film seguono i protagonisti e li terrorizzano con un mobbing pressante, con una precisione da servizi segreti poi quando c’è da entrare in azione si comportano confusamente.
Un po’ più di cura nello sviluppare i protagonisti così come gli antagonisti avrebbe giovato tantissimo al film.
La premessa di utilizzare presupposti realistici e luoghi esistenti per una storia di orrore e paranoia radioattiva è buona ma lo svolgimento è proprio senza verve, è solo uno scappare da una stanza all’altra con i mostri invisibili alle calcagna, chiudendosi le porte dietro urlando e ritrovandosi -puntualmente- gli inseguitori di nuovo davanti, non ci sta reale ansia in tutto questo non mostrare e scappare, è solo scappare da ombre.
In tutto ciò -va detto- ci sono almeno un paio di cose veramente efficaci a livello di regia più che di idee.
La prima è una delle pochissime visioni semi-nitide dei mutanti in uno scantinato buio, l’altra è una chicca di movimento di macchina in una delle scene più cariche del film, quella con la “bambina”.
Impressionante il lavoro di scenografia di Aleksandar Denic : non potendo per ovvi motivi di pericolosità girare nelle vere Pripjat e Chernobyl, ha ricostruito un intero quartiere per gli esterni e sono state usate varie locations alternative tra Russia e Ungheria molto efficaci.
Ho visto di peggio eh, in questa estate priva di uscite sensazionali se avete un ora e mezza senza pretese guardatevelo pure senza sensi di colpa, meglio di tante altre cose.
Vi lascio con una siglia di chiusura che fa più paura di ‘sto film, il disco “4 rooms”, ambient fatto registrando e sovrapponendo il silenzio registrato in quattro ambienti tra Chernobyl e Pripjat, quelle vere. Fa paura ma anche un po’ due palle, ve lo linko solo per fare quello che ne sa a pacchi.
DVD quote suggerita
“Je faccio bù!”
Darth Von Trier, i400calci.com
uh per un attimo ho pensato che il quarto stronzo fosse bam margera, invece è quello che faceva Shit my dad says col Capitano Kirk-TJ Hooker!!!
Cioè neanche un’invito ad andarsi a recuperare pittosto i tre S.T.A.L.K.E.R. per i poveretti che non hanno ancor abbracciato il Verbo della Zona?
quindi diciamo, è un po’ come la prima parte di Troll Hunter che te li fa annusare (anche -SPOILER- nelle scoregge notturne) ma non vedere….
potevano piazzarci una cit. al vendicatore tossico pero! ci stava bene
comunque seriamente…il pezzo finale è da pelle d’oca, bel link!
BuonLunedi 400!
Premetto che non l’ho visto ma potrei scommettere che come al solito, classico di questo genere di film, ci sono solo 2 possibili turning point:
A-mutanti da post fallout nucleare;
B-esperimenti dell’esercito;
Amarezza, perchè come si era già discusso con Stanlio, se si deve proprio fare un film ambientato a Pripjat e zone limitrofe può essere solo la sceneggiatura di S.T.A.L.K.E.R. a tenere la botta.
L’importante è che il regista non sia Josh Trank.
Ma ci stà qualche morte brutta brutta?
Volevo troppo scrivere “inb4 le cit. di S.T.A.L.K.E.R.” ma mi avete preceduto, dannaz!
Io ammetto che ero incuriosito da questo film appunto perché il setting è fichissimo e con della scrittura decente si potevano fare grandi cose. Ora che so che il responso è «meh» non saprei. Magari lo guarderò, tanto l’estate è lunga e noiosa e le ferie a settembre.
Bell’idea quella di registrare il sottofondo ambientale e riprodurlo 10 volte in ciclo fino a creare sto coso qua nel link che hai messo.
Sul film beh, mi sa che me lo vedrò uguale per i pochi momenti buoni che avrà visto che apprezzo il “genere”.
(ma anche 2 cojoni)
Sicuramente nell’ultimo minuto quello che tiene la telecamera comincerà a ansimare, singhiozzare e parlare da solo, verrà colpito da qualcosa che finalmente lo farà tacere facendo cadere la camera che inquadrerà il mostro di turno. Schermo nero. Solita MMerda.
@Schiaffi
Quasi!
Bravissimo.
Io diffido dalle cose troppo buie…
il trucco di fare le cose al buio per non farti vedere niente è stato inventato dalle ragazze “poco sicure di se stesse” per fare l’amore.
Ci sono cascato troppe volte.
Non sopporto Peli (superflui), un pò per il cognome un pò perché ritengo Paranormal Activity una brutta cosa che mi ha fatto rivalutare persino The Blair Witch Project.
Però vedere 6 stronzi fare una cazzata del genere come può essere una gita in zone radioattive potrebbe essere comunque interessante, a patto che in un’ora e mezza di buio totale si possa percepire almeno una tetta e un mostro.
@ Dembo
No, morti ordinariamente brutte.
@ Nicolino
Mostri poco, tette zero.
@ LazyRebel
In quel caso hanno inventato la birra, per ogni evenienza.
@Darth: ma la domanda più importante è: ci sono i necrocani mutanti?
@NicolinoBerti: devo riconoscerti un grandissimo nick, nonostante la barricata che ci divide.
Ma se ci sono ancora radiazioni mortali come fanno a sopravvivere lupi ed orsi?
Spoiler
Comunque leggendo qui e lì mi è parso di capire che i turisti hanno avuto una sfortuna nera e basta questo a deligittimare il film
@ Stanlio
Non proprio, ci sono cani che fannobbrutto.
A costo di sembrare psicotica, devo dire che ci sono rimasta particolarmente di merda quando ritrovano la biondina idiota morta verso la fine e sembra che gli abbiano dato una botta in testa. Tutta vestitina bene, tutte le cose al posto loro, niente ferite aperte sgocciolanti sangue, niente capelli strappati dalla testa. No, il corpicino disteso così, in un angolo, con giusto giusto un alone di sangue vicino all’attaccatura dei capelli. E io che speravo in uno stuprone mutante di gruppo, avvabbè.
Vorrei far notare che a Chernobyl era ambientato pure Universal Soldier Regeneration, e il primo che ha qualcosa da dire se la vedrà con la suola dei miei Lumberjack.
@Kukiness psicotica? mai stato tanto d’accordo con un commento (nonostante non abbia ancora visto il film, cosa che temo non accadrà mai)
@Stanlio troppo buono, nutro talmente tanto rispetto per quello che scrivi che avresti anche potuto mandarmi direttamente affancuore e sarei stato felice comunque :D
Trascinato dalla comitiva di amici e amiche a vederlo, soldi buttati.
Non c’è nulla di nulla che faccia un minimo paura, niente di niente. Trama sviluppata male, l’idea di base era buona secondo me.
Però il russo era cazzuto.
l’horror mi piace un casino ancora oggi…praticamente è il genere per il quale mi sono avvicinato al cinema…ma sto tipo di film propio non lo reggo mi annoiano a morte…ma penso che una paio d’anni al massimo e passerà pure questa moda,come quella dei j-horror.
@Past&Fasul
Dispiace ma non credo finirà mai, questi per i Producer sono i film perfetti, li fai con due lire, filmando tutto in digitale e con quattro attori cani ci tiri su i milioni.
Ci stanno provando pure in Italia (vedi Paura TREDDDDì) ma con risultati (commerciali ed artistici) tragggggicomici.
Verissimo KuroFawa.
Tra le eccezioni che han funzionato superando la soglia della mediocrità mi permetterei di segnalare l’australiano The Tunnel, di un certo Carlo Ledesma (sembra un regen di FM 2012), che a me non dispiacque.
Poi magari a voi fa cacare, ma lo segnalo comunque.
@Nanni: ma sulla tua suola ci può essere solo una scritta! “Leggi, cosa c’è scritto?”
Cit. da Timecop, che è una doppia citazione se vogliamo.
Nooo i Toxic Holocaust, ma sei un grande! <3<3<3<3<3<3
comunque alla seconda stronza da sinistra un pensiero poco ingenuo glielo dedicherei…
@ Micheal Jail Black
Avevi dei dubbi?!
Volevo mettere i Municipal Waste con Hazardous Mutations ma preferivo i Toxic Holocaust perchè sono più burini.
@ Bread Beat
La mora è meglio, fidati.
Meno prom-queen e più tendente al milf.
Senza malizia eh.
Quello che penso del titolo e del film in generale… http://doppiaggiitalioti.wordpress.com/2012/05/25/locandine-allamatriciana-4-chernobyl-diaries/
Il problema di sta risciacquatura di piatti è che è TURISTAS (uscito 6 anni prima), ma col freno a mano tirato sulla violenza e senza neanche quel minimo -e ipocrita- messaggino di fondo.
——— START SPOILER ——-
Turisti americani
Turisti americani che si esaltano per qualunque stronzata vedano
Coppia non americana che si unisce alla cumpa
Guida Locale
Pulmino rotto
Bloccati in posto X
Uno solo del gruppo parla la lingua locale
Guida Locale muore male
Muoiono ordinatamente uno dopo l’altro
diverso, nella sostanza, il finale.
E, tra l’altro, non capisco a che PRO l’esercito Ucraino, armato fino ai denti ed evidentemente a conoscenza dei mutanti, non faccia piazza pulita di tutti con una bella dose di Napalm.
—- END SPOILER —–
Ammazzamenti per lo più offscreen (o talmente confusi che se fossero offscreen sarebbe più onesto), può piacere a quelli che ridono anche alla decima volta che gli si racconta la stessa barzelletta.